Permettere ai profughi di colonizzare le aree incolte e spopolate d'Italia, Sardegna compresa, per risolvere l'emergenza immigrazione in Europa.
Questa la ricetta proposta da Beppe Severgnigni, uno dei più noti giornalisti italiani, dalle colonne del prestigioso New York Times.
Nel pezzo, Severgnini prende spunto dalla "centuriazione", ovvero la pratica diffusa nell'antica Roma che prevedeva l'assegnazione ai veterani dell'esercito in congedo territori bradi e deserti affinché li rendessero fertili.
Un modo per non lasciare bellicosi ex guerrieri inattivi e allo sbando, dando invece loro la possibilità di fare qualcosa di utile e produttivo per se stessi, per le loro famiglie e per l'Impero.
Per Severgnini riportare in auge tale pratica sarebbe, appunto, una buona soluzione per collocare i migranti in maniera definitiva e proficua.
"È vero che i rifugiati non hanno combattuto nessuna guerra per l'Italia - scrive Severgnini - ma stanno fuggendo da conflitti, povertà e regimi autoritari. Hanno però le giuste competenze. Mentre gli immigrati più istruiti si recano in Germania e nel Nord Europa, quelli che decidono di restare in Italia sono generalmente agricoltori, costruttori, artigiani".
Allora perché non assegnare loro appezzamenti di terreno da gestire e far fruttare, come fossero moderni pionieri?
Dopo tutto, continua l'opinionista, "l'Italia si sta spopolando, sta invecchiando. E servono persone nuove".
Dove collocarli? Severgnigni cita le zone di montagna dell'Abruzzo e le aree del Molise. Ma anche la Sardegna, "forse l'isola più bella del Mediterraneo", dove, scrive, "l'83 per cento della popolazione vive in piccoli insediamenti sotto i 5mila abitanti che si stanno progressivamente svuotando".
Senza contare intere parti di territorio dove non c'è nulla.
Certo, l'operazione dovrebbe essere organizzata al meglio, tenendo conto di aspetti complessi.
Per realizzare l'ambizioso progetto serve insomma, conclude Severgnini, "una leadership politica lungimirante. Gli antichi romani ce l'avevano. Si può dire lo stesso dell'Italia moderna?".
fonte unionesarda.it
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/11/04/assegnare_ai_migranti_i_terreni_incolti_della_sardegna_la_propost-68-443506.html
Non so se ridere o se piangere.
Se c'è un briciolo di dignità nei sardi, non dovrebbero più comprare il corriere della sera o altre riviste e giornali del gruppo.
già che grazie allo spopolamento del Sud la cultura nativa è a rischio di estinguersi, perché invece non diamo una bella spallata e la facciamo fuori del tutto, sistituendola con un'altra?
Grande idea, Severgnini!
con tutti i terreni incolti che ci sono nei loro paesi se i migranti volessero potrebbero fare i contadini a casa loro. quelli vanno cercando di inurbarsi nelle caotiche città europee ,sogno di tutte le comunità umane povere e arretrate. severgnini è una miniera di idee geniali
Ero indeciso se postarlo o meno, poi col passare delle ore ho detto l'ho metto nel mio blog e son riuscito anche a proporvelo. Capisco che ci sono temi più interessanti però mi ha lasciato perplesso e ,se fossi razzista da razzista, questa frase di Severgnini "Hanno però le giuste competenze. Mentre gli immigrati più istruiti si recano in Germania e nel Nord Europa, quelli che decidono di restare in Italia sono generalmente agricoltori, costruttori, artigiani". Non so se , per davvero, abbiamo bisogno di contadini: proprio qui da noi, in Sardegna, pare ci sia un boom di nuove aziende costituite da giovani e dove vi lavorano giovani. Perché c'è anche il mito dell'imprenditore che ha i soldi e fa lavorare gli altri: chi non ricorda i vari QSS, le videoteche dove si noleggiavano le videocassette, i sexyshop, cioè attività dove mettevi altri a lavorare e tu passavi solo per prendere l'incasso; oggi ci sono gli open 24 per mangiare e bere a tutte le ore , le varie lavanderie a gettone ,anche queste open 24h. Questo per dire che chi sta cercando di far rinascere o nascere un po' di agricoltura, non mi pare stia adottando, e per fortuna, quel sistema di lavoro. Semmai non capisco perché non si offrano, invece , i terreni agricoli ai cittadini italiani: a me fa venire in mente quel tipo di inviti che ogni tanto compaiono anche on line, dove qualche sindaco di qualche paese scarsamente abitato e sulla via dello spopolamento, invita, anzi inviterebbe persone ,credo e spero cittadini italiani, a trasferirsi armi e bagagli nel suo paese: in cambio , terreno da coltivare e del denaro, in buoni da spendere nei negozi (bar esclusi), e la promessa di cercargli abitazione a buon prezzo. Purtroppo, qui, per quanto ne so, non ha funzionato: chi ci ha provato, pare sia scappato, e chi è andato per vedere come stavano le cose, non si è più rifatto vedere. Aggiungo che pare ci sia stato del boicottaggio da parte di alcuni contadini o persone del luogo. Mi scuso per essermi dilungato e, ovviamente, essere andato un po' fuori tema.
Ero indeciso se postarlo o meno, poi col passare delle ore ho detto l'ho metto nel mio blog e son riuscito anche a proporvelo. Capisco che ci sono temi più interessanti però mi ha lasciato perplesso e ,se fossi razzista da razzista, questa frase di Severgnini "Hanno però le giuste competenze. Mentre gli immigrati più istruiti si recano in Germania e nel Nord Europa, quelli che decidono di restare in Italia sono generalmente agricoltori, costruttori, artigiani". Non so se , per davvero, abbiamo bisogno di contadini: proprio qui da noi, in Sardegna, pare ci sia un boom di nuove aziende costituite da giovani e dove vi lavorano giovani. Perché c'è anche il mito dell'imprenditore che ha i soldi e fa lavorare gli altri: chi non ricorda i vari QSS, le videoteche dove si noleggiavano le videocassette, i sexyshop, cioè attività dove mettevi altri a lavorare e tu passavi solo per prendere l'incasso; oggi ci sono gli open 24 per mangiare e bere a tutte le ore , le varie lavanderie a gettone ,anche queste open 24h. Questo per dire che chi sta cercando di far rinascere o nascere un po' di agricoltura, non mi pare stia adottando, e per fortuna, quel sistema di lavoro. Semmai non capisco perché non si offrano, invece , i terreni agricoli ai cittadini italiani: a me fa venire in mente quel tipo di inviti che ogni tanto compaiono anche on line, dove qualche sindaco di qualche paese scarsamente abitato e sulla via dello spopolamento, invita, anzi inviterebbe persone ,credo e spero cittadini italiani, a trasferirsi armi e bagagli nel suo paese: in cambio , terreno da coltivare e del denaro, in buoni da spendere nei negozi (bar esclusi), e la promessa di cercargli abitazione a buon prezzo. Purtroppo, qui, per quanto ne so, non ha funzionato: chi ci ha provato, pare sia scappato, e chi è andato per vedere come stavano le cose, non si è più rifatto vedere. Aggiungo che pare ci sia stato del boicottaggio da parte di alcuni contadini o persone del luogo. Mi scuso per essermi dilungato e, ovviamente, essere andato un po' fuori tema.
Grazie , concordo con te .
se comandassi io, i terreni incolti non ci sarebbero perchè i severgnini e tutti i giornalisti sarebbero adibiti appunto alla cura dei terreni incolti.
mi pare che pol pot avesse fatto qualcosa del genere coi severgnini del suo paese. no?
proporlo agli Italiani no perché sarebbe da sciovinisti
😉
Nel pezzo, Severgnini prende spunto dalla "centuriazione", ovvero la pratica diffusa nell'antica Roma che prevedeva l'assegnazione ai veterani dell'esercito in congedo territori bradi e deserti affinché li rendessero fertili.
Ecco bravo!
Li assegnavano ai veterani in congedo, non agli schiavi importati.
Ma come fa a proporre certi paragoni senza un minimo senso del ridicolo?!
Severgnini è un'altro figuro da annoverare tra i nemici del popolo.
A suo tempo andrà giudicato per alto tradimento.
Il territorio è sacro, ricchezza e proprietà del popolo sovrano.
Tutte notizie per fare parlare di sé, non interessa altro.
Come al solito parla di agricoltura chi non sa neanche dove stia di casa. 🙄
L'egregio sig. Severgnini, prima di esporre la sua brillante soluzione, avrebbe dovuto porsi la domanda: "In un paese di così lunga vocazione agricola perchè quei terreni sono incolti?"
Ma anche se fosse riuscito a porsela ovviamente si sarebbe dato la risposta corrente: "Perchè gli italiani sono pigri e non hanno più voglia di lavorarli".
Ed avrebbe partorito comunque la brillante idea.
Egregio sig. Severgnini le propongo un esempio tra mille:
a Chioggia quasi nessuno ormai coltiva il famoso radicchio semplicemente perchè al contadino viene pagato 0,35€ al Kg e ai mercati generali viene venduto a 1€- 1,10€.
Lei è intelligente, tragga le sue conclusioni.
Come al solito parla di agricoltura chi non sa neanche dove stia di casa. 🙄
L'egregio sig. Severgnini, prima di esporre la sua brillante soluzione, avrebbe dovuto porsi la domanda: "In un paese di così lunga vocazione agricola perchè quei terreni sono incolti?"
Ma anche se fosse riuscito a porsela ovviamente si sarebbe dato la risposta corrente: "Perchè gli italiani sono pigri e non hanno più voglia di lavorarli".
Ed avrebbe partorito comunque la brillante idea.Egregio sig. Severgnini le propongo un esempio tra mille:
a Chioggia quasi nessuno ormai coltiva il famoso radicchio semplicemente perchè al contadino viene pagato 0,35€ al Kg e ai mercati generali viene venduto a 1€- 1,10€.
Lei è intelligente, tragga le sue conclusioni.
quanto vuoi scommettere che una volta date le terre agli immigrati "magicamente" l'agricoltura ritorna redditizia?
😉
Come al solito parla di agricoltura chi non sa neanche dove stia di casa. 🙄
L'egregio sig. Severgnini, prima di esporre la sua brillante soluzione, avrebbe dovuto porsi la domanda: "In un paese di così lunga vocazione agricola perchè quei terreni sono incolti?"
Ma anche se fosse riuscito a porsela ovviamente si sarebbe dato la risposta corrente: "Perchè gli italiani sono pigri e non hanno più voglia di lavorarli".
Ed avrebbe partorito comunque la brillante idea.Egregio sig. Severgnini le propongo un esempio tra mille:
a Chioggia quasi nessuno ormai coltiva il famoso radicchio semplicemente perchè al contadino viene pagato 0,35€ al Kg e ai mercati generali viene venduto a 1€- 1,10€.
Lei è intelligente, tragga le sue conclusioni.quanto vuoi scommettere che una volta date le terre agli immigrati "magicamente" l'agricoltura ritorna redditizia?
😉
Non sei molto lontano dalla realtà anche se questa, in verità, è molto più avanti di così.
L'agricoltura è sempre redditizia, in fin dei conti è la base dell'economia.
Attualmente, dopo aver fatto fallire in vari modi piccole aziende agricole e coltivatori diretti, è in corso un lento accaparramento di terre da parte di cooperative più o meno politicizzate e da gruppi vari agroalimentari.
Il famoso "Land grabbing" che tanto va di moda ora dopo l'Expo si sta consumando silenziosamente anche qui in Italia.
Solo che qui l'accaparramento è lento per non dare nell'occhio, visto che è ancora viva la memoria dei "contadini senza terra" e del "latifondismo" formalmente abolito nel 1950 ( https://it.wikipedia.org/wiki/Latifondo ).
Fanno gola le specificità e l'alta qualità dei prodotti agricoli italiani, di valore non indifferente nei mercati internazionali.
Proposte apparentemente stupide o superficiali come quella di Severgnini si inseriscono perfettante in questa strategia a lungo termine.
Come al solito parla di agricoltura chi non sa neanche dove stia di casa. 🙄
L'egregio sig. Severgnini, prima di esporre la sua brillante soluzione, avrebbe dovuto porsi la domanda: "In un paese di così lunga vocazione agricola perchè quei terreni sono incolti?"
Ma anche se fosse riuscito a porsela ovviamente si sarebbe dato la risposta corrente: "Perchè gli italiani sono pigri e non hanno più voglia di lavorarli".
Ed avrebbe partorito comunque la brillante idea.Egregio sig. Severgnini le propongo un esempio tra mille:
a Chioggia quasi nessuno ormai coltiva il famoso radicchio semplicemente perchè al contadino viene pagato 0,35€ al Kg e ai mercati generali viene venduto a 1€- 1,10€.
Lei è intelligente, tragga le sue conclusioni.quanto vuoi scommettere che una volta date le terre agli immigrati "magicamente" l'agricoltura ritorna redditizia?
😉
Non sei molto lontano dalla realtà anche se questa, in verità, è molto più avanti di così.
L'agricoltura è sempre redditizia, in fin dei conti è la base dell'economia.
Attualmente, dopo aver fatto fallire in vari modi piccole aziende agricole e coltivatori diretti, è in corso un lento accaparramento di terre da parte di cooperative più o meno politicizzate e da gruppi vari agroalimentari.
Il famoso "Land grabbing" che tanto va di moda ora dopo l'Expo si sta consumando silenziosamente anche qui in Italia.Solo che qui l'accaparramento è lento per non dare nell'occhio, visto che è ancora viva la memoria dei "contadini senza terra" e del "latifondismo" formalmente abolito nel 1950 ( https://it.wikipedia.org/wiki/Latifondo ).
Fanno gola le specificità e l'alta qualità dei prodotti agricoli italiani, di valore non indifferente nei mercati internazionali.Proposte apparentemente stupide o superficiali come quella di Severgnini si inseriscono perfettante in questa strategia a lungo termine.
bravo, per quanto possa sembrare una dichiarazione stupida buttata così a caso, nasconde retroscena studiati molto bene