Luca Mercalli - Un ...
 
Notifiche
Cancella tutti

Luca Mercalli - Un rischio subdolo in alta quota


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Ciò che si sta cercando di evitare che avvenga sul Ghiacciaio di Tête Rousse è un Glof. Acronimo onomatopeico per «Glacial lake outburst flood», ovvero alluvione generata dall’improvviso rilascio di un lago glaciale.

In realtà il rumore che fece la sacca d’acqua di 200 mila metri cubi intrappolata nel ventre dell’insignificante ghiacciaietto del gruppo del Bianco quando esplose alle ore 01,25 della notte del 12 luglio 1892, fu ben più di un «glof»: un rombo lugubre, una furiosa colata di fango, alberi e massi che fece tremare il suolo sul suo percorso di 14 chilometri e 2400 metri di dislivello e dopo qualche decina di minuti si abbatté sulle terme di Saint-Gervais. Gli ospiti dello stabilimento termale furono svegliati da un soffio, seguito da un sibilo, una vibrazione, un boato assordante. E poi la morte per 130 di essi. Nelle tenebre, tra muri che crollavano e gorghi di fango che invadevano saloni e corridoi, risuonavano i lamenti dei feriti e le urla dei superstiti seminudi in preda al panico. L'ondata mortifera si propagò fino al villaggio sottostante e in totale le vittime identificate furono 175.

I glaciologi del servizio Eaux et forets che visitarono il ghiacciaio nei giorni successivi videro una grande caverna che si apriva nel ghiaccio là dove il segreto lago endoglaciale, forse per anni, aveva covato la catastrofe. Con i mezzi dell'epoca, senza elicotteri, senza macchinari, furono realizzate opere di prevenzione ammirevoli: entro il 1900 si terminò un tunnel di 150 metri, ramificato in sette branche, per drenare l'acqua alla base del ghiaccio. Nel 1901 venne identificata una nuova sacca d'acqua che costrinse a scavare ancora un tratto di galleria in roccia: raggiunta il 28 luglio 1904 con enormi sforzi, fu drenata senza danni.

Poi per un secolo più nessun evento, ma le gallerie sono state sempre mantenute in ordine e da qualche anno, grazie anche alla possibilità di effettuare sondaggi radar e tramite risonanza magnetica nucleare, l'équipe di Christian Vincent, del Laboratoire de Glaciologie del CNRS di Grenoble ha identificato un nuovo accumulo idrico di circa 65.000 metri cubi che oggi viene drenato più facilmente dall'alto, forando il ghiacciaio con sonde a vapore e utilizzando potenti pompe azionate da gruppi elettrogeni trasportati a quota 3200 metri da elicotteri. Ogni metro cubo d'acqua estratto dal ventre del ghiacciaio allevierà il pericolo che incombe su Saint Gervais.

I laghi glaciali sono tra i rischi più subdoli e impattanti per le montagne di tutto il mondo, dalle Ande all'Himalaya, dove assumono proporzioni enormi, esaltate dal riscaldamento globale, che tuttavia nel caso di Tête Rousse ha un ruolo secondario rispetto alla morfologia del ghiacciaio. Sulle Alpi i laghi glaciali sono stati censiti dal progetto europeo Glaciorisk, che nel 2002 culminò con la crisi estiva del lago Effimero sul ghiacciaio del Belvedere di Macugnaga, alla base della parete est del Monte Rosa. Il gigantesco bacino di tre milioni di metri cubi d'acqua che minacciava la Valle Anzasca fu oggetto di una colossale operazione di protezione civile per abbassarne il livello, e si svuotò poi naturalmente senza danni.

Negli stessi anni un altro grande lago di 600.000 metri cubi sul ghiacciaio del Rocciamelone, sul confine tra Val di Susa e Maurienne, inquietava le autorità francesi e italiane che nel 2004 incaricavano sempre l'équipe di Vincent dello svuotamento, felicemente concluso nell'estate 2005. Storie di buona protezione civile.

Luca Mercalli
Fonte: www.lastampa.it/
Link: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7754&ID_sezione=&sezione=
27.08.2010


Citazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 3 anni fa
Post: 2779
 

"I laghi glaciali sono tra i rischi più subdoli e impattanti per le montagne di tutto il mondo, dalle Ande all'Himalaya, dove assumono proporzioni enormi, esaltate dal riscaldamento globale" che alle ore 01,25 della notte del 12 luglio 1892 aveva raggiunto il suo apice.
Qualcuno vuole spiegare a Mercalli il rapporto tra riscaldamento globale (o anche AGW) e quanto accaduto due secoli fa?
Grazie


RispondiCitazione
Condividi: