Hanno attaccato Saviano. Hanno osato!

Che squillar di trombe nella pubblicistica progressista di questo paese, da Paolo Flores D’Arcais a Marco Travaglio, in soccorso di Roberto Saviano, inopinatamente preso in un’imboscata dal sociologo di sinistra Alessandro Dal Lago, che ha osato chiamarlo eroe di carta, giungendo agli estremi di dire che l’impoliticità di Gomorra è un’equivoca operazione di destra. L’accusa ritorta a Dal Lago, viceversa, è nientemeno che un peccato di invidia per il successo di Saviano, come un qualunque Emilio Fede che storce il volto, e sbuffa e digrigna i denti al nome di quest’ultimo.

A quelli che hanno letto il presuntuoso articolo con cui Flores D’Arcais apostrofa severamente Dal Lago proprio mentre dichiara che non leggerà il suo libro — per mancanza di tempo — vorrei ricordare che Dal Lago, più volte citato in questo blog, è il sociologo che forse meglio di ogni altro ha descritto la costruzione xenofoba politico-mediatica dell’immigrato come nemico e infida presenza da cui la società sana deve e ha il diritto di guardarsi, con analisi che non si limitano alle volgarità securitarie della destra, ma documentano anche le falsità e gli isterismi che si possono leggere su Repubblica o l’Unità. Un’operazione che forse non renderà inevitabile il vivere sotto scorta — come è capitato a Saviano –, ma che rende anche improbabile diventare un ben pagato beniamino del salotto buono mediatico — come è capitato a Saviano.

Secondo me due moderati come Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (La Casta, La Cricca…) lisciano contropelo la classe dirigente di questo paese assai più di quanto faccia Saviano, che ha ricevuto come rimbrotti dal Palazzo solo episodiche e sciocche tirate d’orecchio per il danno all’immagine dell’Italia, subito seguite dall’intervento d’urgenza di Marina Berlusconi a rimettere insieme i cocci ed evitare l’incrinatura del rapporto tra l’autore e l’ammiraglia dell’editoria italiana, la Mondadori. Al di là dei suoi meriti civili e letterari, Saviano è sostanzialmente innocuo per l’elite politico-intellettuale di questo paese (di cui è entrato a far parte, adottandone i codici non scritti). Dal Lago ci sta solo invitando a riflettere se un impegno civile che si concreta nel messaggio “i camorristi sono brutta gente” non sia un po’ semplicistico per essere assunto a modello.

Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link: http://subecumene.wordpress.com/2010/05/30/anno-attaccato-saviano-hanno-osato/
30.05.2010