Le rimozioni di Rep...
 
Notifiche
Cancella tutti

Le rimozioni di Repubblica e i lapsus di Caselli


radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

" [...] Bisogna intervenire, non può essere solo un problema della magistratura. Impiegare l’esercito come in Campania? Non sta a me dirlo, ma i politici devono prendere coscienza di quel che sta accadendo in Val di Susa e decidere se quest’opera si deve fare oppure no”

Caselli dixit

Così il Procuratore-capo della Repubblica (italiana) si esprimeva oggi a caldo a "La Repubblica" (versione online del quotidiano omonimo), commentando il sabotaggio notturno del cantiere Tav di Chiomonte. Queste dichiarazioni, riportate a caldo nella prima stesura dell'articolo con le dichiarazioni del super-magistrato, sono state successivamente rimosse dal portale

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/05/14/news/attacco_al_cantiere_tav_razzi_e_molotov_nella_notte-58749853/

ma le troviamo intatte nella prima versione dell'articolo riportata da

notav.info http://www.notav.info/post/cantiere-notti-di-agitazione/

alle ore 13.11.

Di tutte le dichiarazioni riportate del Caselli - scontate riproposizioni di un film che egli intende ossessivamente rivivere e interpretare (il prode Magistrato vs gli eversivi di ieri e di oggi) - tratteniamo come indicativa e sintomatica il passaggio sopra evidenziato in neretto (in un secondo tempo rimosso da Repubblica.it) dove il Procuratore-capo chiede che i politici decidano se l'opera vada fatta oppure no...

Qui la rimozione dei redattori di Repubblica è autenticamente il meccanismo psichico che allontana dalla coscienza desideri, pensieri o residui considerati inaccettabili e intollerabili dall'Io, così come nelle dichiarazioni di Caselli si concretizza un lapsus che secondo la psicanalisi è invece il canale attraverso il quale trovano sfogo pensieri altrimenti rimossi dalla censura (l'«Io» sarrebbe qui l'unità degli interessi "superiori" e presuntamente "generali" che stanno dietro all'opera-Tav).

Che dire...? A Caselli scappa in prima battuta una dichiarazione che corrisponde ad un principio di realtà (lo spessore politico della questione Tav/NoTav) che egli stesso non è disposto ad ammettere. Ecco allora Repubblica correre ai ripari come censore, adempiendo alla funzione del Super-Io che ricolloca nal giusto posto il lecito, il giusto, il dichiarabile...etc.

Quella dichiarazione - non voluta e cancellata - esprime però tutto il nocciolo della questione: il Tav serve o no, va fatto o ne possiamo fare a meno? La politica ha già dato le sue risposte, correndo in soccorso dell'appello di Caselli (come un nevrotico ossessivo che nega le evidenze) e ribadeno tutto il proprio sostegno politico alle future repressioni. Il Presidente leghista della Regione, Cota (presidente di una regione che ha più di 50 inquisiti per corruzione) dà anche lui il suo contributo, muovedosi ai livelli bassi: "Bisogna vietare i campeggi No Tav!". Come se tutto si riducesse a questo, come se un semplice divieto potesse risolvere un conflitto politico di questa portata... Contenti loro!

Come dice il proverbio popolare: "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere".

InfoAut _ TO

http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/7793-le-rimozioni-di-repubblica-e-i-lapsus-di-caselli


Citazione
aristanis
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 282
 

se io fossi un Parlamentare, nei giorni in cui non avrei impegni a Roma mi recherei subito nei cantieri al fianco delle popolazioni.
questo vale per il progetto Tav, per il Muos, per tanti altri progetti che contrastano la volontà popolare, la quale dovrebbe essere sempre l'unica cosa che conta.

almeno a livello locale, infatti, i parlamentari potrebbero fare qualcosa.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Per una volta d'accordo con Caselli: si decida cosa fare della Tav una volta per tutte

Nella giornata in cui tutti fanno a gara a utilizzare termini più roboanti possibili, e dopo le dichiarazioni di ministri e segretari, rimane asciutta nella sua verità la Valle di Susa.

Un territorio che si oppone con le unghie e con i denti alla realizzazione di un'opera che nessuno vuole, dove c'è un conflitto in corso e una lotta popolare che con metodo resiste al volere di pochi con i soldi di tutti.

Non sono stupito della situazione che si è venuta a creare, né dell'attacco al cantiere né alle prese di posizione dei vari Alfano, Lupi, Cota etc. a cui manca solo la richiesta della ghigliottina per i notav. Non sono stupito perché questa è la situazione reale che c'è in campo, ed oggi dopo la carrellata di ricostruzioni e condanne sarebbe ora di fare uno sforzo in più e mettere sul piatto il perché di questa lotta.

So che è un esercizio di stile tropo faticoso per chi non ha orecchie per sentire, e che sente solo il botto dei petardi, però sarebbe ora di fare quello e affrontare questa situazione smilitarizzando il senso di stato (che mi fa ridere pensando a chi ne parla...).

Persino il procuratore capo Caselli, che sulla repressione nei confronti dei notav ha trovato una seconda vita pubblica, ieri si è fatto sfuggire le seguenti dichiarazioni e Repubblica, tra i primi a pubblicarle e in seguito le ha prontamente modificate per paura di creare un incidente diplomatico: " [...] Bisogna intervenire, non può essere solo un problema della magistratura. Impiegare l'esercito come in Campania? Non sta a me dirlo, ma i politici devono prendere coscienza di quel che sta accadendo in Val di Susa e decidere se quest'opera si deve fare oppure no"

Infatti per una volta sono d'accordo con il procuratore e il senso è questo qui, farla oppure no? Non ci sono elementi, se non di principio, per realizzare quest'opera e il sentimento è sempre più diffuso da questo punto di vista. Mentre chiudono gli ospedali o le scuole crollano, la politica continua a ribadire l'utilità di quest'opera che in realtà non c'è e non sarà mai dimostrata.

Tutti i governi che si sono succeduti hanno fatto mettere un giro di filo spinato in più al cantiere e siamo nella situazione in cui un progetto esecutivo per un'opera del genere verrà fatto passo per passo (dichiarazioni del presidente di Ltf) e quindi cosa ci si può aspettare?

Del resto se il governo Letta è il governo dell'inciucio, sul tav questa pratica la conosciamo da anni, la lobby che vuole il treno superveloce viaggia insieme da tempo annullando le differenze di schieramento nel nome del profitto.

Il movimento popolare valsusino non lascia intentata nessuna strada, lo ha dimostrato da anni e così continuerà a fare, e il cantiere è un problema, serio e concreto in questa lotta. Sono state decine le azioni di contrasto e danneggiamento delle reti e delle strutture ed è solo una parte di questa lunga battaglia.

Non mi scandalizzo né mi preoccupo per quanto avvenuto, perché la responsabilità sta tutta nel chi si incaponisce nel continuare a trattare la Valsusa come un corridoio in cui costruire e nulla di più. Basti pensare che LTF, la ditta incaricata di progettare l'opera, si è detta fiera di essere la prima industria della Valle (se si contano i poliziotti) dimostrando con quanto rispetto trattano il popolo della Val di Susa. Gli stessi signori e signore che storcono il naso oggi sono quelli che solo l'altro ieri volevano, con le compensazioni del Tav, finanziare un'acciaieria in chiusura per riconvertirla in una fabbrica dove fondere il cesio, il materiale radio attivo tristemente noto.

Gli stessi come il ministero dell'Interno Alfano che oggi invocano l'intervento della magistratura e solo sabato scorso vi manifestavano contro.

L'altra notte a Chiomonte è rimasto 'ferito' solo un compressore (e apprendo che la procura apre un fascicolo per tentato omicidio), ma da due giorni si parla di terrorismo e attentati, ma la domanda irrisolta rimane sempre una: va fatta o non va fatta quest'opera?

Lele Rizzo - attivista no Tav

http://www.huffingtonpost.it/lele-rizzo/per-una-volta-daccordo-con-caselli-si-decida-cosa-fare-della-tav-una-volta-per-tutte_b_3278395.html?utm_hp_ref=italy


RispondiCitazione
Condividi: