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via libera al decreto sull'incandidabilità


helios
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Condannati non candidabili,
via libera del governo al decreto «liste pulite»
Il sì del Consiglio dei ministri dopo una riunione di cinque ore

Mario Monti (Ansa)Mario Monti (Ansa)
Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legislativo sull'incandidabilità dei condannati in via definitiva a cariche elettive e di governo. Lo riferiscono fonti dell'Esecutivo.
Il via libera è arrivato dopo una riunione fiume durata oltre cinque ore, anche se con una breve sospensione per alcune riunioni ristrette in materia.

http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_06/liste-pulite-via-libera_5a7a631e-3fc2-11e2-823e-1add3ba819e8.shtml

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ROMA - Il Cdm ha dato via libera al decreto legislativo che garantisce le liste pulite e introduce disposizioni "in materia di incandidabilità", il divieto di ricoprire "cariche elettive e di governo" conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. Il via libera è arrivato dopo una riunione fiume durata oltre cinque ore, anche se con una breve sospensione per alcune riunioni ristrette in materia.

VIDEO: Cancellieri: ''Decreto entro le elezioni''

Il decreto legislativo per garantire 'liste pulite' a partire dalle prossime politiche, e in futuro per ogni organo elettivo, è stato oggetto di scontro tra governo e Pdl. Berlusconi non lo vuole, Monti sì. Il testo era stato bloccato venerdì scorso per tornare oggi a Palazzo Chigi: diciotto articoli, una corposa relazione illustrativa. I tre ministri che lo portano in carico e lo firmeranno in calce — Anna Maria Cancellieri per l'Interno, Paola Severino per la Giustizia, Filippo Patroni Griffi per la Funzione pubblica — hanno fatto muro di fronte alle insistenti richieste del Pdl di ammorbidire il decreto.

Le regole dell'incandidabilità prevedono che sia escluso "chi ha riportato condanne definitive a pene superiori a due anni" per delitti gravi e gravissimi, mafia, terrorismo, omicidi, rapine. Fuori "i condannati a oltre due anni" per tutti i reati contro la pubblica amministrazione. Fuori anche "coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni". Fino a ieri sera i tre ministri sono stati inflessibili. Da Cancellieri, prima di partire per Bruxelles, da Severino alla volta di Napoli, da Patroni Griffi: "Il testo è quello e lo approveremo. Andrà in vigore prima delle elezioni politiche".

(06 dicembre 2012)

http://www.repubblica.it/politica/2012/12/06/news/cdm-incandidabilit-48212510/?ref=HRER1-1


Citazione
helios
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Una doppia astensione. La minaccia di far saltare il tavolo. A costo di far decollare lo spread. Di aprire una crisi al buio. La pistola di Silvio Berlusconi è sul tavolo. Dipende dall'esito del consiglio dei ministri. Dipende da come uscirà il decreto liste pulite. È il provvedimento sull'incandidabilità il punto vero di crisi tra palazzo Grazioli e governo. L'election day è solo una cortina fumogena per distogliere l'attenzione. Per trovare un motivo accettabile che giustifichi agli occhi degli italiani la rabbiosa ridiscesa in campo del Cavaliere contro il governo.

Sarebbe più complicato spiegare che, di questi tempi, il Pdl non vuole un provvedimento sulle "Liste pulite". Ma il punto è questo. Come ha scritto Liana Milella su Repubblica c'è un parte del provvedimento su cui rischia di saltare il tavolo. Laddove il governo ha scelto di tagliare fuori "coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni".

Berlusconi nei giorni scorsi ha fatto sapere al guardasigilli e al ministro Cancellieri che così formulata la norma è invotabile: "Non ci facciamo fare le liste dalle procure" è il ragionamento del Cavaliere. Oggi trapela da palazzo Grazioli qualche elemento in più. Il Pdl non vuole trattare sulla lista dei reati per togliere quelli che impattano su molti big del partito. Ma anche che potrebbero scattare su Silvio Berlusconi. È quella la grande paura. Che porta dritta al processo Mediaset, dove Berlusconi è stato condannato per quattro anni per frode fiscale, in primo grado. Detta così, sembrerebbe un non problema: Berlusconi è candidabile.

Il problema riguarda il dopo. Perché con una sentenza definitiva, secondo il provvedimento Liste pulite, scatta la decadenza di chi è stato eletto. Ecco il punto: il Cavaliere è convinto che le procure faranno gli straordinari per condannarlo il prossimo anno. E farlo decadere, una volta eletto. Sul processo Mediaset, prima che scatti la prescrizione nel 2014, sarà una corsa contro il tempo per arrivare in Cassazione. E andranno veloci anche gli altri processi, a partire da quello Ruby. Se passa la legge sull'incandidabilità, insomma, si fissa un punto di non ritorno. Difficilmente modificabile nel prossimo parlamento in cui il Cavaliere, con buone probabilità non sarà maggioranza. Chiuso nel suo bunker a palazzo Grazioli Berlusconi è in attesa della fine del consiglio dei ministri. Mario Monti sta presiedendo una riunione di governo da cinque ore. Per uno è un provvedimento inaccettabile. Per l'altro è una questione di principio.

http://www.huffingtonpost.it/2012/12/06/crisi-governo-berlusconi_n_2250378.html?utm_hp_ref=italy


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