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Balotelli show, ma Marchionne riesce a rovinare la festa


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Mentre Balotelli stronca la Germania nell’euro-derby dello spread e le piazze italiane esplodono di gioia allontanando per una sera l’incubo della crisi, c’è un solo uomo – in tutta la penisola – che non partecipa alla festa tricolore. Anzi: prova a rovinarla, e ci riesce benissimo. Si chiama Sergio Marchionne ed è fiero della sua ultima decisione: impedire agli operai della Fiat di esultare in diretta. Al contrario, lo stabilimento Bmw di Ratisbona ha fermato la produzione per due ore, per consentire ai dipendenti di seguire l’evento su appositi maxi-schermi allestiti in fabbrica. Niente da fare, invece, per i colleghi italiani di Pomigliano: non si sono fermate le catene di montaggio della Panda. «Complimenti a Marchionne – ironizza Gad Lerner – che dalla Cina definisce “folklore locale” la sentenza che una settimana fa gli ha ordinato di porre fine alla discriminazione degli iscritti alla Fiom».

Rappresaglia “padronale”: gli operai del secondo turno di Pomigliano, che finisce alle ore 22, sono tra i pochi ad essersi persi l’incontro, un Balotelliappuntamento con la storia del calcio che gli azzurri hanno onorato con una prestazione strepitosa. «Un’impresa, senza aggettivi», per dirla con Giorgio Napolitano, per gli uomini di Prandelli trascinati dal Balotelli-show. «Nient’altro da aggiungere – dice Lerner – oltre alla gioia di questa Italia fragile e meravigliosa che ha espresso il miglior calcio degli Europei e si è strameritata l’accesso alla finale». Il “blog del bastardo”, curato dal conduttore de “L’Infedele”, «celebra la meravigliosa bastardaggine di Supermario Balotelli, il vero nuovo Supermario italiano (altro che Monti e Draghi)». Lui, Balotelli, «quello che risponde da par suo agli idioti urlatori del “non ci sono negri italiani”». Sempre lui, l’attaccante «capace di commuoversi visitando Auschwitz», quello che «non deve fare la commedia dell’esultanza per ogni gol che segna».

Tutti in festa, nelle piazze italiane straripanti di folla, perché solo il calcio – panem et circenses, cuore e miliardi, sport e propaganda – a volte riesce a raccontare in un paio d’ore le emozioni di un’intera nazione, come quando i calciatori reduci dall’impresa ricordano l’esigenza di sostenere i terremotati dell’Emilia. Nulla che possa sfiorare neppure per un attimo l’anima dei glaciali “signor-no”, come Herman Van Rompuy che impone il silenzio calcistico sul super-vertice di Bruxelles. O come Marchionne, che si aggiudica il record della perfidia. «Potrà vantarsi di avere normalizzato lo stabilimento con il suo no alla partita», chiosa Gad Lerner, «mica come quei lavativi dei tedeschi targati Bmw. I quali, sia detto per inciso, guadagnano il doppio dei loro colleghi italiani. C’entrerà qualcosa la qualità dei manager?».

Fonte: www.libreodee.org
29.06.2012


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DaniB
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 224
 

Bah, io ho fatto il pizzaiolo per un sacco di tempo quando studiavo, e le partite me le sono sempre perse... la finale del 2006 ad esempio... in mezzo alla farina me la sono guardata... sarà che non ero della fiom, o che a padova tira un aria diversa da quella di pomigliano/napoli?


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