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No a Berlusconi e all'Europa delle banche,la lotta continua

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marcopa
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No a Berlusconi e no all'Europa delle banche, scendiamo di nuovo in lotta"
di Giorgio Cremaschi

Crescono le reazioni ai nuovi diktat dell'Unione Europea. L'ultimatum di mercoledi è inacettabile. Cremaschi lancia l'appello a mobilitarsi. L'Usb invita a tenere fuori i lavoratori dai siparietti su Berlusconi.

"Ancora una volta un governo impresentabile, con un Presidente del Consiglio ridicolo e squalificato, apre la via ai diktat della dittatura finanziaria" sostiene Giorgio Cremaschi. "Diciamo di no a Berlusconi.. Ma diciamo no con altrettanta forza alle misure che i due principali governi di destra europei, quello francese e quello tedesco, insieme al potere autoritario della finanza e delle banche, vogliono imporre in Italia, così come hanno fatto in Grecia. Diciamo no al taglio delle pensioni, nuova brutale aggressione ai diritti sociali del mondo del lavoro. Diciamo no ai licenziamenti ancor più facili, alla flessibilità selvaggia, alle privatizzazioni, che contraddicono, tra l'altro, la decisione democratica del referendum.

Bisogna di nuovo scendere in piazza e avere chiaro che tutti i movimenti di lotta, dai lavoratori ai cittadini indignati, agli studenti, ai movimenti ambientali, hanno oggi due avversari. Da un lato il governo in carica, dall'altro il governo unico delle banche e della finanza che ha commissariato il governo Berlusconi e che vuole imporre le sue decisioni al nostro paese. Non c'è alcuna unità nazionale accettabile per tagliare le pensioni e i diritti dei lavoratori.
Bisogna mettere in discussione la schiavitù del debito e chiarire che nessuno può pagare oggi i tassi di usura del debito pubblico per salvare le banche. Occorre una svolta radicale nelle scelte di politica economica e sociale e bisogna mettere in discussione i patti e le regole che hanno portato al disastro quest'Europa governata dalla finanza. Per questo in tutta Italia va rilanciata la lotta per la difesa del lavoro e dello stato sociale.
Bisogna dire di no alla schiavitù del debito.
Giorgio Cremaschi

l' USB su le condizioni della UE all' Italia

"Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, mentre decidono di stanziare i primi 108 miliardi di euro per ricapitalizzare quelle stesse banche che hanno prodotto la crisi, ridono di Berlusconi e umiliano l'Italia in una giornata, quella di ieri 23 ottobre, che sarà ricordata come un'altra tappa della fine della sovranità del popolo italiano, sacrificato sull'altare dell'Europa delle banche e della finanza" afferma l'Usb in una nota diffusa oggi.

Tutto ciò ha ben poco a che vedere con la credibilità politica e personale di Berlusconi, ormai prossima allo zero, che ha aggravato una situazione le cui responsabilità non sono però esclusivamente di questo governo e di questa maggioranza.

Di fronte all'acuirsi della crisi e all'attacco indiscriminato allo stato sociale, alle condizioni dei lavoratori, ai loro salari, ai diritti ed ai livelli occupazionali, alle pensioni ed al patrimonio dello stato depauperato attraverso privatizzazioni e liberalizzazioni, la finanza internazionale, per bocca di Nicolas Sarkozy e di Angela Merkel, indica perentoriamente per l'Italia la stessa ricetta che ha portato la Grecia alla bancarotta.

Nessuno si cura dei paradossi di questo paese, del fatto che il 10% degli italiani possiede un patrimonio pari ad oltre tre volte l'intero deficit statale, che in piena crisi i milionari in Italia sono 180.000 e nel 2009 sono aumentati del 10% rispetto all'anno precedente e che l'evasione fiscale si è fatta sistema economico e di consenso politico.

L'Unione Sindacale di Base è convinta che il governo Berlusconi abbia aggravato gli effetti della crisi in Italia e per questo se ne debba andare, ma soprattutto che i mercati mondiali e la grande speculazione abbiano ormai preso di mira l'Italia, come prima è accaduto alla Grecia, per perpetuare la ricerca continua e famelica di profitti.

Per fare questo si continuano a colpire i cittadini, i lavoratori, i precari, i disoccupati ed i pensionati con misure sempre più pesanti che stanno rendendo la vita sempre più inaccettabile per milioni di persone e che non avranno alcun effetto economico positivo se non quello - voluto - di far aumentare gli interessi sul debito italiano ed ingrossare così i profitti dei grandi gruppi economici e finanziari.

Dopo lo sciopero del 6 settembre e la manifestazione del 15 ottobre USB continua le mobilitazioni contro il pagamento del debito e per non far ricadere ulteriormente la crisi sulle fasce della popolazione che già subiscono pesantemente questa situazione: il tempo di altre azioni di lotta sindacale è ormai arrivato.

"Cari Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ridete pure di Berlusconi e fate di lui ciò che volete, ma noi non vogliamo continuare a far ridere i vostri banchieri" conclude categorica l'Usb.

Fonte www.contropiano


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marcopa
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Dal comitato 1 ottobre Fermiamoli,

No al taglio delle pensioni, no ai licenziamenti ancor più facili, alla flessibilità selvaggia, alle privatizzazioni. No all'ultimatum della commissione europea contro le conquiste sociali delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Domani, mercoledì 26, organizziamo proteste a Roma e in tutto il paese. Il comitato 1° ottobre, l'appello "Noi il debito non lo paghiamo, dobbiamo fermarli" si mobilita in difesa delle pensioni, dei diritti, della democrazia, contro il governo e contro i diktat e gli ultimatum dell'Unione europea.
I nostri diritti valgono di più dei profitti delle banche.


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radisol
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Roma 26/10 - Bye bye Draghi, risparmiamoci l'austerità !

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=40244


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andreapound
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Da leggere, Berlusconi: "Non c'è nessuno che può darci lezioni in Europa" http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=40239


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Giancarlo54
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No a Berlusconi e no all'Europa delle banche, scendiamo di nuovo in lotta"
di Giorgio Cremaschi

Crescono le reazioni ai nuovi diktat dell'Unione Europea. L'ultimatum di mercoledi è inacettabile. Cremaschi lancia l'appello a mobilitarsi. L'Usb invita a tenere fuori i lavoratori dai siparietti su Berlusconi.

"Ancora una volta un governo impresentabile, con un Presidente del Consiglio ridicolo e squalificato, apre la via ai diktat della dittatura finanziaria" sostiene Giorgio Cremaschi. "Diciamo di no a Berlusconi.. Ma diciamo no con altrettanta forza alle misure che i due principali governi di destra europei, quello francese e quello tedesco, insieme al potere autoritario della finanza e delle banche, vogliono imporre in Italia, così come hanno fatto in Grecia. Diciamo no al taglio delle pensioni, nuova brutale aggressione ai diritti sociali del mondo del lavoro. Diciamo no ai licenziamenti ancor più facili, alla flessibilità selvaggia, alle privatizzazioni, che contraddicono, tra l'altro, la decisione democratica del referendum.

Bisogna di nuovo scendere in piazza e avere chiaro che tutti i movimenti di lotta, dai lavoratori ai cittadini indignati, agli studenti, ai movimenti ambientali, hanno oggi due avversari. Da un lato il governo in carica, dall'altro il governo unico delle banche e della finanza che ha commissariato il governo Berlusconi e che vuole imporre le sue decisioni al nostro paese. Non c'è alcuna unità nazionale accettabile per tagliare le pensioni e i diritti dei lavoratori.
Bisogna mettere in discussione la schiavitù del debito e chiarire che nessuno può pagare oggi i tassi di usura del debito pubblico per salvare le banche. Occorre una svolta radicale nelle scelte di politica economica e sociale e bisogna mettere in discussione i patti e le regole che hanno portato al disastro quest'Europa governata dalla finanza. Per questo in tutta Italia va rilanciata la lotta per la difesa del lavoro e dello stato sociale.
Bisogna dire di no alla schiavitù del debito.
Giorgio Cremaschi

l' USB su le condizioni della UE all' Italia

"Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, mentre decidono di stanziare i primi 108 miliardi di euro per ricapitalizzare quelle stesse banche che hanno prodotto la crisi, ridono di Berlusconi e umiliano l'Italia in una giornata, quella di ieri 23 ottobre, che sarà ricordata come un'altra tappa della fine della sovranità del popolo italiano, sacrificato sull'altare dell'Europa delle banche e della finanza" afferma l'Usb in una nota diffusa oggi.

Tutto ciò ha ben poco a che vedere con la credibilità politica e personale di Berlusconi, ormai prossima allo zero, che ha aggravato una situazione le cui responsabilità non sono però esclusivamente di questo governo e di questa maggioranza.

Di fronte all'acuirsi della crisi e all'attacco indiscriminato allo stato sociale, alle condizioni dei lavoratori, ai loro salari, ai diritti ed ai livelli occupazionali, alle pensioni ed al patrimonio dello stato depauperato attraverso privatizzazioni e liberalizzazioni, la finanza internazionale, per bocca di Nicolas Sarkozy e di Angela Merkel, indica perentoriamente per l'Italia la stessa ricetta che ha portato la Grecia alla bancarotta.

Nessuno si cura dei paradossi di questo paese, del fatto che il 10% degli italiani possiede un patrimonio pari ad oltre tre volte l'intero deficit statale, che in piena crisi i milionari in Italia sono 180.000 e nel 2009 sono aumentati del 10% rispetto all'anno precedente e che l'evasione fiscale si è fatta sistema economico e di consenso politico.

L'Unione Sindacale di Base è convinta che il governo Berlusconi abbia aggravato gli effetti della crisi in Italia e per questo se ne debba andare, ma soprattutto che i mercati mondiali e la grande speculazione abbiano ormai preso di mira l'Italia, come prima è accaduto alla Grecia, per perpetuare la ricerca continua e famelica di profitti.

Per fare questo si continuano a colpire i cittadini, i lavoratori, i precari, i disoccupati ed i pensionati con misure sempre più pesanti che stanno rendendo la vita sempre più inaccettabile per milioni di persone e che non avranno alcun effetto economico positivo se non quello - voluto - di far aumentare gli interessi sul debito italiano ed ingrossare così i profitti dei grandi gruppi economici e finanziari.

Dopo lo sciopero del 6 settembre e la manifestazione del 15 ottobre USB continua le mobilitazioni contro il pagamento del debito e per non far ricadere ulteriormente la crisi sulle fasce della popolazione che già subiscono pesantemente questa situazione: il tempo di altre azioni di lotta sindacale è ormai arrivato.

"Cari Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ridete pure di Berlusconi e fate di lui ciò che volete, ma noi non vogliamo continuare a far ridere i vostri banchieri" conclude categorica l'Usb.

Fonte www.contropiano

No, non mi convicono USB e Cremaschi. Giuste le critiche a Berlusconi ma il parlare ancora in termini novecenteschi, destra (cattiva) e di converso, si presume. sinistra (buona), lascia il tempo che trova.
Sostenere che siano le politiche di "destra" di Francia e Germania, la fonte dei guai che stiamo passando, risulta essere una visione miope e sclerotizzata del presente. Non cia siamo, non ci siamo proprio.
Non si pronuncia il definitivo e irremovibile binomio: sovranità nazionale e sovranità monetaria. Si continua a parlare di destra e di sinistra. Si parla, appunto, a vanvera.


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dana74
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si infatti, d'accordo con Giancarlo e poi no all'europa delle banche, e come pensa possa essere? L'europa dei luddisti?
Magari, ma non sarà mai così dato che l'europa è una suggestione per incastrare i popoli.

Poi sull'innalzamento delle pensioni, questo preoccupante silenzio della cosiddetta opposizione ma per non parlare dei sindatati è inquietante anche se largamente da aspettarsi (quindi niente delusione perché nessuno si è creato delle aspettative)


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pippo74
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si infatti, d'accordo con Giancarlo e poi no all'europa delle banche, e come pensa possa essere? L'europa dei luddisti?
Magari, ma non sarà mai così dato che l'europa è una suggestione per incastrare i popoli.

Poi sull'innalzamento delle pensioni, questo preoccupante silenzio della cosiddetta opposizione ma per non parlare dei sindatati è inquietante anche se largamente da aspettarsi (quindi niente delusione perché nessuno si è creato delle aspettative)

chiedo scusa ma dove leggete che Cremaschi si rivolge ad una opposizione buona a fronte di un governo cattivo?

riporto uno stralcio "Tutto ciò ha ben poco a che vedere con la credibilità politica e personale di Berlusconi, ormai prossima allo zero, che ha aggravato una situazione le cui responsabilità non sono però esclusivamente di questo governo e di questa maggioranza."

perchè trovare sempre argomenti di divisione e non prendere quel poco di buono che ci può essere in tutti noi? mah!


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radisol
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Fermo restando che la prima frase del documento di Cremaschi è dedicata proprio alle pensioni ..... poi va detto che stavolta hanno preso posizione contro ogni ipotesi di ulteriore riforma persino Cisl e Uil !

Insomma, quando non si hanno argomenti, si spara a casaccio .... come sul "luddismo" ....

Tra l'altro poi uno dei collaboratori di Cremaschi rispetto al fronte "Dobbiamo fermarli" è tale Savino Frigiola, economista, e con un passato vicino a gruppi come Lotta di Popolo e Terza Posizione.

Solo che pure lui, se glielo chiedi, si definisce di sinistra.

D'altronde, come dovrebbe definirsi ?

E' il Pd - e chi con esso cerca una imprescindibile alleanza - a non aver più nulla a che spartire nemmeno con una vaga idea di sinistra, non chi sta cercando di organizzare una battaglia veramente coerente con una impostazione "di classe" .... che coincide pure - come altre volte nella storia - con un più ampio interesse nazionale ....

E' quindi questione, se si vuole essere in buona fede e confrontarsi sui contenuti, di mettersi d'accordo sui termini ....


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dana74
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sparare a casaccio cosa radisol?
Che facciamo finta di nulla che si intende portare avanti che l'europa non sia da buttare ma si può correggere?

RIpudiare il debito senza ripudiare l'euro come dovrei interpretarlo o ci divertiamo con il politichese facendo finta che sia colpa dei gov francesi e tedeschi di destra?

L'accorto ma appena accennato segno di colpevolezza anche ad altri governi nell'aver concesso questo strapotere è, appunto appena accennato, stando ben attenti a non sottolineare quanto gli appoggi dei banchieri e della finanza sia ben collaudato anche a sinistra, sottolineatura non risparmiata per ben definire i governi di Francia e Germania.

Proprio perché le parole non si usano a casaccio che non convince questo approccio.

Quando ho scritto sindacati intendo quelli ufficiali, Cgil Cisl e Uil, quindi non gli Usb.

Il loro no non si capisce bene a cosa sia vincolato, rimane molto fumoso come a suggerire che finché rimane sto governo noi non "concediamo" le riforme

Leggi un pò tu stesso:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-25/cgil-cisl-unite-interventi-063708.shtml?uuid=Aa5KzlFE

Non è un NO categorico a prescindere da qualsiasi governo susseguirà, visto che si sottilizza sulle parole, per esser quindi precisi.

Che mancano argomenti valli a dire ai compagni che si sono accorti delle banche e della sovranità dopo averla "imparata" dall'estrema destra.

La buona fede sì, è tutta da dimostrare nei soggetti (Cremaschi incluso) che in questo sistema ci hanno sempre marciato e si fa presto a cominciare a sbraitare quando le menzogne sui benefici dell'euro ed il disagio diventano incontenibili.
Le politiche neoliberiste che hanno subito un'impennata inarrestabile si è svolta negli ultimi 20 anni, non l'altro ieri eh.


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dana74
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non è stato difficile (impegnativo di sicuro) ma non difficile per chi ha sedi e circoletti diffusi capillarmente raccogliere le firme per i due referendum, ma farlo sull'europa a sto punto?

http://www.libreidee.org/2011/10/no-ai-diktat-della-bce-serve-un-referendum-sulleuropa/

al di là delle altre cose che son scritte nell'art più o meno opinabili, il succo è:

se davvero siamo nella culla della civiltà, lo si dimostri e lascino decidere ai popoli se vogliono stare sotto il dominio europeo e con il cappio dell'euro


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radisol
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Credo che siamo l'unico posto in Europa dove quel referendum istituzionale non si sia fatto, raccontando truffaldinamente che contava un altro referendum fatto precedentemente su una genericissima idea di "Europa unita" e non sui vari trattati stipulati.

Vero pure che dove è stato fatto ( ricordo Francia e Danimarca ma credo sia avvenuto anche da qualche altra parte ) e dove questa Europa è stata bocciata, poi l'hanno fatto ripetere e la cosa è passata ....

Non credo sia comunque possibile raccogliere le firme, essendo costituzionalmente in Italia il referendum solo abrogativo ... e non potendo riguardare l'abrogazione di leggi economiche e di trattati internazionali ...

Insomma, un referendum di questo tipo potrebbe esclusivamente essere indetto dal governo .... ma come dire, una volta al governo una ipotetica forza "euroscettica", non ci sarebbe nemmeno più bisogno del referendum ...


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dana74
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e riguardo al luddismo ecco cremaschi:

"«Il default degli Stati fa il paio con l’altro default, quello della Terra», ripete Cremaschi: «Non possiamo più accettare un modello di sviluppo che devasta le risorse del pianeta»."
tratto da:
http://www.libreidee.org/2011/10/val-susa-messaggio-allitalia-no-al-debito-tagliamo-la-tav/

e non era un'allusione spregiativa, tutt'altro, ammiro da matti i rivoltosi luddisti, veri primi anticapitalisti.
Aspettarsi che un'altra europa, una volta libera dal dominio della finanza si trasformi in rispettosa della natura è davvero sognare ad occhi aperti.Bello, sarebbe bello, ma se manco sul nostro di territorio siamo in grado di portare avanti politiche del genere aspettarsi e confidare che lo faccia la Ue è davvero da ingenui ma dubito che Cremaschi lo sia.

Questo per dimostrarti che le parole non le uso a casaccio.
Chiaro?

(una precisazione notav per l'articolo sopra: la rete tagliata era una rete che delimitava l'accesso alla zona rossa, sulla stradina principale, non è la rete del cantiere)


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dana74
Illustrious Member
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Credo che siamo l'unico posto in Europa dove quel referendum istituzionale non si sia fatto, raccontando truffaldinamente che contava un altro referendum fatto precedentemente su una genericissima idea di "Europa unita" e non sui vari trattati stipulati.

Vero pure che dove è stato fatto ( ricordo Francia e Danimarca ma credo sia avvenuto anche da qualche altra parte ) e dove questa Europa è stata bocciata, poi l'hanno fatto ripetere e la cosa è passata ....

Non credo sia comunque possibile raccogliere le firme, essendo costituzionalmente in Italia il referendum solo abrogativo ... e non potendo riguardare l'abrogazione di leggi economiche e di trattati internazionali ...

Insomma, un referendum di questo tipo potrebbe esclusivamente essere indetto dal governo .... ma come dire, una volta al governo una ipotetica forza "euroscettica", non ci sarebbe nemmeno più bisogno del referendum ...

sì, in Irlanda l'hanno fatto rivotare e poi lo hanno trasformato in trattato di Lisbona per superare i referendum nazionali.

Si ricordo il passaggio del testo generico come europa unita, è vero anche che possa essere solo consultivo per i trattati internazionali ora non ci pensavo effettivamente.

Temo che non esiste il modo di raggirarli, formulare ad esempio sull'uscita dell'euro o un default selettivo...
ma forse mi illudo.


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Eurasia
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e riguardo al luddismo ecco cremaschi:

"«Il default degli Stati fa il paio con l’altro default, quello della Terra», ripete Cremaschi: «Non possiamo più accettare un modello di sviluppo che devasta le risorse del pianeta»."
tratto da:
http://www.libreidee.org/2011/10/val-susa-messaggio-allitalia-no-al-debito-tagliamo-la-tav/

e non era un'allusione spregiativa, tutt'altro, ammiro da matti i rivoltosi luddisti, veri primi anticapitalisti.
Aspettarsi che un'altra europa, una volta libera dal dominio della finanza si trasformi in rispettosa della natura è davvero sognare ad occhi aperti.Bello, sarebbe bello, ma se manco sul nostro di territorio siamo in grado di portare avanti politiche del genere aspettarsi e confidare che lo faccia la Ue è davvero da ingenui ma dubito che Cremaschi lo sia.

Questo per dimostrarti che le parole non le uso a casaccio.
Chiaro?

(una precisazione notav per l'articolo sopra: la rete tagliata era una rete che delimitava l'accesso alla zona rossa, sulla stradina principale, non è la rete del cantiere)

Condivido in toto Dana... oggi il Levante ligure si è di nuovo alluvionato... il Magra è esondato... 4 morti e 2 dispersi... sulle tv locali dicono un disastro immane... tanto per avere un'idea qui Monterosso:

http://www.youtube.com/watch?v=3GgnXMpMZw8&feature=mfu_in_order&list=UL

http://www.youtube.com/watch?v=OTL09qr1X2g


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Giancarlo54
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Condivido il discorso di Dana, l'estrema sinistra dopo aver per anni parlato di governi amici adesso sta tentando di impadronirsi di quello che parte, microscopica, dell'estrema destra predica inascoltata da decenni. Però non essendo un'idea originale loro, Cremaschi e l'estrema sinistra, la raccontano come pare a loro, stravolgendone il senso e non capendola fino in fondo. Il parlare di "destra e sinistra" facendo capire che la colpa di tutto il disastro a cui stiamo assistendo è delle politiche di "destra" è mistificatore e Cremaschi mi sembra bravo in questo mestiere. Ma, come si dice a Napoli, "acchà nissciuno è fesso" (sono lombardo e chiedo scusa per la pessima dizione)


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