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Forche? Rivolte? Ahahahah Poveri Illusi

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Tao
 Tao
Illustrious Member
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Forche? Rivolte? Ahahahah Poveri Illusi Quanto mi Fate Ridere

O Dio non ce la faccio più. Non so se ridere oppure essere seiamente proccupato per la sanità mentale di certi commentatori (e alcuni blogger). Dunque per costoro parrebbe che il Popolo Italiano, un giorno, stanco del malaffare, della corruzione, di tangenti, sopprusi, tasse (da calcolarsi e precompilarsi a casa, e guai a sbagliarsi), alfine farebbe la rivoluzione.

E poi via, giu con immani PIPPONI su forche e patiboli dove funzionari, politici e burocrati dovrebbero penzolare. Giu con dettagliati resoconti di eventuali fucilazioni a furor di popolo.

Ma cambiate spaccciatore di droga, perfavore. Oppure uscite dal vostro monto fatato e inesiustente e date un occhiata in strada, proprio i passanti, le famiglie i quattro giovani in croce, gli extracomunitari, e il mare di teste bianche alcune con bastone e altre ancora con badante che potete vedere scorrere sotto la vostra finestra.

Vi faccio una domanda: Chi li mettrebbe sulla forca i “burocrati”? Chi li fucilerebbe i “funzionari”? Chi li manderebbe a processo i “politici”?

Intanto non parrebbe che giustizia verrebbe fatta da commentatori e blogger (io no di certo, ve lo confermo), che magari si illudono, poveracci, di provocare qualcosa di diverso da 2 minuti scarsi di intrattenimento e furore a buon mercato da parte dei lettori. Non parrebbe nepppure che condizioni ben peggiori di quelle raggiunte dal popolo Italiano abbiano come esito, neppure un piccolo fastidio per politici, funzionari e alti burocrati. Il tragico caso della Grecia è li ha ricordarcelo tutti giorni, e la vittoria politica di un debosciato partito europoide e socialista (anzi comunista, buon peso) come Syriza (Tsipras) rappresenterebbe l’esito finale al quale è destinato il supposto furire purificatorio dei cittadini italiani.

Tocca ricordare, ancora una volta, la realtà italiana:

Le rivoluzioni le fanno sempre e solo i giovani, e peraltro quelli più intelligenti e coraggiosi, e solo se non ci sono valide alternative.
L’Europa (e il mondo grazie a internet, la lingua inglese, il basso costo dei viaggi), è UNA valida alternativa, molto più facile e razionale di impugnare una P38.
L’Italia ha una demografia che riuslterebbe essere la peggiore del mondo se si esclude il Giappone, e Nonni e Padri non fanno eccessive rivoluzioni, al massimo un paio di sciperettti, i più facinorosi magari spaccano persino una vetrina (ma a volto ben mascherato)
L’entrata impetuosa e che sembrerebbe inarrestabile di 100.000 extracomunitari all’anno in Italia, sta ripopolando con sangue, idee e cuori nuovi il paese. Persone che a prescindere dalla loro buona o cattiva indole, e dalle loro intenzioni, non hanno nulla a che spartire con la storia Italiana, e che peraltro parrebbero in certi casi riuscire a prosperare e meglio adattrsi alla realtà italiana riespetto alle giovani generazioni autoctone (avrete forse fatto caso ai nuovi fruttivendoli, tanto per fare un esempio). Comunque da costoro, non ci si aspetterbbe un anlito rivoluzionario se non per conquistare ciò che è rimasto di benessere (poco).

E poi ci sarebbe un’altra cosuccia.

Cari i miei, commentatori e blogger rivluzionari, ma sul serio pensate che la fuori in Italia ci sia qualcuno a fare la rivoluzione per voi?

No dai, sul serio?

Ahahahahahahahahahahaha

Posto che ai giovani rimasti, peraltro spesso dipinti come drogati, checche, fancazzisti, dagli stessi che invocano la rivoluzione, parrebbe non freghi nulla dei burocrati e dei politici ma al limite di ottenere quello che i loro Padri e i loro Nonni hanno avuto, anzi hanno oggi dallo Stato, cioè: più “Uelfer”, posto fisso, e pensioni.

Posto che solo i giovani rimasti sul territorio fanno le rivoluzioni, mentre quelli andati via fanno la loro vita (e prosperano) all’estero se ne strafottono dell’Italia.

Posto che tutto sommato: e aprite bene le orecchie cari tromboni. Quelli rimasti qui, a torto o a ragione (e hanno torto, ma non del tutto) , ODIANO proprio voi che avete avuto i vostri stramaledetti diritti acquisiti che loro stanno pagando più di ogni altro, anche solo per essere rimasti soli, senza i primi della classe che se ne sono andati.

Eh allora, dai credete davvero che costoro faranno la rivoluzione per voi?

Al massimo la faranno CONTRO di voi, chiedendo al confisca dei vostri beni, la (giusta) revoca dei vostri stramaledetti diritti acquisiti. E si è proprio una guerra fra generazioni, ed è sbagliata ovviamente, e sarebbe giusto veder penzolare dalla forca alcuni burocrati ed alcuni politici.

Ma sul patibolo se un giorno mai ci andrà veramente qualcuno, ci andrete voi, il parrebbe potersi chiamare eutanasia o qualcosa di peggio.

Ma tranquilli c’è ancora tempo.

La soluzione è individuale, siate consapevoli, siate preparati

FunnyKing
Fonte: www.rischiocalcolato.it
15.06.2014


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Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

FunnyKing:
"Cari i miei, commentatori e blogger rivluzionari, sono seiamente proccupato per questo monto fatato e inesiustente, dato che non parrebbe che giustizia verrebbe fatta. Il tragico caso della Grecia è li ha ricordarcelo tutti giorni. Invece l’Italia ha una demografia che riuslterebbe essere la peggiore del mondo se si esclude il Giappone, e Nonni e Padri non fanno eccessive rivoluzioni, al massimo un paio di sciperettti."
Fonte: www.rischiocalcolato.it
15.06.2014

Tutto chiaro, no? E' iniziato il massacro dell'italiano scritto. Che "paio di sciperettti".....


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Molte cose dette in questa invettiva sono oggettivamente vere ...

Ma quanto compiacimento nell'autore ...

Sembra un editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio ....


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stefanodandrea
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 748
 

La rivoluzione è il cambiamento delle regole del gioco.
Quella neoliberista è stata oggettivamente una rivoluzione, perché ha cambiatole regole del gioco.
La rivoluzione non è necessariamente violenta. Persino la rivoluzione d'ottobre fece due o tre decine di morti. La violenza di una rivoluzione dipende dai controtivoluzionari, ossia dalla resistenza che frappongono. la guerra civile russa dopo il 1917 generò circa 5 milioni di morti.
La rivoluzione della quale l'Italia ha bisogno deve essere e sarà, se mai sarà, pacifica. Quindi le critiche dell'articolista sono giuste ma non escludono la rivoluzione. Come quella neoliberista è durata 30 anni, anche la controrivoluzione costituzionale durerà, se mai si verificherà, 30 anni.
La presa in giro dei pseudorivoluzionari che vorrebbero impiccare i burocrati è dunque giustissima e sacrosanta. Invece, la tesi che la rivoluzione, intesa seriamente e realisticamente, la quale altro non sarebbe che una controrivoluzione costituzionale, non si potrà fare e non verrà mai fatta, è una previsione senza sufficienti argomenti.


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Giancarlo54
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2622
 

FunnyKing ha scritto la pura verità, pura verità che significa semplicemente che siamo fottuti! Siamo fottuti da tempo tempo. Poi anche noi qui su CDC scriviamo spesso come i bloggher che Funny prende in giro, ma scriviamo spesso per esorcizzare la realtà che è e rimane una solo: SIAMO FOTTUTI!


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Betelgeuse
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 48
 

Molte cose dette in questa invettiva sono oggettivamente vere ...

Ma quanto compiacimento nell'autore ...

Sembra un editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio ....

E' il motivo per cui non sopporto quelli come Funnyking, gente identica per sadismo all'elite finanziaria che gode e si diverte a distruggere stati e popolazioni.

Indubbiamente i piccoli rebuffi non possono distruggere nessuno, sono solo minuscoli piranha senza denti perciò innocui. Ma nella loro ridottissima scala godono uguale e fanno schifo uguale. mi ricordo tempo fa un tizio, in un altro forum, che dichiarava il suo orgasmo a veder massacrare l'Europa da Singapore (dove da tempo aveva messo il culetto al caldo).

E guarda caso viveva anche lui di finanza, come il rebuffino qui sopra...dev'essere proprio un vizietto.


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

ha ragione fk e mi pare incredibile che qui, su questo sito dove si scrive spesso siamo all'alba di una rivoluzione etc etc, DA ANNI (dove spesso per tale rivoluzione si intende la nascita di un nuovo gruppo di sinistra, prima l'Alba degli intellettuali, poi la via maestra, poi Sel, poi Tsipras etc etc etc)

ma quale rivoluzione siamo seri. Se poi è una scusa che serve per radunar gente a far marcette e passeggiate per poi consegnare lotte e proteste in mano a qualche partito allora altro discorso.

Visto migliaia di volte


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

Che ci vorrà qualche decennio e che quindi molti di noi non ci saranno più, è verissimo.

La rivoluzione non è una "rivolta" - anche se per arrivarci sono necessarie pure le rivolte - è invece un processo storico che necessita dei suoi tempi medio-lunghi ...

L'esempio che spesso viene fatto "a pene di segugio" della rivoluzione russa del 1917 calza ben poco, quella oggettivamente fu una specie di colpo di mano militare, appunto con solo qualche decina di morti, ed effettuato nella particolarissima situazione di un paese in guerra e con l'appoggio strumentale ( di cui però poi la Germania si pentì amaramente) del principale nemico della Russia in quell'evento bellico.

I milioni di morti ci furono negli anni successivi e furono conseguenza principalmente della "reazione" a quella rivoluzione.

Casomai un esempio più calzante, in questo senso, può essere la "lunga marcia" della rivoluzione cinese ... appunto molto lunga ...

Comunque, dati per scontati tempi molto lunghi ed un processo tortuoso e tuttaltro che lineare ( nel quale ovviamente non c'entrano un tubo le Albe, le Sel o altre simili amenità ) e senza per questo anelare a "bagni di sangue" di qualsiasi genere, dubito che una rivoluzione possa mai essere veramente incruenta .... come non è stato certo incruento, nelle conseguenze sulla pelle della gente in carne ed ossa, l'avvento lungo del capitalismo liberista.

Nè credo che il potere possa oggettivamente arrendersi senza difendere le proprie prerogative ...

Una volta detto questo, è comunque evidente che oggi di condizioni rivoluzionarie non ce n'è alcuna ... casomai ci sono le condizioni per una "rivolta" sociale ampia che per essere comunque cosa seria e capace di portare a qualche risultato parziale ed a un minimo cambiamento dei rapporti di forza, dovrebbe pure avere un carattere transnazionale come transnazionale è ormai il potere costituito .... la rivoluzione, comunque, è tutta un'altra cosa ...

Però un conto è analizzare la realtà per quello che oggettivamente è, senza fughe in avanti e senza romanticismi deteriori, come dovrebbe essere compito e dovere di qualsiasi vero rivoluzionario.

Un altro è gioire sguaiatamente di questo, come fa il "finanziere made in Singapore" autore dell'articolo iniziale.

In questo senso, effettivamente sembra un Giuliano Ferrara o un Luttwak in pieno delirio neo-con ... ed in questo senso va considerato ...


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Post: 10314
 

illuso MAI caro FK

comunque soprusi

non sopprusi XD


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MatteoV
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Post: 251
 

La rivoluzione non si fa contro politici e burocrati, che sono gli "sguatteri" del vero potere, ma contro il Capitale. E' questo il punto. Essendo in balia del grillismo tutte le energie vengono concentrate nell'odio nei confronti di una classe dirigente ormai completamente esautorata delle proprie funzioni e di fatto impotente.
Bisogna "abolire lo stato di cose presente" come diceva Marx, non cambiare questo o quel politico. Cambiare la struttura dello stato, non gli individui che ne occupano le cariche.


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radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
 

La rivoluzione non si fa contro politici e burocrati, che sono gli "sguatteri" del vero potere, ma contro il Capitale. E' questo il punto. Essendo in balia del grillismo tutte le energie vengono concentrate nell'odio nei confronti di una classe dirigente ormai completamente esautorata delle proprie funzioni e di fatto impotente.
Bisogna "abolire lo stato di cose presente" come diceva Marx, non cambiare questo o quel politico. Cambiare la struttura dello stato, non gli individui che ne occupano le cariche.

E' ovvio che il M5S, che nessuno peraltro aveva minimamente nominato, c'entra con la rivoluzione quanto le varie Albe, Sel ecc. ecc. ... cioè niente ...

Semplicemente, nel M5S è stato individuato da molti lo strumento ( e quindi in forma del tutto strumentale) per scardinare al momento lo "stato di cose presenti" di cui parlava proprio Carlo Marx.

Ma scardinare non vuol dire la rivoluzione, vuol dire piazzare un tassello, una zeppa, che crea difficoltà alla ristrutturazione in atto del potere e niente più ... potere che sarà pure molto più "immateriale" che non nel novecento .... ma del quale i politici ed i burocrati fanno parte integrante e come, non sono solo un orpello formale del capitalismo ... ne sono uno strumento servile, molto meno "autonomo" del passato, ma sempre uno strumento centrale ...

Oltretutto, per iniziare a parlare in qualche modo di rivoluzione, bisogna prima creare il partito, o almeno l'organizzazione, appunto rivoluzionaria ...

Ed io, all'orizzonte, sta cosa non la vedo proprio ...

Per cui, come dicevo, tempi lunghi ... ed un lento processo sociale e culturale, prima ancora che politico ...

Il che non vuol dire che, nel frattempo, bisogna stare fermi in attesa di tempi migliori che certo da soli non verranno mai ...

Come invece mi sembrano teorizzare anche molti sedicenti e del tutto individualisti ed autoreferenziali "rivoluzionari" che girano su queste pagine ... e che, nove su dieci, non sembrano vivere personalmente particolari problemi di reddito e di precarietà sociale ... e questo spiega molte cose ...

I "finanzieri", di Singapore e non, poi sono tutta un'altra storia ... fanno parte integrante del nemico come e più di politici e burocrati ... e come nemici vanno considerati, senza se e senza ma ... altro che "esperti" da ascoltare, come spesso avviene anche qui su CdC ....


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marztala
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....la rivoluzione italiana è già in atto da circa 8 anni:

180 Miliardi euro. per evasione/elusione.
60 Miliardi euro corruzione
180 Miliardi euro (contrabbando/prostituzione/malavita in genere)
545 Miliardi euro tributi shiftati e non incassabili
600 Miliardi euro trasferimenti produttivi
160 Miliardi euro sofferenze bancarie.
Totale: 1725 miliardi di euro!
sommiamoci il debito pubblico 2146 Miliardi

se questa non è rivoluzione, è una guerra!


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MatteoV
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 251
 

E' ovvio che il M5S, che nessuno peraltro aveva minimamente nominato, c'entra con la rivoluzione quanto le varie Albe, Sel ecc. ecc. ... cioè niente ...

Semplicemente, nel M5S è stato individuato da molti lo strumento ( e quindi in forma del tutto strumentale) per scardinare al momento lo "stato di cose presenti" di cui parlava proprio Carlo Marx.

Ma scardinare non vuol dire la rivoluzione, vuol dire piazzare un tassello, una zeppa, che crea difficoltà alla ristrutturazione in atto del potere e niente più ... potere che sarà pure molto più "immateriale" che non nel novecento .... ma del quale i politici ed i burocrati fanno parte integrante e come, non sono solo un orpello formale del capitalismo ... ne sono uno strumento servile, molto meno "autonomo" del passato, ma sempre uno strumento centrale ...

Ormai il Capitale governa direttamente senza mediazioni. Governa il FMI, governa la BCE, governa il Bilderberg, governa la finanza attraverso la speculazione sui mercati. Non hanno più bisogno dei governi nazionali. Questi si limitano al più ad eseguire delle direttive e non possono ribellarsi.
Finché non si comincia a mettere in discussione l'ordinamento capitalistico in quanto tale non ci sarà nessun tassello. Le campagne di moralizzazione non sono mai servite, se non alle élite dominanti (Tangentopoli ne è il più fulgido esempio). La questione è economica, politica, non morale.

Oltretutto, per iniziare a parlare in qualche modo di rivoluzione, bisogna prima creare il partito, o almeno l'organizzazione, appunto rivoluzionaria ...

Ed io, all'orizzonte, sta cosa non la vedo proprio ...

Per cui, come dicevo, tempi lunghi ... ed un lento processo sociale e culturale, prima ancora che politico ...

Il che non vuol dire che, nel frattempo, bisogna stare fermi in attesa di tempi migliori che certo da soli non verranno mai ...

Come invece mi sembrano teorizzare anche molti sedicenti e del tutto individualisti ed autoreferenziali "rivoluzionari" che girano su queste pagine ... e che, nove su dieci, non sembrano vivere personalmente particolari problemi di reddito e di precarietà sociale ... e questo spiega molte cose ...

Quando avrei detto che "bisogna star fermi in attesa di tempi migliori"? Io sostengo invece che se ci si vuole opporre al Capitale bisogna innanzitutto conoscerlo e poi combatterlo con mezzi adeguati allo scopo. Raccogliere proteste generiche e "impulsive" solo perché gridano più forte degli altri non può avere nessuna efficacia.
Oggi non esiste un partito che possa guidare una reale opposizione allo status quo, questo è innegabile. Ma non è certo aggrappandosi a un elettoralismo sconclusionato e incoerente che si può mai crearlo.
Piuttosto abbandoniamo al loro inglorioso destino queste forze politiche inutili e costruiamo un vero fronte anticapitalista.


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tania
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Registrato: 2 anni fa
Post: 540
 

Non capisco in che senso si possa definire “rivoluzione” quella che prende di mira i burocrati . In ogni caso l’assenza di rivoluzione non dipende dall’anagrafe : Margaret Thatcher , Deng Xiaoping , Paul Volcker e Ronald Regan , quando divennero protagonisti della rivoluzione ( o controrivoluzione ) neoliberista , non erano certo dei ragazzini ; stesso discorso per W.Beveridge e gli altri protagonisti della cosiddetta rivoluzione socialdemocratica di trent’anni prima ecc.

A mio avviso l’assenza di rivoluzione dipende banalmente dal fatto che manca il conflitto tra le due volontà , quelle che Hegel indica come “Servo e Signore” . Mentre un tempo era chiaro ( almeno ad una certa parte politica ) che gli interessi del lavoro non erano gli stessi di Agnelli , oggi sia il Servo che il Signore vengono rappresentati nella stessa parte , “sulla stessa barca” , e sopra di loro viene raffigurata quella dimensione ( chiamata “Mercato” ) , anonima , indecifrabile , non raffigurabile . Da qui la rassegnazione , da qui la fine del tempo escatologico , il tempo volto ad uno scopo : c’è solo l’oggi e il domani , al limite il posdomani . E da qui , aggiungo , anche i rigurgiti irrazionali neofascisti che ormai dilagano .

Penso che si tornerà a distinguere Servo e Signore quando verranno dismessi gli occhiali del nazionalismo metodologico : quando l’ottica prevalente inizierà ad essere quella dell’economia-mondo , del cosiddetto sistema mondo . Temo che ci vorrà un po’ .


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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Non capisco in che senso si possa definire “rivoluzione” quella che prende di mira i burocrati . In ogni caso l’assenza di rivoluzione non dipende dall’anagrafe : Margaret Thatcher , Deng Xiaoping , Paul Volcker e Ronald Regan , quando divennero protagonisti della rivoluzione ( o controrivoluzione ) neoliberista , non erano certo dei ragazzini ; stesso discorso per W.Beveridge e gli altri protagonisti della cosiddetta rivoluzione socialdemocratica di trent’anni prima ecc.

A mio avviso l’assenza di rivoluzione dipende banalmente dal fatto che manca il conflitto tra le due volontà , quelle che Hegel indica come “Servo e Signore” . Mentre un tempo era chiaro ( almeno ad una certa parte politica ) che gli interessi del lavoro non erano gli stessi di Agnelli , oggi sia il Servo che il Signore vengono rappresentati nella stessa parte , “sulla stessa barca” , e sopra di loro viene raffigurata quella dimensione ( chiamata “Mercato” ) , anonima , indecifrabile , non raffigurabile . Da qui la rassegnazione , da qui la fine del tempo escatologico , il tempo volto ad uno scopo : c’è solo l’oggi e il domani , al limite il posdomani . E da qui , aggiungo , anche i rigurgiti irrazionali neofascisti che ormai dilagano .

Penso che si tornerà a distinguere Servo e Signore quando verranno dismessi gli occhiali del nazionalismo metodologico : quando l’ottica prevalente inizierà ad essere quella dell’economia-mondo , del cosiddetto sistema mondo . Temo che ci vorrà un po’ .

non serve andare troppo oltre

i "servi" di oggi stanno semplicemente bene


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