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Scoperta choc, "chemioterapia puo' rafforzare i tumori

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Eshin
Famed Member
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(AGI) - Parigi, 5 ago. - La chemioterapia usata da decenni per combattere il cancro in realta' puo' stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, "del tutto inattesa", e' stata pubblicata sulla rivista Nature ed' e' frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro alla prostata tesa ad accertare come mai queste ultime siano cosi' difficili da eliminare nel corpo umano mentre sono estremamente facili da uccidere in laboratorio. Sono stati analizzati gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Sono stati scoperti "evidenti danni nel Dna" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro. Queste ultime producevano quantita' maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.

La scoperta che "l'aumento della WNT16B...interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu' importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali...era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington La novita' conferma tra l'altro un elemento noto da tempi tra gli oncologi: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapoci. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. "I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne puo direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro", si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie Ma la scoperta potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un trattamento che non produca questo dannoso effetto collaterale della chemioterapia: "Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo piu' cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio". (AGI) .

http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201208051909-ipp-rt10096-cancro_scoperta_choc_chemioterapia_puo_rafforzare_i_tumori

Cancro, "chemioterapia
rende 'immuni' i tumori
e ne sostiene la crescita"
Lo afferma uno studio
pubblicato su 'Nature'

Parigi, 5 agosto 2012 - Una scoperta inattesa, e scioccante sotto certi aspetti, scuote gli ambienti scientifici impegnati nella lotta al cancro. La chemioterapia, usata da decenni per combattere i tumori, in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende ‘immune’ il cancro a ulteriori trattamenti.

http://qn.quotidiano.net/salute/2012/08/05/754444-cancro-cura-chemioterapia-tumore.shtml


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giovanni
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Grazie per averlo postato. A tratti si ha l'impressione che la chemioterapia sia l'equivalente moderno del salasso medievale.
Sulle cure "alternative" però non saprei, non conosco nessuno che sia stato sottoposto ad alcuna di esse.
Se qualcuno avesse esperienze dirette o indirette (ma non il documentario su youtube, per decenza e rispetto...) potrebbe condividerle.


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katalaves
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Per esperienza, potrei dare ragione all'articolista. Ho avuto un caso in famiglia. La chemioterapia è una cura sconvolgente, sadica, destabilizzante. Le avevo sconsigliato di farla, ma il primario, oncologo dell'ospedale, era amico di famiglia e lei si fidava. Al principio si trattava della diagnosi: una metastasi al cervelletto e 2 ai bronchi. Si procedette con chemio per il bronco. Dopo l'unica chemio e le dosi di cortisone e mannitolo diventate necessarie, il suo corpo ha cominciato a gonfiare come un pallone....quindi giù di diuretici, fluidificanti, anticoagulanti e chi più ne ha più ne metta...sto parlando di mia mamma. Ad essa seguì la radio terapia al cervelletto. Fu l'unica che funzionò. Stoppò la crescita della metastasi alla testa. Le cause secondo me? bene...lei non era la salutista per eccellenza: passato da ultra fumatrice, formaggi e salumi, antidepressivi, un medicinale per ogni cosa e una marea di stress!...Sicuramente la chemio è stata, oltre che il colpo di grazia, l'accelleratore! Dopo la chemio è stata solo degenerazione.
La fase peggiorativa è cominciata proprio una settimana dopo la chemio e il massiccio impiego di farmaci.
Non ho gran voglia di parlarne, ma per farla breve potrei paragonare la cosa al curare una ferita raschiandola con un rasoio...
Il corpo umano è una macchina imperfetta che a volte si guasta...magari si è fortunati e si ripara da solo usando qualche accortezza, altre volte diventa irreparabile. A voi le considerazioni del caso, ma personalmente rimango dell'idea che il nostro stile di vita porta a malattie letali, per cui, prima di tentativi disperati (per es la chemio) bisognerebbe avere più fiducia nel rispettare e riportare il corpo ad un equilibrio più sano, quindi: zero carne, zero uova, zero formaggi, zero grassi animali...disintossicazione totale e sperare che tutto vada bene....lei ha fatto di testa sua, ma forse non sarebbe cambiato nulla.


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enzosabe
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Si dice che una delle cause di tumore al seno delle donne, sia proprio dovuto ai raggi X a cui queste si sottopongono in giovane età per fini di accertamento preventivo,. Quindi se erano sane (e lo sarebbero rimaste), si ammalerebbero proprio per questo motivo (non so se per predisposizione genetica associata alla radiografia oppure la malattia è scatenata esclusivamente dalla radiografia).
http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2012/06/13/keep-young-girls-away-from-xrays-as-new-study-shows-them-to-increase-breast-cancer-risk.aspx (in inglese).
Tra l'altro mi chiedo come mai nei maschi il cancro al petto sia quasi assente.
La mia compagna, invitata a sottoporsi a tale esame, ha declinato un'offerta gratuita.
Persona saggia.....


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Matt-e-Tatty
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Tra l'altro mi chiedo come mai nei maschi il cancro al petto sia quasi assente.

Con le ricerche e i rilievi sull'elettrosmog nella mia città, abbiamo scoperto che esiste una cattegoria professionale in cui gli uomi sono molto soggetti al tumore al seno, si tratta dei ferrovieri.
Sono sottoposti tutta la loro vita lavorativa ad un inquinamento elettromagnetico notevole e curiosamente sono 'praticamente l'unica cattegoria professionale riscontrata soggetta a noduli.


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Eshin
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Giovanni, ne ho di esperienze dirette.
In un caso è anche documentato.
http://www.ludovicoguarnieri.it/
http://www.procaduceo.org/it_schede/0_tumori/0_articoli/farmaci/formula_conclusione.htm
Ludovico ha fatto un lungo percorso, tradizionale e poi alternativo. Era per anni considerato un malato esperto, oggi è guarito.
Altra amica con tumore al polmone e cervello ha fatto strada fuori dai parametri. Non aveva speranza, quindi valeva la pena di provare cure diverse da quelle chemioterapeutiche . Secondo i medici aveva poco mesi di vita. Sono passati più di quattro anni, e sta bene, ma non è ancora guarita. La sua è storia simile a quella di Ludovico. Ognuno ha il suo cammino da fare, da imparare. C'è chi esce veloce, c'è chi lentamente. Importante è di prendere in mano le redini della propria vita, e trovare la propria strada ed abbondonare l' idea di essere spacciati. Di vie ce ne sono diverse. Di cancri anche.


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vimana2
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Oppure che nn serve ( cioè che ti uccide ) nel 98% dei casi entro 5 anni? Già dimostrato da anni....per il resto dei casi basta aspettare il 6° anno.


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MM
 MM
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enzosabe.

E' evidente la differenza di struttura e di funzioni tra il "petto" della donna e quello degli uomini, si tratta spesso di tumori cosiddetti ormono-dipendenti, questo basta già a giustificare.
Il sesso maschile ha peraltro già da fare a sufficienza con la prostata, ad esempio.
La predisposizione genetica non mi convince molto poiché numerosi sono i fattori in grado di interagire e di alterare i geni, anche attraverso gli stessi meccanismi di espressione genetica. Mi appare spesso come una semplice scusa per giustificare ignoranza, limiti ed incapacità quando non torti ed errori.


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MM
 MM
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enzosabe.

E' evidente la differenza di struttura e di funzioni tra il "petto" della donna e quello degli uomini, si tratta spesso di tumori cosiddetti ormono-dipendenti, questo basta già a giustificare.
Il sesso maschile ha peraltro già da fare a sufficienza con la prostata, ad esempio.
La predisposizione genetica non mi convince molto poiché numerosi sono i fattori in grado di interagire e di alterare i geni, anche attraverso gli stessi meccanismi di espressione genetica. Mi appare spesso come una semplice scusa per giustificare ignoranza, limiti ed incapacità quando non torti ed errori.


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giovanni
Estimable Member
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Grazie Eshin per il commento di risposta.
Ho avuto modo di informarmi (indirettamente) riguardo alla tisana pubblicizzata da Ludovico Guarnieri e prodotta (venduta) a Sesto Fiorentino.
Sembra una risorsa per aiutare a mitigare alcuni effetti destabilizzanti della chemioterapia, ma non serve come cura risolutiva.
Ho interesse ed apertura nei confronti delle terapie alternative, ma la naturale diffidenza mi obbliga a verificarne eventuali risultati.
Condivido le tue riflessioni, anche se non ho mai avuto esperienza di qualcuno che ne uscisse in breve tempo.


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giovanni
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Aggiungo soltanto che per "esperienze dirette" di avvenuta guarigione attraverso terapie alternative
intendo se stessi o persone vicine, non testimonianze di sconosciuti in rete (che siano scrittori o cineasti...) per quanto degni di stima.
Intendo esperienze verificate da voi stessi nel vostro percorso umano.
Lo preciso solo perchè il rispetto di un argomento così delicato mi impedisce di disquisire riguardo al clic di turno,
su cui non si possiede alcun feedback di realtà.


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Eshin
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La mia amica sta facendo un percorso fuori dai binari usuali. Sta provando tutte, e fa vita di qualità. E un viaggio di esplorazione e trasformazione.

Essere guarito non è necessariamante indice di riuscita. So di persona che si cura da 10 anni con la cura di Bella, non è ufficialmente guarita, ma sta benissimo.
I tumori delle volte pare che si fermano e restano. Ma non destano più preoccupazione , se uno riesce a liberarsi dai soliti concetti.
Non sempre c'è regressione totale.
C'è chi convive con il cancro senza grossi problemi.

Uno guarito?
Ho conosciuto il Dr. Faulkner, lui era uscito con la macrobiotica, ma diceva lui, che forse era "solo" aiuto, non causa vera e propria della sua guariggione.
Era un medico inglese con una diagnosi infausta. Aveva secondo i medici ancora tre mesi al massimo.L'hanno aperto e chiuso.
Nel frattempo è morto di polmonite e vecchiaia - ma otto o nove anni dopo. Avevo superato gli ottanta.
La sua malattia era occasione d rinascere.
Imparava anche a suonare uno strumento. Superato i settanta non è cosa comune nemmeno questa.

Ristabilire un equilibrio considero anch'io fondamentale, la voglia di vivere, avere un vero progetto di vita ancora.
Chi ha profondo amore e passione, può riuscire a cavalcare gli ostacoli e trovare la sua via.
Mi occupo da 20 anni di "altre vie", e ce ne sono davvero tante.
L'acidificazione del sangue pare che giochi un ruolo fondamentale. L'alimentazione è fattore centrale, ma anche il nutrimento mentale-spirituale. La mente crea. Le emozioni anche.
Chi cerca trova, anche persone in carne ed ossa guarite.

La testimonianza del Dott.Faukner era stata pubblicata.
“Contro tutti i pronostici”, ma fuori stampa da un po’ di tempo
http://www.maremagnum.com/libri-antichi/contro-tutti-pronostici-macro-edizioni-1992/111289788


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enzosabe
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Tra l'altro mi chiedo come mai nei maschi il cancro al petto sia quasi assente.

Con le ricerche e i rilievi sull'elettrosmog nella mia città, abbiamo scoperto che esiste una cattegoria professionale in cui gli uomi sono molto soggetti al tumore al seno, si tratta dei ferrovieri.
Sono sottoposti tutta la loro vita lavorativa ad un inquinamento elettromagnetico notevole e curiosamente sono 'praticamente l'unica cattegoria professionale riscontrata soggetta a noduli.

Quindi levati i ferrovieri (che siano uomini o donne, credo che siano soggetti all'elettrosmog dei cavi di alimentazione, perchè o lavorano in stazione o lavorando nei vagoni, come macchinisti o controllori, stanno sempre a pochi metri dai cavi della tensione) chi rimane?
Forse qualcuno che lavora all'Enel (presso le stazioni di trasformazione e altri impianti elettrici), qualcuno che abita vicino ad una stazione di trasformazione e poi?
Tutto questo mi porta a guardare con sospetto alle radiografie fatte a scopi preventivi (una ogni 2-3 anni, fin da giovane età?). Il tutto mi porta anche a ritenere possibile, se non probabile che le onde elettromagnetiche/i raggi X possano giocare un ruolo importante nello sviluppo di queste malattie.
Ma solo solo timori. Se qualcuno pensa che siano infondati, beh.... si faccia avanti.


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enzosabe
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enzosabe.

E' evidente la differenza di struttura e di funzioni tra il "petto" della donna e quello degli uomini, si tratta spesso di tumori cosiddetti ormono-dipendenti, questo basta già a giustificare.
Il sesso maschile ha peraltro già da fare a sufficienza con la prostata, ad esempio.
La predisposizione genetica non mi convince molto poiché numerosi sono i fattori in grado di interagire e di alterare i geni, anche attraverso gli stessi meccanismi di espressione genetica. Mi appare spesso come una semplice scusa per giustificare ignoranza, limiti ed incapacità quando non torti ed errori.

Se ciò è vero....
come si spiega l'affermazione di Matt-e-Tatty riguardo alla categoria professionale "ferrovieri"? (che prendiamo come dato di fatto).
Quindi, tenendo conto che i ferrovieri sono soprattutto maschi (questo mi pare di aver sempre notato):
per quanto riguarda i "ferrovieri" (uomini), i dati di fatto (così come esposti da Matt-e-tatty) sembrano contraddire l'affermazione "differenza di struttura e funzione": non si spiega perchè altrimenti questi sviluppano seno al cancro (e già quà basterebbe a mettere in dubbio la "teoria della differenza di struttura e funzione");
per quanto riguarda le "ferroviere" (donne) si rientrerebbe nella normalità; ma sarebbe anche interessante conoscere, tramite un indagine a riguardo, se non vi sia una maggiore incidenza di tumore al seno delle "ferroviere" rispetto alla popolazione femminile "non ferroviera". Forse questi dati sono già disponibili a Matt-e-Tatty, ma sono stati trascurati perchè forse erano stati ritenunti non importanti.
Non sono un esperto, ma mi pare che la spiegazione "differenza di struttura e funzione" non sia in grado di spiegare perchè le donne sono maggiormente soggette a tumore al seno rispetto agli uomini.
Forse mi sbaglio....soprattutto perchè sono un ignorante in materia e spesso affermo cose sbagliate....
.....dunque, a voi la parola.....


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esca
 esca
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Moltissimi, tra coloro che conosco, di fronte al primo sintomo anomalo, pensano al cancro e corrono su internet a spulciar siti in cui ai vari sintomi vengono associate infauste diagnosi, procurandosi così stress gratuito e rischiando di ammalarsi sul serio, visti i poteri della mente (poi magari era solo questione di un'ernia).
Qualcuno su questo specula parecchio.
In più siamo bombardati dallo spettro dell'eccessiva prevenzione a tutti i costi e la tendenza degli enti sanitari è quella di anticipare ulteriormente l'età (già dall'adolescenza per non dire dalla culla) per gli esami e le terapie preventive a 360 gradi, molti dei quali invasivi e dannosi, trascurando non a caso che, eccetto rare situazioni, in età giovane il corpo ha la maggior capacità di autoguarigione. Questo si chiama abuso, con l'impressione che in questo modo vengano trovati innumerevoli casi non a rischo ma utili ad ingrassare certe statistiche e a somministrare terapie superflue quanto dannose.
Alcuni vivono una vita con dei tumori senza nemmeno saperlo e lo scoprono per caso, peraltro in perfetta salute. Non si sa quale effetto psicologico, e di riflesso fisico per una serie di ragioni, avrebbe avuto su quelle persone la fatidica diagnosi...ma si accettano scommesse.
E' pur vero che vi sono forme che non lasciano scampo, ma il discorso è complesso e bisognerebbe veramente valutare l'insieme dei fattori che possono aver contribuito a scatenare la "malattia".
I dispiaceri possono uccidere, e non è detto che sia per infarto.
Ora, in un ambiente sociale saturo di veleni materiali e morali il rischio che i malati di cancro aumentino in modo esponenziale, più che un timore, è una certezza, e c'è urgente bisogno della forma di prevenzione migliore e meno invasiva: un'onesta educazione sanitaria lontano dal terrore mediatico.
Credo che la differenza di esito tra un caso e l'altro sia molto collegata ad un mix tra la capacità di chi è alle prese con questa patologia di non darsi per spacciato e la fortuna di imbattersi in uno dei medici onesti ancora in circolazione a cui affidarsi e in grado di passare sotto la lente di ingrandimento ogni possibile fattore scatenante e risvolto sulla vita del paziente, prima di prendere qualsiasi decisione.


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