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Giovani e lavoro.Peggio di noi solo la Grecia


helios
Illustrious Member
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17:03 19 FEB 2015

(AGI) - Roma, 18 feb. - Sono circa due milioni e mezzo (26% del totale) i giovani italiani tra 15 e 29 anni che nel 2013 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e neppure impegnati in un'attivita' lavorativa. Lo si legge nel rapporto dell'Istat 'Noi Italia'; mentre in Europa, solo la Grecia presenta un'incidenza maggiore (28,9%), mentre Germania e Francia registrano quote di Neet molto piu' contenute (8,7 e 13,8%). Solo il 6,2% degli adulti e' impegnato in attivita' formative contro una media europea del 10,5%. Le performance migliori sono quelle dei paesi scandinavi. Nel 2013 in Italia risultano occupate quasi sei persone su dieci in eta' 20-64 anni, un tasso di occupazione tra i piu' bassi in Europa. Anche secondo il rapporto di Caritas Europa uno dei portati piu' drammatici della crisi economica e' "l'esplosione dei 'Neet'", che sono i giovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano e non studiano. Nei 7 Paesi piu' deboli dell'Unione Europea, questi giovani 'Neet' sono il 18,1 per cento rispetto alla media del 13 per cento nei Paesi Ue. L'Italia e' il paese piu' penalizzato dal fenomeno della disoccupazione giovanile che riguarda il 40 per cento dei lavoratori 15-24 enni. Con un tasso di disoccupazione generale del 16,9 per cento rispetto alla media Ue del 10,8 per cento, nei 7 paesi c'e' una evidente tendenza ad una precarizzazione del lavoro, ad una diminuzione delle ore lavorate, ad un incremento del tasso di lavoro part- time. Nell'Unione a 28 sono piu' di 25 milioni i cittadini privi di lavoro (8,4 mln in piu' rispetto al dato precrisi del 2008). Le persone piu' colpite sono quelle con bassi livelli di istruzione e i giovani. Aumenta la disoccupazione di "lungo periodo". In Italia, nel 2013, il tasso di disoccupazione generale era inferiore alla media dei sette Paesi deboli (12,2 per cento) ma superiore alla media europea. Per Istat il tasso di occupazione dei 55-64enni e' pari al 42,7% (+2,3 punti percentuali rispetto al 2012), inferiore alla media Ue28 (50,1%). L'incidenza del lavoro a termine scende intanto al 13,2%, valore sostanzialmente in linea con la media europea ma inferiore a Germania, Francia e Spagna. Cresce invece la quota di occupati a tempo parziale (17,9%) soprattutto a causa dell'incremento del part time involontario. Cresce infine la disoccupazione di lunga durata (oltre 12 mesi), con un'incidenza del 56,4%, sopra una media Ue del 47,5%. Sempre secondo l'Istituto di statistica "il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui", con il 12,4% dei nuclei e' in "grave difficolta'". Il dato complessivo risulta comunque in calo rispetto al 24,9% dell'anno precedente. Il vicepresidente del Parlamento europeo, David Sassoli (Pd), rileva: "Il rapporto Caritas Europa consegna dati drammatici sull'aumento della poverta' ed evidenzia le responsabilita' degli Stati nazionali sull'insufficienza delle politiche di inclusione sociale e sostegno. Un ruolo dell'Europa sara' possibile se gli stati membri trasferiranno i propri poteri all'Unione". (AGI) .

http://www.agi.it/economia/notizie/giovani_solo_la_grecia_peggio_di_noi_2_5mln_senza_studio_lavoro-201502191703-eco-rt10170


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Anche questa è una guerra, distruzione di intelligenze.
Il capitalismo si mantiene se continuamente distrugge.


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