La coscienza sporca
 
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La coscienza sporca


Tashtego
Honorable Member
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Da "Diario di un Curato di Campagna" di G. Bernanos , parole scritte nel 1936 (preveggenza?)

"Gli ammazzatori migliori, domani, uccideranno senza rischio. A diecimila metri sopra il suolo, non importa quale sporco ingegnere, ben al caldo nelle sue pantofole, circondato da operai specializzati, non avrà che da girare un bottone per assassinare una città e se ne tornerà alla svelta col solo
timore di arrivar tardi per pranzo. Evidentemente, nessuno darà a quell'impiegato il nome di soldato. Merita almeno quello di militare? E voialtri, che rifiutavate la terra santa ai poveri guitti del diciassettesimo secolo, come lo seppellirete? La nostra professione è dunque talmente avvilita che noi non possiamo più rispondere di un nostro solo atto, che condividiamo la spaventosa innocenza delle nostre macchine d'acciaio? Suvvia! Il povero diavolo che spinge la sua buona amica sul musco, in una sera di primavera, da voi è ritenuto in stato di peccato mortale; e l'uccisore di città, mentre i marmocchi che ha avvelenato termineranno di vomitare i polmoni in grembo alle loro madri, non avrà da far altro che cambiarsi i calzoni e andrà a distribuire il pane benedetto? Che buffoni, che siete! Inutile far finta di trattare coi Cesari! La città antica è morta, è morta come i suoi dèi. E gli dèi protettori della città moderna, li conosciamo, pranzano in città e si chiamano banchieri"


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