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Krugman - Altro che austerity Berlino sceglie Keynes


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Molti sostengono che il recente rialzo dell'economia tedesca è la dimostrazione che le misure di austerity funzionano. Ma è una tesi assurda: le misure di austerity entreranno in vigore solo nel 2011; al momento, la politica economica è semmai di marca keynesiana.
Analizziamo l'andamento dell'economia tedesca fino a oggi. Il grafico sotto riportato mostra l'evoluzione del Prodotto interno lordo reale in Germania.
Molti commentatori e molti economisti si sono concentrati sull'ultima impennata. Considerando che l'economia non è ancora tornata ai livelli di Pil di prima della crisi, non credo che siamo alle prese con un miracolo economico.

Ecco una versione semplificata della storia: la Germania non ha avuto una bolla immobiliare, perciò non è stata colpita in modo diretto dal crac. Ma la sua economia è fortemente dipendente dalle esportazioni, in particolare delle esportazioni di beni di consumo durevoli.

La domanda di questo tipo di beni è precipitata nelle prime fasi della crisi (al punto che la Germania ha subìto un calo del Pil superiore a quello di quasi tutte le economie della bolla), ma è tornata a salire a partire dall'estate del 2009. Questa inversione di tendenza ha ridato slancio all'economia tedesca, soprattutto per l'andamento particolarmente positivo delle esportazioni verso la Cina. Per dirla in parole povere, la crescita è stata scadente negli ultimi due anni, a parte un unico trimestre. Ma c'è di più.

Anche nel momento più grave della crisi, la Germania ha evitato i licenziamenti di massa a cui abbiamo assistito negli Stati Uniti. Il merito in parte è del programma di condivisione del lavoro Kurzarbeit, un sistema in base al quale il governo paga la maggior parte del salario di un lavoratore se viene ridotto il suo orario di lavoro.

Un altro fattore importante sono le leggi sul lavoro e la presenza di sindacati forti, due elementi che impediscono che i lavoratori vengano trattati come costi variabili, come succede invece negli Stati Uniti.

Dunque la destra americana, che sbandiera la Germania come modello da imitare per portare avanti la tesi di tagli alla spesa immediati, in realtà sta denigrando il capitalismo all'americana e tessendo le lodi dell'eurosclerosi, quella malattia che ha fra i suoi sintomi disoccupazione alta e creazione di occupazione lenta in un'economia comunque in crescita.

Non sono certamente il primo che sottolinea questo aspetto. Wolfgang Münchau, editorialista del Financial Times, in un articolo del 29 agosto scrive che almeno per il momento la crescita della Germania riflette semplicemente una ripresa rispetto a una recessione insolitamente grave: «Finora sembra il classico rimbalzo tecnico, non una ripresa solida». «La forza economica della Germania probabilmente risulterà persistente, tossica e forse addirittura controproducente sul lungo periodo», scrive Münchau.

Se qui in mezzo c'è un argomento decisivo in favore del rigore di bilancio, bisogna dire che è nascosto benissimo.

Paul Krugman
Fonte: www.ilsole24ore.com
Link: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-09-11/altro-austerity-berlino-sceglie-080415.shtml?uuid=AYMjioOC
11.09.2010

(Traduzione di Fabio Galimberti)
© 2010 NYT DISTRIBUITO DA NYT SYNDICATE


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