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Frammenti dei nostri tempi


Davide
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Registrato: 3 anni fa
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Oggi inizia il G20, il vertice dei venti paesi più potenti del pianeta.

Quest’anno a Buenos Aires, l’anno prossimo a Riyadh.

Il sangue di tutto il sistema planetario è il petrolio, ma il Venezuela sta collassando, la Russia è sotto embargo e l’Iran pure, l’Iraq è stato distrutto dagli americani, al Messico il petrolio ha portato solo danni.

Quindi, grazie alle minacce militari degli Stati Uniti, l’Arabia Saudita è oggi, malgré soi, letteralmente il cuore del pianeta.

L’Arabia Saudita è nota per tante cose poco simpatiche, ma la più significativa e meno ricordata credo che sia la messa al bando dell’agricoltura. Che è una cosa ben più seria che sciogliere nell’acido un militante dei Fratelli Musulmani.

Nel febbraio del 1945, mio zio era un ufficiale della Marina statunitense a bordo della Quincy, dove Roosevelt si incontrò con l’allora re dell’Arabia Saudita, Abdul-Aziz.

Sembrava un incontro da nulla, rispetto a quello di Yalta con Stalin (fu mio zio a raccontarci di come Stalin avesse il braccio sinistro deforme, un fatto che sarebbe emerso solo anni dopo): mio zio mi raccontava soltanto della sua meraviglia a vedere i dignitari del reame saudita che defecavano all’aperto sulla nave, come si fa giustamente nel deserto.

Ma proprio questo ci fa capire come tutti noi ossessionati dai nostri fantasmi occidentali, non abbiamo capito niente.

Ognuno parli per sé, ma penso che appena qualche decennio fa, il quadro del mondo era chiaro: milioni e milioni di persone, insegnanti, scienziati, imprenditori, intellettuali, elettori, lavoravano per migliorare il mondo, grazie alla democrazia.

C’era stato un piccolo momento di sbandamento, certo, ma alla fine avevano trionfato i buoni, e fa ridere oggi pensare all’elenco:

CONTINUA QUI http://kelebeklerblog.com/2018/11/30/frammenti-dei-nostri-tempi/


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