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il cappio al collo


pietroancona
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Il cappio al collo

L'Europa ha accettato il documento dell'Italia sugli impegni che erano stati dettati dalla BCE per il risanamento e lo sviluppo. Berlusconi ritorna da Bruxelles con un successo per il suo governo e con il viatico a governare per i prossimi mesi per tradurre gli impegni assunti in provvedimenti concreti. Sarà possibile licenziare lavoratori a tempo indeterminato che è l'obiettivo che il padronato e la destra italiana si propongono inutilmente di raggiungere da molti anni. L'art.18 viene finalmente espugnato con l'intervento pesante e decisivo della Unione Europea. Ma la lettera contiene altre cose di primaria importanza come l'innalzamento dell'età pensionale e la mobilità del personale della pubblica amministrazione e la dismissione del patrimonio pubblico e le privatizzazioni. Inoltre cancella il referendum sull'acqua ed invita l'Italia a mettere sul mercato i servizi locali. Naturalmente la "letterina" come è stata definita con un assurdo sfottò dall'opposizione italiana non contiene niente che possa riguardare i patrimoni e l'evasione fiscale. Eppure da una tassa patrimoniale si potrebbero ricavare subito 200 miliardi di euro. Il taglio delle misure è rigorosamente classista, risparmia i ceti benestanti e l'oligarchia politica, risparmia le diecine di migliaia di consigli di amministrazione inutili e costosi costituiti dalle amministrazioni pubbliche per corrispondere stipendi alla pletora di individui della parapolitica. La decisione europea di ieri sulle proposte italiane ma suggerite dalla BCE è il punto più alto della lotta di classe contro i lavoratori italiani che si sia mai toccato. Tutte le misure proposte riducono o tolgono diritti e sono inutili o ininfluenti per la crescita. I licenziamenti facili serviranno a facilitare gli investimenti industriali? L'accettazione della lettera del governo Berlusconi è la prova della malafede e della strumentalità di una crisi sulla quale si è fatto molto terrorismo. Le misure suggerite ed approvate riguardano soltanto la cancellazione di diritti che la ossessiva ideologia liberista contagiata dai nocons ha imposto a quella che una volta fu la civile Europa. Si può dire che la loro realizzazione peggiorerà la crisi e renderà ancora più grave malata e debole la condizione dell'Italia. I mercati e le istituzioni internazionali sono diventati strumenti per cancellare quasi due secoli di lotte e di conquiste dei lavoratori. Si ritorna ai primordi di una società senza regole e senza diritti.

L'opposizione italiana che aveva accolto con frizzi e lazzi il documento del governo ora ha le mani nella tagliola. Dovrà approvare le misure su pressione del governo e del Presidente della Repubblica. Dovrà dire si a tutte le scelte fatte dalla destra italiana. Se dirà di no o farà resistenza sarà in contraddizione con se stessa. Si assumerà la responsabilità di fare fallire la "salvezza" dell'Italia. Neppure i sindacati confederali hanno le carte in regola. Faranno lo sciopero generale dopo avere lasciato maturare senza sostanzialmente ostacolare le scelte del governo. Sciopero scontato come un rito stanco ed ipocrita. Bisognerà che qualcuno proponga all'Italia una prospettiva diversa. L'Europa è diventata una trappola. La Costituzione italiana non conta più niente e dobbiamo ubbidire senza discutere. Siamo dentro un ordinamento autoritario. Meglio cominciare a pensare ad un altro modo di stare al mondo, ad una Italia che si affranchi dalle pesanti catene dei trattati europei.

Pietro Ancona


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Giancarlo54
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Non so quale sia la posizione di Vendola e Di Pietro, so quali sono quelli di Bersani e di Casini, per cui anche il csx non potrà opporsi alle richieste della BCE, salvo fare un po' di propaganda antiberlusconiana senza senso.
Pietro Ancona che leggo spesso su FB e che considero una delle persone migliori che ci sono adesso in Italia pone la questione in modo semplice ma non banale. E' evidente, o almeno dovrebbe essere evidente a tutti che per salvarci, perchè si tratta di salvarci, non abbiamo che da percorrere l'unica strada possibile e cioè il ritorno alla sovranità nazionale e alla sovranità monetaria.
Fermo restando che nessuna forza dell'attuale parlamento o, meglio, delle attuali coalizioni, imboccherà mai questa strada occorre chiedersi, e questa volta una volta per tutte, cosa vogliamo fare? Se vogliamo continuare a litigare tra di noi tra chi è di destra o chi è di sinistra, tra chi è fascista, chi è antifascista, chi è afascita, chi è anti-antifascista, chi è comunista o chi è socialista, o se vogliamo finalmente, una volta per tutte, metterci assieme su questo semplicissimo programma che prevede l'uscita dall'euro e dalla UE.
Si tratta di un programma che sarà fatto di lacrime e sangue, per qualche decina di anni gli italiani dovranno mettersi in mente che la "bella vita" è finita, ma se vogliamo avere un futuro e vorremo conservare, anzi se vorremo ritornare ad avere quei diritti che abbiamo avuto nel passato e che ci hanno oramai tolto, dovremo passare inevitabilmente da questa stretta via dolorosa.
Ripeto non sarà facile, ma è l'unica strada e abbiamo tutti il dovere, quantomeno, di provarci. Solo così potremo guardare in faccia i nostri figli.
Però dobbiamo agire subito, domani è già troppo tardi.


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dana74
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son d'accordo giancarlo, noi divisi loro uniti.
Dovremmo imparare ad abolire le parole destra sinistra.
Qui c'è solo l'elite, la global elite contro il resto del popolo.
Punto.


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illupodeicieli
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E' sufficiente vedere che non esiste un vero dibattito sui temi indicati da Pietro Ancona e anche da altri blogger o anche qui su Cdc: se andate in giro nel web idem con patate. Ciò che vogliono è mandare via Berlusconi: anche a me fa rabbia che non ha attuato nessuna riforma che possa aver favorito il mercato e la crescita della nazione. Il mercato del lavoro quando offre qualcosa è roba da sfruttamento e che impoverisce tutto il settore del commercio al minuto ed è invece un invito ,per il neoassunto, a recarsi nei vari discount o presso la Gdo che,guarda caso è spesso di proprietà francese o tedesca: i soldi non restano qui. Oggi poi, per tornare a cose pratiche, uno non sa se andare a lavorare e fare programmi per il futuro, oppure andare via all'estero.


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bysantium
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Non so quale sia la posizione di Vendola e Di Pietro, so quali sono quelli di Bersani e di Casini, per cui anche il csx non potrà opporsi alle richieste della BCE, salvo fare un po' di propaganda antiberlusconiana senza senso.
Pietro Ancona che leggo spesso su FB e che considero una delle persone migliori che ci sono adesso in Italia pone la questione in modo semplice ma non banale. E' evidente, o almeno dovrebbe essere evidente a tutti che per salvarci, perchè si tratta di salvarci, non abbiamo che da percorrere l'unica strada possibile e cioè il ritorno alla sovranità nazionale e alla sovranità monetaria.
Fermo restando che nessuna forza dell'attuale parlamento o, meglio, delle attuali coalizioni, imboccherà mai questa strada occorre chiedersi, e questa volta una volta per tutte, cosa vogliamo fare? Se vogliamo continuare a litigare tra di noi tra chi è di destra o chi è di sinistra, tra chi è fascista, chi è antifascista, chi è afascita, chi è anti-antifascista, chi è comunista o chi è socialista, o se vogliamo finalmente, una volta per tutte, metterci assieme su questo semplicissimo programma che prevede l'uscita dall'euro e dalla UE.
Si tratta di un programma che sarà fatto di lacrime e sangue, per qualche decina di anni gli italiani dovranno mettersi in mente che la "bella vita" è finita, ma se vogliamo avere un futuro e vorremo conservare, anzi se vorremo ritornare ad avere quei diritti che abbiamo avuto nel passato e che ci hanno oramai tolto, dovremo passare inevitabilmente da questa stretta via dolorosa.
Ripeto non sarà facile, ma è l'unica strada e abbiamo tutti il dovere, quantomeno, di provarci. Solo così potremo guardare in faccia i nostri figli.
Però dobbiamo agire subito, domani è già troppo tardi.

Sono anch'io della tua stessa idea. A cominciare col chiedere a tutti, anche a Pietro Ancona, di non scrivere più "tutte le scelte fatte dalla destra italiana" bensì "...dalla COSIDDETTA destra italiana". Così come scriverei "COSIDDETTA sinistra". Sarebbe un primo passo per affrancare tutti gli alternativi,di origini di dx o di sx, dalla trappola ideologica e mediatica di categorie entrambe usurpate dai padroni e dai servi del liberismo. Per me, e in questo momento,l'importante è focalizzare il nemico - liberismo/turbocapitalismo - e dar vita ad uno schieramento che lo fronteggi,il più ampio possibile. Sicché,ancor prima di realizzare un programma alternativo al sistema, redigerei un "libretto" di identificazione e conoscenza del nemico. Connotato il diavolo si potrà chiedere a tutti gli uomini di buona volontà di combatterlo in una sorta si Santa Alleanza(enfatizzo)basata sui fatti reali,sulle cose concrete e non sui pregiudizi ideologici. Poi,se l'avremo vinta, ritorneremo a darcele fra destri e sinistri, perché sui temi etici le distanze rimarranno sempre. Ma,personalmente,non tollero più che le distinzioni etiche comportino automaticamente la separazione fra buoni e onesti da una parte e cattivi e ladri dell'altra o,per meglio dire, fra chi pensa che sia bene vivere in una comunità di uomini solidali e chi pensa che homo omini lupus.


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marco76
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completamente d'accordo con giancarlo


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marco76
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
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...redigerei un "libretto" di identificazione e conoscenza del nemico. Connotato il diavolo si potrà chiedere a tutti gli uomini di buona volontà di combatterlo in una sorta si Santa Alleanza(enfatizzo)basata sui fatti reali,sulle cose concrete e non sui pregiudizi ideologici....

Beh, Barnard per esempio, ha fatto nomi e cognomi del nemico...Peccato che nessuno gli dia retta...


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Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 2622
 

Non so quale sia la posizione di Vendola e Di Pietro, so quali sono quelli di Bersani e di Casini, per cui anche il csx non potrà opporsi alle richieste della BCE, salvo fare un po' di propaganda antiberlusconiana senza senso.
Pietro Ancona che leggo spesso su FB e che considero una delle persone migliori che ci sono adesso in Italia pone la questione in modo semplice ma non banale. E' evidente, o almeno dovrebbe essere evidente a tutti che per salvarci, perchè si tratta di salvarci, non abbiamo che da percorrere l'unica strada possibile e cioè il ritorno alla sovranità nazionale e alla sovranità monetaria.
Fermo restando che nessuna forza dell'attuale parlamento o, meglio, delle attuali coalizioni, imboccherà mai questa strada occorre chiedersi, e questa volta una volta per tutte, cosa vogliamo fare? Se vogliamo continuare a litigare tra di noi tra chi è di destra o chi è di sinistra, tra chi è fascista, chi è antifascista, chi è afascita, chi è anti-antifascista, chi è comunista o chi è socialista, o se vogliamo finalmente, una volta per tutte, metterci assieme su questo semplicissimo programma che prevede l'uscita dall'euro e dalla UE.
Si tratta di un programma che sarà fatto di lacrime e sangue, per qualche decina di anni gli italiani dovranno mettersi in mente che la "bella vita" è finita, ma se vogliamo avere un futuro e vorremo conservare, anzi se vorremo ritornare ad avere quei diritti che abbiamo avuto nel passato e che ci hanno oramai tolto, dovremo passare inevitabilmente da questa stretta via dolorosa.
Ripeto non sarà facile, ma è l'unica strada e abbiamo tutti il dovere, quantomeno, di provarci. Solo così potremo guardare in faccia i nostri figli.
Però dobbiamo agire subito, domani è già troppo tardi.

Sono anch'io della tua stessa idea. A cominciare col chiedere a tutti, anche a Pietro Ancona, di non scrivere più "tutte le scelte fatte dalla destra italiana" bensì "...dalla COSIDDETTA destra italiana". Così come scriverei "COSIDDETTA sinistra". Sarebbe un primo passo per affrancare tutti gli alternativi,di origini di dx o di sx, dalla trappola ideologica e mediatica di categorie entrambe usurpate dai padroni e dai servi del liberismo. Per me, e in questo momento,l'importante è focalizzare il nemico - liberismo/turbocapitalismo - e dar vita ad uno schieramento che lo fronteggi,il più ampio possibile. Sicché,ancor prima di realizzare un programma alternativo al sistema, redigerei un "libretto" di identificazione e conoscenza del nemico. Connotato il diavolo si potrà chiedere a tutti gli uomini di buona volontà di combatterlo in una sorta si Santa Alleanza(enfatizzo)basata sui fatti reali,sulle cose concrete e non sui pregiudizi ideologici. Poi,se l'avremo vinta, ritorneremo a darcele fra destri e sinistri, perché sui temi etici le distanze rimarranno sempre. Ma,personalmente,non tollero più che le distinzioni etiche comportino automaticamente la separazione fra buoni e onesti da una parte e cattivi e ladri dell'altra o,per meglio dire, fra chi pensa che sia bene vivere in una comunità di uomini solidali e chi pensa che homo omini lupus.

Non le tollero più neppure io, come comincio a non tollerare più chi, anche qui su CDC, continua con queste distinzioni. Pensavo fossero degli ingenui, ma ora mi sto incattivendo e penso che siano degli infiltrati e dei provocatori del sistema.


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luigidifrancesco
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Qualcuno continua a fare queste distinzioni semplicemente perche' queste distinzioni ci sono; se da un lato la denuncia del problema puo' essere fatta da destra come da sinistra, le proposte per superarlo divergono sostanzialmente.
A destra si spera in un personaggio che sappia e voglia guidare la lotta contro questo iniquo sistema, a sinistra si ritiene indispensabile la presa di coscienza da parte delle masse e del loro impulso trainante.
E' questa una contrapposizione sostanziale che e' necessario, a mio parere, risolvere preventivamente per impostare una strategia vincente.


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radisol
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"A destra si spera in un personaggio che sappia e voglia guidare la lotta contro questo iniquo sistema, a sinistra si ritiene indispensabile la presa di coscienza da parte delle masse e del loro impulso trainante."

Questo è vero come concezione filosofica di fondo, ma in verità anche la "sinistra storica" ha spesso cercato e trovato certi leaders assoluti .... basti pensare a Stalin, a Mao, a Tito, nel nostro piccolo a Togliatti ed in qualche modo anche a Berlinguer .... ed anche la "nuova sinistra" nata nel 1968/69, benchè "eretica", ha spesso prodotto leaderini assoluti pure lei .... in alcuni casi del tutto improbabili come tali, ma sempre assoluti ....

L'equivoco di fondo, a mio giudizio, sulla presunta fine della dicotomia classica destra/sinistra ... è appunto un equivoco ...

In Italia infatti ( ma vale anche per gran parte del mondo cosiddetto occidentale ) da tempo non esiste più una "sinistra" ed il potere se lo contendono sostanzialmente due "destre", una populista, fascistoide, mafioseggiante e clericale in Italia rappresentata più o meno dai berluscones e dalla Lega .... e una destra più coerentemente liberista, un pizzico più laica ma neanche troppo, ed "europea" rappresentata sostanzialmente dal Pd e dall' IdV, con contorno di cespugli ex comunisti o sedicenti tali che però sostanzialmente non si oppongono più di tanto alla politica della seconda destra .... ma cercano solo poltrone, poltroncine e strapuntini ...

Se questa è la contrapposizione simbolica, è ovvio che la dicotomia classica destra/sinistra non ha più senso alcuno ....

Ma se usciamo dal campo politicante parlamentare o aspirante tale, ed entriamo sul terreno sociale ed economico, allora le parole assumono un altro significato e la dicotomia destra/sinistra torna ad avere un suo significato ...

Per fare un esempio pratico ed attualissimo, per me la battaglia contro la Tav è una classica battaglia di sinistra .... e non lo è di meno se, soprattutto sul territorio della provincia di Torino, si trova come controparte principale il Pd, sia nelle sua espressione politica diretta (Fassino, Bresso, Chiamparino) sia in quella sbirresco/istituzionale (Caselli) ... anzi .....

Proprio perchè il Pd è espressione diretta, molto più del buffone di Arcore e della sua corte dei miracoli, di certi precisi interessi finanziari e capitalistici tipicamente di destra.

Questo discorso si può tranquillamente allargare al discorso più generale sull'Europa delle banche, su Draghi, su Trichet ecc. ecc.

La forza storica di ogni sinistra che si rispetti si è sempre espressa nel modo migliore quando è riuscita a coniugare interesse nazionale ed interesse "di classe" ...

Non a caso molte rivoluzioni marxiste o comunque anticapitalistiche, dalla Cina a Cuba passando per il Sud-Est asiatico fino a certi governi bolivariani dell'odierna America Latina, hanno avuto successo perchè hanno unito la lotta per l'indipendenza nazionale contro il colonialismo a quella sociale contro lo sfruttamento capitalistico.

Questa è la classica situazione storica dove un generico "interesse nazionale" ( il recupero della sovranità politica e monetaria ) si coniuga benissimo (anzi è necessariamente propedeutico) a qualunque tentativo di battere o comunque limitare la macelleria sociale in atto.

Naturalmente questo non vuol dire che l'intero "popolo italiano" ha interesse a questa battaglia ... sicuramente non ne ha nessuno pressochè l'intera attuale classe dirigente, ovviamente non solo politica ma anche economica, culturale, giuridica, giornalistica, militare ...e con essa classe dirigente le sue enormi clientele di portaborse, famigli, questuanti ecc. ecc. ...... non lo hanno le varie malavite organizzate di stampo mafioso, anche e soprattutto quelle dei "colletti bianchi", che in questo sistema e soprattutto in questa crisi prosperano e si riproducono alla grande ....

Per cui comunque un "nemico interno" ce l'abbiamo ... ed anche molto potente ed aggressivo .... non siamo "tutti sulla stessa barca" ..... non siamo tutti indistinto "popolo" contro le "elites globali" ....

E quindi è comunque una battaglia di sinistra ..... contro dei poteri e degli interessi, spesso sovranazionali ma non sempre e necessariamente, rappresentati a vario titolo dalle due destre che oggi si contendono il governo del paese.

Una volta detto questo, mi sono comunque personalmente battuto perchè nelle manifestazioni di questo nuovo movimento si evitasse lo sfoggio di rosse bandiere ... e nelle iniziative contro Bankitalia, Equitalia, Goldman Sachs, contro le agenzie di rating e contro le banche, precedenti il 15 Ottobre questo principio era passato ... poi quel giorno, scontri a parte ( i "black" di bandiere ne avevano pochissime e tutte rigorosamente nere o rosso/nere ), sono scesi in campo - nella stantia logica "gruppettara" autoreferenziale vecchia di almeno 40 anni - i soliti partiti e partitini che non contano nulla ma che sventolando una bandiera a testa si illudono di esistere ed hanno creato innegabili problemi, almeno sul piano simbolico e dell'immagine, di autoreferenziale "appartenenza" ....

Così come mi sono battuto, e la cosa è in gran parte riuscita, perchè in questo movimento ci sia spazio anche per intelligenze provenienti dalle varie ipotesi di "destra sociale", anche se pure queste intelligenze, messi in chiaro alcuni punti, tendono comunque a dichiararsi anche loro di sinistra .... in un movimento di massa è giusto essere includenti e non escludenti ... e certamente certo "antifascismo d'antan" sarebbe fuori luogo, fuorviante rispetto agli obbiettivi e controproducente per una vera estensione di massa del movimento ...

Ma questo è un altro discorso ....


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