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Comunque vada sarà un massacro


SeveroMagiusto
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
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Le elezioni italiane vanno viste nel contesto della lotta per il predominio globale attualmente in atto. Il Popolo farà ancora una volta da spettatore o saprà ritagliarsi un ruolo che non sia quello della vittima predestinata?

In questi giorni si sprecano le dichiarazioni dei protagonisti delle recenti elezioni, nonché i commenti degli elettori, chi per esprimere la propria soddisfazione per il risultato, e chi per lamentare la mancanza di comprensione da parte degli Italiani. Chissà, forse davvero Ingroia, o Giannino, o Fini, o Samorì o uno qualsiasi dei candidati che non ce l’hanno fatta ad approdare al Parlamento, aveva in tasca la soluzione a tutti i nostri problemi… Peccato che non ce lo potranno dimostrare e che quindi dovremo accontentarci di vedere ciò che sapranno fare i rappresentanti dei Partiti che hanno vinto le elezioni.
Ovviamente dato che il PD non ha raggiunto quel trionfale risultato che si aspettava, ora si aprono diversi scenari sulle possibili alleanze che potrebbero nascere in Parlamento onde assicurare la governabilità del Paese. Dato che la politica è fatta di compromessi, non ci sarebbe da meravigliarsi se nonostante tutte le dichiarazioni della vigilia qualcuno si rimangiasse “per il bene del Paese” le promesse fatte ai propri elettori andando ad appoggiare qualche Partito avversario. Siccome nessuno di noi ha la sfera di cristallo, andiamo oltre queste illazioni e soffermiamoci a considerare la sola discriminante veramente importante, e cioè l’atteggiamento che chi formerà la maggioranza di governo avrà rispetto al “sistema”.
Anche se tantissimi Italiani sono convinti che il loro benessere derivi dalle decisioni di chi è seduto a Palazzo Chigi, in realtà a sua volta chi ci governa risponde agli ordini di poteri superiori e quindi il nostro futuro dipende essenzialmente dal fatto che vi obbedisca o meno. Fino adesso abbiamo sostanzialmente fatto ciò che ci veniva “suggerito” da Stati Uniti, Inghilterra, Germania, NATO, UE, BCE, banche, ecc…, e chi si è dimostrato più recalcitrante è stato elegantemente messo da parte, in genere con l’ausilio dei media e della Magistratura. Ma ultimamente le condizioni che la competizione economica globale e la truffa dell’Euro ci hanno imposto – oltre all’endemico livello di corruzione dei nostri politici – cominciano ad essere un po’ troppo pesanti e la gente si sta stancando. Ed ecco il perché del voto di “cambiamento” dato al Movimento di Grillo. Che il risultato delle elezioni non sia piaciuto al “sistema” – che ha cercato di condizionarle il più possibile – è emerso dalle dichiarazioni dei suoi sodali politici e dei media esteri che si sono subito detti molto preoccupati [1]. E che cavolo! Proprio ora che hanno distrutto l’economia italiana e si stanno preparando a rubare le nostre aziende più importanti, oltre che a finire di rapinarci dei nostri risparmi, vuoi vedere che magari si instaura un Governo contrario alle privatizzazioni e all’austerity? Non sia mai! Quindi prepariamoci alla polpetta avvelenata che ci serviranno i cosiddetti “mercati” e i vertici di UE e BCE nonché frau “Deutschland über alles” Merkel o il suo successore, tutti rigorosamente controllati dall’establishment bancario europeo e mondiale. Ci striglieranno per bene, o per convincerci a seguire i loro diktat, o per punirci se dovessimo decidere di non farlo. In ogni caso saranno lacrime e sangue, ma almeno nell’ipotesi che si dovesse arrivare ad esempio alla decisione di abbandonare l’Euro, la ricompensa potrebbe valere gli anni di sacrifici che ci attendono.

Se faremo la fine della Grecia o peggio, non dipenderà però solo da questioni interne e dai nostri rapporti con gli altri membri dell’UE, dove la potenza economica e politica della Germania ha fatto fuori tutti gli altri competitori, ma non dobbiamo dimenticare la situazione globale, giacchè ci troviamo in un momento di grandi tensioni sociali e di focolai di guerra in diverse parti del Mondo.

Io già non sono un ottimista per natura, ma sinceramente non lo vedo molto roseo il futuro. La situazione internazionale si sta sempre più esasperando e ci stiamo avvicinando passo dopo passo al momento del “redde rationem”. Gli “equilibri” già di per sé precari – od imposti con la forza – stanno per saltare. Il ruolo degli Stati Uniti come superpotenza egemone viene sempre di più messo in discussione da parte dei BRIC [2]. Inoltre i grossi problemi di controllo del debito pubblico autoimposti dal Governo a stelle e strisce – un po’ come masochisticamente abbiamo fatto noi Europei con i parametri di Maastricht [3] – hanno costretto Obama a scaricare i sacrifici sulle spalle dei contribuenti americani [4]. Questo non farà altro che aumentare la tensione sia sulla popolazione, sia a livello di establishment. Ma mentre il popolo è destinato solo a subire e quindi la strada per l’austerity è già segnata, per l’establishment (e non mi riferisco solo all’Amministrazione) le soluzioni su come mantenere sotto controllo la situazione, sono diverse. Una potrebbe essere quella di fare qualche concessione in campo economico o predisponendo degli aiuti alle classi più disagiate al fine di allentare lo stato di sofferenza di chi si ritroverà catapultato in condizione di povertà dalla mancanza di lavoro o dalla insufficienza retributiva dello stesso (ricorda niente?); ma la soluzione più inquietante per “tagliare la testa al toro” da parte del “sistema” è quella di distrarre la gente dalle preoccupazioni grazie all’evocazione di paure più grandi, ricorrendo ad eventi stile 11 Settembre 2001. L’”attentato” del World Trade Center oltre a posporre l’esplosione della bolla finanziaria si è tradotto da una parte nell’emissione di leggi liberticide per tenere sotto controllo la popolazione [5] e dall’altra in uno spettacolare business a favore dei soliti noti grazie alle conseguenti guerre (oltre 1400 miliardi di $ spesi dal 2001 per finanziare le invasioni di Afghanistan ed Iraq [6]. Visto che la tecnica è ormai consolidata, non ci sarebbe quindi da stupirsi se scoppiasse qualche evento bellico di grosse dimensioni che faccia passare la crisi economica in secondo piano. E se gli Stati Uniti vanno in guerra, noi come al solito finiremo per andargli dietro. Sempre che la strategia della tensione non venga adottata direttamente in Europa o a casa nostra, con lo scoppio di tumulti più o meno provocati.

Questo è il punto focale della questione, poiché alla fine perché tutte queste possibilità si realizzino, il “sistema” ha bisogno della nostra acquiescenza. Il Popolo deve per forza fare la sua parte, altrimenti tutto va a rotoli. Se non obbediamo ai nostri padroni, se non seguiamo i loro piani spezzando la catena di comando, se ci rendiamo protagonisti di una volontà autonoma, ecco, solo allora potremo ambire a cambiare veramente le cose. Altrimenti ognuno sarà costretto a svolgere il suo compitino: chi a farsi ammazzare sul fronte, chi a lavorare in catena di montaggio per una paga da fame, chi a protestare perché un lavoro non ce l’ha, tenuto d’occhio da chi pur di campare non ha trovato niente di meglio da fare che indossare una divisa e impugnare un manganello. Lotta fra poveri insomma.

Il successo elettorale della compagine di Grillo può essere un primo passo verso una redenzione del Popolo italiano, che potrà essere più reale solo se sarà accompagnata da un movimento di rinascita internazionale. L’Italia da sola ha poche chance di non finire divorata dai lupi delle multinazionali e della finanza. E’ ora che tutti i Popoli del Mondo facciano sentire la loro voce (ah, “la voce della plebaglia”…) ai loro Governi e ai relativi padroni. Un grido unanime che non deve essere solo un “Ora basta!”, ma anche un “Vogliamo…”; non si può pensare di esser
e solo “contro”, ma bisogna essere anche propositivi.
Bisogna che la gente ragioni, si raccordi (e Internet è nata per questo) e formuli una lista di desideri unitaria. Dobbiamo riuscire a giungere ad un tavolo delle trattative con le “élite” con un decalogo di nuove regole del gioco che sia accettabile sia da parte di chi detiene il potere economico e politico, sia da parte di chi fino adesso lo ha solo subito. Ripeto che perché ci sia qualche speranza di portare in porto dei miglioramenti alla nostra condizione, questa azione va portata avanti in maniera decisa ma sul piano globale.

Se non si troverà a livello degli organismi internazionali una nuova formula di convivenza fra “classi sociali” e fra Nazioni, lo scontro sarà inevitabile. E potrebbe non essere solo sul piano politico od economico.

[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-28/leconomist-boccia-grillo-berlusconi152730.shtml?uuid=Abm7TKZH
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/BRICS
[3] http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/09/maastricht-anni-dopo-poco-rimasto/190063/
[4] http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_01/obama-tagli-automatici_a3293b7a-82b7-11e2-b4b6-da1dd6a709fc.shtml
[5] http://it.wikipedia.org/wiki/USA_PATRIOT_Act
[6] http://costofwar.com/

Severo Magiusto

link: http://www.lavocedellaplebaglia.net/2013/03/comunque-vada-sara-un-massacro.html


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