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La lunga missione di Florence Green


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Per fare una guerra ci vogliono milioni di uomini, ma a chiuderla del tutto non ci si riesce senza una donna. 

Storicamente, la guerra è roba da maschi.

Ma soprattutto cent'anni fa, la guerra era di sicuro roba da maschi.

Qualche sporadica nazione anticonvenzionale aveva gradualmente cominciato ad ammettere le truppe ausiliarie femminili già dai primi del 1900, ma sarebbero dovuti passare altri 50 o 60 anni prima che qualcuno prendesse sul serio le donne in divisa.

Per il resto, la letteratura di guerra è solo maschile, i film di guerra sono solo maschili, la retorica di guerra ma anche la critica alle guerre, sono state esclusivamente maschili fino a pochissimi anni fa, che sul piano storico è come dire fino all'altro ieri.

Ci voleva questo tocco magistrale di ironia del destino, per far sì che l'ultimissima memoria vivente della guerra più guerra del mondo, quella del 1914-18, rimanesse appeso al fragilissimo filo della vita estrema di una donna.

Poche ore fa si è spento, alla bella età di 110 anni, Claude Choules ( http://en.wikipedia.org/wiki/Claude_Choules ) , l'ultimo veterano documentato della prima guerra mondiale. Nato in Inghilterra e combattente nelle forze armate britanniche, era da molto tempo emigrato in Australia ed è morto come cittadino australiano. Arruolatosi all'età di 16 anni, a 18 aveva assistito con i suoi occhi all'autoaffondamento della flotta tedesca ( http://en.wikipedia.org/wiki/Scuttling_of_the_German_fleet_in_Scapa_Flow ) dopo la resa.

Ma mentre i giornali di tutto il mondo battono la notizia, arriva una precisazione: non è vero che Choules fosse proprio l'ultimo veterano della Grande Guerra, era il penultimo.

Gli sopravvive una donna, Florence Patterson Green ( http://en.wikipedia.org/wiki/Florence_Green ) , sua connazionale e membro, a 17 anni, della prima organizzazione della Women's Royal Air Force inglese.

Di sicuro non ci sono indizi che sia mai stata fisicamente su un campo di battaglia, forse faceva esclusivamente la vivandiera o la segretaria della caserma, ma lo status di militare arruolato in tempo di guerra le è stato riconosciuto eccome.

Scoperta dai media soltanto uno o due anni fa, e mai espostasi troppo alla curiosità mondiale, ha avuto la sorte di rimanere davvero l'ultima. L'ultimo reduce vivente del più grande delitto collettivo della storia globale della specie umana, sorgente di retorica, di fraintendimenti e di pieghe della storia mai più eguagliate.

Le trincee, le casematte, l'iprite, e l'invenzione della mitragliatrice e dei carri armati, e poi Remarque, e Hemingway e Lussu, e la rivoluzione russa e quella turca, e gli svolazzamenti di D'Annunzio e le terre desolate di Eliot, la fuffa del patriottismo e la disperazione della fuga, i militi ignoti e gli smemorati, le grandi truffe nazionalistiche e il brodo di coltura dei totalitarismi più crudi, e poi, in definitiva, della modernità.

Tutto sulle spalle viventi di Florence Patterson Green, femmina.

Sarà lei a riconsegnare alla storia quell'ombra immensa, e a soffiarla via per sempre.

Fonte: http://paniscus.splinder.com/
Link: http://paniscus.splinder.com/post/24526152/la-lunga-missione-di-florence-green
5.06.2011


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