Via libera del governo israeliano al giuramento di fedeltà allo « stato ebraico e democratico » . Lo ha riferito un comunicato del governo. Il disegno di legge modifica l'attuale legislazione in tema di cittadinanza e richiede ai non ebrei che vogliono prendere la cittadinanza israeliana di giurare fedeltà con la seguente formula: « Giuro di rispettare le regole dello Stato di Israele in quanto Stato ebraico e democratico » .
Le prime critiche a questo provvedimento sono giunte da Roma dove si sta tenendo il sinodo dei vescovi. Per uno Stato democratico chiedere un giuramento di fedeltà « allo stato ebraico » ai cittadini di altra fede e in particolare arabi, « è una flagrante contraddizione, una cosa non logica, contrario ai principi democratici che si dice di voler affermare » . È quanto ha detto questa mattina mons. Antonios Naguib, patriarca della Chiesa copto-cattolica d'Egitto e relatore generale del sinodo, rispondendo ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione della relazione d'apertura del sinodo speciale sul Medio Oriente indetto da Benedetto XVI.
« Questa decisione dello Stato d'Israele credo sia una forte contraddizione » , ha detto il patriarca. « Non si può - ha aggiunto - affermare e annunciare pubblicamente di essere uno Stato democratico, uno Stato civile e allo stesso tempo dire che in questa democrazia s'impone una cosa di questo genere » .
http://www.cipmo.org/news/2010/legge-felelta-legge-111010.html
Che vuol dire "non si può". I goyim "non possono". Loro possono. Che stia bene attento invece il patriarca a insistere su queste cose, che "loro" ci mettono un secondo a metterlo in prima pagina su ogni quotidiano e TV mondiale come "antisemita", a scatenargli una campagna di calunnie planetaria e volendo a trovare qualche "testimone" che giura che aveva un parente che faceva saponette.
l'ebraismo come veste del sionismo è abominio agli occhi dell'Onnipotente e, umilmente, anche ai miei.