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18 Febbraio 2013 11:09
Articolo originale: http://www.delusidalbamboo.org/la-politica-ce-ed-agisce-che-la-osserviate-oppure-no/
Un amico, l'altro ieri sera, sosteneva che l’Europa, negli ultimi anni non ha avuto nessuna politica.
A mio avviso si tratta di un grosso errore.
Negli ultimi vent’anni, in tutto il cosiddetto mondo occidentale, è stato portato avanti un progetto politico di ampio respiro.
Questo progetto politico prevedeva il depotenziamento della democrazia e, di conseguenza, l’allontanamento della gente dalle leve del potere.
E proprio il successo di questa forte azione politica ha causato la convinzione del mio amico nonché della sostanziale “depressione politica” della gran parte del corpo elettorale.
Nello stesso tempo, si metteva in campo una serie di misure mirate ad impedire la distribuzione di ricchezza su stipendi e salari e concentrarla invece su interessi e profitti.
In parole povere, tutto il costrutto europeo è stato concepito per generare una continua emorragia di ricchezza, nello stesso stato, dai poveri ai ricchi ed, in Europa, dagli stati poveri agli stati ricchi.
E cosa vuol dire questo?
Semplicemente che ci stiamo ritrovando di fronte due classici della politica novecentesca che sono:
- la mai finita lotta di classe,
- ed il sempre caro, vecchio, colonialismo.
La lotta politica c’è eccome, semplicemente è stato fatto di tutti per fare sì che una delle due parti in causa rimanesse dormiente allo scopo di concludere un processo in contumacia che si concludesse con la spoliazione della parte dormiente.
E’ il caso di alzare gli occhi e svegliarsi.
E’ il caso di chiedersi chi ci ha distratto in tutti questi anni e riconoscere l’esitenza del PUD€ (il partito unico dell’Euro) composto da PDL, PD, ed UDC i quali ci hanno illuso circa la presenza di una dialettica democratica mentre, nelle scelte importanti e sostanziali, si sono comportati come un ente unico.
Questi tre partiti hanno votato come (un sol uomo) la demolizione di tutti quei diritti acquisiti che garantivano una ragionevole redistribuzione delle ricchezze ed, in quel modo, impedivano alle elite (relativiste ed amorali) di creare quelle sostanziali condizioni di schiavitù che permettono le rendite generanti il loro arricchimento.
Invito i miei elettori a ricordarsene nel momento del voto ed a ricordare che la lotta politica esiste ed esisterà sempre: anche e soprattutto quando noi non ce ne accorgiamo.
P.S.
Ieri sera, un altro amico mi ha chiesto di diffondere un articolo circa l'appropriazione, violenta e rabbiosa, da parte di un privato di quello che era diventato un bene comune.
L'articolo è intitolato Salvatore Leggiero, la Holding Amore e Psiche e il Muro di San Frediano, è scritto da Miguel Martinez (l'autore dello splendido Kelebek Blog) e parla di un parco giochi diviso da un muro di cemento.
La città di cui si parla non è Gaza: stiamo parlando di Firenze: stiamo parlando del parco dietro casa vostra.
Stiamo parlando dei vostri figli.
Cercate di ricordarvene, Domenica e Lunedì prossimo.
18 Febbraio 2013 13:36
Quella politica ha una definizione precisa. Che però per qualche motivo, in realtà molto chiaro, non viene mai utilizzata.
Si chiama Restaurazione.
E' la stessa che ci hanno insegnato a scuola, fin dalle elementari: dopo la sconfitta di Napoleone le elite del tempo vollero riportare indietro le lancette della storia al periodo pre napoleonico. Per questo fecero il Congresso di Vienna del 1815, ripristinando i confini degli stati e i loro ordinamenti antecedenti.
Ma come ben spiegava il mio maestro, si trattò di un'illusione, perché la storia non può tornare indietro, deve sempre andare avanti.
Così, nel giro di qualche decennio si arrivò ai moti del 1848.
Certo, all'epoca non c'erano i mezzi di condizionamento di massa disponibili al giorno d'oggi, ma è proprio la storia che insegna quale sarà l'epilogo della neorestaurazione attualmente in atto.
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18 Febbraio 2013 14:01
Spero tanto che tu abbia ragione.
D'altro canto, la mia impressione è che, se non arriveremo a difenderci da soli, sarà molto difficile che le inarrestabili correnti della storia intervengano a nostro favore.
Quando parlo con la gente, mi rendo conto quanto sia efficace l'opera di indottrinamento a cui i nostri concittadini sono sottoposti e mi domando come potremo fare a fermare questi predoni senza convincere abbastanza gente della dannosità delle loro scorrerie.
18 Febbraio 2013 20:09
Per quanto ci si adoperi, non sarà l'opera di convinzione che con tutta la buona volontà di questo mondo noi riusciremo ad eseguire a permetterci di conseguire determinati risultati.
Essi si avranno quando infine un numero sufficiente di persone si troverà con l'acqua alla gola, o meglio sott'acqua.
Stai tranquillo, presto o tardi ci si arriverà, perché è proprio l'opera sconsiderata di chi oggi dirige gli eventi, troppo sbilanciata a favore delle smanie di accumulazione di pochissimi, in crescita perenne, piuttosto che sul bene comune, ad essere fatalmente destinata a condurre a un punto di rottura.
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19 Febbraio 2013 8:57
Purtroppo, negli ultimi tempi, i gentiluomini della finanza sono diventati maestri nelle arti della shock economy: in altre parole creano condizioni esogene su cui scaricare la responsabilità di scelte volte evidentemente a demolire diritti acquisiti ed arricchiere loro.
Serve il contributo do persone con gli occhia aperti che facciano capire alla gente che sta venendo manovrata e scagliata contro "falsi bersagli".
Le politiche deflazionistiche, per esempio, sono talmente ben mascherate da far apparire che esse siano una cura e non, come è vero, il male da combattere.
19 Febbraio 2013 9:33
Serve il contributo do persone con gli occhia aperti che facciano capire alla gente che sta venendo manovrata e scagliata contro "falsi bersagli".
appunto perchè le persone sono 'manovrate' non si può dire che lo sono.
No ti crederebbero.
Non è che la gente sta venendo manovrata, la gente è già manovrata.
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20 Febbraio 2013 8:53
Hai ragione Helios, è difficile.
Uno degli effetti dei "lavaggi del cervello" è quello di creare una resistenza verso le persone che suggeriscono l'esistenza di una possibilità che esso sia avvenuto.
Però, se considerassimo l'idea di smettere di provare, considereremmo solamente la possibilità di essere irrimediabilmente sconfitti.
A me basta convincere una sola persona... che ne convinca un'altra... che ne convinca un'altra... etc.