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Divide et impera


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Nelle ultime due settimane una strana quiete aleggia nei mercati internazionali. Pochi scambi ed una stasi quasi mortale sembrerebbero rivelare il raggiungimento di una nuova posizione di stanco equilibrio. Ma si ha l’impressione che sia una quiete solo temporanea; l’area è elettrizzante. Strani segnali di fumo si alzano nelle praterie, un tam-tam annuncia l’avvicinarsi di nuovi attacchi.

I guerrieri si stanno riposando in attesa del probabile nuovo assalto, una grande battaglia che ricorda memori conquiste. Un vecchio ma indomito guerriero, conquistatore della Lira e della Sterlina e causa della loro cacciata dallo Sme del 1992 si è messo a capo del composito ma potente schieramento. Dopo essersi allenati addentando come lupi famelici prede deboli ed aver rimpinguato il loro bottino di guerra, le forze corsare, corroborate dai facili successi, sono pronte all’assalto finale: l’attacco all’Italia.
Un solo ordine e l’assalto verrà lanciato con truppe ben allenate ed agguerrite: i CDS relativi all’Italia sono pronti a prendere il volo e parimenti si amplificherà lo spread con i titoli tedeschi Un impegno totale sarà necessario, tutti i pirati disponibili dovranno convergere, ma l’odore dell’oro attira gli squali: in caso di vittoria, le casse saranno riempite come non mai.

Gli antichi romani, maestri di tattica, grazie al divide et impera, riuscirono ad ottenere successi impensabili nei confronti di forze nemiche di gran lunga più numerose. La creazione di partiti avversi, l’incoraggiamento di ambizioni personali, la fomentazione di contrasti indebolivano il fronte avverso introducendo tarli che divoravano lo spirito di reazione.
L’Italia è un paese profondamente diviso in due fazioni che non dialogano, che si insultano: chi ama Berlusconi come se fosse il nuovo messia e chi lo odia come se, eliminato lui, tutti i problemi potessero essere risolti. I corsari hanno i propri agenti che, quasi sempre in cattiva fede con comportamento da quinta colonna, come pifferai magici, con rara sapienza muovono l’opinione pubblica come un drappo rosso guida un toro furioso ed impazzito.
Un velo di assoluta omertà è stato steso sugli infiniti misteri delle privatizzazioni, si ignorano i rapporti incestuosi tra banche d’affari e sistema dirigente, non si conoscono i tentacoli del trattato di Lisbona; ma, misteriosamente, l'opinione pubblica viene presto edotta sulla barca di D’Alema o sulle telefonate tra Berlusconi ed il Direttore del TG1 Minzolini. Conosco persone brillanti che hanno occhi iniettati di sangue al solo sentir nominare il Cavaliere ed altre che, altrettanto violentemente, allo sventolare del nome di Bassolino prendono fuoco come pezzi di legno gettati nel camino. E’ un’usuale tecnica di distrazione: concentrare l’attenzione su una formica onde evitare di accorgersi della tigre che è in procinto di sbranarti.
Mentre Troia è stanca per la presenza degli scontri intestini ed i troiani sfiduciati, la notte priva di luna si appropinqua ed all’esterno i nemici completano l’accerchiamento. Nell’ora in cui le ombre sono più lunghe, dal cavallo escono i corsari che aprono le porte ai nemici; i pochi uomini vigili vengono presto ridotti all’impotenza. L’ora del grande saccheggio si avvicina: il vitello più grasso della Zona Euro, indebolito dal mangime avariato con il quale è stato nutrito, è pronto ad essere divorato. Come al solito i pifferai magici, animati da una sfrenata ambizione di potere, saranno adeguatamente ricompensati con cariche di grande prestigio.

Leon Zingales
Fonte: http://economiaincrisi.blogspot.com/
Link: http://economiaincrisi.blogspot.com/2010/03/divide-et-impera.html
15.03.2010


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