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Repressione fabbricata


cubainforma
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Arthur Gonzalez

Nessuno mette in dubbio il potere della stampa né che molte giornali, riviste e notiziari tv sono dominati da impresari e consorzi al servizio degli USA.

Per questo motivo manipolano, mentono e travisano le informazioni e i fatti a loro capriccio ed interessi politici. Prova di ciò sono state le campagne mediatiche progettate per preparare l'opinione pubblica USA e mondiale, per far loro credere che l'Iraq contasse su poderosi arsenali di armi chimiche pronti a disseminarle, essendo così l'invasione una necessità imperiosa.

Allo stesso modo, gli specialisti in guerra psicologica della CIA hanno inventato morti, repressioni e presunte detenzioni arbitrarie per screditare la Rivoluzione Cubana, con l'obiettivo di seminare, nella stampa internazionale, correnti d'opinione, ma la verità, come il sole, non può essere nascosta per lungo tempo.

Ora, con l'arrivo a Cuba di centinaia di nordamericani, sotto licenza speciale consegnata dal Dipartimento di Stato, il panorama sta cambiando.

Nonostante tali licenze siano concesse solo a istituzioni o individui che possano trasferire i valori della società USA, cosa affermata da Barack Obama nel suo discorso del 17/12/2014, quando ha detto: "I cubano americani ... sono i migliori ambasciatori potenziali dei nostri valori. [...] possiamo fare di più per ... promuovere i nostri valori ... "; non è meno certo che incontrano una realtà molto diversa.

Questi "ambasciatori" yankee vedono un'altra Cuba, per cui la mafia terrorista anticubana, con sede a Miami, si oppone ai liberi viaggi degli statunitensi all'isola.

Quella stessa mafia e l'estrema destra USA che spende denaro per pagare i viaggi negli USA alla grossolana Berta Soler, delle cosiddette "Dame" in Bianco, e ad altri dipendenti come Eliecer Avila, al fine che accusino il governo cubano di essere repressivo e ottenere un ambiente a loro favorevole che gli permetta di opporsi alla revoca delle sanzioni e alle restrizioni sui viaggi.

Molti perdono il conto del numero di visite dell'incolta e grossolana Berta Soler negli USA, perché in pratica si reca ogni mese per ricevere formazione su come agire e cosa dichiarare alla stampa.

Il suo ultimo tour turistico è stato quello di assistere a Oslo, in Norvegia, agli incontri di "Freedom Forum" organizzati da "Human Right Foundation", dove si è opposta ai colloqui di USA, UE e Papa Francesco con Cuba, temendo di perdere il proprio stipendio.

Recentemente la CNN le ha fatto un'intervista in cui ha detto che "contro le "Dame" aumenta la repressione e aumentano gli arresti" situazione che solo lei e i suoi salariati percepiscono poiché né la stampa estera, i diplomatici e i religiosi presenti a Cuba la osservano.

El Nuevo Herald docilmente si unisce alla stessa crociata, pubblicando presunti documenti di denunce firmati da di altri salariati USA.

Secondo quanto affermano, la polizia cubana realizza "appariscenti operativi" con autobus, cellulari, moto, auto pattuglie del Dipartimento di Sicurezza dello Stato, ambulanze, più numerosi agenti di polizia.

Qualcuno riesce ad immaginarsi che, in una città come L'Avana, eventi simili possano verificarsi, in pieno giorno, senza essere visti da nessuno?

Questa è la debolezza delle loro repressioni inventate, che come lapsus presentano una polizia con sentimenti umani al dire che in questi "operativi" c'erano ambulanze per le cure mediche, qualcosa che mai si osserva nelle repressioni verificatesi negli USA, Spagna, Messico , Cile o Grecia.

Tuttavia, Berta e la sua banda non fanno denunce delle 385 persone uccise dalla stessa polizia USA, finora in questo anno, molte delle quali di razza nera, riconosciuto dal Washington Post, e ancor meno dei diecimila scomparsi in Messico, nel solo 2015; o della repressione in corso contro insegnanti e studenti cileni che protestano pacificamente per ottenere un'istruzione gratuita e uguale per tutti.

Il Messico non è stata sanzionato per le continue violazioni dei diritti umani, e meno ancora condannato per gli assassinii di centinaia di giornalisti che osavano denunciare la corruzione, il furto del bilancio pubblico e l'illecito arricchimento di alti funzionari.

Nessuna di queste azioni violente e criminali si constata a Cuba. Al contrario, Berta e i suoi compari ingrassano ogni giorno e, grazie al finanziamento USA, elevano il loro standard di vita in modo strepitoso e notevole.

Vivo esempio è il controrivoluzionario Jose Daniel Ferrer, che ha lasciato alle spalle la sua casa nel comune di Mella, nella parte orientale di Contramaestre, trasferendosi verso la capitale provinciale di Santiago di Cuba, con incluso un cambio di "look" con nuovi vestiti.

Così fu geniale José Martí quando disse: "Per essere utile bisogna essere preciso. Per essere forte, dobbiamo impegnarci per la verità".


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