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Il sito L'Indro crede a bugia della Bonino:Russia ad Amman


marcopa
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Durante l' audizione alle commissioni esteri riunite di Camera e Senato del 15 maggio, la ministro Bonino, per un lapsus, una malizia o una sua imperdonabile disinformazione, aveva detto che ad Amman all' incontro degli amici della Siria sarebbe stata presente anche la Russia. In realtà la Russia non ha mai partecipato a questi incontri, che riuniscono i paesi che vogliono cacciare Assad.

La Russia naturalmente non era presente ad Amman, e infatti nell' articolo che segue mai è scritto questo, ma nel titolo si scrive invece "Kerry e Lavrov ad Amman per pacificare la Siria", riprendendo la frase falsa pronunciata dalla ministro Bonino in una sede istituzionale.

Nessun deputato si interessa a questo incontro e neanche a quello del prossimo di lunedì a Bruxelles che discuterà di armi ai ribelli, e mai sarà chiesto in Parlamento alla Bonino di riferire su quanto discusso e deciso in queste due occasioni.

Però sarà meglio in futuro evitare sciocchezze di questo genere e, per dare un mio infinitesimo contributo a questo, sottolineo ancora una volta questa bugia della Bonino che avevo già segnalato nel mio notiziario:"Alcune notizie al 20 maggio" - Conferenza di pace, Bonino e altro.

Marcopa

Summit in Giordania
Kerry e Lavrov ad Amman per pacificare la Siria
Si punta ad una conferenza di pace a Ginevra il prossimo mese. Il controverso ruolo iraniano

Tiziana De Angelis
Siria, Mercoledì 22 Maggio 2013, 19:13

Si è tenuto oggi l'incontro tra il Segretario di Stato americano John Kerry e la diplomazia di 10 Paesi ad Amman. Il summit è il risultato di un'iniziativa russo-americana per tentare di mettere fine alla guerra in Siria. Obiettivo mettere insieme il Presidente Bashar al-Assad e l'opposizione al suo Governo in un negoziato convergente su un'autorità di transizione, che permetta alla Siria di uscire dall'incubo dei combattimenti che durano da più di due anni.

Questo è il piano di Kerry e del Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov nell'incontro con gli 'amici della Siria' in vista di una possibile conferenza internazionale di pace che dovrebbe tenersi il mese prossimo a Ginevra.

Secondo quanto riportato da Voice of America, sono arrivati ad Amman i rappresentanti di Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Ossia molti dei Ministri degli esteri che si incontrarono il mese scorso a Istanbul per chiedere l'allontanamento di Assad. Tuttavia non appare ancora certo che la conferenza di pace potrà avere luogo in quanto né Assad né l'opposizione hanno ancora dato la loro adesione che, a giudicare dai fatti, non arriverà molto presto. Il Governo di Bashar al Assad deciderà presto se partecipare o meno alla conferenza di pace di Ginevra, ha fatto sapere oggi il ministro degli Esteri Faisal Mekdad.

Un'altra dibattuta questione è quella della partecipazione dell'Iran al summit, partecipazione sostenuta dalla Russia e contrastata dagli USA ma anche dalla Francia, che non ammetterebbe la presenza di inviati da Teheran. La presenza iraniana e il suo supporto ad Assad rappresenta in ogni caso una preoccupazione per gli Stati Uniti. Il pericolo consiste nella realistica possibilità che Assad si rafforzi militarmente grazie all'appoggio degli Hezbollah e che riesca in ogni caso a controllare strategicamente gran parte del Paese. Secondo quanto riportato dal New York Times, il sostegno americano e dei suoi partner all'opposizione siriana è stato finora alquanto debole e le divisioni all'interno delle stesse forze anti-Assad in Siria non hanno ancora permesso di arrivare alla scelta di una leadership politica. Tutto ciò giocherebbe a favore di Assad.

Lo stesso capo militare dell'opposizione, il generale Salim Idris, si dice troppo preoccupato per i brutali combattimenti nella città di Qusayr per pensare ad una partecipazione all'eventuale conferenza di pace di Ginevra. E comunque la superiorità militare di Assad appare chiara a Kerry, quando dice che bisogna pensare ad un «equilibrio militare sul campo siriano», e alla Segreteria di Stato, quando i suoi portavoce dichiarano che «il ruolo dell'Iran e degli Hezbollah è cresciuto notevolmente negli ultimi due mesi».

Che Assad si senta forte si è avuta dimostrazione oggi: il Presidente siriano Bashar al-Assad «si candiderà» alle elezioni presidenziali che si terranno nel 2014, ha affermato oggi l'ambasciatore siriano in Giordania, Bahjat Suleiman.
E a pensarlo anche i servizi occidentali. Per i servizi segreti tedeschi, infatti, le truppe siriane del Presidente Assad oggi sono forti come da tempo non erano state. Lo ha reso noto questa mattina 'Spiegel online', che ricorda come la valutazione odierna capovolga completamente le indicazioni precedenti. Stando ai servizi tedeschi il Presidente siriano non avrebbe molte possibilità di battere definitivamente i ribelli, ma potrebbe riconquistare il terreno perduto, ed entro la fine dell'anno il Governo potrebbe riprendere il controllo dell'intero sud del Paese. Secondo i servizi tedeschi non ci sono grandi possibilità di procedere a una trattativa politica tra le parti: ai ribelli mancherebbe una catena di comando definita.

Le pressioni di Kerry sul Primo Ministro iracheno Al-Maliki, allo scopo di effettuare maggiori controlli sugli invii aerei di armi iraniane alla Siria, aveva fatto diminuire le forniture ma successivamente tutto è tornato come era prima, stando a quanto riportano i servizi di intelligence che segnalano la presenza attuale di 200 Quds Force, paramilitari iraniani, in Siria. Inoltre il capo della Quds Force iraniana, Qassim Suleimani, avrebbe ordinato la partecipazione dell'artiglieria iraniana e chiamato in causa anche centinaia di guerriglieri degli Hezbollah Asaib al-Haq e Kataib, una milizia sciita addestrata dagli stessi iraniani, ad unirsi ai combattimenti in Siria.

Sarà per questo che Lavrov ha invocato la partecipazione di Teheran a Ginevra? Egli stesso ha parlato di 'influenza iraniana' sulla situazione siriana. Intanto a Washington la Commissione Relazioni Estere ha appena votato una legge che potrà autorizzare una maggiore assistenza ai ribelli siriani, inclusa quella militare.

«Se Assad si rifiuta di negoziare sulle proposte della conferenza di Ginevra che chiede un Governo transitorio in Siria, noi aumenteremo il nostro sostegno ai ribelli», ha dichiarato oggi il segretario di Stato americano, John Kerry.

http://www.lindro.it/politica/2013-05-22/83307-kerry-e-lavrov-ad-amman-per-pacificare-la-siria


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Anonymous
Illustrious Member
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[quote="marcopa"]Durante l' audizione alle commissioni esteri riunite di Camera e Senato del 15 maggio, la ministro Bonino, per un lapsus, una malizia o una sua imperdonabile disinformazione, aveva detto che ad Amman all' incontro degli amici della Siria sarebbe stata presente anche la Russia. In realtà la Russia non ha mai partecipato a questi incontri, che riuniscono i paesi che vogliono cacciare Assad.

Sono d'accordo e aggiungo:

La Bonino dovrebbe ricominciare a leggere, ascoltare e capire, quindi anche ritornare a casa e se vuole a scuola !


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