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Asor Rosa - Un altro governo è possibile

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Tao
 Tao
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L'urgenza dei tempi e il rilievo delle tematiche mi inducono a riprendere e precisare il mio precedente articolo («Un governo di ricostruzione democratica», il manifesto, 8 agosto) , quello che una volta si definiva «esercitazione di scuola». Le «esercitazioni di scuola» venivano assegnate e discusse nelle classi medie superiori della scuola italiana tanti anni fa per mettere alla prova le capacità logiche dei ragazzi. I compagni di classe dell'individuo cui, sventuratamente per lui, era stato assegnato il compito di svolgerne una, erano invitati dai loro professori a segnalare i passaggi logici che, in quanto tali, non funzionavano nell'elaborato; venivano severamente rampognati quelli di loro che si limitavano a dire: non mi piace, non la penso come lui. Naturalmente la logica formale non è il reale: per passare dall'una all'altro (e anche viceversa) bisogna fare un'opera di trasposizione pratica decisiva, che nel caso nostro si definirebbe togliattianamente «iniziativa politica». Però, al tempo stesso, senza logica formale si va a tentoni, non si riconoscono le cose, si prendono fischi per fiaschi e in definitiva si finisce a catafascio.

In ogni «esercitazione di scuola» c'è una premessa. Se cade questa, cade tutto il resto. La «mia» premessa è: il bubbone maligno, che distrugge l'Italia, diffonde la corruzione, spazza via il gioco democratico, fa vacillare le istituzioni e le regole, distrugge l'informazione, sottomette tutti i rapporti di classe al gioco dei potenti, è Berlusconi, è il governo in mano a Berlusconi, è il berlusconismo. Se è vero questo - se cioè la premessa regge -, allora il compito politico e civile primario è trovare il modo di sbarazzarsene, altrimenti ogni altro discorso più corretto, più profondo, più giusto - persino quello riguardante un corretto conflitto politico -, non sarà più (mai più?) possibile.

Per sbarazzarcene, in Parlamento e nel paese, non ci vuole meno di un amplissimo schieramento di forze, che si riconoscano in un programma di «ricostruzione democratica» e si aggreghino per questo; e siano per ciò stesso in grado di mettere in moto un ancor più vasto schieramento di forze sociali e civili, che pure ci sono e aspettano solo che qualcuno dia loro la possibilità di mettersi direttamente alla prova. Siccome è sempre più evidente che il berlusconismo è in realtà un berlusconi-leghismo, bisognerà, per reggere il contrasto, che sarà formidabile, che ne facciano parte senza esclusioni tutte le altre forze che in questi anni non hanno avuto a che fare con l'orrida tabe o recentemente se ne siano liberate, dall'estrema sinistra all'Udc, a Rutelli, a Fini e ai finiani.

Questo bisogna non solo farlo, ma farlo presto, anzi prestissimo. Il contro-urto, infatti, è già cominciato. Berlusconi ha due strade per salvarsi nell'attuale situazione di provvisoria crisi e debolezza: o andare alle urne; o riassorbire la dissidenza. Se va alle urne con l'attuale legge elettorale, vince comunque, quale che sia la forma in cui l'opposizione si presenterà, compresa quella bipartita (centrosinistra + centro moderato), da taluni non si sa perché auspicata. E andrà alle urne legittimamente, nonostante le giuste proteste di Napolitano, se si dimostrerà che in Parlamento non c'è una maggioranza alternativa. Ma non ci sarà una maggioranza alternativa se Berlusconi riassorbirà, come sta tentando di fare, la dissidenza. Quest'ultima è la prospettiva peggiore, e attualmente non è del tutto esclusa se non si lavora tenacemente in direzione contraria. Dunque, nelle prossime settimane, si decide il nostro destino dei prossimi quindici-vent'anni: perché se Berlusconi finisce indenne la legislatura, rivince di sicuro le elezioni, va alla Presidenza della Repubblica e...

Ma perché l'«opposizione» dovrebbe presentarsi unita al voto in uno qualsiasi dei prossimi mesi, se non è in grado di creare una maggioranza alternativa in questo Parlamento? La mia proposta di un «governo di ricostruzione democratica» serve dunque a sanare contemporaneamente due punti deboli: quello dell'oggi e quello del domani, perché se non ci sarà un governo sufficientemente credibile oggi non ci sarà un voto sufficientemente forte domani.
Ecco perché il governo che ci salva non può essere un governicchio, un governo tecnico, un governo a termine, ecc. ecc. Sia perché il paese altrimenti non capirebbe il significato e l'entità della svolta; sia perché gli esitanti, numerosi e su tutti i versanti, non sarebbero abbastanza invogliati a parteciparvi. Invece debbono esserci sufficienti garanzie che si fa sul serio e che si andrà avanti abbastanza a lungo da poter esibire risultati inequivoci. Se è vero, come è possibile e anzi fortemente auspicabile per allargare le risicate alleanze in Parlamento, che esiste un'ulteriore componente del Pdl disposta a staccarsi dal bubbone, ciò potrà avvenire solo se stimolata e garantita da queste condizioni.

Entriamo un po' più nel merito. Ho già scritto di alcuni punti di programma, che potrebbero caratterizzarlo (niente d'indolore né di marginale, tutto sommato, a rileggerli oggi) e non ci torno sopra (forse qualche attenzione in più meriterebbe la figura del Presidente del Consiglio, che non dovrebbe essere partitica: ci sono candidati possibili molto autorevoli nel campo del giure e dell'economia). Ritengo invece utile precisare che un «governo di ricostruzione democratica» non è (oddio!) né di destra né di sinistra: è un governo che mira a ricostruire le condizioni minimali dell'agire democratico e dell'unità nazionale, quelle per cui tornerebbero possibili e «normali» una sinistra e una destra costituzionali ed europee; ed è perciò che sono legittimate a parteciparvi non contraddittoriamente tutte quelle forze di sinistra e di destra, che concordano sull'urgenza e l'imprescindibilità di raggiungere questo obiettivo, quello da cui dipende tutto (tutto, capito?).
Fin qui la logica formale. Proviamo a fare un passo in avanti nel mondo del reale e chiediamoci: un governo del genere è fattibile? La mia risposta, molto minimale ma anche molto concreta, è: sì, è fattibile perché nessuna delle forze che dovrebbero parteciparvi ha un futuro senza questo possibile sbocco. Vediamo.

L'estrema sinistra: è ridotta malissimo. Se non rientra nel gioco, e cioè, per dirla brutalmente, se non rientra in Parlamento e nel Governo, è destinata all'estinzione. Il terreno della legge elettorale è quello su cui se ne può trattare l'adesione, e se il sistema elettorale proporzionale è il grimaldello dell'alleanza, io, come ho già accennato, non avrei obiezioni di principio:

b) L'Idv: dove può andare Di Pietro da solo?

c) Il Pd: è l'ago della bilancia. Bene ha fatto Bersani a dichiarare utile e preliminare l'accordo fra tutte le forze dell'attuale centrosinistra. Ma - l'«iniziativa politica»! -, se non riesce presto, anzi subito, a promuovere lo schieramento allargato della «ricostruzione democratica», sarà sorpassato impetuosamente dalla controiniziativa altrui, rischiando la deflagrazione o il collasso;

d) L'Udc: Casini è probabilmente l'elemento tuttora più indietro. Non ha ancora scelto dove stare. Ma è troppo tempo che non sceglie, e questo potrebbe logorarlo. Tramontate però rapidamente le prospettive di un governo «che non vada contro una parte del paese» (come se ce ne fosse uno che non vada a pro' di qualcuno o contro qualcosa), dovrà in una situazione del genere scegliere. La Balena bianca non risorgerà più nel nostro paese. Il massimo che Casini può ragionevolmente sperare è un ulteriore rafforzamento del centro moderato all'interno di uno schieramento antiberlusconiano. E d'altra parte: fin quando la Chiesa di Roma riterrà componibile con i propri interessi mondani la fogna a cielo aperto in cui l'Italia berlusconiana si sta trasformando? Qualche segnale che il limite di sopportazione sia stato raggiungo c'è già stato;

e) L'Api: Rutelli è un vecchio fr
equentatore dei consessi di centro-sinistra; è impensabile che faccia mancare il suo apporto in una circostanza del genere;

f) Futuro e Libertà: è il discorso più complesso e forse quello decisivo. Preliminare al resto del ragionamento, che altrimenti potrebbe apparire davvero troppo procedurale: io credo che sia da prendere sul serio la cosiddetta «conversione democratica» di Gianfranco Fini. Aggiungo anche (per esaurire totalmente le mie già precarie riserve di credito) che ha giocato un ruolo positivo nelle ultime vicende il «fascismo di sinistra», cui attinge la formazione di diversi componenti del suo gruppo (non di Fini, naturalmente), e che io giudico migliore del berlusconismo (tanto è vero che non vi si è adattato). Ora Fini e il suo gruppo sono di fronte a un bivio drammatico: se accettano di farsi riassorbire - non importa in quale forma, se imperativa o contrattata, costruttiva o parzialmente consensuale -, sono destinati ad una penosa estinzione, a cominciare da quella già selvaggiamente iniziata nei confronti del loro capo, e i loro scalpi (ad eccezione di Briguglio, s'intende) verranno appesi ai banchi che occupavano, e che mai più occuperanno, in Parlamento. Imboccare l'altra strada sarà periglioso e difficile, ma non c'è scelta. E' evidente, tuttavia, che il passaggio non sarà perfezionato, se non verrà accompagnato, anzi preceduto, da parte delle altre forze politiche contraenti, da una totale garanzia di legittimità politica e costituzionale, ossia, come dire, non mi viene la parola, ah sì, dal definitivo sdoganamento democratico-costituzionale di tale forza.

Si tratta, come si vede, di un complesso di forze indubbiamente molto eterogeneo, con alle spalle storie e tradizioni diverse, ma non incomponibile, se esse raggiungessero seriamente (ripeto: seriamente) l'accordo sui primi due punti (come sbarazzarsi del bubbone berlusconiano) di questa «esercitazione di scuola». D'altra parte, a nessuno sarebbe venuto in mente di chiedere ai naufraghi della Medusa di quali opinioni filosofiche e religiose fosse ciascuno di loro, se ci fosse stata una possibilità di vogare insieme verso un porto sicuro, da cui ripartire.

Alberto Asor Rosa
Fonte: www.ilmanifesto.it/
Link: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100820/pagina/01/pezzo/285082/
20.08.2010


Citazione
dana74
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"Si tratta, come si vede, di un complesso di forze indubbiamente molto eterogeneo, con alle spalle storie e tradizioni diverse, ma non incomponibile, se esse raggiungessero seriamente (ripeto: seriamente) l'accordo sui primi due punti (come sbarazzarsi del bubbone berlusconiano) di questa «esercitazione di scuola». D'altra parte, a nessuno sarebbe venuto in mente di chiedere ai naufraghi della Medusa di quali opinioni filosofiche e religiose fosse ciascuno di loro, se ci fosse stata una possibilità di vogare insieme verso un porto sicuro, da cui ripartire. "

ottimo. Io sono contraria all'inceneritore, al nucleare, al TAV ed altre cose.
Togliamo di mezzo Berlusconi, ok, ma se Bersani, Casini, Fini e tutte queste grandi forze democratiche SONO FAVOREVOLI E LO SONO a ciò che molti cittadini non vogliono, che senso ha?
Ma possibile che ancora si debba prender per i fondelli la gente?
L'importante è che non lo faccia Berlusconi, beh a me non basta, io i fumi dell'inceritore non li voglio respirare che sia Berlusconi che sia Vendola ad impormelo.
Difficile da capire?


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Anonymous
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BELL' ARTICOLO

""Questo bisogna non solo farlo, ma farlo presto, anzi prestissimo. Il contro-urto, infatti, è già cominciato. Berlusconi ha due strade per salvarsi nell'attuale situazione di provvisoria crisi e debolezza: o andare alle urne; o riassorbire la dissidenza. Se va alle urne con l'attuale legge elettorale, vince comunque, quale che sia la forma in cui l'opposizione si presenterà, compresa quella bipartita (centrosinistra + centro moderato), da taluni non si sa perché auspicata. E andrà alle urne legittimamente, nonostante le giuste proteste di Napolitano, se si dimostrerà che in Parlamento non c'è una maggioranza alternativa. Ma non ci sarà una maggioranza alternativa se Berlusconi riassorbirà, come sta tentando di fare, la dissidenza. Quest'ultima è la prospettiva peggiore, e attualmente non è del tutto esclusa se non si lavora tenacemente in direzione contraria. Dunque, nelle prossime settimane, si decide il nostro destino dei prossimi quindici-vent'anni: perché se Berlusconi finisce indenne la legislatura, rivince di sicuro le elezioni, va alla Presidenza della Repubblica e...

Ma perché l'«opposizione» dovrebbe presentarsi unita al voto in uno qualsiasi dei prossimi mesi, se non è in grado di creare una maggioranza alternativa in questo Parlamento? La mia proposta di un «governo di ricostruzione democratica» serve dunque a sanare contemporaneamente due punti deboli: quello dell'oggi e quello del domani, perché se non ci sarà un governo sufficientemente credibile oggi non ci sarà un voto sufficientemente forte domani.
Ecco perché il governo che ci salva non può essere un governicchio, un governo tecnico, un governo a termine, ecc. ecc. Sia perché il paese altrimenti non capirebbe il significato e l'entità della svolta; sia perché gli esitanti, numerosi e su tutti i versanti, non sarebbero abbastanza invogliati a parteciparvi. Invece debbono esserci sufficienti garanzie che si fa sul serio e che si andrà avanti abbastanza a lungo da poter esibire risultati inequivoci. Se è vero, come è possibile e anzi fortemente auspicabile per allargare le risicate alleanze in Parlamento, che esiste un'ulteriore componente del Pdl disposta a staccarsi dal bubbone, ciò potrà avvenire solo se stimolata e garantita da queste condizioni.

Entriamo un po' più nel merito. Ho già scritto di alcuni punti di programma, che potrebbero caratterizzarlo (niente d'indolore né di marginale, tutto sommato, a rileggerli oggi) e non ci torno sopra (forse qualche attenzione in più meriterebbe la figura del Presidente del Consiglio, che non dovrebbe essere partitica: ci sono candidati possibili molto autorevoli nel campo del giure e dell'economia). Ritengo invece utile precisare che un «governo di ricostruzione democratica» non è (oddio!) né di destra né di sinistra: è un governo che mira a ricostruire le condizioni minimali dell'agire democratico e dell'unità nazionale, quelle per cui tornerebbero possibili e «normali» una sinistra e una destra costituzionali ed europee; ed è perciò che sono legittimate a parteciparvi non contraddittoriamente tutte quelle forze di sinistra e di destra, che concordano sull'urgenza e l'imprescindibilità di raggiungere questo obiettivo, quello da cui dipende tutto (tutto, capito?).
Fin qui la logica formale. Proviamo a fare un passo in avanti nel mondo del reale e chiediamoci: un governo del genere è fattibile? La mia risposta, molto minimale ma anche molto concreta, è: sì, è fattibile perché nessuna delle forze che dovrebbero parteciparvi ha un futuro senza questo possibile sbocco. Vediamo.

L'estrema sinistra: è ridotta malissimo. Se non rientra nel gioco, e cioè, per dirla brutalmente, se non rientra in Parlamento e nel Governo, è destinata all'estinzione. Il terreno della legge elettorale è quello su cui se ne può trattare l'adesione, e se il sistema elettorale proporzionale è il grimaldello dell'alleanza, io, come ho già accennato, non avrei obiezioni di principio:""

Sicuramente meglio un governo di transizione rispetto a quello in carica che ha dato a vedere , per come la vedo io tutta la sua incapacità, negligenza ed approssimazione nel governare nonostante godesse fino a pochi mesi fa della maggioranza politica più massiccia che si fosse mai vista nella storia dei governi repubblicana...
UN GOVERNO DI TRANSIZIONE SAREBBE AUSPICABILE SOPRATTUTTO PER APPROVARE UNA LEGGE ELETTORALE PIÙ DEMOCRATICA E PROPORZIONALE DI QUELLA ATTUALE, RIDUCENDO AI MINIMI TERMINI, SE NON ELEIMINANDOLA LA CLAUSOLA DI SBARRAMENTO ( PORTARLA AD UN MASSIMO DELL' 1% PER DIRE...) E RIDUCENDO DI MOLTO L'ATTUALE PREMIO DI MAGGIORANAZA, INFATTI IN UNA SOCIETÀ DIVISA COME QUELLA ATTUALE ED IN PRESENZA DI UNA COSÌ GRAVE CRISI ECONOMICA È NECESSARIO CHE IN PARLAMENTO SIANO RAPPRESENTATI TUTTI O IL MASSIMO NUMERO DI PARTITI CHE ABBIANO ANCHEL'1% DELLA RAPPRESENTANZA...IN UNA FASE COSÌ CRITICA C'È NECESSITÀ CHE TUTTI VEDANO RAPPRESENTATI I LORO VALORI...


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dana74
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'estrema sinistra: è ridotta malissimo. Se non rientra nel gioco, e cioè, per dirla brutalmente, se non rientra in Parlamento e nel Governo, è destinata all'estinzione.

con l'ennesimo programma da tradire?
Gli elettori non li inganni all'infinire


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dana74
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UN GOVERNO DI TRANSIZIONE SAREBBE AUSPICABILE SOPRATTUTTO PER APPROVARE UNA LEGGE ELETTORALE PIÙ DEMOCRATICA E PROPORZIONALE DI QUELLA ATTUALE, RIDUCENDO AI MINIMI TERMINI, SE NON ELEIMINANDOLA LA CLAUSOLA DI SBARRAMENTO ( PORTARLA AD UN MASSIMO DELL' 1% PER DIRE...) E RIDUCENDO DI MOLTO L'ATTUALE PREMIO DI MAGGIORANAZA, INFATTI IN UNA SOCIETÀ DIVISA COME QUELLA ATTUALE ED IN PRESENZA DI UNA COSÌ GRAVE CRISI ECONOMICA È NECESSARIO CHE IN PARLAMENTO SIANO RAPPRESENTATI TUTTI O IL MASSIMO NUMERO DI PARTITI CHE ABBIANO ANCHEL'1% DELLA RAPPRESENTANZA...IN UNA FASE COSÌ CRITICA C'È NECESSITÀ CHE TUTTI VEDANO RAPPRESENTATI I LORO VALORI...

quindi secondo te vedi nell'arco istituzionale attuale qualcuno che sia in grado, o che abbia interesse a far si che si corregga la legge elettorale, e come dovrebbe essere corretta?

Secondo te, chi in parlamento (sia al gov che opposizione) toglierebbe lo sbarramento, o tornerebbe al proporzionale consentendo ad altri di entrare? Ne vedi di cos altruisti?

Se la correggessero secondo te la correggerebbero per ripristinare un qualcosa di democratico quando tutti non hanno fatto altro che prodigarsi per ridurre il cittadino allo stato attuale?

Mah.


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Maria Stella
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io più che così altruisti li vedo così confusi, sconcertati ed inadeguati che da coloro mi aspetterei qualunque cosa purchè non appaia al mondo che sono ridotti all'osso, tranne pochi affezionati irriducibii e le rispettive cortii prezzolate, chi ci va a votare?

Con un finto sbarramento all'1%, con una polverizzazione in mille movimenti gruppuscoli, per raccatar voti come il mendicante raccatta monetine, forse riescono a far credere a chi finge di credere, ed i gonzi che non mancano mai, che ancora il popolo legittima quella gente miope ed avida che ci lascia in bocca a mondo economico completamente spu...to: quasi totalmente infiltrato dalle malavitte, con la pancia gonfia dei soldi del traffico delle armi della coca e delle mafie. Mi fanno ridere quelli che tentano ancora di raccattare gli stracci , porgendoci un linguaggio aulico e accattivante puri di farci credere che c'è ancora una ragione per farci fottere da questa gente: ladri di futuro oltre che della ricchezza del Paese.

Hanno bisogno e speranza che noi si continui a sfiancarci di lavoro per poi mantenere una messe di gente che in un mese prende stipendi senza senso e poi ruba pure, e poi si infiltra in appalti e strani affari per il mondo, e magari manda i finanzieri a rompre le balle per il caffè , solo per fare credere al popolo bue che si sta vegliando contro gli evasori, solo per coprire le vere evasioni, non lo fanno per altro: coprono le vere e grosse evasioni di cui poco sappiamo, una ombra ce la fornisce report a volte, e nemmeno sempre.

Tutto questo nessuno vuole cambiarlo, ed allora davvero che cavolo me ne frega di Bersani o di Casini , di Berlusconi o di Prodi, tutte gente che ha un bell'orto, una bella rete di interessi che travalica il Paese, pronti se va male a ricominciare in Cina uno e l'altro chi sa..ma davvero dobbiamo morire imbecilli e servi? farci prendere per il naso dai loro guitti super pagati che salgono sul palco solidali con noi, starnazzano e strimpellano, insaccocciano i nostri soldi e poi ci lasciano nella nostra m..da alla mercè di ladri ed assassini, di tangentari ed usurai, mentre loro se ne stanno con Yacht e ville fuori da questo povero distrutto e depredato Paese. Basta solo vedere cosa hanno fatto ai nostri operai , cosa hanno fatto al ceto medio basso, cosa hanno fatto dei soldi delle nostre pensioni, cosa hanno fatto del futuro dei nostri figli ed ora , specie i compagnucci in questo caso, che hanno nel dna l'abitudine a gettare il sasso e nasconde r la mano, si nascondono dietro scialbi ragazzi/ e senza cultura politica destinati ad esser marionette nelle mani dei marpioni che non possono salire su un palco senza esser spernacchiati o peggio, o non essere, perche politici non ci si improvvisa, specie se immersi nel nulla dell'attuale classe dirigente.

Credo che molti pensino come me, credo che molti col cavolo che si faranno fregare, nemmeno due euro per la benzina fino al seggio!


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Anonymous
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Con un finto sbarramento all'1%, con una polverizzazione in mille movimenti gruppuscoli, per raccatar voti come il mendicante raccatta monetine, forse riescono a far credere a chi finge di credere, ed i gonzi che non mancano mai, che ancora il popolo legittima quella gente miope ed avida che ci lascia in bocca a mondo economico completamente spu...to: quasi totalmente infiltrato dalle malavitte, con la pancia gonfia dei soldi del traffico delle armi della coca e delle mafie. Mi fanno ridere quelli che tentano ancora di raccattare gli stracci , porgendoci un linguaggio aulico e accattivante puri di farci credere che c'è ancora una ragione per farci fottere da questa gente: ladri di futuro oltre che della ricchezza del Paese.

quello che tu chiami raccattare voti si chiama democrazia e sovranità popolare in Italia...in Italia recentemente c'è stato solo un signore che non aveva bisogno di racattare voti ( come dici tu...) democraticamente: era il dittattatore di uno Stato Totalitario fascista, il Sig, Mussolini...Stato che non è certo finito meglio di quello attuale che oggi ha però un alto tasso di autoritarismo che sempre più assomiglia ad uno stato totalitario, COMPLICE UN'OPPOSIZIONE INESISTENTE ( escluso qualche sussulto di Di Pietro...) anche se comodamente seduta nelle poltrone del parlamento anche ben pagata...

La frammentazione dei partiti per come la vedo io sarà inevitabile visto che rispecchierebbe la frammentazione della società e quindi non sarebbe altro che una fedele rappresentazione della società stessa...assolutamente nulla di grave o di scandaloso quindi MA SEMPLICEMENTE FEDELE RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA...IN CONTRAPPOSIZIONE AD UNA RAPPRESETAZIONE FALSATA DELLA DEMOCRAZIA IN CUI POLITICI ( SPESSO INCAPACI...) PRETENDONO DI GOVERNARE IL 100% DEI CITTADINI CON APPENA IL 30 % DEI VOTI...

PER CHI SI LAMENTA DELLA DEMOCRAZIA IO DICO CHE LA DEMOCRAZIA È L'UNICO MODO POSSIBILE PER GARANTIRE LA LIBERTÀ DI OGNI CITTADINO...E SENZA LIBERTÀ ( QUELLA VERA E NON QUELLA DELLA PROPAGANDA DI CERTI CIARLATANI...) NON C'È NEPPURE L'ECONOMIA CHE FUNZIONA COME SEMBRA VEDERSI NEGLI ULTIMI PERIODI

SE CREDERE NELLA DEMOCRAZIA SIGNIFICA ESSERE DEI GONZI EBBENE SI SONO UN GONZO...MA UN GONZO DEMOCRATICO, NON UN GONZO ANTIDEMOCRATICO, AUTORITARIO E NON AUTOREVOLE O PEGGIO FASCISTA...È UNA QUESTIONE DI FILOSOFIA DI VITA E DI MODO DI VIVERE OLTRE TUTTO.

PER QUANTO MALE ABBIA FUNZIONATO LA DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA IN ITALIA FINO AGLI ANNI '80 CIRCA...HA COMUNQUE SEMPRE FUNZIONATO MEGLIO
DI QUESTO PATERACCHIO CHE DOVREBBE ESSERE UNA DEMOCRAZIA MAGGIORITARIA MA È MOLTO PIÙ SIMILE AD UNA "DEMOCRAZIA PLEBISCITARIA" ( CON UN POPOLO PERÒ CHE È SOLO IL 30 % DEL TOTALE...POCO A CHE FARE CON LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA QUINDI !) COMPLICE UN'OPPOSIZIONE PER LO PIÙ OLIGARCHICA ED INETTA...
IO SONO PER UN DECISO RITORNO AD UNA DEMOCRAZIA CONSOCIATIVA E SU BASE PROPORZIONALE DOPO AVER VISTO GLI EFFETTI DEGLI ULTIMI 10 ANNI DI POLITICA DI GOVERNO...

IO DIREI DI ANDARCI ALLE PROSSIME ELEZIONI E DI VOTARE I PARTITI CHE SONO FUORI DAL PARLAMENTO PER CACCIARE QUELLI CHE ATTUALMENTE CI SONO DANDO BELLA PROVA DI LORO STESSI DA QUEL CHE SI VEDE...

PRODI CON DELLE MAGGIORANZE DI GRAN LUNGA PIÙ TRABALLANTI DI QUESTO GOVERNO È RIUSCITO A RAGGIUNGERE DEI RISULTATI ( MACRO) ECONOMICI MIGLIORI ... INOLTRE OGNI VOLTA CHE ANDAVA AL GOVERNO PRODI NON SUCCEDEVA " DEL TUTTO CASUALMENTE...CHIARO" UNA DISGRAZIA ALLA QUALE PROVVIDENZIALMENTE PRODI AVREBBE POTUTO ADDOSSARE TUTTI I SUOI INSUCCESSI DI GOVERNO...PRODI SI È PRESO TUTTE LE RESPONSABILITÀ DI CIÒ CHE HA FATTO DIFFERENTEMENTE DAA QUALCUNO CHE NON RIESCE A PRENDERSI LE RESPONSABILITÀ DI QUEL POCO CHE HA FATTO E DI TUTTO CIÒ CHE NON HA FATTO...


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Anonymous
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PREFERISCO ESSERE UN GONZO CHE CREDE NELLA DEMOCRAZIA CHE UN GONZO CHE CREDE NELLA DITTATURA...PERCHE IN FIN DEI CONTI QUESTE DUE SONO LE ALTERNATIVE...AH DIMENTICAVO ESISTONO ANCHE L'ANARCHIA E L'OLIGARCHIA, CERTO NON MOLTO MEGLIO DELLA DEMOCRAZIA...


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dana74
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ma fanno cosa wiki?

Ma quanta libertà credi che abbiano di decidere????????

Oggi per governare come governano loro basta un fax ed una segretaria.
Solo solo a servizio di Bruxelles e Washington.

Non c'è democrazia SENZA SOVRANITA' NAZIONALE E MONETARIA lo vuoi capire?


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dana74
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ps governano le elité, quella che tu nomini non è democrazia è OLIGARCHIA.

Quando un parlamento non ha più possibilità di emanare leggi che non favoriscano una lobbie od un'altra come la chiami?


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Maria Stella
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se tu chiami democrazia l'ampliamento scientifico degli apparati statali costosi ed inutili, se tu chiami democrazia il governo di tanti tirannelli incignati nella PA, liberi di ogni e qualsiasi nefandezza, niente di meglio che quel gruppo sconnesso che si accodò a Prodi: di giorno votavano in Parlamento quello che voleva l'uomo della goldman sachs quello che ha governato sotto l'egida d ei banchieri, che a te paiono evidentemente gente che segue le leggi e non che le aggira o se le fa fare dai politicanti amici contro i diritti del popolo, e poi usciti dal parlamento si mettevano il pulloverino di cachemire o la giacca finto sportiva firmata e del valore di due stipendi da operaio , e abbracciandosi il metalmeccanico di turno,sfilavano in piazza contro il Governo.
Se per te questa è la democrazia, accomodati ai seggi e vota di conseguenza, io non ho uno stomaco forte e le porcate se vengono da destra o da sinistra, per me son porcate e basta. Altro che partiti fuori dal parlamento! Lasciamo perdere le favole


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Anonymous
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ma fanno cosa wiki?

Ma quanta libertà credi che abbiano di decidere????????

Oggi per governare come governano loro basta un fax ed una segretaria.
Solo solo a servizio di Bruxelles e Washington.

Non c'è democrazia SENZA SOVRANITA' NAZIONALE E MONETARIA lo vuoi capire?

ps governano le elité, quella che tu nomini non è democrazia è OLIGARCHIA.

Quando un parlamento non ha più possibilità di emanare leggi che non favoriscano una lobbie od un'altra come la chiami?

CHE SAPPIA IO LA CE HA A CUORE SOPRATTUTTO IL LIBERO MERCATO...DIREI MOLTO PIÙ DEI NOSTRI GOVERNANTI CHE SPESSO PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE... POI SE CI FOSSE UNA SOVRANITÀ MONETARIA COSA RIUSCIREBBE A FARE DI MEGLIO UN GOVERNO DI QUESTO TIPO RISPETTO ALL'OTTIMO LAVORO CHE STA FACENDO LA BCE ( FIN TROPPO OTTIMO PER GLI IMPRENDITORI DIREI IO UN PÒ MENO PER I LAVORATORI DIPENDENTI)???

TU DAI ALLA PAROLA SOVRANITÀ MONETARIA UN SIGNIFICATO taumaturgico che non ha e non ha mai avuto !...perche l'economia non è una moneta a corso forzoso ma e una cosa ben più reale e concreta come ben sapeva Keynes...eppoi attualmente ed anche con tutti i governi Prodi la sovranità monetaria è gestita anche dalla Banca d'Italia ( in " consorzio " con la BCE) che però per scelte passate di ingegnosi politici italiani direi al pari dei nostri attuali governanti è una banca sostanzialmente privata che esercita una funzione pubblica differentemente dalle banche delle altre nazioni europee...come si vede anche da ciò, la sovranità della moneta in italia non ha mai prodotto grandi miracoli...e la scuola neo liberista di Chichago che dava e da grossa importanza alla moneta predicando inoltre la possibilità di una crescita economica sostenuta all'infinito, scuola neo liberista che ha dominato negli ultimi 20 anni e che ha portato l'economia mondiale a questa situazione...dire sovranità monetaria ( attualmente gestita dalle banche centrali, in gran parte pubbliche, delle nazioni europee in consorzio...) NON SIGNIFICA DIRE MIRACOLO O MAGIA...anche perche se la banca d'Italia fosse pubblica si potrebbe dire che l'I talia la esercita in consorzio con le altre nazioni europee...

NON MI SI VENGA ASSOLUTAMENTE A DIRE CHE LA LIRA ERA MEGLIO DELL'EURO, CIÒ LO POTREBBE DIRE SOLO QUALCHE IMPRENDITORE INETTO E FUORI MERCATO CHE SPERA NELLA SVALUTAZIONE E COME BUONA ALTERNATIVA QUESTO VALOROSO IMPRENDITORE VEDRÀ SICURAMENTE IL LICENZIAMENTO DEI PROPRI DIPENDENTI...INNOVAZIONE E MERCATI AD ALTO VALORE AGGIUNTO È MEGLIO LASCIARLI AD ALTRI POICHE TROPPO FATICOSI PER TALUNI IMPRENDITORI ITALLIANI PREDICATORI AGLI ALTRI DEL LIBERO MERCATO E DALLA CHIACCHERA FACILE...


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Zret
 Zret
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"La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare".

Bukowski


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Maria Stella
Noble Member
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Io sbaglierò, ma la BCE sta facendo un ottimo lavoro solo per alcune banche, per il resto mi aspetto un sacco di prepensionamenti di bancari e molti di loro sbattutti per strada, il modo' se lo son studiato da tempo e penso che al momento giusto lo useranno, e saranno i piccoli ad andare via, così i vertici potrano aumentarsi gli emolumenti.

ottimo lavoro quello della bce? wiki, dove vivi? E comunque da che ottica lo vedi, mettere un paese in mutande per favorire i poteri forti, non mi sembra un ottimo lavoro, a meno s di non essere parte di una organizzazione paramafiosa che si acquista a due lire i beni di chi viene usurato legalmente. Ne stanno spuntando a bizzeffe e sarebbe interessante sapere chi c'è dietro. Anni fa c'erano le banche, ma che coincidenza! ma che bel lavoro che deriva dall'ottimo lavoro della BCE! un tempo si andava in carcere se si cercava di usurare la gente.. ora si passa per bravi!!


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Anonymous
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ottimo lavoro quello della bce? wiki, dove vivi? E comunque da che ottica lo vedi, mettere un paese in mutande per favorire i poteri forti, non mi sembra un ottimo lavoro, a meno s di non essere parte di una organizzazione paramafiosa che si acquista a due lire i beni di chi viene usurato legalmente. Ne stanno spuntando a bizzeffe e sarebbe interessante sapere chi c'è dietro. Anni fa c'erano le banche, ma che coincidenza! ma che bel lavoro che deriva dall'ottimo lavoro della BCE! un tempo si andava in carcere se si cercava di usurare la gente.. ora si passa per bravi!!

Il pignoramento delle banche è sempre esistito ( e daltronde che tipo di garanzia avrebbero le banche sul mancato rientro dei prestiti concessi ???) ben prima della BCE che ripeto ha attuato una politica sul TUS molto buona...più di così era impossibile fare...le leggi bancarie possono essere cambiate dai governi e dalle loro maggioranze nel parlamento...ammesso che ci siano dei governi che abbiano la minima intenzione di farlo...come non pare vedersi...FORSE UN TEMPO SI ANDAVA IN CARCERE ANCHE SE NO SI RESTITUIVANO I PRESTITI ALLE BANCHE CON I RELATIVI INTERESSI O MI SBAGLIO ?? RICORSO CHE I PRESTITI DATI DALLE BANCHE ALL' IMPRENDITORE MALDESTRO O MENO DI TURNO SONO I SOLDINI DEI RISPARMIATORI....

Il pensionamento dei banchieri non centra nulla con la politica monetaria delle banche centrali...datronde basterebbe guardare i nostri politici e i loro pensionamenti per capire da dove i banchieri possano prendere l'ispirazione per i loro rregimi pensionistici...


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