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La moneta unica rischia di implodere (intervista N.Roubini)


Tao
 Tao
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"Il contagio può estendersi la moneta unica rischia di implodere"

L´economista: serve un piano B con l´allungamento del debito greco e riforme strutturali nei paesi a rischio

Servono tassi bassi e riforma di Maastricht Anche la Germania deve fare nuovi sforzi per rilanciare l´economia

«Il break-up, ovvero l´implosione dell´euro, non può essere esclusa a questo punto. L´effetto-contagio è una possibilità reale, e non solo sui paesi più a rischio». Nouriel Roubini non smentisce il suo pessimismo («è difficile essere ottimisti guardando quello che succede ad Atene»), però stavolta fa una precisazione: «La situazione si può ancora recuperare. Ma non con il piano di salvataggio che si vorrebbe attuare, votato al fallimento perché varare un programma di aggiustamento fiscale con il deficit al 10% del Pil è una missione impossibile, bensì con un più complesso e articolato piano B».
Cosa dovrebbe prevedere questo piano B?

«Una preliminare ristrutturazione del debito greco, a partire da un allungamento delle scadenze con l´offerta di nuovi titoli in cambio di quelli esistenti: un´ipotesi che non piace ai creditori, ma occorre convincerli che altrimenti perdono davvero tutto. Se il piano A fallisce, non ci saranno più risorse per il piano B. Procedure simili hanno permesso di salvare in extremis Pakistan e Ucraina nel 1999, l´Uruguay nel 2002, la Repubblica Dominicana nel 2005. Dove sono mancate, in Russia e Argentina, si è arrivati al fallimento. C´è poi da fare, in Grecia e altri paesi, riforme strutturali più profonde di quelle prospettate, che sembrano limitate a sacrifici di reddito e sono destinate a infrangersi sui tumulti. Serve infine un´azione proattiva delle istituzioni comunitarie, con una politica di bassi tassi da parte della Bce, una rapida riforma dei trattati rendendoli più aderenti alla realtà attuale, e uno sforzo ulteriore della Germania perché rafforzi i progetti di stimolo della domanda interna e rilanci con decisione la propria economia che è la locomotiva d´Europa».

La Merkel già sta faticando a convincere i suoi concittadini a salvare la Grecia, come si fa a chiederle ulteriori sforzi?

«È inevitabile. In Germania ci sono i segnali più preoccupanti. Il problema non si risolverà dopo le elezioni in Westfalia: i tedeschi ricordano i 10 anni di sacrifici dopo la riunificazione, e si può quasi capire che rimpiangano la stabilità del marco così faticosamente sostenuta. Si è diffuso un pregiudizio verso l´euro di pessimo auspicio. È come se la moneta unica sia stretta fra due forze distruttive: dall´alto i paesi ricchi non la vogliono più e finiscono con l´alimentare le tensioni interne all´eurozona, dal basso i più deboli la indeboliscono e con le rivolte di piazza la stanno abbattendo».

Lei diceva che un ruolo deve giocarlo la Bce abbassando i tassi. Cosa ne sarà dell´euro?

«Scenderà almeno a 1,10 sul dollaro, il che ridarà fiato all´export. Ma la politica monetaria della Bce dev´essere più ampia. Deve monitorare le banche greche, che rischiano di rimanere senza soldi visto che hanno raggiunto gli standard massimi di rifinanziamento, hanno difficoltà nell´interbancario e il saldo fra depositi aperti e chiusi ormai è negativo».

Vuol dire che c´è la corsa agli sportelli?

«Non ancora, ma le banche sono una tipica via di trasmissione del contagio».

Quando parla di "paesi a rischio" chi intende? Quali sono le tessere di questo diabolico effetto-domino?

«I maggiori pericoli dopo la Grecia li corre il Portogallo. Poi Irlanda e Spagna, quindi con un ragionevole distacco l´Italia».
Lei conferma, come già in recenti occasioni, il suo giudizio moderatamente ottimista sul nostro paese?

«Sono tre i fattori positivi: 1) nella crisi non c´è stato bisogno di nessuna "contropolitica" fiscale perché hanno retto i meccanismi automatici di salvaguardia; 2) le banche si sono tutte salvate, probabilmente perché hanno in passato corso meno rischi, e hanno risparmiato all´erario sacrifici modello Usa, Gran Bretagna, Germania o Spagna; 3) non solo questo governo ma quelli precedenti, avevano avviato riforme pensionistiche che stanno allentando questa voce del passivo».

Una meraviglia...

«Un momento: lungi da me l´idea di alcuna compiacenza verso l´Italia. Dovete stare attenti a non fermarvi qui: restano problemi pesantissimi, dal debito pubblico alla mancanza di competitività. Però qualcosa l´avete fatto».
Un altro accusato sono le agenzie di rating, che non perdono occasione per seminare tensione, come se ce ne fosse bisogno. E non è la prima volta che finiscono alla sbarra...
«Stiamo attenti a non confondere la vicenda dei subprime, dove hanno giocato degli insanabili conflitti d´interesse, con gli attuali warning. Stavolta sono i mercati a perdere la fiducia, è logico che le agenzie ne tengano conto a nome di tutti gli investitori».

Eugenio Occorsio
Fonte: www.repubblica.it
6.05.2010


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cris79
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 148
 

Roubini è un sostenitore convinto di questo turbo capitalismo. Fà il finto alternativo perchè ammette i rischi di una apocalisse economica ma le soluzioni che detta sono le stesse di Draghi e la solita banda del buco dei distruttori di economia.
Per queste bestie, un paese e la sua popolazioni devono essere massacrati e privati di tutto per fare ripartire un economia(teoria del delirio).
Invece mandare aff@@@@@o FMI e recuperare la propia sovranità monetaria non piace propio a quel briccone di Roubini vero?!
Con questa gente il mondo potrà andare solo sempre peggio.


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 14462
 

concordo cris79 Roubini è un sacerdote del NWO.


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sentinella
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 92
 

è incredibile come le notizie diventino vecchie in poche ore: il tonfo di oggi della borsa provocato dal declassamento dell'Italia da parte di Moody's sono la risposta ai punti interrogativi (assai poco interrogativi e abbastanza esclamativi del post).


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