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E se fosse la scuola?

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Primadellesabbie
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L'istituto completamente artificiale, tra quelli che la "civiltà" ha adottato, é la scuola. Non l'assistenza medica, non la giustizia, non la manutenzione delle strade: la scuola, a premi e punizioni con finalità selettiva, uscita dalla mente, dalle convinzioni e dai pregiudizi dell'uomo di una determinata epoca.

Il sospetto che le cose non vadano perché ci sono e prevalgono le persone sbagliate nel posto sbagliato si affaccia con insistenza.

Quante persone conosciamo, magari affermate, che si sono rese conto e vi hanno detto di avere "sbagliato mestiere"? O che si capisce bene che hanno sbagliato mestiere?

E se fosse lì la sorgente di tutti i problemi? Nell'idea di potersi servire, per costruire la struttura sociale e chi la guida (e la accetta, tollera e difende), di un sistema scolastico selettivo e formativo (che poi si é chiuso nei suoi riti e cerimonie)?

Oramai sono generazioni che funziona, il baco si é installato nella mente dei bisnonni e i nonni l'hanno preso per buono, i padri per ovvio, e noi per "naturale". Naturalmente. Ma é stato inventato, invece, e imposto universalmente, gabellato come conquista sociale.

E forse conquista sociale lo é stata; e se fosse al contempo un abbaglio colossale? E difficile da ammettere e da rimediare per giunta?


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Famed Member
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Il sospetto che le cose non vadano perché ci sono e prevalgono le persone sbagliate nel posto sbagliato si affaccia con insistenza.

Quante persone conosciamo, magari affermate, che si sono rese conto e vi hanno detto di avere "sbagliato mestiere"? O che si capisce bene che hanno sbagliato mestiere?

Più che un sospetto è una certezza e non è affacciata ma insistente.

Non ho avuto il piacere di conoscere almeno l'eccezione che conferma la regola, monocolore.


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makkia
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L'istituto completamente artificiale, tra quelli che la "civiltà" ha adottato, é la scuola. Non l'assistenza medica, non la giustizia, non la manutenzione delle strade: la scuola, a premi e punizioni con finalità selettiva, uscita dalla mente, dalle convinzioni e dai pregiudizi dell'uomo di una determinata epoca.

L'uomo di QUALE epoca avrebbe questi pregiudizi?

Perché dall'antica Roma in poi, esistono le scholae. Le università dall'anno 1000 (ma quelle arabe sono ancora precedenti).

Quale sarebbe la "strana" invenzione e perché sarebbe diversa da assistenza medica, giustizia e costruzione di infrastrutture?

nella mente dei bisnonni e i nonni l'hanno preso per buono, i padri per ovvio, e noi per "naturale". Naturalmente. Ma é stato inventato, invece, e imposto universalmente, gabellato come conquista sociale.

La conquista sociale è il fatto di darla anche ai poveri, non di crearla.
I bisnonni sapevano benissimo che "i Signori" le scuole ai propri figli le facevano fare eccome. Non hanno avuta "impiantata" alcuna "strana idea" tirata fuori dal nulla.
E sicuramente la scuola non è roba recente: Bach e Vivaldi erano insegnanti nei collegi per orfani nel 1700, Erasmo scriveva di pedagogia nel 1500, i conventi erano scuole, i simposi dell'antica Grecia erano scuole.

e se fosse al contempo un abbaglio colossale? E difficile da ammettere e da rimediare per giunta?

E l'alternativa!?
Parliamo di una scuola "diversa" (e quindi di pedagogia) o di "tutorato" (e tornare non già alle scuole per ricchi, ma all'istruzione per i soli ricchissimi) oppure di "nessuna scuola" (e quindi di ingegneria sociale tout court)?


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Primadellesabbie
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...Perché dall'antica Roma in poi...

La trasmissione della cultura, la presentazione ad un giovane delle possibilità culturali di quel mondo in quel momento, il tentativo di individuarne l'indole o le doti, di indicare la via ed il modo per trasferirle nel solco dei costumi e della tradizione, puoi chiamarle anche con lo stesso vocabolo, ma non hanno niente, ma proprio niente, a che fare con la macchina tentacolare che noi, oggi, chiamiamo scuola. Che sequestra un bimbo e restituisce vent'anni dopo uno zombi, ostaggio del modo di pensare che é servito ad istruirlo,forse utile, forse efficiente da qualche punto di vista, irriconoscibile, spesso, anche ai suoi impotenti famigliari.

Quale cultura di quale epoca ha prodotto questa scuola? Abbi pazienza, mi sembra una domanda strumentale.

La estensione dei "beneficio" ai poveri? É un fatto che non può essere pretesto per farne conseguire la giustezza dell'istituzione e nasconderne, o addirittura negarne o ignorare, le pecche ed i gravi difetti intrinsechi.

E l'alternativa?

Se faccio notare che la ruota quadrata non funziona non devi pretendere che inventi la ruota tonda. E se qualcuno ha costruito la carrozza sopra le ruote quadrate, é inutile continuare ad arricchire la carrozza, rimane dove si trova.


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Storno
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Senza la scuola una societò immobile: i figli degli analfabeti analfabeti ed i figli dei fabbri fabbrii.
L'unica organizzazione del lavoro possibile: la catena di montaggio.
D'altronde ci sono stati molti momenti della storia in cui la scuola, almeno per la massa, non c'era: basta osservare come si viveva llora e come era la società.


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Primadellesabbie
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@ Penta

Ho i miei dubbi che, senza questa sistema scolastico, si possa trovare qualcuno disposto a passare anni alla catena di montaggio.

Qualche modo per istruire i giovani (e i meno giovani), e presentare loro la cultura del mondo in cui sono capitati é opportuno e necessario, che debba essere quello che abbiamo messo in piedi, e che questo debba essere il punto di riferimento unico della vita sociale, é l'oggetto delle perplessità che manifesto qui.

Non ho mai fatto seriamente un quadro della provenienza delle iniziative, scoperte, invenzioni, che hanno migliorato (e peggiorato) la nostra vita negli ultimi secoli, implicherebbe valutazioni complesse, ma non darei per scontato che l'istruzione scolastica abbia avuto il ruolo preminente.


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Georgejefferson
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La scuola ha tanti difetti ? E certo, ma non TUTTO difetti, specie nel discorso di introdurre un minimo di istruzione per tutti, anche ai meno abbienti come primo passo di una conquista storica (primo passo, non ultimo). Non e' una panacea, e allora bisognerebbe lavorare per migliorarla, non per "eliminarla" per il ritorno ad una ingegnieria sociale totale con i piccoli spazi elitari dei privilegiati. E la prospettiva, non e' solo domani, e' anche nel lungo termine. Nessuno stato del presente certifica il peggio nel futuro, c'e' il rischio, qullo si. Quindi la Scuola ha le sue colpe, ma la colpa assoluta della Scuola tout court e' una generalizzazione impropria.


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Primadellesabbie
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@ George

Qui non si fa altro che preoccuparsi di privilegi dei tempi oscuri che si sarebbero eliminati, e vigilare su pericolosissime "generalizzazioni" che potrebbero covare tra le virgole.

I privilegi dei tempi oscuri può darsi che siano stati eiminati, anche se non ne sarei così sicuro, in compenso se ne sono stabiliti di nuovi, capaci di adattarsi ai tempi di oggi che non mi paiono poi tanto luminosi e, come non bastasse, sono nati già dotati di opportuna legittimità, in modo che a nessuno venga in mente di metterli in discussione, sotto pena di essere considerato un nemico del vivere civile.

Bel guadagno!

Per quanto riguarda le generalizzazioni che, da quando sono state "scoperte", qualche decennio fa, per cercare di mettere al riparo qualche politico che pretendeva di non aver partecipato al sacco della Penisola, vengono brandite ad ogni battere di ciglia, da tutti e per qualsiasi argomento, lasciamole da parte, generalizziamo pure senza soffrire, e vediamo di affrontare il merito delle questioni senza complessi, se riteniamo che ne valga la pena.

Se il "minimo di istruzione ai meno abbienti" viene concesso dal celebrante, nel contesto di un'umiliante e significativa castrazione e al cospetto e a somma gloria dei galli più dotati, sai che bell'affare.

E comunque guarda che la mia tesi, i miei sospetti, sono questi:

E se fosse lì la sorgente di tutti i problemi? Nell'idea di potersi servire, per costruire la struttura sociale e chi la guida (e la accetta, tollera e difende), di un sistema scolastico selettivo e formativo (che poi si é chiuso nei suoi riti e cerimonie)?


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Georgejefferson
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Tanti generalizzano di privilegi eliminati, in modo inproprio, hai ragione. E porre l'accento sulle generalizzazioni improprie e' esprimere una posizione, anche se capisco che ci abituano apposta a generalizzare, ma non e' "vigilare" almeno per quanto mi riguarda. Perche potrei retoricamente fare lo stesso al contrario, criticando i vigilanti sulle pericolosissime questioni precise e particolari.

I privilegi, forse alcuni si, altri no, altri sono sorti ecc..nemmeno io sono sicuro se "tutto".
La legittimità imposta a forza (quindi finta) c'e' sempre stata, non e' una novità della modernità.

Ma non e' vero che nessuno li mette in discussione, e' difficile perche il potere detiene i mezzi per sopprimere, ma come ieri, non e' un unicum da poter definire meglio il passato tourt court, dipende , caso per caso.

Il "guadagno" se intendiamo conquiste sociali storiche, non si misura nell'arco dei decenni, e' pura illusione e nessuno in alto ragiona cosi.

Guarda che non e' la generalizzazione in sè un male, a volte basta un "spesso, a volte, succede, tendenza" ecc..per chiarire piu serietà, almeno dal mio punto di vista, poi ognuno scrive come vuole.

Ripeto che le conquiste sociali, nascono come inizio, non come fine gia fatto, in breve termine (bell'affare come se il futuro fosse gia scritto in base al presente). Forse vinceranno loro, forse no, ma non e' una battagia di breve durata, per saperlo.


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Primadellesabbie
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...La legittimità imposta a forza (quindi finta) c'e' sempre stata, non e' una novità della modernità. ...

Si, ma in un contesto diverso, cambia tutto, sul piano etico, morale, perfino pratico.

E poi, se tu metti a soqquadro il mondo (operazione compiuta) con il pretesto di eliminare delle disparità, risolvere delle ingiustizie e poi ci risiamo...hai spaccato tutto con la scusa di risolvere...e quella che ti ritrovi é una situazione più indifendibile di quella che hai distrutto...


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Black_Jack
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Se il "minimo di istruzione ai meno abbienti" viene concesso dal celebrante, nel contesto di un'umiliante e significativa castrazione e al cospetto e a somma gloria dei galli più dotati, sai che bell'affare.

Non intervengo più per un bel po' di tempo ma faccio volentieri un'eccezione per citare questa frase che in due brevi righe rappresenta "LA" verità, la più importante di tutte.
Il dramma è che glielo dici ma non capiscono.

Sarei tentato di fare un discorso un po' lungo ma non servirebbe a nulla.
Fa rabbia vedere che la gente non riesce ad aprire gli occhi.

Vi dico solo una cosa, se capite bene sennò buonanotte: a scuola vi fanno studiare storia dell'arte, ok?
Perché "STORIA" dell'arte? Chi ha stabilito che per imparare ad amare l'arte sia necessario seguire l'ordine cronologico? Perché si vedono le influenze da cui ha preso l'artista? Ma siamo sicuri che la prima cosa sia quella? Forse quando si tratta di far scoccare una scintilla in dei ragazzini ci vuole qualcos'altro che non sia necessariamente un "ordine"...
Quando mai (dico, quando mai...) una persona che ha coltivato per anni un suo interessa ha mai iniziato per ordine cronologico?
Ha sempre seguito un percorso del tutto irregolare iniziato quando per qualche motivo - che possono essere i più vari - è scoccata una scintilla puramente affettiva e non razionale né "intellettuale" per esempio perché mentre ascoltava la musica sulle ginocchia di papà o di mamma li ha "sentiti", con la vivezza delle intuzioni di un bimbo, profondamente emozionati, o perché litigava col papà ma il nonno che gli voleva bene dipingeva e gli ha insegnato dolcezza a mischiare i colori, o perché se ne fregava ampiamente poi ha incontrato la fidanzata scrittrice o il fidanzato scultore e anche se in età non giovanissima è di nuovo scoccata la scintilla primordiale, quella vera e non quella falsificata, liofilizzata, in versione discount della cultura istituzionale che è sempre solamente "funzionale", che per costruzione non può essere detentrice in sé stessa e per sé stessa di valore. Cultura scolastica "funzionale" per altri, che il valore lo dà ad altri ossia lo leva a chi viene somministrata e lo dà a chi la somministra.
Io ti do un cervello ma tu mi dai l'anima cioè: "Io ti do la capacità di essere sutonomo economicamente ma tu in cambio accetti che il senso della tua vita sia IO"

Allora, tornando alla domanda. perché "STORIA" dell'arte?
Perché "STORIA" della musica?
Perché è necessario, assolutamente necessario che debba esistere un ordine che venga dall'esterno?
Per esempio, perché non una suddivisione in pittura sacra, storica, paesaggio e ritratto?
Perché non una suddivisione in: la pittura che piace a me e poi eventualmente approfondisco il resto?
L'ordine dell'episteme, ossia della conoscenza, lo stabilisce il potere e la prima grande divisione è fra un ordine che ci si dà da sé o secondo la tradizione del proprio senso di appartenenza contro un ordine "esterno" (per esempio ordine di complessità, ordine secondo la grandezza, ordine cronologico) il cui scopo primo è privare la persona e la comunità subalterna di una propria autonoma capacità normativa.
Poi ovviamente si studia anche secondo la storia cronologia ma "dopo" aver acceso la fiamma, dopo aver esplorato il territorio cominci a delimitare in confini e a costruire, non prima altrimenti se lo farai sarà perché quel territorio non è veramente tuo, ti è dato in mezzadria, in affitto o puoi accedervi solo in qualità di bracciante.

Assurdo "l'ordine che piace a me" vero?
"Eh ma scusa, neh...non si può fare mica...PENSA SE TUTTI FACESSERO COSI'"
Mamma mia...mi sembra di sentirli quando dicono queste cose...

Ma rifletteteci un attimo: nessuno di voi, nemmeno io ovviamente, ha mai approfondito realmente un interesse che lo appassioni se non in questo ultimo ordine, quello che piace a me (e sul perché mi piace le spiegazioni possono essere molte, alcune le ho elencate sopra).
Stiamo parlando di ragazzini dagli 11 ai 18 anni che vanno a scuola, della loro formazione, della possibilità di accendere in loro il desiderio della conoscenza e la capacità di studio...

Per i ragazzini la cosa importante dovrebbe essere imparare a condividere un'ermeneutica comune autonoma piuttosto che imparare fin da piccoli l'opinione "autorizzata e accettata" dei critici (di quelli "consentiti", ovviamente). Non ti piace Michelangelo? Benissimo, dillo pure ma devi imparare a saperlo argomentare verbalmente confrontando la tua opinione con quella degli altri. QUELLA E' LA FRUIZIONE ARTISTICA DA IMPARARE, NON LA STORIA DELL'ARTE che eventualmente verrà dopo.
La scuola così come è oggi serve solo a imporre i criteri di ordine i quali a loro volta imporranno l'intero "set" di scopi esistenziali per le persone con la notevole distinzione che per i figli dei dominanti questo vuol dire imparare a custodire i confini della loro zona privilegiata imparando a renderne difficile l'accesso agli estranei; per i figli dei subalterni invece vorrà dire lasciarsi inculcare l'idea che il loro di scopo, l'unico che per loro possa avere senso, può solo essere quello di diventare come le classi dominanti le quali sono le "depositarie dell'unico modo autentico di conoscere, del vero senso e dei veri scopi dell'agire umano".

Tutto tempo perso ma meglio così, forse.

Non so se ho male intepretato il pensiero di Prima ma quella frase, almeno nel senso che mi pare di potergli dare, corrisponde pienamente al mio modo di vedere.

PS: Primadellesabbie.
Scusa, però non capisco perché fai quel discorso.
Sì, sono belle parole ma aiutano la gente a negare l'Olocausto? No.
E allora è inutile, capisci.
Sei un narcisista.


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PietroGE
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L'abolizione della scuola è una proposta talmente assurda che non merita commento.
La mancanza di una selezione meritocratica e la conseguente assenza di un ascensore sociale sono, invece, i problemi concreti e tragici della realtà italiana di oggi. Non bastano i milioni, scarsi, per cercare di far tornare in Italia le persone qualificate. Serve un cambiamento di mentalità, la fine del nepotismo e della ideologia della 'raccomandazione', a volte con base mafiosa.


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L'abolizione della scuola è una proposta talmente assurda che non merita commento.

Se mi è lecito, perché?


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PietroGE
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L'abolizione della scuola è una proposta talmente assurda che non merita commento.

Se mi è lecito, perché?

La scuola è l'unica istituzione che riesce, o almeno dovrebbe riuscire, a trasmettere l'identità storico-culturale di un popolo, oltre che a insegnare a leggere scrivere e far di conto ai bambini. Questi due compiti non possono essere realizzati dai genitori, meno che mai da quelli che lavorano.
Una nazione senza scuola è una nazione senza futuro.


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La scuola è l'unica istituzione che ..... dovrebbe riuscire, a trasmettere l'identità storico-culturale di un popolo,

Vede che non è sicuro? Se non lo è lei come pensa di trasmetterlo agli altri?

oltre che a insegnare a leggere scrivere e far di conto ai bambini. Questi due compiti non possono essere realizzati dai genitori, meno che mai da quelli che lavorano.

Questa è un'assurdità, evidentemente non conosce l'antropocrazia.

Una nazione senza scuola è una nazione senza futuro.

Perché esiste una nazione?


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