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Vertice UE:RegnoUnito vicino ad uscita da UE

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helios
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Vertice Ue a Bruxelles: 'Regno Unito vicino all'uscita da Europa'
La stampa inglese è unanime dopo il fallimento del tentativo del premier Cameron di bloccare la nomina di Juncker. Renzi: flessibilità per chi fa le riforme
Redazione ANSA
BRUXELLES
29 giugno 2014

All'indomani della nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della commissione Ue, contro il quale il premier britannico David Cameron si è opposto fino all'ultimo, la stampa inglese è unanime: la Gran Bretagna e' più vicina all'uscita dall'Ue ed alcuni quotidiani attaccano il premier per la sua conduzione della trattativa. 'Un passo avanti verso l'uscita dall'Europa', è il titolo dell'euroscettico Daily Mail che poi definisce Cameron 'il Rooney d'Europa' riferendosi all'attaccante della Nazionale (e del Manchester), Wayne Rooney, eliminata al primo turno dei Mondiali di calcio in corso in Brasile. Stessa considerazione da parte del Times: 'La Gran Bretagna vicino all'uscita dalla Ue' titola il giornale di Rupert Murdoch. Il Paese - prosegue - si trova in uno "splendido isolamento". 'Una sconfitta, un disastro' è il titolo dell'Independent, mentre il Guardian pure punta a un "Regno Unito vicino all'uscita da Ue" e il Sun si rivolge a Cameron titolando 'Cam, siamo in guerra con l'Europa'. Infine, il Financial Times, nel suo editoriale, sostiene che si tratta di un "cambiamento storico di potere all'interno della Ue" e di "un momento pericoloso per le relazioni del Regno Unito con l'Europa".
Intanto, "dopo aver chiarito le proprie posizioni in merito alle questioni di principio legate alla nomina di Jean-Claude Juncker, il Primo Ministro David Cameron ha dichiarato di accettare il risultato del voto e ha garantito che il Regno Unito lavorerà come sempre insieme al Presidente e alla nuova Commissione una volta che si saranno insediati". Lo ha detto l'ambasciatore britannico in Italia, Christopher Prentice.

Cameron battuto ma non demorde, "vi pentirete" - "Persa una battaglia, ma non la guerra". Non si rassegna il premier britannico David Cameron, che ha scelto di andare a sbattere contro il muro dei 28 nella sua lotta contro l'ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue. In sola compagnia del premier più 'reietto' d'Europa, l'ungherese Orban, avverte gli altri leader con toni da Savonarola: "lo rimpiangerete per tutta la vita". Obiettivo - che agli occhi di colleghi e diplomatici sembra piuttosto 'mission impossible' - riconquistare l'opinione pubblica inglese e allo stesso tempo acquisire un maggiore peso negoziale a Bruxelles per rimpatriare poteri dall'Ue. Con una possibile conseguenza all'orizzonte: aprire la strada a un'Ue a due velocità, opzione che negli ultimi anni sembrava abbandonata. "Oggi è una brutta giornata per l'Europa", esordisce Cameron davanti alla stampa dopo l'annunciata ma non meno cocente sconfitta che ha voluto far mettere nero su bianco con una votazione a maggioranza qualificata - una prima assoluta nella storia delle nomine europee - finita per 26 a 2. Tutti lo hanno abbandonato, anche gli alleati di sempre come Olanda e Svezia. E persino la Germania, dove la Cancelliera aveva avvertito: "Votare? Non è un dramma". "E' un grande passo indietro" la modalità degli 'spitzenkandidat' per la nomina del presidente della Commissione Ue, ha avvertito Cameron. "Non sono d'accordo col fatto che sia il Parlamento europeo a scegliere il presidente - ha continuato - Non credo che questa scelta sia nell'interesse britannico". E anche se in patria sono immediatamente fioccate le critiche degli oppositori politici, da Ed Miliband a Nigel Farage, Cameron non fa marcia indietro: "Mi sono battuto. Sono convinto di quello che ho fatto e lo rifarei ancora dall'inizio". E infatti c'è subito un primo effetto concreto dello scontro con i colleghi: "il concetto di una Unione più stretta - si legge nelle conclusioni del vertice Ue - prevede la possibilità di percorsi diversi di integrazione a seconda dei Paesi". Ovvero, il ritorno dell'idea di un'Europa a più velocità. Che ha subito ricevuto l'avallo sia della Merkel che del presidente francese Francois Hollande. "Ci possono essere diverse velocità", ha riconosciuto la prima mentre, ha assicurato il secondo, "che l'Ue possa evolvere a velocità diverse, è sempre stato il mio approccio". Spetterà ora a Juncker, quando siederà al Berlaymont, maneggiare con cura quella che potrebbe essere la svolta per l'Europa o una bomba a orologeria.

Renzi,ottenuta flessibilità per riforme, ora tocca a noi (dell'inviata Marina Perna) Bruxelles - Torna a Roma soddisfatto: la sua linea è passata. Ha ottenuto margini di flessibilità Ue in cambio delle riforme. Ed ora lancia un messaggio chiaro all'Italia e ai partiti, compresa la minoranza del suo Pd: "ora tocca a noi fare le riforme" e trasformare in realtà quei 1.000 giorni per "cambiare il paese", proposti al Parlamento prima di partire per Bruxelles. Perchè se tra ieri e oggi al vertice Ue Renzi l'ha spuntata - riuscendo a convincere con il suo 'piano' anche Angela Merkel - ora è "l'Italia che deve cambiare faccia e dimostrare che facciamo sul serio". Le riforme non sono un "optional e sono sicuro che l'accordo terrà: ora dobbiamo inserire la marcia rapida e correre". Il premier e' un fiume in piena. In conferenza stampa alla fine del Vertice Ue - oltre un'ora di botta e risposta con i cronisti - non sfugge le domande spinose. Come quando dalla sala rimbalza quella sui rumors di una richiesta straniera di Enrico Letta al Consiglio Ue: "un nome che non è mai stato fatto", dice soppesando le parole e ricordando che l'Italia ha già la guida della Bce e non può avere altre presidenze nei "3 top job" (Commissione, Consiglio e Bce). Ma si batterà, lascia intendere, per posti di peso nei vertici europei. Come quello del 'ministro degli Esteri Ue' o, forse, l'Eurogruppo. Mogherini? viene chiesto. Se il ruolo di Lady Pesc (lui punta alle donne) "toccherà alla casa socialista, e ci chiedessero un nome abbiamo nomi pronti", si limita a rispondere Renzi, rilanciando la palla al prossimo vertice, convocato il 16 luglio, per definire la partita (per il rappresentate in Commissione, invece, si profila una soluzione 'ponte' per la quale si fa il nome dell'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, da definire al consiglio dei ministri, lunedì prossimo). Senza dimenticare il suo slogan: "non vogliamo un italiano o un'italiana per i nostri interessi ma nell'ottica del futuro dell'Ue" e "posti di responsabilità per suggellare la ritrovata centralità che l'Italia ha avuto e dovrà ancora avere". Quello della strategia per l'Europa prima, i nomi poi - ripete - è anche il leit motive che l'ha condotto a dire il suo 'sì' a Juncker: neanche "lo conosco personalmente. Ho legato il mio via libera a quel documento sul futuro mandato dell'Europa che avevo posto come condizione". A quell'agenda Van Rompuy per il nuovo mandato dell'eurogoverno, cioè, che considera "molto buona dal punto di vista politico" e del "metodo" (prima le cose poi i nomi) su cui "abbiamo vinto la battaglia". Un documento in cui si aprono spazi di flessibilità per chi fa le riforme, ma anche spazi di finanziamento agli investimenti, motore per crescita e lavoro: per la "prima volta si fa un riferimento esplicito al 'best use'" (il miglior uso) della flessibilità, rimarca compiaciuto il premier. Superando le ultime resistenze, è riuscito a convincere, anche l'osso duro, Angela Merkel, che oggi - dopo una nottata di tensioni e "toni accesi" con Renzi - parla di un "premier di successo" dopo che lui gli ha spiegato il suo piano di riforme. Con lei ci "sono discussioni" ma il rapporto "è di stima e grande rispetto", commenta Renzi. Un
a sintonia che profila un inedito asse nel futuro dell'Europa, alle spese del partner di sempre di Berlino. Il basso profilo di Hollande che tra Ypres e Bruxelles è rimasto nell'angolo, in ombra, offuscato dal giovane Renzi, e' l'immagine più eloquente di un motore franco-tedesco che si sta inceppando. Renzi parla di tutto, a 360 gradi, dall'Ue al nodo interno delle riforme e non dimentica l'immigrazione, altro tema centrale del vertice di oggi. Lui da sempre rivendica un fronte europeo che non lasci l'Italia sola ad affrontare i morti nel Mediterraneo. Oggi dal Vertice Ue ha ottenuto un punto - quello del rafforzamento del Frontex - ma non è riuscito a far passare la reciprocità nel diritto d'asilo. "C'è un passo avanti" per essere "un pò meno soli nel Mediterraneo", spiega. Ma su questo la sua battaglia non si fermerà. E sarà tra i nodi della sua presidenza Ue: dalla mezzanotte del primo luglio sarà lui a guidare l'Europa e spingere perchè quelle conquiste che rimette oggi in valigia sulla flessibilità non restino lettera morta.

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2014/06/25/ue-vertice-al-via.-si-cerca-intesa-su-flessibilita_48a1b0b6-2f9f-45ab-94f6-78c8a1fe5d58.html


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Luca Martinelli
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non confondiamo quello che dicono i giornali con la realtà. Gli nglesi hanno bisogno del referendum per uscire e speriamo che lo facciano, così poi potremo farlo noi, a furor di popolo (tanto i mondiali saranno finiti e anche le ferie.) Per il Resto il buffone di Firenze sta ancora fottendo tutti....non c'è nulla di vero in quello che dice riguardo i colloqui con la Merkel...NON ha avuto nessun rinvio.....


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helios
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non confondiamo quello che dicono i giornali con la realtà. Gli nglesi hanno bisogno del referendum per uscire e speriamo che lo facciano, così poi potremo farlo noi, a furor di popolo (tanto i mondiali saranno finiti e anche le ferie.) Per il Resto il buffone di Firenze sta ancora fottendo tutti....non c'è nulla di vero in quello che dice riguardo i colloqui con la Merkel...NON ha avuto nessun rinvio.....

gli inglesi hanno fatto un referendum per entrare nell'eurozona?

Il buffone non va in Europa per sei mesi con una situazione interna delle migliori. Si troverà la troika che lo aspetta a Bruxelles.


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Anonymous
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Ma quale uscita degli inglesi dalla UE... ma per favore...
Quando si parla di UE bisogna sempre tenere a mente una cosa: è un enorme baraccone costruito per proteggere gli interessi dei gruppi di potere economico, finanziario ed industriale anglosassoni (ed in minor misura francesi).
La City di Londra ha bisogno della protezione assicurata dall'impianto giuridico europoide, e la UE ha bisogno della criminale speculazione finanziaria generata da Londra.
Il resto è noia, diceva Califano.


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spadaccinonero
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Loro ci usciranno mentre costringeranno noi a rimanerci...


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helios
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Il Regno Unito utilizza la sterlina britannica come propria valuta e attualmente esclude la sua sostituzione con l'euro.

Il Regno Unito ha negoziato un opt-out dal Trattato di Maastricht relativamente all'adozione dell'euro al posto della sterlina britannica, e il Primo Ministro, Gordon Brown, ha escluso che l'ingresso possa avvenire nel prevedibile futuro, affermando che la decisione di non aderire è stata quella giusta per la Gran Bretagna e per l'Europa.[1] Il governo di Brown si è impegnato ad adottare una procedura che prevede, prima di aderire all'eurozona, tre diverse approvazioni da parte del Gabinetto, del Parlamento, e dell'elettorato britannico mediante un referendum.

Il governo del precedente Primo Ministro, Tony Blair, ha deciso che devono essere soddisfatti cinque criteri economici prima che il governo possa richiedere l'adesione del Regno Unito all'euro e si è impegnato ad indire comunque un referendum per decidere in merito all'adesione, dovessero essere rispettati tali criteri. In aggiunta a questi criteri definiti internamente a livello nazionale, il Regno Unito deve rispettare i criteri di convergenza economica stabiliti dall'Unione europea, prima di essere autorizzata ad adottare l'euro. Attualmente il rapporto tra il disavanzo pubblico annuale e il PIL è al di sopra della soglia stabilita.

L'opinione pubblica è ostile all'adesione all'eurozona, come mostrato nel 2008 da un sondaggio d'opinione secondo il quale il 54% del popolo britannico era contrario[2].

http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Regno_Unito_e_ l'euro

gli inglesi non hanno fatto un referendum per entrare nell'euro ma un sondaggio nel 2008 che ha confermato la contrarietà degli inglesi di entrare nell'eurozona.

Dovranno fare un referendum per adottare l'euro al posto della sterlina.
Quindi perchè stanno dicendo che vogliono andarsene dalla UE quando di fatto non ne fanno parte perchè non hanno adottato l'euro?[/b]


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Truman
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All'indomani della nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della commissione Ue,

Esemplare lo stile dell'ANSA nel suo "dare le notizie": cerca di dare come già realizzato qualcosa che potrebbe verificarsi in futuro, in modo da aumentare le probabilità che succeda.
Su quanto avvenuto vale la pena di leggere wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Claude_Juncker

Il 27 giugno 2014 il Consiglio europeo lo ha proposto come presidente della Commissione.[2] Per la nomina è necessaria l'approvazione del Parlamento europeo, prevista per il 16 luglio.
....
Il 28 giugno 2014 è stato designato da 26 Capi di Stato e di Governo dei 28 Paesi membri dell'Unione Europea come nuovo Presidente della Commissione. È la prima volta che il Presidente della Commissione viene scelto a maggioranza qualificata e non all'unanimità a causa del dissenso sollevato dal Primo Ministro del Regno Unito, il conservatore David Cameron, che ha prospettato l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea in caso di nomina di Juncker[senza fonte], e dal Primo Ministro dell'Ungheria, l'euroscettico di destra Viktor Orbán.

Insomma, a oggi Juncker NON E' Presidente della Commissione europea.


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helios
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Oltre alla BG anche l'Ungheria è contraria alla nomina di Juncker.

L’attuale presidente della Commissione europea è il portoghese José Manuel Durão Barroso, sempre del PPE. È in carica dal 2004 e il suo secondo mandato scadrà a fine estate. Dopo la nomina di Juncker, nei primi giorni di luglio dovrebbe tenersi la prima seduta del nuovo Parlamento europeo, seguita una decina di giorni dopo dal voto di conferma del nuovo presidente della Commissione. A settembre il Parlamento europeo avrà il compito di verificare le varie nomine legate ai membri della Commissione, votando infine a ottobre sul suo insediamento. Salvo contrattempi, la Commissione si insedierà definitivamente il prossimo novembre.

http://www.ilpost.it/2014/06/27/juncker-presidente-commissione-europea/

quindi ci sono davanti molti mesi 'vuoti' in pratica tutto il semestre italiano prima che la nuova commissione si insedi definitivamente.


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Il Regno Unito utilizza la sterlina britannica come propria valuta e attualmente esclude la sua sostituzione con l'euro.

L'euro non c'entra niente. State facendo confusione.
C'è un interesse comune che trattiene la GB nella UE.
Non vederlo è da ciechi.


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helios
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Il Regno Unito utilizza la sterlina britannica come propria valuta e attualmente esclude la sua sostituzione con l'euro.

L'euro non c'entra niente. State facendo confusione.
C'è un interesse comune che trattiene la GB nella UE.
Non vederlo è da ciechi.

la UE è l'euro. I paesi che sono nella UE hanno l'euro meno la GranBretagna.

Che abbia un interesse a restare in EU senza adottare l'euro è lampante.

Per cui la sola cosa che potrebbe fare la UE è lasciar andare la GB, se non fosse subalterna agli USA, come è ora (vedi crisi Ucraina).


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Truman
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la UE è l'euro. I paesi che sono nella UE hanno l'euro meno la GranBretagna.

Se wikipedia è giusta, nella trappola della UE sono entrati finora 28 Stati, di cui solo 18 sono entrati nella disastrosa zona euro.
Oltre a Gran Bretagna, restano fuori Bulgaria, Croazia, Danimarca, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Ungheria.

https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europea


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helios
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la UE è l'euro. I paesi che sono nella UE hanno l'euro meno la GranBretagna.

Se wikipedia è giusta, nella trappola della UE sono entrati finora 28 Stati, di cui solo 18 sono entrati nella disastrosa zona euro.
Oltre a Gran Bretagna, restano fuori Bulgaria, Croazia, Danimarca, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Ungheria.

https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europea

grazie per la precisazione anche se tutti i paesi elencati sono obbligati all'adesione agli accordi europei di cambio, solo la GB non è obbligata a questo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Allargamento_della_zona_euro

Il Regno Unito ha negoziato un opt-out dal Trattato di Maastricht relativamente all'adozione dell'euro al posto della sterlina britannica. Nel 2007, l'allora Primo Ministro, Gordon Brown, aveva escluso che l'ingresso potesse avvenire nel prevedibile futuro, affermando che la decisione di non aderire è stata quella giusta per il Regno Unito e per l'Europa[55]. Il governo di Brown si era impegnato ad adottare una procedura che prevede, prima di aderire alla zona euro, tre diverse approvazioni da parte del Gabinetto, del Parlamento, e dell'elettorato britannico mediante un referendum.

Tornando in topic non sono d'accordo per la nomina di Juncker solo l'Ungheria e la GB.

ha avvertito Cameron. "Non sono d'accordo col fatto che sia il Parlamento europeo a scegliere il presidente - ha continuato - Non credo che questa scelta sia nell'interesse britannico"

se i paesi della UE devono fare scelte nell'interesse esclusivamente britannico credo che qualcosa ci sia da rivedere nella UE e anche per l'euro.


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la UE è l'euro. I paesi che sono nella UE hanno l'euro meno la GranBretagna.

Che abbia un interesse a restare in EU senza adottare l'euro è lampante.

Per cui la sola cosa che potrebbe fare la UE è lasciar andare la GB, se non fosse subalterna agli USA, come è ora (vedi crisi Ucraina).

helios ma che diavolo dici? Dei 28 paesi della UE, solo 18 hanno l'Euro.
E la UE non potrebbe mai lasciar perdere il contributo che gli viene da Londra, perchè la UE stessa è stata creata per proteggere gli interessi della City (fra le altre cose).
Quello di Cameron è solo teatro, ha paura di perdere i voti a favore dell'UKIP.
Ma come fai a non vederlo?


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helios
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la UE è l'euro. I paesi che sono nella UE hanno l'euro meno la GranBretagna.

Che abbia un interesse a restare in EU senza adottare l'euro è lampante.

Per cui la sola cosa che potrebbe fare la UE è lasciar andare la GB, se non fosse subalterna agli USA, come è ora (vedi crisi Ucraina).

helios ma che diavolo dici? Dei 28 paesi della UE, solo 18 hanno l'Euro.
E la UE non potrebbe mai lasciar perdere il contributo che gli viene da Londra, perchè la UE stessa è stata creata per proteggere gli interessi della City (fra le altre cose).
Quello di Cameron è solo teatro, ha paura di perdere i voti a favore dell'UKIP.
Ma come fai a non vederlo?

siamo andati fuori tema. Il tema era che la GB e l'Ungheria non vogliono Juncker.
Da qui la manfrina di Cameron contro Juncker.
Quindi la GB sta dicendo alla UE di trovare qualcun altro al posto di Juncker. Anche l'Ungheria non è d'accordo che venga eletto Juncker.
Gli altri si.
Quindi se tu dici che la UE ha il contributo della city e deve proteggere gli interessi della city come può farlo quando la maggioranza degli stati vuole sia eletto Juncker?
Pertanto tu che vedi, come può la UE accontentare Cameron e la city quando gli altri stati invece sono d'accordo sulla nomina di Juncker?
E perchè hanno scelto Juncker quando sapevano che Cameron non voleva sentirne parlare?


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Anonymous
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Guarda helios, non mi interessa perchè Cameron ce l'abbia con Juncker. Sarà perchè è francofono, o perchè a parole è un "europeista", ma quello del PM inglese è un teatrino, forse per appropriarsi del discorso di Farage.

La GB non ha nessun interesse ad uscire dalla UE, infatti non lo ha minacciato neppure per un attimo. E la UE non può fare a meno del potere finanziario della GB.

L'unica cosa che mi interessa è che con Juncker la politica economica della UE non cambierà di una virgola, e questo è tragico.

L'Ungheria è un caso a parte. Qualsiasi personaggio proposto a presidente della commissione, Orbán lo avrebbe rifiutato.


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