Notifiche
Cancella tutti

Una storia di ordinario razzismo e disinformazione


radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Non era vero niente. Eppure ci hanno creduto tutti. I giornali – anche quelli più “prestigiosi”, uno su tutti il Messaggero – hanno rilanciato la notizia e sui social network la vicenda ha scatenato la solita ondata di indignazione mista a razzismo e qualunquismo che tanto va di moda, soprattutto negli ultimi mesi.

La storia è quella accaduta qualche giorno fa in via di Tor Tre Teste, a Roma, nei pressi del Casilino 900, uno dei più grandi campi rom d'Europa: due zingari avrebbero provato a rapire un bambino e poi, dopo le urla e l’allarme fatto scattare dalla madre, sarebbero stati bloccati durante la fuga e arrestati dalla polizia.

Un argomento perfetto per i «due minuti d'odio» che Facebook regala ogni giorno ai suoi utenti pronti a condividere qualsiasi link. D'altra parte, se la notizia non era vera, almeno era verosimile: lo sanno tutti che “gli zingari rubano i bambini”. E' una verità acclarata per l'italiano medio, che poi però si lamenta quando altrove lo ritraggono seduto a tavola davanti a un piatto di maccheroni, con i baffi, la coppola, il mandolino se va bene o la lupara a canne mozze in spalla.

Comunque, dopo il lancio in grande stile della notizia degli zingari che rubano i bambini, tra titoloni di stampa e indignazione generale, ecco che arriva la smentita della questura: l'uomo che ha tentato di rapire il bimbo era suo padre. Lui e la madre sono in lite da tempo e si contendono il piccolo. Insomma, una storia di cronaca che anche in una giornata completamente priva di notizie avrebbe faticato a trovare uno spazio decente in pagina. Però, anche senza certezze, basta aggiungere una parolina magica per fare della non notizia una bella apertura, per spararla online e guadagnare vagonate di clic – e di introiti pubblicitari – e di commenti. Basta aggiungere la parola «rom» nel titolo e il gioco è fatto. Fa niente che le indagini fossero in corso e che nessuna fonte ufficiale avesse anche solo accennato all'eventualità del tentato rapimento da parte dei temutissimi zingari.

Era già successo a fine settembre, quando Alex Giarrizzo, il padre di Borgaro Torinese che aveva denunciato un tentato rapimento del figlio di tre anni da parte degli ‘zingari’ alla fine aveva dovuto ammettere che si era inventato tutto.

La sociologia da salotto, quella che tanto va di moda nei talk show pomeridiani, ha tirato fuori dal dimenticatoio un refrain da Uomo Qualunque: la «guerra tra poveri». Ovvero, il momento in cui quelli col passaporto italiano – che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese, che sono vessati da un regime fiscale troppo pesante, che non trovano la casa popolare e non riescono a mandare il figlio all'asilo nido – entrano in conflitto con quelli che hanno un passaporto extracomunitario, che rubano per arrivare alla fine del mese, non pagano le tasse e, in cambio, una classe politica corrotta e perbenista concede loro la casa popolare e il posto garantito all'asilo nido per il figlio. E pure champagne e caviale. Basterebbe guardare i dati – ma, si sa, leggere costa fatica – per rendersi conto che così non è, che questa realtà esiste solo sui manifesti elettorali della Lega Nord e della galassia neofascista: l'Italia è il paese europeo che sta in fondo alla classifica per numero di rifugiati politici sul suo territorio. E' per questo che nessuno, al di là delle Alpi, ci dà retta quando parliamo di invasione di extracomunitari. Ci prendono per scemi, o per furbetti, o per fantasiosi sparacazzate.

Troppo difficile andare a guardare cos'è davvero «Mare Nostrum», il Dublino II, le nostre tremende leggi sull'immigrazione. Molto meglio mettere «rom» nel titolo e guadagnare valanghe di accessi unici al sito del proprio giornale, fa niente per le conseguenze sociali di un comportamento del genere.

Nei giorni dell'ira e dell'indignazione a Tor Sapienza, quando l'odio si riaffaccia e chi vuole acquisire credito politico soffiando sul fuoco non si fa scrupolo a farlo, la stampa si riscopre complice di un sistema perverso che, in parte, ha contribuito a creare. Per il giornalista inglese John Foot, un paese la cui stampa usa ancora in maniera disinvolta la parola «vu cumprà», non può essere preso sul serio, è un paese razzista. Altro che guerra tra poveri, questa è una guerra tra poveri e poveri stronzi.

21 Novembre

Mario Di Vito

http://contropiano.org/archivio-news/documenti/item/27655-bambino-rapito-dagli-zingari-una-storia-di-ordinario-razzismo-e-disinformazione


Citazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 3 anni fa
Post: 10314
 

se fossimo razzisti e non degli allocchi gli zingari non si sarebbero nemmeno avvicinati all'Italia

invece qui fanno da padroni in quanto certissimi di passarla liscia sempre e comunque


RispondiCitazione
rbk
 rbk
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 77
 

non tutti gli zingari lo fanno ma è una pratica "culturale" adottata da un certo tipo di zingari con una metodologia collaudata migliore di quella adottata da molti altri che "zingari non sono",ma sono anche peggio.

Le lunghe,larghe e leggere gonne di molte donne zingare riescono, in una frazione di secondo e con il solo gesto di un braccio anche in una zona affollata di persone, ad occultare un bambino dalla vista del genitore.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Bah ... sta storia l'ho sempre sentita dire ... anche quando gli zingari in Italia erano tutti regolarmente italiani ...

Ricordo che da bambino ( ed ora ho 60 anni), in un paesotto della provincia di Roma dove vivevo, capitava regolarmente che una volta all'anno ai primi di settembre per la festa del santo patrono arrivassero per qualche giorno degli zingari siciliani che montavano giostre e bancarelle di oggetti da cucina in rame ... e di come mia nonna, ed altre donne del paese, regolarmente si preoccupassero appunto perchè "i zingari rapiscono i bambini" ...

Però ho pure sentito dire recentemente ad un alto magistrato che non esiste negli archivi giudiziari, tornando indietro almeno di 50 anni, nessun caso accertato del genere ...

Comunque sicuramente era una cazzata il caso specifico del Casilino ... e la cosa incredibile è che l'italianissimo padre rapitore è stato immediatamente arrestato ... ed il bambino subito restituito alla madre ... eppure per buoni tre giorni è andato avanti questo can can, basato sul nulla, sulla stampa e poi sui social networks ...

E quindi ... più che di leggende metropolitane sugli zingari che pure in generale non mi stanno simpatici ... sarebbe il caso di parlare di che cazzo di media, ad ogni livello, abbiamo qui in Italia ...


RispondiCitazione
rbk
 rbk
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 77
 

Non sò chi sia il magistrato ne chi gli ha posto questa domanda ma mi sembra inverosimile che qualcuno abbia spulciato i milioni dui verbali delle sentenze delle centinaia di tribunali italiani nell'arco di 50 anni.Se avesse detto qualcosa di diverso si sarebbe scatenata la caccia allo zingaro col fucile a pallettoni.Gli zingari non hanno la stessa capacità di rappresaglia di note organizzazioni discriminanti/si. 😆


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Non sò chi sia il magistrato ne chi gli ha posto questa domanda ma mi sembra inverosimile che qualcuno abbia spulciato i milioni dui verbali delle sentenze delle centinaia di tribunali italiani nell'arco di 50 anni.Se avesse detto qualcosa di diverso si sarebbe scatenata la caccia allo zingaro col fucile a pallettoni.Gli zingari non hanno la stessa capacità di rappresaglia di note organizzazioni discriminanti/si. 😆

Ormai, con i pc ed internet, non serve più spulciare materialmente 50 anni di faldoni ... e comunque ne ho avuto conferma anche da amici poliziotti, almeno per Roma ... da decenni non risulta un solo caso accertato del genere ... e di "voci" del genere invece ne sento da quando campo ...

Quanto alla "caccia allo zingaro", a Roma la vedo dura ... uno dei principali clan malavitosi, i Casamonica, è diretto appunto dall'omonima famiglia di rom italianissimi ma che utilizzano largamente come "manodopera" anche i rom di provenienza straniera, soprattutto romena ... ma non rapiscono bambini ... spacciano coca, esercitano l'usura e fanno affari col potere ... e soprattutto li hanno fatti coi "fascisti" di Alemanno e della Polverini ... a dimostrazione di quanto leggende metropolitane ed anche "schemini" di "appartenenza" politico/antropologica siano spesso solo delle immani cazzate ...


RispondiCitazione
Condividi: