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Caso Moro:Casimirri e i rapporti con il Vaticano e i servizi

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helios
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Roma 1951. Terrorista. L’ultimo brigatista latitante del commando che rapì Aldo Moro. Dopo essere stato a Cuba e in Libia, dall’83 vive in Nicaragua.
Figlio di Luciano Casimirri, capo dell’ufficio stampa e portavoce di tre pontefici, Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI. «Fu Paolo VI in persona a celebrare la sua prima comunione. Chissà se avrebbe mai potuto immaginare che quel bambino sarebbe poi diventato uno dei rapitori di Aldo Moro... Per il quale il papa rivolse agli uomini delle Brigate Rosse un accorato appello per ottenerne la liberazione (Aldo Grandi) [L’ultimo brigatista, Rizzoli 2007].
• «A parlare di Casimirri come componente del commando di via Fani furono Valerio Morucci e Adriana Faranda: i due br dissidenti decisero di dissociarsi con un documento in cui per la prima volta indicavano solo con le sigle i nomi di 2 terroristi mai comparsi prima, cioè A.C. (Alessio Casimirri) e A.L. (Alvaro Loiacono). Ha avuto rapporti proficui con i servizi segreti. Con quelli dell’Est, a suo tempo, tra l’81 e l’82, essendo fuggito in Centroamerica dall’Italia passando per Parigi e poi Mosca. Si favoleggia anche di una sosta a Cuba prima di essere fraternamente accolto dal rivoluzionario Daniel Ortega a Managua. Ma l’ex terrorista ha stretto un qualche accordo anche con i nostri servizi. Era il 1993 quando due agenti del Sisde, Mario Fabbri e Carlo Parolisi, lo contattarono nel suo ristorante “Magica Roma”, locale alla moda nel centro della capitale nicaraguense. Il risultato si vide qualche mese dopo: quando la magistratura romana poté impiantare il cosiddetto Moro quinquies, il quinto processo sul delitto Moro, a carico di due soli imputati. Si chiamavano Germano Maccari e Raimondo Etro. I nomi li aveva fatti Casimirri» (Sta).
La versione di Grandi sostiene che il lignaggio ne avrebbe facilitato la fuga: «Nel giugno 1987, sul tavolo di un dirigente del Sisde, Riccardo Malpica, arrivò un appunto riservato: “Fonte confidenziale solitamente attendibile ha riferito che i brigatisti latitanti Casimirri Alessio e Algranati Rita si troverebbero presso una missione cattolica dell’Africa centrale. Il loro espatrio sarebbe stato favorito dall’intervento di un soggetto che opera in Vaticano, probabilmente legato da vincoli di parentela al Casimirri”» (Aldo Grandi, cit.).
«Ha avuto rapporti proficui con i servizi segreti. Con quelli dell’Est, a suo tempo, tra l’81 e l’82, essendo fuggito in Centroamerica dall’Italia passando per Parigi e poi Mosca. Si favoleggia anche di una sosta a Cuba prima di essere fraternamente accolto dal rivoluzionario Daniel Ortega a Managua. Ma l’ex terrorista ha stretto un qualche accordo anche con i nostri servizi. Era il 1993 quando due agenti del Sisde, Mario Fabbri e Carlo Parolisi, lo contattarono nel suo ristorante “Magica Roma”, locale alla moda nel centro della capitale nicaraguense. Il risultato si vide qualche mese dopo: quando la magistratura romana poté impiantare il cosiddetto Moro quinquies, il quinto processo sul delitto Moro, a carico di due soli imputati. Si chiamavano Germano Maccari e Raimondo Etro. I nomi li aveva fatti Casimirri» (Sta).
Condannato all’ergastolo (estradizione non concessa). Oltre al rapimento Moro, prese parte, il 10 ottobre 1978, anche all’omicidio del magistrato Girolamo Tartaglione. «Per questo su di lui pendono sei ergastoli (mai un giorno di galera), emessi nel processo Moro-ter. Prima di darsi alla latitanza fece parte del servizio d’ordine di Autonomia operaia e gestì insieme alla moglie un’armeria vicino piazza San Giovanni di Dio, a Roma. Adesso fa il ristoratore, sospeso tra il suo locale storico a Managua, La Cueva del Buzo, e le battute di caccia subacquea a San Juan Del Sur, dove ha aperto il suo secondo ristorante, il Doña Ines» (Andrea Colombari, Rafhael Zanotti) [Sta 8/3/2010].
• Già sposato con Rita Algranati (vedi), in Nicaragua ha sposato, senza divorziare dalla Algranati, una Raquel García da cui ha avuto due figli.ù

http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=CASIMIRRI+Alessio

...........

Ci sono misteri ancora aperti. Il più affascinante, citato nel saggio di Grandi, è forse la fuga di Alessio Casimirri. Il padre, Luciano Casimirri, l'8 settembre 1943 visse la tragedia di Cefalonia. La leggenda narra che sia lui il capitano Corelli. La storia dice che per anni è stato responsabile della sala stampa del Vaticano. Casimirri non ha mai fatto un giorno di carcere. Vive in Nicaragua, protetto e al sicuro da possibili estradizioni.
Casimirri si dà alla latitanza il 15 febbraio 1982. Il giorno dopo dalla procura di Roma parte un ordine di arresto per concorso in banda armata. Ma quando i carabinieri vanno a cercarlo nella scuola cattolica dove lavora, insieme alla compagna brigatista Rita Algranati, di lui e di lei non c è più traccia. Chi lo ha avvertito? Nel 1987 un appunto del Sisde finito sul tavolo del direttore Riccardo Malpica spiega: «Fonte confidenziale attendibile ha riferito che i noti brigatisti Casimirri Alessio e Algranati Rita si troverebbero in una missione cattolica dell'Africa centrale. Il loro espatrio sarebbe stato favorito dall'intervento di un soggetto che opera in Vaticano».

http://www.ilgiornale.it/news/fuga-misteriosa-luciano-casimirri.html


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radisol
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C'è un falso clamoroso ...

Etro fu quasi immediatamente individuato ... anche se a Via Fani si limitò a portare, di mattina presto, un borsone con i Mab, inguattato nella siepe del bar chiuso da mesi ... fu individuato per la frequentazione con Renato Arreni, uno dei "tiburtaros" denunciati dal Pci locale ... e scappò di corsa in Thailandia ...

Maccari, di cui peraltro Casimirri non poteva sapere nulla in quanto brigatista ( fu "arruolato" da Morucci esclusivamente per la gestione di Via Montalcini, non apparteneva a nessuna brigata e con le Br non ha mai fatto nessuna altra azione), fu invece indicato come l' Ing. Altobelli molti anni dopo dalla Faranda ... e successivamente confermato da Morucci ... che a sua volta, pur non facendo i nomi ma solo le iniziali, indicò lo stesso Casimirri e Lojacono come partecipanti del commando di Via Fani ... ed in epoca ancora successiva la Algranati, allora moglie di Casimirri, come "vedetta" ...

Quindi Casimirri con queste "soffiate", peraltro pubbliche, fatte nelle aule dei processi o davanti alla Commissione parlamentare, non c'entra proprio nulla ...

Poi è evidente, anche dal percorso della sua fuga fatta peraltro insieme alla Algranati col suo normale passaporto ( le rivelazioni di Morucci arriveranno solo in epoca successiva ), tutti paesi dell' area allora "sovietica", un qualche suo rapporto con questi paesi ed i loro apparati ... va detto però che anche molti esponenti del vecchio Potere Operaio o di altri gruppi dell'estrema sinistra, mai passati alle Br, utilizzarono percorsi simili per eclissarsi rispetto ad altre vicende ... Lollo, Grillo, Clavo, lo stesso Lojacono ( allora ricercato per "concorso morale" per Mantakas e non per le Br ed il cui padre era a sua volta un dirigente Pci strettamente "sovietico") ma anche Guglielmi, Rosati, Panzieri ed altri ... facendo quindi pensare a rapporti con quell'area geo-politica anche precedenti alle Brigate Rosse ...

Un ex dirigente di Potere Operaio, regista televisivo ed anche cognato di Feltrinelli, tale De Stefani ... addirittura era, in incognito, un colonnello dell'esercito angolano in stretto rapporto anche con quello cubano .... ed ovviamente molti "fuoriusciti" sono passati anche da lì ...

Ma questa è casomai una dimostrazione di certi legami del lottarmatismo italico ( e anche di certo semplice estremismo di sinistra dei settanta) con l' Est "comunista" e con i suoi addentellati nel resto del mondo ... e fino ad un certo periodo anche col Pci italiano e con la sua ala appunto più "filosovietica" .... ho già detto del Triaca del 1971 ustionato e curato sotto falso nome nella clinica di Mario Spallone, il medico personale di Togliatti allora anche dirigente del Pci ... ed anche dei rapporti dell'allora responsabile giustizia del Pci, Malagugini, col giro del Superclan che poi fonderà l' Hyperion a Parigi ..... e di Feltrinelli che addirittura aveva un appartamento a Praga messo a disposizione da quel governo e vi si recava almeno una volta al mese ....

Tutte cose vere ... che però fanno a pugni col "complottismo" alla Flamigni, il filone principale delle "dietrologie", che invece tende ad indicare le Br ed in genere il lottarmatismo italiano come invece "agenti dell'Ovest" ...

Insomma, una cosa o l'altra ... tertium non datur ... e tutte e due non può essere ...

Poi, nel caso specifico di Casimirri, sono evidenti e noti da sempre anche gli "agganci" vaticani ... sia per il ruolo del padre .... sia perchè realisticamente era stato proprio Casimirri a tenere i rapporti con l'Oltretevere sul caso Moro ...

La scoperta, come si suol dire, dell'acqua calda .... e un altra "sceneggiata" e niente più .... ho l'impressione che ne vedremo molte altre, alla fine delle quali non sarà cambiato un tubo che è uno sulla generale ricostruzione di quella vicenda ...


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helios
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Poi, nel caso specifico di Casimirri, sono evidenti e noti da sempre anche gli "agganci" vaticani ... sia per il ruolo del padre .... sia perchè realisticamente era stato proprio Casimirri a tenere i rapporti con l'Oltretevere sul caso Moro ...

questo non giustifica nulla su Casimirri piuttosto inguaia molto il Vaticano.
Magari se don Mennini testimoniava non arrivavano a tanto.
Ma si sa che la verità se la soffochi da una parte se ne esce da un'altra.
Non credo sia tanto difficile stabilire la parantela di Casimirri con qualcuno in Vaticano.
E se qualcuno in Vaticano aiutava Casimirri è evidente che non poteva sapere di don Mennini e della funzione che svolgeva con Moro. E siccome Casimirri era ammanicato con il Vaticano poteva essere lui il br di riferimento del prete e non altri br.
Da qui si comprende che se nelle br c'erano personaggio con 'aiuti' del Vaticano lo stesso era coinvolto nella vicenda.
E la tragica vicenda di via Fani comincia con un'auto con targa CD 19707
...
Un ultimo episodio, riguarda la targa automobilistica CD 19707, cioè quella della 128 familiare che si fece tamponare dall'auto su cui viaggiava l'onorevole Moro in via Fani, il 16 marzo, allo scopo di bloccarla. La targa suddetta fu rubata l'11 aprile 1973 dalla macchina dell'allora addetto militare venezuelano, Aquimedez Guevara Alcalà. Una targa in plastica con lo stesso numero CD 19707 fu rilasciata successivamente ad un altro addetto all'ambasciata venezuelana, il dottor Heliodoro Claverie Rodriguez il quale, nel gennaio del 1978, l'ha restituita al Ministero dei trasporti, che l'ha assegnata ad una Fiat 124.
Ha lasciato perplessità il fatto che non è stato accertato quando la targa in plastica, con lo stesso numero di quella rubata, sia stata assegnata al secondo diplomatico venezuelano e perché sia stata ristampata in plastica una targa rubata e assegnata di nuovo alla stessa ambasciata.
La questione della Fiat 128 con targa diplomatica è stata associata all'età di colui che la guidava in via Fani e che, secondo varie testimonianze, doveva avere 40-45 anni, carnagione bruna e capelli ondulati, tanto da far pensare ad un sudamericano. Lo stesso uomo maturo sarebbe stato visto in altri attentati, quale quello al giudice Palma, ma ad esso non si è riusciti a dare né un nome né un volto.


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radisol
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Ma era Seghetti ... soprannominato da sempre "Topesinho" perchè ricordava un personaggio messicano interpretato da Tomas Milian in un western ... "Corri, uomo, corri" ... e che appunto aveva forti caratteri da latinoamericano ... anche se di anni non aveva più di 25-26 ...

Nè risulta alcun coinvolgimento di Seghetti ... o di fantomatici 45enni con caratteri latinoamericani ... nell'uccisione del giudice Palma ... condotta da esponenti delle Brigata Primavalle, Etro e Lojacono ... con Gallinari di copertura ... e Gallinari effettivamente di anni ne aveva più degli altri ... anche se nel 1978 solo 32 ... e non certo 40-45 ....

E in quel caso, poi, c'è poco da fantasticare ... Etro ha personalmente confessato, era stato lui anche a fare i sopralluoghi, ed ha spiegato il resto ... che lui non ce l'ha fatta a sparare a Palma e che è subentrato Gallinari ...

Mamma mia le cazzate ... ma si studiassero i processi ..


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helios
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anche se di anni non aveva più di 25-26 ...

i testimoni hanno detto 40-45, non sarà che era un'altra persona e come al solito per far quadrare il cerchio i testimoni si devono per forza sbagliare mentre gli altri la dicono giusta? Ma che la dicano giusta non ci sono le prove per cui la dicono il contrario dei testimoni. Questo è quello che è evidente.

Puoi pure studiare tutti i processi ma se tutti i processi partono da presupposti sbagliati i processi che ti studi sono quantomeno errati.

Tornando a Casimirri meglio sarebbe se torna dal Nicaragua, se riesce a tornare.


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radisol
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anche se di anni non aveva più di 25-26 ...

i testimoni hanno detto 40-45, non sarà che era un'altra persona e come al solito per far quadrare il cerchio i testimoni si devono per forza sbagliare mentre gli altri la dicono giusta? Ma che la dicano giusta non ci sono le prove per cui la dicono il contrario dei testimoni. Questo è quello che è evidente.

Puoi pure studiare tutti i processi ma se tutti i processi partono da presupposti sbagliati i processi che ti studi sono quantomeno errati.

Tornando a Casimirri meglio sarebbe se torna dal Nicaragua, se riesce a tornare.

Ma quale "parentela da dimostrare" ? Il padre di Casimirri era stato portavoce di 3 papi ... conosciutissimo per questo da tutti i media italiani e non ... e lui stesso aveva abitato da ragazzo proprio nella Città del Vaticano, con tanto di doppia cittadinanza ....

Oltretutto, avendo Casimirri per i motivi suddetti, libero accesso in Vaticano e finanche nell'entourage stretto di Paolo VI ... forse non gli serviva nemmeno Mennini come intermediario ... quello semmai serviva per i rapporti con la ultra-controllata famiglia Moro ....

E, in ogni caso, perchè presentare come "misteri" o "novità" cose acclaratissime da tempo immemorabile ?

Forse perchè ... come per la storia delle cassette audio di Via Gradoli .... o come per la Honda o per la stampante di via Foà .... non c'è proprio altro di veramente "nuovo" da raccontare e quindi cercare di giustificare l'istituzione di questa nuova Commissione ?


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helios
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Ma quale "parentela da dimostrare" ? Il padre di Casimirri era stato portavoce di 3 papi ... conosciutissimo per questo da tutti i media italiani e non ... e lui stesso aveva abitato da ragazzo proprio nella Città del Vaticano, con tanto di doppia cittadinanza

quello che contesti lo dovresti fare con delle prove e non tanto per far finta di non aver nemmeno letto l'articolo postato. Non si fa così.

La versione di Grandi sostiene che il lignaggio ne avrebbe facilitato la fuga: «Nel giugno 1987, sul tavolo di un dirigente del Sisde, Riccardo Malpica, arrivò un appunto riservato: “Fonte confidenziale solitamente attendibile ha riferito che i brigatisti latitanti Casimirri Alessio e Algranati Rita si troverebbero presso una missione cattolica dell’Africa centrale. Il loro espatrio sarebbe stato favorito dall’intervento di un soggetto che opera in Vaticano, probabilmente legato da vincoli di parentela al Casimirri”» (Aldo Grandi, cit.).

c'è scritto nero su bianco. Se tu hai delle prove che non è vero dovresti mostrarle non è che se non ti aggrada qualcosa cambia in tutto il contesto.

E, in ogni caso, perchè presentare come "misteri" o "novità" cose acclaratissime da tempo immemorabile ?

perchè è stata fatta una altra commissione e non sono novità che Casimirri sia in Nicaragua ma la novità è che lo vogliono riportare in Italia.
Acclaratissimo è che quello che ha raccontato non ha convinto nessuno.

E siccome molte piste portano al Vaticano, la deposizione di don Mennini segna una svolta per capire che dietro le mura non vogliono parlare.Quindi meglio far parlare qualcun altro che sapeva qualcosa come Casimirri. e capire chi era il referente in vaticano.E Casimirri non è del Vaticano quindi non può celarsi dietro l'extraterritorialità vaticana.

Poi qui si parla di Casimirri e non di altro.Meglio non fare un polpettone come al solito.


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radisol
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Casimirri, se vogliamo, è oggi come oggi più "extraterritoriale" ancora di Mennini ...

Il quale Mennini poi, tanto "extraterritoriale" non è stato ... visto che è stato convocato nove volte e nove volte si è presentato in questi anni ... ed ha deposto otto volte ... l'unica volta che non lo ha fatto è stato perchè i giudici, dopo averlo fatto venire a Roma dallo Zambia, poi hanno ritenuto inutile sentirlo ...

E poi ce lo vedi il democristiano Fioroni, uno che sembra uscito or ora di canonica, a voler mettere in imbarazzo il Vaticano ? Ed anche il governo Renzi si mette a rompere le scatole Oltretevere ? Ma figuriamoci ... tutta "scena" ....

Quanto al "mistero" che non è un mistero ... io intendevo dire che nell'articolo si parla genericamente, riciclando una vecchia "informativa" del Sisde, di un "parente" non meglio identificato di Casimirri ben sistemato in Vaticano ... mentre invece si sa da sempre che il padre di Casimirri era all'epoca il responsabile della sala stampa vaticana ... fu proprio lui a diffondere ai media, in una conferenza-stampa, il famoso appello papale agli "uomini delle Brigate Rosse" .... quindi dove sta il "mistero" ? Tutto qua ... ci voleva la "fonte confidenziale solitamente attendibile" di Malpica per sapere chi era il padre di Casimirri ? Non bastava un controllino all' Anagrafe del Comune di Roma ? Un banale certificato di nascita ?

Queste "sparate" ad effetto ... possono appunto avere effetto su chi, magari per motivi anagrafici, non sa un tubo della storia ... ma chi la conosce anche solo minimamente ... si rende subito conto che vogliono far passare per "scoop" ... o quantomeno come improbabili "novità" ... frutto dell'"intenso lavoro" della infaticabile Commissione parlamentare .... cose invece note da sempre .....

Una pura operazione "pubblicitaria" ... in pieno stile renziano ... annuncia, annuncia ... qualcosa comunque rimane ...


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helios
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Una pura operazione "pubblicitaria" ... in pieno stile renziano ... annuncia, annuncia ... qualcosa comunque rimane ...

non è così, la tua percezione è sbagliata, considerato che già l'anno scorso la commissione voleva spiegazioni sui due br Casimirri e Lojacono che erano latitanti.
Per cui quello che stanno facendo è un proseguo e non una operazione pubblicitaria.
.....

Caso Moro, Grassi: «vogliamo spiegazioni sulla vicenda degli ex Br Casimirri e Lojacono»
Il vicepresidente dei deputati del Pd a Lettera35: «E' il caso di acclarare perché non siano mai stati arrestati»

Pubblicato il 25 settembre 2014 da Simona Zecchi in Misteri italiani // 2 Commenti
Maria Fida Moro: senza verità gli italiani non avranno pace

«La vicenda dei brigatisti Casimirri e Lojacono è inspiegabile a distanza di 36 anni dall’eccidio di via Fani. E’ il caso di acclarare perché non siano mai stati arrestati». E’ quanto ha detto l’onorevole Gero Grassi, vicepresidente deputati del Pd e promotore della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro, commentando le notizia riportata da Lettera35 sui casi Casimirri e Lojacono e su una missione del Sisde in Nicaragua.

«Infine – ha aggiunto Grassi – perché i nostri Servizi segreti hanno incontrato più volte Casimirri in Nicaragua senza mai portare a casa un risultato spiegabile? Questi sono anche i misteri del caso Moro e sono situazioni sulle quali non si può continuare a far finta di nulla. Lo Stato non può consentirlo a nessuno».

Sul “mistero Casimirri” esiste già in effetti una relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e stragi del 23 febbraio 1994 riportata anche nel dossier curato dalla stesso Grassi. Nella relazione si fa riferimento ai problemi posti dal magistrato Antonio Marini, pubblico ministero nel processo Moro quater, proprio sulla latitanza tranquilla dell’ex Br Casimirri.

Inoltre, in una successiva seduta del 9 marzo 1995 in cui vengono interrogati anche altri due pm Franco Ionta e Rosario Priore, lo stesso Marini parla di una visita dei nostri Servizi in Nicaragua: «Visto che non era possibile ottenere l’estradizione di Casimirri, che era diventato nel frattempo cittadino del Nicaragua, io ho avanzato alla Corte una richiesta di rogatoria internazionale, cioè di andare a sentire Casimirri in Nicaragua. Peraltro era giunta poi alla Corte una missiva da parte del diplomatico della nostra Ambasciata, secondo cui Casimirri sarebbe stato disposto a fare delle dichiarazioni. Lei mi ha chiesto della pattuglia dei servizi segreti. Io non ricordo esattamente se questa lettera sia arrivata subito dopo che i due agenti dei nostri Servizi erano andati in Nicaragua, quindi avevano contattato Casimirri, oppure se sia arrivata prima, quindi se questa disponibilità di Casimirri sia conseguenza del contatto con i nostri agenti (…) del Sisde. Fatto sta che il Presidente della prima Corte d’Assise ha ricevuto questa missiva in cui si dichiarava che Casimirri sarebbe stato disponibile a ricostruire i fatti di via Fani, e quindi la richiesta di rogatoria internazionale».

Di presunta protezione è stato già accennato, tuttavia qui riportiamo le parole di un magistrato, Antonio Marini, che si è occupato in modo approfondito dell’agguato di via Fani, e del commando che vi partecipò. «Ci devono spiegare – va avanti Grassi – la vicenda degli ex Br Casimirri e Lojacono e perché è ancora trattata come riservata». E forse esiste anche una contraddizione nella riservatezza apposta sui due casi (oltre a un’informativa su Ustica) e il riferimento in chiaro riscontrabile nelle relazioni delle Commissioni parlamentari d’inchiesta.

http://www.lettera35.it/grassi-vicenda-casimirri-lojacono/

Quanto al "mistero" che non è un mistero ... io intendevo dire che nell'articolo si parla genericamente, riciclando una vecchia "informativa" del Sisde, di un "parente" non meglio identificato di Casimirri ben sistemato in Vaticano ... mentre invece si sa da sempre che il padre di Casimirri era all'epoca il responsabile della sala stampa vaticana

se non guardi più in la come fai a capire? Oltre ad un padre Casimirri aveva una madre e quella era cittadina vaticana, non il padre.
E il congome della madre ovviamente non era Casimirri.
Non è tanto complicato come sembra.


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radisol
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Ma basta con le cazzate ... e con l'arrampicarsi sugli specchi ...

Uno c'ha il padre "portavoce" del Papa ... è lui stesso, come l'intera famiglia, cittadino vaticano ... però eventualmente a favorire una sua fuga sarebbe stata la madre casalinga e non il padre "portavoce papale" ... che è, una barzelletta ?

Che poi, per dirla tutta, il Vaticano non ha affatto favorito la fuga ... quella è avvenuta tramite i classici canali del "mondo comunista" di allora ... Libia, Angola, Cuba ed infine Nicaragua .... e comunque il tutto col suo normale passaporto, prima delle rivelazioni "criptiche" di Morucci, nè Casimirri nè la moglie erano ricercati ... ma casomai il Vaticano è servito poi per proteggere Casimirri anche durante i vari governi di destra in Nicaragua, governi di fatto gestiti tutti dal cardinale Bravo ... intimo del papa polacco ... fermo restando comunque che un trattato reciproco di estradizione tra Italia e Nicaragua non esiste ... e che anche di tutti gli altri rifugiati italiani in quel paese, alcuni anche inseguiti da mandati di cattura per motivi non politici, e pur senza avere loro parenti importanti in Vaticano, nessuno è stato mai riconsegnato all' Italia ...

E' poi evidente, per chi conosce un minimo la vicenda, che qui si sta facendo una enorme confusione con la storia invece di Alvaro Lojacono ... figlio di un dirigente del Pci italiano, piccolo industriale chimico con fabbrichetta a Pomezia, e di una cittadina svizzera .... all'epoca separati e poi divorziati ... vicenda nella quale è cosa certa che è stata la cittadinanza svizzera, acquisita come figlio della madre elvetica, ad evitare a Lojacono l'estradizione in Italia ... anche se comunque in Svizzera l'hanno riprocessato con le loro leggi, senza le aggravanti "emergenziali" italiane, ed undici anni di carcere se li è comunque fatti ... e per la giustizia svizzera la questione si è conclusa e non si pone proprio la possibilità di una estradizione per una cosa la cui pena è stata, per le loro leggi, interamente scontata dal reo ... comunque è per Lojacono e non per Casimirri ad essere stata decisiva la di lui mamma e la cittadinanza non italiana di questa ...

Ed anche questa confusione tra i due casi ... che sia voluta per spargere "fumo" ... o che sia invece solo frutto, come sono portato a credere, di scarsa competenza ed informazione ... semplicemente nessuno si è andato mai a rileggere le carte dei processi e nemmeno delle due precedenti commissioni parlamentari .... altrimenti saprebbero, senza dover ricorrere alle vecchie informative del Sisde, chi era in Vaticano il padre di Casimirri ..... e chi è la madre di Lojacono .... ma anche che le audiocassette di Via Gradoli non sono affatto una novità .... che i passeggeri della moto Honda sono stati identificati e scagionati già nel 1998 ... che il tortuoso percorso della stampante di Via Foà è stato già ampiamente chiarito dalla commissione Pellegrino ... e che Mennini aveva già deposto ben 8 volte ....

E che anche questa confusione tra Casimirri e Lojacono è quindi un'altra ennesima e chiara dimostrazione che un pò tutti stanno andando, come si suol dire, "per farfalle" ... però, fanno tanta tanta 'ammuina ...

Perchè poi alcuni documenti sia su Casimirri sia su Lojacono... in realtà altre generiche "informative" del Sisde che da sole non provano nulla, visto che non vengono indicate nemmeno le fonti ... siano stati a suo tempo "secretati" ... non è certo difficile immaginare perchè ... per mettere al riparo non solo il Vaticano ... ma anche certi ambienti più filo-sovietici del Pci .... a cui ad esempio apparteneva proprio il papà di Lojacono e che certamente avevano allora rapporti stretti con paesi tipo Libia, Angola, Cuba e Nicaragua ... da "indiscrezioni antipatiche" ....

Vaticano a parte, è lo stesso identico motivo che sta dietro a tutta la "dietrologia" marcata Pci e di cui Flamigni era il capofila ... far sparire le Br e Potere Operaio ... ed anche in genere l'estremismo italiano di sinistra dei settanta ... annegandone la storia dietro appunto una improbabile "dietrologia" in cui si accenna, pur senza parlarne mai apertamente, a legami con gli Usa, con Israele ecc. ecc. .... dall' "album di famiglia" dello stesso Pci ... e più in generale da quello del "campo comunista" internazionale di allora ... lo scrisse con estrema chiarezza Rossana Rossanda, che quel "campo" - come ex stretta collaboratrice di Togliatti - conosceva molto bene, già in quel 1978 ... e naturalmente cercarono di farla passare per "pazza", per "gravemente malata" ... negli ambienti del Pci, con somma delicatezza, si alluse anche ad un suo presunto "cancro al cervello" pur di delegittimarne le esternazioni ... 37 anni dopo, è ancora viva e vegeta ....


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helios
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Ma basta con le cazzate ... e con l'arrampicarsi sugli specchi ...

se non riesci nemmeno a sapere il cognome della madre sei tu che ti stai arrampicando sugli specchi.E in vaticano ci sono poche persone per cui è anche facile stabilire chi ha aiutato la fuga di Casimirri.E'perchè nessuno vuole indagare su questo.La mancata cattura poi la dice tutta sugli intrallazzi di Roma.

Che poi, per dirla tutta, il Vaticano non ha affatto favorito la fuga ..

l'articolo parla di tutt'altro.Se hai delle altre prove meglio se le mostri. Se non le mostri è evidente che chi dice che è stato aiutato nella fuga dal Vaticano qualche prova ce l'ha.

quella è avvenuta tramite i classici canali del "mondo comunista" di allora ... Libia, Angola, Cuba ed infine Nicaragua ...

i classici canali sembrano siano stati in vaticano. Altro che l'invenzione del mondo comunista per qualcuno nato in vaticano! Non ce ne'era proprio bisogno.

[quoteE' poi evidente, per chi conosce un minimo la vicenda, che qui si sta facendo una enorme confusione con la storia invece di Alvaro Lojacono .

l'enorme confusione la vedi solo tu considerato che il topic parla SOLO di Casimirri e non di Lojacono.

D Lojacono si parla perchè è un br che è fuggito all'estero e che vogliono far testimoniare sul caso Moro.

Se la testa rimane sgombra da pregiudizi si capiscono subito le cose senza migliaia di post.
Le abitudini e la conoscenza dei br in questo momento non servono e lo scopo della commissione è tutt'altro.


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radisol
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Tu invece ... avresti la testa "sgombra di pregiudizi" ?

E per andare prima nella Libia di Gheddafi ... e poi nell'Angola allora in guerra col Sud Africa e lo Zaire e piena di truppe cubane d'appoggio al governo Neto ... il cui principale "consigliere militare" era un italiano, il regista Rai Stefano De Stefani, cognato di Feltrinelli ed amico personale anche di Casimirri .... erano stati insieme in Potere Operaio e Casimirri era stato anche fidanzato della figlia di De Stefani, Antonella .... e poi direttamente nella Cuba di Castro ... e poi infine in Nicaragua ed arruolarsi nelle truppe sandiniste, pure queste alleate strette di Mosca .... e tutto questo in piena guerra fredda e con a S.Pietro un anticomunista ferreo come Woytila .... serviva la "raccomandazione" del Vaticano ? .... o piuttosto quella forse di Mosca ?

Ripeto, il Vaticano può essere stato utile dopo ... quando i sandinisti persero la guerra civile cui aveva partecipato anche Casimirri ... e pur mantenendo, in base ad accordi tra le parti belligeranti ... cosetta non da poco .... il controllo della polizia con Humberto Ortega, fratello di Daniel .... a Managua si insediarono per lunga pezza governi di destra legatissimi alla curia locale ... a sua volta legatissima a Woytila ....

Ma non serviva certo il Vaticano per fare un certo percorso ... tutto nei paesi più "filo-Mosca" di allora .... peraltro lo stesso identico fatto da tanti altri "rifugiati", molti dei quali non brigatisti ... e senza parenti eccellenti in Vaticano ...

E' stato il Cremlino .... per il quale tutto ciò che riguardava l'Italia era in genere seguito dai servizi segreti di Praga ( e dall'Hyperion parigina che di questi era la succursale nell'Europa occidentale, altro che la favoletta della "stanza di compensazione") ... a favorire tutte quelle "fughe" .... non certo il Vaticano ...... che c'entrava il Vaticano con Lollo, Grillo, Guglielmi, Panzieri, con lo stesso Lojacono ? cioè con tutti quelli che avevano fatto - e nel loro caso da latitanti ricercati - più o meno lo stesso identico percorso di Casimirri e della Algranati ?

La fuga di Casimirri, poi, rispetto alle altre ... non aveva appunto nemmeno bisogno di particolari "coperture" ... essendo all'epoca incensurato e non ricercato ... però, per quei paesi, tutti non a caso di stretta osservanza "sovietica", servivano comunque i "visti di ingresso" ... per questo serviva, anche per degli incensurati come Casimirri ed Algranati, un qualche tipo di "presentazione" ... non certo del Vaticano, però .... più facile di qualcuno del Pci ben messo con quei paesi .... ad esempio, papà Lojacono .... che faceva import-export proprio con la Libia, prima tratta del percorso ... nonchè "cossuttiano" di ferro ... ed a sua volta amico stretto dello De Stefani e, tramite questi, del governo angolano e di quello cubano ...

Ma dire tutto questo ... fa saltare tutto il "teorema dietrologico" di Flamigni .... ed allora si preferisce parlare d'altro ... di sostanziale "aria fritta" ...

Perchè sennò esce fuori che molti di questi brigatisti ... o anche semplicemente estremisti di sinistra dell'epoca .... erano proprio comunisti di ferro ... e spesso strettamente legati a Mosca e ai suoi addentellati sparsi per il mondo .... e allora poi come si fà a continuate col "teorema dietrologico" di segno opposto ? ... e ce li vedi i Pd di oggi, che comunque del vecchio Pci sono gli "eredi ufficiali", a tirare fuori nella nuova Commissione Parlamentare tutte queste cose ? Ma quando mai ...


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radisol
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A proposito di "informative" dei servizi ...

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In un appunto riservatissimo di quattro pagine della direzione dell’Ucigos che ha per oggetto le Brigate Rosse, e destinato all'allora direttore del Sisde, generale Giulio Grassini, fra l’altro si legge:

"Le Brigate Rosse sono quanto meno condizionate da un servizio segreto dell’Est, che si serve, come tramite, di un ex partigiano, che ora dovrebbe avere un’età compresa tra i 55 e i 60 anni, che, a suo tempo, probabilmente, fece parte del gruppo fuggito a Praga e collaborò con quella emittente in lingua italiana ( realisticamente il riferimento è a Giulio Paggio, esponente della Volante Rossa milanese del primo dopoguerra e per decenni direttore delle trasmissioni in italiano di Radio Praga, NdR).

Il nome di tale personaggio dovrebbe essere noto ai dirigenti del Pci [...]

Un individuo che sa molto in proposito, anche se per motivi anagrafici non può essere il soggetto di cui sopra, è Stefano De Stefani. Questi si identifica per Stefano De Stefani di Alessandro e di Casali Elisa, nato a Roma il 7.11.1929, qui domiciliato in via delle Mantellate n° 17, che però vive lunghissimi periodi all’estero. E' stato il regista televisivo della serie "Il tenente Sheridan" andata in onda negli anni sessanta sui canali RAI-Tv.

Il suo appartamento in Via delle Mantellate n° 17 in Roma venne nel settembre 1975 distrutto da un incendio che risultò essere conseguenza della preparazione, all'interno di esso, di ordigni incendiari da parte di esponenti di estrema sinistra, tra cui la figlia dello De Stefani, Antonella, e tale Ruggero De Luca, pregiudicato per reati comuni, specializzato nella "banda della lancia termica" che ha spesso scavato cunicoli per poi rapinare a Roma caveau di banche e gioiellerie, e che successivamente è stato anche inquisito per appartenenza ad un gruppo, MPRO, fiancheggiatore delle Brigate Rosse ed anche sospettato, insieme a tale Maurizio Di Gregorio, di un tentativo di rapimento avvenuto sempre a Roma, dell'allora ambasciatore dello Zaire, nello stesso anno 1975
( interessante questo riferimento allo Zaire, allora in guerra con l' Angola, NdR).

Figura quantomeno sconcertante, il De Stefani è stato molto vicino al defunto Giangiacomo Feltrinelli, per averne questi sposato la sorella (seconda moglie) Alessandra De Stefani, anche lei regista della RAI-Tv.

Già "ambasciatore" in Europa dei Movimenti di Liberazione delle ex Colonie portoghesi, vive maritalmente con Conghiglia Augusta, nata a Gallarate il 19.3.1948, nubile, residente a Milano ma domiciliata in Angola, dove sarebbe, addirittura, ministro della Cultura Popolare o qualcosa del genere.

Stefano De Stefani è, inoltre, esponente della italiana Associazione per i rapporti con i movimenti di liberazione africani.

Molti terroristi italiani sono stati addestrati, in passato, nei campi palestinesi. Ora l’addestramento avviene nei campi dell’Africa meridionale, dove prenderebbero parte anche alle guerre di liberazione di Angola e Mozambico ed anche in stretto rapporto con l'esercito di Cuba che in quelle zone è spesso intervenuto in aiuto a queste guerre di liberazione.

Da lì, probabilmente, i rapporti del De Stefani con i terroristi italiani. Tra gli attuali "combattenti" vi sarebbero i romani Achille Lollo, già imputato assolto in primo grado per l’incendio di Primavalle in cui perirono i fratelli Mattei, e Alessio Casimirri, appartenente ai gruppi anarchici della capitale."

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La data dell' "informativa" non è nota, ma dovrebbe risalire ai primi anni ottanta ... il citato De Luca fu inquisito per il MPRO infatti solo a fine 1981 .... da notare che Casimirri viene ancora definito "anarchico", cosa che era effettivamente stato nei primissimi anni settanta mentre non si fa il minimo riferimento a suoi rapporti con le Brigate Rosse che pure sarebbero l'oggetto della "informativa" .... e da notare l'estrema "delicatezza" nei confronti del Pci che viene citato per la conoscenza dell' "uomo di Praga" ma poi viene subito dopo posto un'"omissis" al testo ....


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helios
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Tu invece ... avresti la testa "sgombra di pregiudizi" ?

e tu?
Ti pare che la testa sgombra di pregiudizi sia quella che dice che non c'era alcuna moto Honda in via Fani dopo che un testimone l'ha descritta?
E siccome non si sa nemmeno quante persone c'erano in via Fani nel momento dell'agguato, un testimone non può essere deriso dicendo che testimonia il falso. E il pregiudizio è che bisogna credere ai br piuttosto che ai testimoni.

E'inutile che tu faccia il giro del mondo per capire quello che è successo a Roma nel 1978.E'solo tempo perso.


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radisol
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Tu invece ... avresti la testa "sgombra di pregiudizi" ?

e tu?
Ti pare che la testa sgombra di pregiudizi sia quella che dice che non c'era alcuna moto Honda in via Fani dopo che un testimone l'ha descritta?
E siccome non si sa nemmeno quante persone c'erano in via Fani nel momento dell'agguato, un testimone non può essere deriso dicendo che testimonia il falso. E il pregiudizio è che bisogna credere ai br piuttosto che ai testimoni.

E'inutile che tu faccia il giro del mondo per capire quello che è successo a Roma nel 1978.E'solo tempo perso.

E no, amico, non rigirare la frittata ...

L'Honda c'era ... passava per puro caso ... ne ho indicati da anni i nomi dei passeggeri .... Giuseppe Biancucci e Roberta Angelotti, autonomi di Primavalle ... e ho detto, come pure hanno ritenuto Digos e magistrati nel 1998, che non c'entravano niente nell'attentato ... e meno che mai coi "servizi" .... non ho mai detto invece che l'Honda non c'era ... non ti inventare nulla .... ci sono gli archivi di CdC ...

Per il resto, solo tu puoi citare le "informative" dei servizi ? E le tue valgono di più ?


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