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Elisa Claps, Cristina e le altre


Mari
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Elisa Claps, Cristina e le altre
Le cinque ragazze e l’ombra di Restivo

Casi riaperti, ricerche in un convento a Cesena

CESENA — Basta il nome: Danilo Restivo. E il giallo, con annessa storia horror, è assicurato. Giovani donne uccise, seviziate, mutilate: Elisa, Oki, Heather. Giovani donne svanite nel nulla: Cristina, Erika. Indagini che si riaprono. Sospetti che si rinnovano. Coincidenze che hanno dell’incredibile. Se fosse un giornalista, direbbero che è sempre sulla notizia: dove c’è lui, Restivo, prima o poi ci scappa il morto o qualcuno svanisce nel nulla. Danilo fu l’ultimo a vedere nel settembre ’93 Elisa Claps a Potenza, prima che scomparisse nella chiesa di Santissima Trinità dalla quale le sue ossa sono riemerse nel marzo scorso (è l’unico indagato).

Danilo era il dirimpettaio, il vicino di casa, di Heather Barnett, la sarta trovata massacrata nel novembre 2004 nella vasca da bagno della sua villetta a Bournemouth, 200 chilometri da Londra (è l’unico sospettato). Di Danilo è il computer nel quale la polizia britannica ha trovato la foto di Erika Ansermin, 27 anni, valdostana, scomparsa il giorno di Pasqua del 2003 dalle parti di Courmayeur e il cui caso è stato riaperto in questi giorni dalla Procura di Aosta su richiesta della famiglia (per il momento non ci sono provvedimenti). E vicina di casa di Danilo era pure Jong Shin, detta Oki, studentessa sudcoreana di lingue uccisa a coltellate nel giugno del 2002: per il delitto fu condannato all’ergastolo (dopo un processo piuttosto tormentato e contestato) tal Omar Benguit, ma ora il suo legale ha chiesto la revisione del procedimento, convinto che vi sia un collegamento tra la morte di Oki e gli omicidi Claps e Barnett. Coincidenze. Ma a volte anche giochi beffardi del caso.

Come la scomparsa a Cesena nel settembre ’92 di Cristina Golinucci, ragioniera di 21 anni: una vicenda che pare la fotocopia del caso Claps e di cui ora la madre ha ottenuto la riapertura (il convento sarà passato nei prossimi giorni al setaccio con un georadar alla ricerca del corpo della ragazza). Cristina venne vista per l’ultima volta davanti al convento dei cappuccini, dove era attesa dal suo confessore. Da allora, di lei non si sa più nulla. I sospetti caddero subito su un nordafricano (poi condannato per un altro stupro), ma non si trovarono elementi. Nel 2000 si venne a sapere che un albanese, Eris Gega, che frequentava Restivo a Potenza ai tempi della scomparsa di Elisa Claps, viveva in una frazione poco distante da Cesena. Inquirenti in allarme. Le più disparate congetture si rincorsero sull’asse Potenza- Cesena. «Restivo? Anche in questa storia?».

Alla fine si scoprì che le date non tornavano: Danilo aveva vissuto a Rimini nel ’95, tre anni dopo la scomparsa della Golinucci. Qualcosa, però, gli inquirenti portarono a casa. Scoprirono che in quelle poche settimane vissute sull’Adriatico alcune ragazze avevano accusato Danilo di molestie. Molestie molto particolari, a sfondo feticistico: tagliava di nascosto ciuffi di capigliatura femminile, preferibilmente in autobus approfittando della calca. Solo una stranezza, anche se indubbiamente inquietante? Forse per altri, non alla luce della storia di Restivo. Si dà infatti il caso (ennesima coincidenza) che in almeno due dei delitti di cui l’uomo è sospettato (quelli delle giovani inglesi Barnett e Oki) siano state ritrovate tra le mani dei cadaveri ciocche di capelli: la firma dell’assassino. «Fantasie, tutte fantasie — ha commentato, piuttosto seccato, Mario Marinelli, avvocato di Restivo —: adesso si è scatenata la corsa ad appioppare al mio assistito l’etichetta di serial killer, ma lui è estraneo a tutto: è tranquillo».

Di sicuro è libero. Da anni. E con una fedina penale che, a dispetto delle inchieste e delle coincidenze, è unicamente segnata da una condanna a 2 e 8 mesi per false dichiarazioni al pm. A 36 anni, Restivo si gode con la moglie Fiamma la sua villetta a Bournemouth, più preoccupato a tenere a distanza microfoni e telecamere che dalle possibili iniziative di qualche Procura: a quelle, ormai, ha fatto il callo.

Francesco Alberti
29 aprile 2010
http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_29/elisa_cristina_e_le_altre_le_cinque_ragazze_e_l_ombra_di_restivo_alberti_95ea8518-5353-11df-afe0-00144f02aabe.shtml


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Caso Claps, Scotland Yard a Salerno
per confronto con i magistrati italiani

La polizia londinese cerca un legame tra la morte della giovane e l'omicidio di una vicina di casa di Restivo

SALERNO - I possibili collegamenti tra l’omicidio della studentessa Elisa Claps (avvenuto a Potenza il 12 settembre 1993) e quello della sarta Heather Barnett (uccisa il 12 novembre 2002 nella sua abitazione, a Bournemouth, in Inghilterra) e la posizione di Danilo Restivo (unico sospettato per entrambi i delitti) sono stati esaminati a Salerno in un incontro tra i magistrati che coordinano l’inchiesta italiana e alcuni poliziotti di Scotland Yard. Nel caso Claps, Restivo è indagato per violenza sessuale, omicidio e occultamento di cadavere. Lo stesso Restivo - che oggi ha 38 anni e da tempo vive in una casa a pochi metri da quella dove fu uccisa Heather Barnett - nel 2004 fu fermato e interrogato in diverse occasioni (ma poi rilasciato) per l’omicidio della sarta.

I COLLEGAMENTI -Secondo quanto si è appreso, la Procura di Salerno e la Polizia inglese sono al lavoro per trovare punti di collegamento tra i due delitti e sulla possibilità di utilizzare il dna prelevato in Inghilterra a Restivo, nel corso delle indagini sull’omicidio Barnett. Nei giorni scorsi, l’avvocato di Restivo, Mario Marinelli aveva definito «fantasiose» le ipotesi sul coinvolgimento del suo assistito anche in un terzo omicidio, quello della giovane coreana Jong-Ok Shin, avvenuto sempre a Bournemouth il 12 giugno 2002 e per il quale è stato condannato all’ergastolo Omar Benguit.

(fonte Ansa)
29 aprile 2010
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/29-aprile-2010/caso-claps-scotland-yard-salernoper-confronto-magistrati-italiani-1602931444672.shtml


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Caso Claps. Appignanesi in Questura per le confidenze di don Mimì

Il monsignore è stato ascoltato a Roma da personale della Squadra mobile di Potenza nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della studentessa potentina

30/04/2010 Monsignor Ennio Appignanesi - arcivescovo di Potenza dal 1993 al 2001 – è stato ascoltato a Roma da personale della Squadra mobile di Potenza nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Elisa Claps, i cui resti sono stati ritrovati il 17 marzo scorso nel sottotetto della Chiesa della Trinità del capoluogo, 17 anni dopo la scomparsa della ragazza.
Lo si è appreso in ambienti investigativi romani. Le «sommarie informazioni» raccolte dalla polizia – secondo quanto scrive l’agenzia Ansa – avrebbero riguardato i fatti a conoscenza dell’arcivescovo legati alla scomparsa di Elisa Claps, le circostanze che gli furono riferite dall’allora parroco della chiesa della Trinità don Mimì Sabia (morto due anni fa) e le eventuali «confidenze» ricevute dal presule dopo l’appello che fece nel novembre del 1993 per arrivare alla verità sulla scomparsa della ragazza.
Il presbiterio della Diocesi di Potenza, invece, ha diffuso una nota: «Oggi si sente ancora più vicino alla famiglia Claps e in particolare a mamma Filomena». E’ questo uno dei passaggi del messaggio che il Consiglio presbiterale ha deciso di far leggere durante le messe di domenica prossima e nel quale è evidenziato che «dopo lo sconcerto iniziale, i sacerdoti hanno dato vita a incontri di preghiera per Elisa» e via Crucis «in cui la Passione di Cristo ha fatto ripercorrere la passione della famiglia Claps». «Siamo tutti convinti – è scritto nel messaggio – che ricercare la verità sui fatti è un’esigenza prioritaria e fondamentale, che ci vede attenti e disponibili a una sincera collaborazione con tutti coloro che sono preposti a questo compito assai delicato e difficile. Perciò chiediamo con forza indagini accurate, severe, decise che portino ad individuare i responsabili di questa tragedia. Il nostro sostegno ed incoraggiamento va a chi è impegnato a superare gli ostacoli che hanno impedito di risolvere il caso». Nel messaggio, il Consiglio presbiterale ha sottolineato che “siamo altresì fortemente e coralmente stretti intorno al nostro amato e stimatissimo vescovo Agostino Superbo».

http://ilquotidianodellabasilicata.ilsole24ore.com/it/basilicata/potenza_elisa_claps_appignanesi_questura_don_mimi_1234.html


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30/04/2010 - 11.34

CASO CLAPS: ASCOLTATO MONS. APPIGNANESI. STRAPPATI MANIFESTI E POSTER DI ELISA

(IRIS) - ROMA, 30 APR - Si continua a indagare sulla morte di Elisa Claps, la giovane uccisa 17 anni fa a Potenza e ritrovata, lo scorso 17 marzo, nella chiesa della Santissima Trinità della città.

A Roma, infatti, è stato ascoltato anche mons. Ennio Appignanesi, vescovo di Potenza nel 1993, appunto quando la ragazza fu assassinata.

Intanto dalla Chiesa della Santissima Trinità sono stati rimossi da ignoti manifesti col volto della giovane vittima e striscioni dedicati alla sua memoria in cui si chiedevano ''verità e giustizia'' per la ragazza.

Come noto, unico indagato per il suo omicidio è Danilo Restivo, che oggi ha 38 anni e vive in Inghilterra, che fu l'ultimo a vederla il giorno della sua morte, avvenuta domenica 12 settembre 1993, proprio nella Chiesa della Santissima Trinità, come ha ammesso egli stesso.

Autore: bar.co.
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