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La crisi reinventa i ladri di polli


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Ci avevano insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane ma dopo le chemioterapie finanziarie dell’ultimo governo Berlusconi, della Banda Monti e dell’accozzaglia Letta, prescritte ed eterodirette dagli untori di povertà della Troika, siamo stati costretti ad imparare che è un delitto il non rubare quando si ha fame. Ora, per dirla alla De André, “sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”.

Gli italiani di un tempo, uomini di mare, sogni e poesie, non esistono più. Quelli di oggi hanno per orizzonte uno scaffale o un campo e per meta qualche genere alimentare o un pollo da rubare per poter mettere qualcosa a tavola o nella dispensa.

A questo è stata ridotta la nostra gente, soprattutto gli anziani, dopo una vita di lavoro e sacrifici, mentre il notabilato dei palazzi continua a gozzovigliare allegramente, dilapidando i soldi pubblici in vizi e lussi, con tanto di rimborsi spese e scorte al seguito di cani al parco.

I furti nei supermercati in Italia hanno superato il valore di 3 miliardi di euro all’anno.

Si ruba per soddisfare anche i più elementari bisogni e le più ordinarie abitudini.

Secondo una analisi della Coldiretti sui dati “Barometro dei furti nella vendita al dettaglio” del Centre for Retail Research, nel 2011 in Italia vi sono stati furti per una media di oltre 150 euro per famiglia all’anno, pari al 1,39 per cento del totale delle vendite al dettaglio nei supermercati.
Nella lista dei prodotti che scompaiono più facilmente dagli scaffali dei supermercati non vi è alcun “lusso” ma cose ordinarie quali formaggi e carne, salumi, prodotti per la barba, accessori per l’abbigliamento, giacche e profumi.

Roba che si può facilmente nascondere in borse, zainetti o tasche, riducendo il rischio di essere fermati dalla vigilanza o di essere denunciati, come è accaduto ad un professore di Filosofia in pensione del napoletano, per aver sottratto generi per un costo complessivo di cinque euro.

In grande aumento sono anche i furti di prodotti agricoli nelle campagne, dalle insalate alla frutta ma anche animali, soprattutto pecore, conigli e galline.

Emblemi tristi ed inequivocabili di una miseria sempre più estesa e profonda.
La crisi oltre a cambiare le priorità di spesa degli italiani ha “modificato” anche gli obiettivi delle “razzie” in un Paese come il nostro in cui la spesa alimentare raggiunge quasi il 19 per cento del totale.

Le segnalazioni alla Coldiretti si moltiplicano da Nord a Sud ed evidenziano che i nuovi ladri non mostrano gusti particolari e colpiscono “indistintamente tutte le produzioni commestibili”. Per fame, per bisogno...

Ernesto Ferrante
Fonte: http://www.rinascita.eu/
16.07.2013


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