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L'allarme dei servizi: l'Expo come il G8 di Genova


helios
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L'allarme dei servizi: l'Expo come il G8 di Genova

ll primo maggio ci sarà a Milano un grande raduno anticapitalista: il rischio di scontri è elevato
Mario Valenza - Lun, 30/03/2015 - 08:47
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L'Expo di Milano come il G8 di Genova del 2001. In questo momento diversi siti di gruppi antagonisti si organizzano sul web in vista dell'apertura dell'esposizione universale il prossimo 1 maggio.

Un rapporto dei servizi parla di dati allarmanti raccolti dall'intelligence soprattutto sul fronte antagonista.
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Fuga di notizie al G20

A palazzo Chigi e al Viminale c'è preoccupazione: il primo maggio, in coincidenza con l’apertura dell’Expo, è stato indetto sempre a Milano un grande raduno anticapitalista, nel quale confluiranno da tutta Europa giovani pacificamente arrabbiati ma anche tante teste calde.

L'obiettivo degli antagonisti è chiaro: fare di Milano 2015 una nuova Genova 2001. Non nel senso di cercare il morto, ma lo scontro sì, nel tentativo di mettere a ferro e fuoco il centro della città. E d’altra parte i termini usati nel rapporto dei Servizi sono eloquenti, molto eloquenti: la manifestazione potrebbe avere una "capacità di interdizione e di danneggiamento dieci volte superiore a quella del G8 2001 di Genova".

Uno scenario potenzialmente impressionante per i cittadini e per i commercianti milanesi, ma molto sgradito anche dal governo: in occasione dell’apertura dell’Esposizione confluiranno a Milano cento capi di Stato e di governo da tutto il mondo. Palazzo Chigi, pur contando sul fatto che gli eventuali incidenti non potranno essere messi sul conto sul governo, sanno bene che una gestione controversa dell’ordine pubblico potrebbe avere contraccolpi al momento non prevedibili.

Le strade di Milano si muoveranno giovani e meno giovani animati da motivazioni assai diverse. L’antagonismo nelle sue tantissime declinazioni: milanesi, nazionali, trasnazionali, comuniste, anarchiche, sindacaliste. I più indecifrabili sono quelli che arriveranno da tutta Europa: Blockupy (nata a Francoforte contro la Banca centrale europea), D19 2-0 (nata a Bruxelles sui temi dell’austerità, della disoccupazione giovanile, della sovranità democratica); Antifa, un collettivo antifascista internazionale. Una galassia che ha rilanciato l’eredità del movimento No global e che è in lotta contro l’austerità, la Bce, le grandi opere e le grandi manifestazioni. Come Expo. E dentro questa galassia c’è il “blocco nero” più temuto dalle polizie di tutta Europa: quello composto dai casseur francesi che lottano contro le grandi opere, dai riot tedeschi, inglesi e scandinavi, da greci del Movimento Antiautoritario.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lallarme-dei-servizi-lexpo-g8-genova-1111045.html


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Petrus
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L'allarme dei servizi: l'Expo come il G8 di Genova...

E beh certo: se non le sanno loro, queste cose... 😉


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helios
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L'allarme dei servizi: l'Expo come il G8 di Genova...

E beh certo: se non le sanno loro, queste cose... 😉

e infatti:
E d’altra parte i termini usati nel rapporto dei Servizi sono eloquenti, molto eloquenti: la manifestazione potrebbe avere una "capacità di interdizione e di danneggiamento dieci volte superiore a quella del G8 2001 di Genova".

8)


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radisol
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L'allarme dei servizi: l'Expo come il G8 di Genova...

E beh certo: se non le sanno loro, queste cose... 😉

e infatti:
E d’altra parte i termini usati nel rapporto dei Servizi sono eloquenti, molto eloquenti: la manifestazione potrebbe avere una "capacità di interdizione e di danneggiamento dieci volte superiore a quella del G8 2001 di Genova".

8)

L'allarme mi sembra eccessivo e strumentale ...

Ma non credo che si tratti di un "annuncio" ... per poi scatenare chissà chè da parte degli apparati statali ...

Già per Genova 2001 i richiami alla "provocazione di stato" ... non hanno mai trovato particolari seri riscontri ... la verità è che i "black" ... in gran parte allora anarchici ed "autonomen" tedeschi ma con una significativa presenza anche inglese ... presero tutti di sorpresa ... polizia e movimento ... cominciando ad armare casini alcune ore prima dell'inizio ufficiale delle varie iniziative del 20 Luglio 2001 .... il caso più clamoroso, vissuto di persona, fu la "piazza tematica" di autonomi ed ecologisti che doveva cominciare alle 14 di quel giorno ... ma già alle 11,30 i "black" cominciarono a sfasciare le banche di quella piazza ... ed uno dei leader storici dell'autonomia operaia dei settanta, il tecnico Enel romano Vincenzo Miliucci, che era andato a parlarci si prese pure una sprangata in testa ... ma si trattava appunto di anarchici ed "autonomen" teutonici ed in misura minore inglesi, non di poliziotti travestiti o cose del genere ... ed una parte significativa dei problemi che indubbiamente sorsero tra i "black" ed i manifestanti italiani, anche quelli più "duri e puri", fu dovuta anche al fatto che i "black" non capivano una parola che è una di italiano ...

Credo invece che la finalità vera di questi " allarmismi" sul 1 Maggio a Milano sia semplicemente quella di scoraggiare la partecipazione a quella giornata di lotta ... o quantomeno quella di isolare completamente i manifestanti dalla "città in carne ed ossa" ...

Non credo proprio, invece, che Renzi abbia una particolare convenienza a grossi casini violenti di piazza in quella che vorrebbe essere anche la sua personale "vetrina internazionale" ....

Tra l'altro per il 1 Maggio a Milano tutta questa partecipazione internazionale, annunciata con tanto ardore nella relazione dei servizi, non è nemmeno prevista .... forse i BlockOccupy tedeschi ... ma quelli, anche se non sono certo "angioletti", è gente che comunque sta alle regole concordate con i promotori locali della iniziativa ... a Francoforte la settimana scorsa, soprattutto nella primissima mattinata del 18 Marzo, casini e scontri ci sono stati .... ma completamente concordati tra le varie componenti, sia politiche che nazionali, partecipanti a quella iniziativa .... non c'è stata, in questo, la minima sbavatura rispetto a quanto preventivamente concordato ....

Viene poi del tutto ignorata nelle ricostruzioni ... mentre invece già a Genova 2001 ebbe una presenza significativa ed importante ... anche se in quel caso non fra i "black" ma nella difesa del corteo, regolarmente autorizzato ma attaccato lo stesso dai carabinieri/parà del Tuscania, proveniente dallo stadio Carlini in cui morì Carlo Giuliani invece si ... la componente degli ultras calcistici nostrani .... peraltro la Piazza Alimonda dove morì Giuliani è da sempre il luogo di raduno degli ultras del Genoa ... ultras assoluti protagonisti poi anche degli scontri del 15 Ottobre 2011 a Roma ... lì i "black", insieme ad una piccola componente anarchica comunque tutta italica, invece provenivano in gran parte proprio dalle curve calcistiche ....

Ma anche su questo aspetto, particolari sentori di partecipazione curvaiola/organizzata al corteo del 1 Maggio a Milano non se ne hanno proprio ...


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radisol
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I No Expo replicano alle campagne allarmistiche sul 1 maggio a Milano

Benvenuti a Milano 2015. Gli apparati di sicurezza dello Stato stanno trovando ampia enfasi sul giornali in relazione al prossimo Expo che verrà inaugurato il 1 Maggio a Milano, e alle mobilitazioni di protesta convocate per quella data contro la vetrina delle multinazionali e dei governi che affamano il pianeta ma dichiarano di volerlo sfamare con il loro business.

Leggendo gli articoli allarmisti che stanno uscendo sempre più numerosi e quasi quotidianamente (vedi una breve rassegna qui sotto) appare evidente come la promessa/minaccia di Renzi - “nessuno guasti l'inaugurazione dell'Expo” - , abbia messo in fibrillazione servizi segreti, Digos e questure. Sembra di sentire nelle orecchie una vecchia canzone degli Stormy Six sugli scioperi del marzo 1943 a Milano contro il fascismo, canzone che recita “gli sbirri controllano, fan finta di sapere”.

In risposta a questa campagna di criminalizzazione preventiva, i comitati No Expo hanno emesso un comunicato che pubblichiamo più sotto.

“A Palazzo Chigi e al Viminale sanno tutto ed evitano allarmismi ma il rischio c’è: il primo maggio, in coincidenza con l’apertura dell’Expo, è stato indetto sempre a Milano un grande raduno anticapitalista, nel quale confluiranno da tutta Europa giovani pacificamente arrabbiati ma anche tante teste calde” (Il Secolo XIX).

“Ecco svelato il calendario delle manifestazioni antagoniste che, nei timori di Viminale e questura, rischieranno di infiammare l’avvio dell’Esposizione universale di Milano. Un pericolo rilanciato di continuo nelle relazioni dell’intelligence di questi ultimi mesi e contro il quale è stato predisposto l’impiego di oltre 5 mila agenti” (Corriere della Sera)

“I Servizi segreti confermano la propria preoccupazione: il 1° maggio, con l’inizio di un evento di portata internazionale come Expo, potrebbe diventare l’occasione per catalizzare le frange più violente dei movimenti di protesta” (La Repubblica)

“È alta l'attenzione deiServizi riguardo la mobilitazione contro l'Expo a Milano, in particolare per la protesta che l'area antagonista sta organizzando per la giornata inaugurale della fiera il primo maggio 2015. La relazione del Dis (Dipartimento delle informazione per la sicurezza) al Parlamento sottolinea come la giornata è destinata a «richiamare nel capoluogo lombardo attivisti da tutto il territorio nazionale”. (Il Giorno)

Qui di seguito il comunicato dei No Expo

C’è un’attività che non passa mai di moda: infangare i movimenti per spaventare le persone e tenerle lontane dalle piazze. E nel frattempo costruire la figura del nemico pubblico che legittimi ogni possibile intervento repressivo. Una tecnica collaudata da decenni e che vede uniti nel copincolla servizi segreti, prefetti, questure, giudici, giornalisti. Se poi l’evento è “grande” e la figura di merda alle porte “universale”… allora vale tutto, anche copincollare la stessa velina di giornale in giornale.

Gli schizzi di fango lanciati in questi giorni contro i No Expo farebbero sorridere se non fossero così disgraziatamente mistificatori e violenti. Il tentativo di utilizzare la memoria di Genova, falsificando gli eventi e restituendo una versione delle responsabilità politiche che, se non fosse così dolorosa, sarebbe, nuovamente, ridicola, si qualifica da sé: Carlo è stato ucciso da una violenza squadrista; è una nostra storia, e non abbiamo nulla da giustificare.

Abbiamo letto esempi di giornalismo di protoinchiesta, il cui succo consisteva in una diffamazione operata sistematicamente su singoli, identificati personalmente quali “nemico pubblico” al fine di costruire una storia che attiri i palati pruriginosi di alcuni lettori.

Siamo qui a rispedire tutto al mittente: noi partiamo e torniamo insieme, non esistono “buoni e cattivi”, esiste un percorso chiaro, deciso e aperto ed esiste da 8 anni.

Expo non nutre il pianeta: è macchina generatrice di debito, cemento, precarietà, corruzione, devastazione e saccheggio dei territori; modello ben presto esportato in tutto il paese, anticipatore (in senso peggiorativo) delle norme contenute nel Job’s Act, nello Sblocca Italia, nel Piano Casa.

Opporsi ad Expo è opporsi a tutto questo: niente opportunità, niente futuro, niente occasioni dentro quel paradigma. La Rete Attitudine No Expo e la sua ricca composizione invece sono portatori di un modello antitetico di città, territori, vita sociale collettiva.

Migliaia di persone attraverseranno le strade di Milano dal 30 aprile al 2 maggio: nessuna macchina della paura e del fango può impedirlo e che ciò accada nelle forme più imprevedibili da parte degli strateghi della criminalizzazione preventiva.

3 Aprile 2015

Rete attitudine No Expo


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