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democrazia diretta: una salutare utopia

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paolodegregorio
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- democrazia diretta: una salutare utopia -
di Paolo De Gregorio, 26 maggio 2015

Sento raccontare anche da Marco Travaglio (e la cosa mi stupisce) che il risultato elettorale è già scritto a favore di Renzi e Salvini in ragione della loro massiccia presenza in TV e che i 5stelle si sono accorti troppo tardi dell’importanza di quella scatola magica che monopolizza le informazioni o meglio la disinformazione, che riempie i cervelli dei sudditi italioti.
Avrei preferito sentire dal miglior giornalista italiano che i voti dovrebbero essere cercati dai candidati nella carne viva del proprio collegio, nel territorio in cui si abita da tempo, di cui si conoscono a fondo problemi e persone, e dove si è conosciuti per le iniziative politiche e sociali intraprese, senza bisogno di manifesti, soldi o cene elettorali, ma con la semplice e personale distribuzione e spiegazione porta a porta del proprio programma.

La “Rete” è senz’altro uno strumento essenziale per farsi conoscere, iscriversi, partecipare alle votazioni interne sui provvedimenti da adottare in Parlamento (su cui gli iscritti devono sempre e tassativamente essere interpellati e avere l’ultima parola), ma ad essa bisogna affiancare la presenza sul territorio e solo se avanza tempo accettare gli inviti in TV, con il grave rischio, anche subliminale, di essere omologati al sistema partitico, che ha distrutto l’Italia.

Per sostituire la casta dei professionisti a vita della politica, parlo di tutti i partiti e dei sindacati, non bisogna perdere una sola occasione per affermare che questa non è democrazia. Abbiamo visto quali disastri hanno provocato (disoccupazione, tasse stratosferiche, delocalizzazione e vendita all’estero dei migliori marchi dell’industria italiana, corruzione dilagante, monopoli mediatici del pensiero unico), e dunque i cittadini hanno bisogno di nuovi strumenti per incamminarsi verso la democrazia:

-Referendum propositivo, senza quorum, che affidi ai cittadini l’onere di proporre ed approvare una legge
-Canone pagato alla mano per avere il diritto (oggi riservato ai partiti) di eleggere il presidente della RAI, con tutti i poteri e responsabilità, fra personaggi indipendenti dal potere politico, economico, religioso, da tenere in carica 5 anni e poi ineleggibile dopo due mandati
-Legge elettorale nuova simile a quella che oggi viene utilizzata per eleggere i sindaci, con ballottaggio fra i primi due più votati se non si è raggiunta la maggioranza assoluta
-Divieto durante la legislatura di passare ad un altro partito perché deve affermarsi il principio costituzionale che il popolo è sovrano e non il singolo deputato, e la volontà di chi lo ha votato deve essere prevalente sulla “libertà” di vendersi o riciclarsi dell’eletto
-per avere una governabilità immediata e chiara, vanno vietate le coalizioni e il partito che ottiene più voti ha il governo e la maggioranza del 55% in Parlamento, senza dover trattare al ribasso con nessun altro partito
Per entrare in una democrazia autentica e partecipata, l’accoglimento di queste regole è essenziale e può essere ottenuto solo da un partito che mette questi obiettivi nel suo programma, ottiene la maggioranza relativa, e ha il premio di maggioranza fino al 55%.

L’unico “partito” che ha affrontato questi temi, di autentica democrazia, a partire dai candidati espressi e votati dal territorio e non nominati dalla segreterie di partito, è il M5S, ed è stato etichettato dai gaglioffi di tutti i partiti di destra e sinistra “antipolitica”, mentre è in corso il più difficile e nobile tentativo di rifondare la politica dando qualche strumento in mano ai cittadini al fine di controbilanciare lo strapotere del denaro, del malaffare, della corruzione, delle ruberie, delle P2, delle mafie, del monopolio televisivo, che nulla hanno a che fare con la politica e assomigliano sempre più ad associazioni a delinquere in lotta solo per spartirsi il pubblico denaro.
Paolo De Gregorio


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DeborahLevi
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qui serve un carismatico, uno con le palle, altro che pizzi e merletti tipo democrazia, palloncini colorati, farfalline ecc


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paolodegregorio
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non ti sei accorta che sono proprio i capi carismatici (Berlusconi, Craxi, Renzi, etc. etc.) che hanno prodotto la situazione in cui si trova l'Italia. Avete il terrore della democrazia diretta e per la Casta è comprensibile, ma che i cittadini non capiscano che è la sola alternativa all'attuale sistema, con tutte le difficoltà che ovviamente ci sono.
Un popolo di sudditi vuole un capo carismatico e non la partecipazione diretta.


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vic
 vic
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Ve ne sarete accorti che sono un difensore della democrazia diretta, diciamo semidiretta.

E' uno dei pilastri su cui si basa il sistema svizzero. Cos'altro unisce popolazioni cosi' differenti, anche come cultura, da tenerli assieme in una cosiddetta Willensnation? La moneta comune, l'esercito di milizia, qualche servizio del parastato, forse.

Dunque la democrazia semidiretta e' si puo' dire il vero collante nazionale.

Questo e' il presupposto. Veniamo all'osservazione che mi preme fare.

La vera democrazia diretta, quella con l'alzata di mano, tutti riuniti in piazza, e' praticata solo in cantoni minuscoli, per ovvie questioni logistiche.
Invece va alla grande la pratica delle votazioni popolari su temi proposti da questa o quella associazione, talvolta addirittura da singoli individui che riescono a raccogliere un numero sufficiente di firme per mandare tutti a votare.

Recentemente hanno suscitato scalpore le votazioni riuscite sul limite agli stipendi dei manager e sull'introduzione di contingenti per controllare la libera circolazione delle persone. Senza molta sorpresa (era troppo rigida nella formulazione) popolo e cantoni hanno respinto l'iniziativa nazionale sui salari minimi di 4000 Fr/mese per tutti. Il tema dei salari minimi torna in votazione popolare fra pochissimo a livello cantonale ticinese. I ticinesi dovranno esprimersi sull'iniziativa dei Verdi per dei minimi salariali adeguati settore per settore.

Questi sono esempi recenti in cui il cittadino e' chiamato al voto su temi puntuali. Anche sulle questioni fiscali dice spesso la sua. Fra 15 giorni dira' cosa ne pensa dell'imposta di successione a livello nazionale (la fiscalita' e' di competenza essenzialmente cantonale).

Forse per questioni di lingua, forse per via che i media svizzeri in Italia vengono ignorati, fatto e' che il funzionamento di una reale democrazia semidiretta e' poco conosciuto nei dettagli agli italiani che vivono nella penisola.

Ci sarebbero parecchi spunti da cogliere. La difficolta' sta nell'adeguarli alla realta' dell'Italia. A mio modesto parere la difficolta' maggiore e' costituita dalle dimensioni. La democrazia semidiretta puo' funzionare su dimensioni territoriali/demografiche non troppo estese. Piu' le dimensioni aumentano piu' viene percepita dai governanti come un intralcio.

E' evidente a tutti come l'UE, per sua stessa natura di dimensioni continentali, aborra proprio la democrazia. Se per caso i votanti di una nazione non votano come vorrebbe Bruxelles, inventano uno stratagemma e li fanno rivotare come vogliono loro. Comunque in prima approssimazione non votano su niente di puntuale.

Detto questo, vi inviterei ad osservare come in Svizzera ci sia ormai un braccio di ferro fra democrazia diretta e governo nazionale, soprattutto sui temi che tangono l'UE. E' come se nel governo ci fosse una 5a colonna UE che contrasta l'opinione diffusa tra la popolazione. Percio' le iniziative riuscite contro la politica governativa di adesione "sotto il tavolo" all'UE, cioe' di accettazione senza discussione del cosiddetto acquis communautaire. Ma scherzum, si dice quasi ogni abitante. E lo fa capire col voto.

Ergo, ma e' un parere personale, chi vuole praticare la democrazia perlomeno semidiretta, farebbe bene a porsi la questione delle dimensioni.
In secondo luogo, lo inviterei a riflettere sull'importanza di meccanismi democratici, come il referendum (che e' solo abrogativo) e come l'iniziativa (che propone una modifica costituzionale). Se non vengono praticati, magari per motivi logistici, la democrazia perde di forza propulsiva e propositiva. Il corollario e' che la politica s'indirizza verso un certo tipo di dittatura, o dettatura che dir si voglia.

Secondo me in Italia non viene colta abbastanza l'importanza di questi due meccanismi democratici. E probabilmente la questione delle dimensioni gioca un suo ruolo.

Si potrebbe anche aprire la pagina del collegamento fra democrazia semidiretta e federalismo. Capitolo ancora piu' ostico storicamente per l'Italia, che ha sempre trattato chi difendeva l'idea federalista talmente male da indurlo a fare l'esule.

Auguro al M5S di sapersi ispirare al modello svizzero e di scovare delle modalita' che vadano bene per l'Italia. La riscoperta della democrazia semidiretta costituirebbe una vera rivoluzione, con gli attuali chiari di luna.

Che poi funzioni in pratica e' tutto un altro discorso, che dipende dalla mentalita' soggiacente, dai trascorsi storici, da una specie di inconscio collettivo.

Come svincolarsi dai vincoli asfissianti di un'UE finanzista se non con il voto? Con la rivoluzione? Nell'immaginario forse. In pratica la via piu' saggia e' il voto. Che con la democrazia semidiretta e' un vero e proprio impegno: si e' sempre chiamati a votare, al limite della scocciatura. Ma il vero sforzo e' controllare che l'esito del voto venga poi messo in pratica. Specialmente con certe 5e colonne sempre in azione ai piani alti.


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Primadellesabbie
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Sottoscrivo l'intervento di vic, ed il richiamo alle dimensioni in particolare.

Se deve essere democrazia, non può che essere così.

La possibilità di un federalismo, nella Penisola, é stata definitivamente affossata dal comportamento della Lega e dei suoi uomini di punta, che hanno compromesso anche altre possibilità, divenute impraticabili fin quando ci sarà memoria di Calderoli & C.

Di uomini con le palle c'é estremo bisogno, ma in altri frangenti, non per governare il Paese.

O qualcuno vorrebbe reintrodurre delle usanze (che si presumono) adottate, in Conclave, dopo la morte di Giovanni VIII?:

« E allo scopo di dimostrare il suo valore, i suoi testicoli e la sua verga vengono tastati dai presenti più giovani, come testimonianza del suo sesso maschile. Quando questo viene determinato, la persona che li ha tastati urla a gran voce virgam et testiculos habet ("Ha il pene e i testicoli") e tutti gli ecclesiastici rispondono: Deo gratias! ("Sia lode a Dio"). Quindi procedono alla gioiosa consacrazione del papa eletto. »
(Felix Hamerlin, De nobilitate et Rusticate Dialogus).

(Wikipedia mi ha aiutato a rintracciare il brano).


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DeborahLevi
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non ti sei accorta che sono proprio i capi carismatici (Berlusconi, Craxi, Renzi, etc. etc.) che hanno prodotto la situazione in cui si trova l'Italia. Avete il terrore della democrazia diretta e per la Casta è comprensibile, ma che i cittadini non capiscano che è la sola alternativa all'attuale sistema, con tutte le difficoltà che ovviamente ci sono.
Un popolo di sudditi vuole un capo carismatico e non la partecipazione diretta.

Craxi a parte gli altri due sono solo dei vigliacchi altro che carismatici


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DeborahLevi
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la democrazia diretta in una società di lobotomizzati non può cambiare nulla in meglio in quanto le opinioni possono essere manipolate a piacimento da chi gestisce la diabolica scatola nera comunemente chiamata tv


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Primadellesabbie
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@ vic

Confermi? Quelli di Appenzell sono lobotomizzati? Quindi é tutto inutile?


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DeborahLevi
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@ vic

Confermi? Quelli di Appenzell sono lobotomizzati? Quindi é tutto inutile?

non conosco gli Svizzeri ma conosco gli Italiani..

da noi un eventuale referendum per la Lira?
l'esito sarebbe per la permanenza nell'euro
referendum sullo ius soli?
gli Italiani voterebbero si
un eventuale presidenzialismo?
mortadella prima carica dello stato

rimango ferma nella mia posizione
meglio una persona con le palle in questo momento


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Primadellesabbie
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Non ci si può meravigliare che qualcuna avverta l'esigenza di constatare certe caratteristiche in un uomo!

rimango ferma nella mia posizione

Anche questa é una scelta personale.


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DeborahLevi
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Non ci si può meravigliare che qualcuna avverta l'esigenza di constatare certe caratteristiche in un uomo!

rimango ferma nella mia posizione

Anche questa é una scelta personale.

se vuoi convincermi del contrario argomenta...
io sono qui ad ascoltare...


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paolodegregorio
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vista la tua convinzione sull'uomo forte al comando penso sia inutile tentare di convincerti argomentando, torni sempre lì.
La penso diversamente e sono convinto che come popolo abbiamo pagato un grande prezzo nel seguire l'uomo forte al comando, con tanto di "italiani correte alla guerra" che in questi giorni la tv ci ha più volte fatto sentire.
Ripeto i sudditi hanno bisogno del capo carismatico, e uno degli scopi di chi ha "costruito" di fatto l'attuale situazione è proprio quello di avere un popolo di sudditi.
Nel titolo ho accennato all'utopia perchè so benissimo che l'obiettivo della democrazia diretta non è facile e che gli ostacoli sono costantemente disseminati da chi ha interesse a mantenere e anche peggiorare l'attuale situazione.
Oggi a due giorni da votazioni amministrative sento i vari tg che danno voce a Renzi, Marchionne, Confindustria, Padoan che dicono che siamo fuori dalla crisi. a Olbia dicono che il Qatar investirà un miliardo di dollari nel nuovo ospedale (strano che quando il curatore fallimentare dell'ex San Raffaele chiedeva circa 40 milioni non riuscivano a mettersi d'accordo per una differenza di circa 5 milioni, ora parlano di un miliardo e di mille posti di lavoro) mi sembra che stiano arrotondando troppo le cifre...Ho la sensazione di vivere tra le balle, altro che uomo con le palle come dicono che sia Renzi.


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DeborahLevi
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vista la tua convinzione sull'uomo forte al comando penso sia inutile tentare di convincerti argomentando, torni sempre lì.
La penso diversamente e sono convinto che come popolo abbiamo pagato un grande prezzo nel seguire l'uomo forte al comando, con tanto di "italiani correte alla guerra" che in questi giorni la tv ci ha più volte fatto sentire.
Ripeto i sudditi hanno bisogno del capo carismatico, e uno degli scopi di chi ha "costruito" di fatto l'attuale situazione è proprio quello di avere un popolo di sudditi.
Nel titolo ho accennato all'utopia perchè so benissimo che l'obiettivo della democrazia diretta non è facile e che gli ostacoli sono costantemente disseminati da chi ha interesse a mantenere e anche peggiorare l'attuale situazione.
Oggi a due giorni da votazioni amministrative sento i vari tg che danno voce a Renzi, Marchionne, Confindustria, Padoan che dicono che siamo fuori dalla crisi. a Olbia dicono che il Qatar investirà un miliardo di dollari nel nuovo ospedale (strano che quando il curatore fallimentare dell'ex San Raffaele chiedeva circa 40 milioni non riuscivano a mettersi d'accordo per una differenza di circa 5 milioni, ora parlano di un miliardo e di mille posti di lavoro) mi sembra che stiano arrotondando troppo le cifre...Ho la sensazione di vivere tra le balle, altro che uomo con le palle come dicono che sia Renzi.

da ciò che leggo deduco che non hai capito cosa intendo io per carismatico...
infatti tu continui a farmi esempi di vili servi dei potentati internazionali


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paolodegregorio
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i nomi citati vogliono solo dimostrare che la soluzione non è il capo carismatico ma la partecipazione diretta. diffusa e continua sia negli eventi sociali che in quelli politici, dobbiamo superare l'attuale sistema della delega, che tra l'altro non prevede alcun rendiconto degli eletti, anzi essi possono anche tradire la delega passando da un partito all'altro.


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DeborahLevi
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i nomi citati vogliono solo dimostrare che la soluzione non è il capo carismatico ma la partecipazione diretta. diffusa e continua sia negli eventi sociali che in quelli politici, dobbiamo superare l'attuale sistema della delega, che tra l'altro non prevede alcun rendiconto degli eletti, anzi essi possono anche tradire la delega passando da un partito all'altro.

allora le domando :
come può funzionare la democrazia diretta in una Nazione dove pace significa guerra, progresso significa regresso ecc ecc ecc?

in soldoni :
se ci fosse un referendum per la Lira gli Italiani voterebbero per rimanere nella gabbia eurista...


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