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Mistificazioni mediatiche


dana74
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di Federico Giovannini

Può capitare persino agli esperti dell'informazione più smaliziati – quelli che “io ormai la TV manco più la accendo”, tanto per capirci – di cascare nella vecchia trappola del titolone a 9 colonne.

E' un fatto ancestrale, una questione genetica, non c'è niente da fare: il titolone è li che ti guarda – che sia dagli scaffali dell'edicola o dallo schermo del computer non fa differenza - e tu non puoi fare a meno di leggere quello che c'è scritto. E se tanto tanto per un attimo non hai tutte le difese ben alzate, rischi pure di cascarci.

E' successo a me, ieri, con la notizia della ragazza finita in coma dopo una lite nel metrò di Roma. Ecco la notizia riportata da La Stampa:

Cavolo – ho subito pensato - per una lite sto brutto ceffo la manda in coma. e poi dice di aver avuto paura. E intanto nessuno aiuta la ragazza! ... Che schifo.

Passo così a l'Unità: ...

Poverina, pure un'infermiera che fa del bene – ho pensato. Sono sempre i migliori a subire le ingiustizie. E lui sarà sicuramente il classico pregiudicato a piede libero grazie alle solite "toghe rosse" ...che schifo.

Continuo a leggere su l'Unità:

Bello stronzo! Dalle parole passa ai fatti... con una donna! Ma questo è un vigliacco da bruciare sul rogo, come minimo.

Anche il Corriere conferma la versione dei fatti:

Quando arrivo al Messaggero scopro addirittura che la ragazza è stata pestata sotto lo sguardo indifferente dei passanti.

Ecco cosa ha detto il Sindaco:

Ha perfettamente ragione Alemanno. Non importa se “gli ignoti” se la ridono, i princìpi sono princìpi, e vanno rispettati.

Sempre Alemanno dice:

Bene, se non altro ora il mostro ha un nome: Alessio Burtone. Per fortuna questo sottufficiale della capitaneria di porto ha avuto il coraggio di confrontarsi con un mostro come lui, che ha appena pestato a sangue quella povera ragazza.

Giustamente, arriva il “comitato Pari opportunità” (scusate, ma perchè “pari” è maiuscolo, e “opportunità” no, nell'articolo?) ad evitare il solito sciacallaggio di stampo maschilistico.

Io veramente pensavo che “in estinzione” fosse la "spirale di violenza” contro le donne, ormai, ma evidentemente mi sbagliavo. Comunque sia, trovo inaccettabile, come ha detto Flavia Leuci, che questa violenza venga continuamente “contestualizzata". Ciò è gravissimo!

Se poi qualcuno ha davvero detto che “se l'è cercata”, è sicuramente da condannare. Esiste infatti un video della scena, dal quale si può chiaramente capire che le cose non sono affatto andate così:

Federico Giovannini (Fefochip)

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3626

Sul sito scansioni dei titoli e video al link..

Intanto sono emerse delle Bugie:

il ragazzo non era pregiudicato, la ragazza ha cominciato a tirare calci al ragazzo proprio davanti al tabaccaio,E COME MAI LA SUA TESTIMONIANZA E' STATA IGNORATA E RESA NOTA SOLO OGGI?
Inoltre il ragazzo NON E' FUGGITO come si vede dal video ma contrariamente a quanto sbandierato fino alla nause dai media.

Altro esempio di caso mediatico di creazione di un mostro.

IL CORRIERE

PICCHIATA AL CAPOLINEA DI ANAGNINA
Donna aggredita nella metropolitana,
ancora gravi le sue condizioni
Il legale dell'aggressore: «Sa che rischia 12 anni, è preoccupato per lei, ma se non l'avesse seguito non sarebbe successo». La notizia sulla stampa rumena

ROMA - Restano gravi ma stabili le condizioni di Maricica Hahaianu, la donna in coma dopo avere ricevuto un pugno da un ragazzo dopo una lite per la fila alla cassa del bar. La donna è uscita dal coma farmacologico ma non è ancora cosciente e i medici non possono ancora valutare eventuali danni neurologici. Secondo quanto si è appreso da fonti mediche del Policlinico Casilino dove è ricoverata da venerdì, respira autonomamente e si muove, ma non parla e non è cosciente.

RISCHIA 12 ANNI - «Ha commesso un fatto gravissimo e deprecabile, verrà condannato ad una pena severa e se la ragazza avrà subito danni permanenti rischia fino a 12 anni di reclusione, ma Alessio non è tanto preoccupato per la condanna quanto per la salute della donna. Anche se questo non giustifica il gesto, ma se la ragazza non l'avesse seguito forse questo non sarebbe successo». L’avvocato Fabrizio Gallo, difensore di Alessio Burtone, il giovane romano che venerdì scorso ha aggredito una donna in metro a Roma causandole un grave trauma cranico, insiste nelal ricopstruzione del diverbio che ha preceduto l'aggressione. «Il proprietario del tabacchi della stazione sostiene che la ragazza dopo un diverbio sull'acquisto del biglietto, ha iniziato a prendere a schiaffi e a calci Alessio all'interno della tabaccheria, tant'è che il ragazzo per evitare conseguenze le ha detto che non la conosceva e che avrebbe dovuto smetterla. A quanto dice il proprietario del tabacchi e il ragazzo stesso, Alessio è uscito dalla tabaccheria, mentre Maricica lo ha seguito inveendo contro di lui» prosegue Burtone. Infine, il legale descrive l'attuale disperazione del giovane: «Chiaramente il ragazzo al momento non si è reso conto della gravità delle lesioni causate nei confronti dell'infermiera e da ieri piange nella sua abitazione, è costernato, pentito e preoccupato per le condizioni di salute dell'aggredita. Ieri tramite i media ha chiesto formalmente scusa alla ragazza che ieri è uscita dal coma». L'avvocato dice che Butrone si scuserà pubblicamente anche attraverso la stampa rumena.

LA STAMPA RUMENA - La stampa romena riprende oggi dai media italiani la notizia sulla connazionale aggredita. «Sotto gli occhi indifferenti degli italiani, un'infermiera romena finisce in coma», scrive il quotidiano Evenimentul zilei. «Gli italiani che si trovavano in quel momento nella zona, non sono intervenuti, passandole vicino indifferenti, mentre lei era per terra in stato di incoscienza», scrive il giornale. Il quotidiano Gandul online ricorda che la donna è stata trasferita in ospedale e l'aggressore fermato dai carabinieri. Notando che la notizia ha fatto il giro dell'Italia, il sito adevarul.it, riporta anche la dichiarazione fatta a Pechino dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Vedrò questo video e se ciò che mi hanno detto è vero mi rivolgerò all'autorità giudiziaria per una denuncia per omissione di soccorso contro ignoti». Sui giornali romeni online, la notizia è accompagnata dal video dell'incidente, come ripreso dalle camere alla stazione di Anagnina.

IL SOTTUFFICIALE CHE HA AIUTATO LA DONNA - «Non sono un eroe. Quella donna in terra poteva essere mia sorella. Ho fatto quello che era normale fare, mi sono semplicemente comportato da cittadino e da agente di pubblica sicurezza», ha detto Manuel Milanese, il sottufficiale della Capitaneria di Porto che venerdì alla stazione Anagnina della metro di Roma ha fermato l'uomo che ha colpito con un pugno Maricica Hahaianu, l'infermiera romena ora in coma. «Sembrava una coppia che litigava - ha raccontato- poi però ho sentito un tonfo e mi sono girato. La donna era stesa a terra, non ci ho pensato due volte, ho seguito l'uomo e l'ho fermato». Quando Alessio Burtone «ha visto la ragazza - racconta ancora - ha detto che forse faceva finta. Era sicuramente in imbarazzo, incredulo. Magari si stava appena rendendo conto di essersi messo nei guai». Da Pechino il sindaco di Roma Alemanno, che martedì ha detto di voler intentare una causa ai cittadini che non erano intervenuti, lo invita in Campidoglio «per dargli un riconoscimento». «Lui - ha raccontato Alemanno - mi ha risposto di aver solo
fatto il suo dovere e che vedere le immagini del video non gli è piaciuto». Alemanno ha poi aggiunto: «La possibilità di assicurare alla giustizia l'aggressore dell'infermiera rumena è dovuta al coraggio del sottufficiale Milanese ma anche alla nostra sala sistema Roma perché tutte le immagini sono state raccolte dalle nostre telecamere e poi acquisite dai carabinieri per l'incriminazione. Inoltre attraverso la sala sistema Roma sono stai avvertiti immediatamente i vigili urbani dell'Anagnina, i primi a prendere in consegna l'aggressore poi consegnato ai carabinieri. Questo vuol dire che la sala sistema Roma comincia a funzionare. Bisogna poi considerare l'aspetto morale di questa vicenda, ho visto che alcuni giornali hanno enfatizzato gli indifferenti e che hanno invece esaltato il coraggio del sottufficiale, quindi da un lato bisogna fare un'inchiesta per omissione di soccorso per punire gli indifferenti e dall'altra premiare Milanese, intervenuto pur non essendo in divisa, con un encomio già chiesto alla capitaneria di porto».
Redazione online
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_ottobre_13/donna-aggredita-metro-nuovo-1703942945728_print.html

MA IL MESSAGGERO ATTRIBUISCE AL TABACCAIO ALTRA TESTIMONIANZA:

13-10-2010 sezione: HOME_ROMA

Testimoni divisi, una barista: «Gli ha chiesto scusa e lui: tornatene in Romania»

ROMA (13 ottobre) - Nelle zone franche, i tempi di reazione sono solo un po’ più lenti, la gente si muove come astronauti nello spazio, come formiche distratte, stanche, indaffarate. Fila via senza voltarsi, spesso l’i-pod nelle orecchie sembra offuscare tutti i sensi. Ma guai a passarsi avanti, di fronte alla biglietteria. Maricica l’ha fatto. Per sbaglio, ha raccontato ai vigili chi era presente.«Scusa, scusa, scusa, se ti sono passata avanti... L’ha ripetuto tre volte - ha detto la titolare del bar-tabacchi alle forze dell’ordine - ma il ragazzo forse dopo aver capito che era romena ha continuato a provocare e a offenderla: “sporchi romeni, tornatevene in Romania”».

Sempre la donna che stava alla cassa avrebbe detto a vigili e carabinieri che lui l’ha aspettata fuori e che lei con lo sguardo li ha seguiti un poco, perché era preoccupata.

Quanto ai passanti, ai viaggiatori assenti, bisogna mettersi nei panni di chi «ogni giorno vede minacce, rapine, furti e aggressioni». E a dirlo è un vigile urbano di Anagnina, lo stesso che ammette: «Meno male che dal primo agosto ci sono i carabinieri, perché prima qui da noi era un continuo...».

Di brutte facce in giro per la Stazione è pieno, quel che impressiona è che sono giovanissime. Vanno a zonzo e non sembrano aver buone intenzioni. Ma il terminal è soprattutto crocevia di un mondo, stranieri diretti in centro a lavorare, impiegate romane che tornano a casa, pensionati che attraversano la città per andare a mangiare alla mensa dei poveri. E sopra, una casbah di bancarelle, un mercatino di frontiera frequentato da stranieri. «Qua per poche lire si accoltellano...», spiega nell’edicola una signora bionda. Così la regola - non dare confidenza agli estranei - che dovrebbe valere solo per i piccoli viene messa in pratica anche dagli adulti. Del resto, aggiunge un altro vigile urbano, «capita spesso che qualcuno ubriaco si stenda per terra».

Maricica però non aveva bevuto e non si era stesa per terra. Pochi hanno visto, molti hanno sentito i racconti delle terze, quarte persone, incuriositi dalla presenza di telecamere e forze dell’ordine. E dicono di sapere quel che è successo venerdì. «E’ stata lei ad aggredirlo», sanno senza ombra di dubbio. «Va a finì che all’ultimo ’sta ragazza c’ha colpa...», ascolta e brontola un vigile che sta lì da una vita. Il tempo di reagire, di capire che quella tizia a terra non si muoveva. «Portatele un bicchiere d’acqua, portate un cuscino», le persone dopo l’iniziale spaesamento hanno chiamato i soccorsi.

«Non è vero che c’è stata indifferenza», rivendica Massimo De Simone, consigliere municipale del X. Un ragazzo di 19 anni seduto su una panchina sgrana gli occhi: «Io personalmente reagivo in qualche modo». Mario e Adriano, 70 e 63 anni, scuotono la testa: «Alzare le mani su una donna... io l’avrei salvata con tutto che sono vecchio».

Ecco per fortuna qualcuno si ricorda che Maricica è una donna. Una madre di famiglia e un’infermiera che si è presa un cazzotto in faccia e che sì, le risse nelle stazioni avvengono e i romeni a volte sono attaccabrighe, ma il suo aspetto e il suo comportamento nel video che ritrae l’aggressione non sembrano così minacciosi. A vederla sembra una donna offesa, arrabbiata. Come Francesca e Barbara, 33 anni, impiegate. Ieri erano alla Stazione Anagnina ma potevano essere ovunque. La prima si è presa un cazzotto da uno sconosciuto,a piazza Fiume, tempo fa. La seconda è stata inseguita e minacciata da un pazzo alla Stazione Termini. «Non si è fermato nessuno quella volta». Da allora per paura, loro, vanno dritte.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=33329&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=#

come mai la stampa non è in grado di far chiarezza?
Magari prima di emettere sentenze?

Ma hanno intervistato lo stesso tabaccaio???????????


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dana74
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Il ministro dello sport: «Hanno disonorato se stessi e l'intera nazione»
Il ministro serbo: «Ci scusiamo»
Il Viminale: «Evitata una tragedia»
I giornali di Belgrado: «Il nostro calcio è tornato agli anni bui». Il Pd: Maroni riferisca in Parlamento

BELGRADO - Dopo la notte di terrore allo stadio di Genova dalla Serbia sono arrivate scuse ufficiali, ma anche critiche, mentre il ministro Maroni ha osservato che grazie all'operato delle forze dell'ordine è stata evitata una strage. E sul piano sportivo per la Serbia le sanzioni sono sicure, ma rischia anche l'Italia in quanto non avrebbe prevenuto gli incidenti. «Questi teppisti non rappresentano il popolo serbo», ha detto l'ambasciatrice serba a Roma, Sanda Raskovic-Ivic, parlando a Belgrado a margine di un convegno. «Quanto accaduto a Genova è una disgrazia, un vero incubo. Io e tutti noi serbi ci vergogniamo molto. Colgo l'occasione per inviare al popolo italiano le scuse dell'ambasciata, del governo e del popolo di Serbia per quanto accaduto». Più tardi, ha riferito il ministro Frattini, sono arrivate anche le scuse del ministro degli Esteri serbo, Vuk Yeremic. Disonore, imbarazzo e vergogna sono poi i commenti dei giornali e delle autorità serbe dopo gli incidenti provocati dai tifosi che hanno portato alla sospensione di Italia-Serbia martedì sera allo stadio di Genova.

LE CRITICHE DEL VICEPREMIER SERBO - Il ministro dell'interno e vicepremier serbo, Ivica Dacic, ha detto oggi che i preparativi per la partita Serbia-Italia di Genova non stati fatti bene, e che un gruppo non eccessivamente numeroso di tifosi è riuscito a far sospendere l'incontro. Parlando a Belgrado, Dacic ha osservato che l'intervento della polizia italiana avrebbe potuto essere molto più efficace, e che non si doveva permettere l'ingresso allo stadio a tifosi in possesso di oggetti vari, cosa questa che a Belgrado non sarebbe mai avvenuta.

IL VIMINALE: «EVITATA UNA TRAGEDIA» - Fonti del Viminale hanno sottolineato il «comportamento responsabile» delle forze di polizia in occasione dei disordini provocati dai tifosi serbi a Genova «ha consentito di evitare una possibile tragedia», rilevando che non emergerebbero quindi responsabilità da parte delle forze dell'ordine per quanto accaduto. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha incontrato il capo della Polizia prefetto Antonio Manganelli, che ha illustrato al responsabile del Viminale una relazione aggiornata sui fatti. Il Pd chiede che il ministro riferisca in Parlamento sugli incidenti.

GOVERNO - «Questo non è quello che vuole né il popolo né il governo serbo», ha detto il vice primo ministro serbo con delega per l'Integrazione europea, Bozidar Djelic. «Mille hooligan non rappresentano dieci milioni di persone». In grande imbarazzo anche Snezana Samardzic-Markovic, ministro serbo dello Sport: «Persone che si autodefiniscono tifosi della Serbia hanno disonorato se stesse e l'intera Serbia», ha detto il ministro. «Le immagini di violenza, viste in tutto il mondo, sono una vergogna e un colpo al difficile processo di ricostruzione della reputazione dello sport serbo».

«ORGANIZZATORI A BELGRADO» - «Abbiamo avuto segnali di ciò che sarebbe accaduto», ha detto il presidente della Federazione calcio serba, Tomislav Karadzic. «Questi teppisti sono solo gli esecutori, coloro che hanno organizzato tutto questo si trovano a Belgrado». Secondo il giornale Press, «i servizi di sicurezza hanno informazioni in base alle quali dietro alle violenze ci sarebbe il boss mafioso Darko Saric, che dopo gli scontri al gay pride vuole creare il caos in Serbia».

«EUROPA VIOLENTA» - «A Genova si è visto il volto peggiore dell'Europa violenta che rifiuta la civiltà, la dignità e il rispetto della persona», ha commentato il presidente del Senato, Renato Schifani.

INSULTI A SITO AMBASCIATA - L'ambasciata serba a Roma ha ricevuto molte email di «pesanti insulti», ha riferito l'ambasciatrice Raskovic-Ivic. «Alcune dicevano "vergogna", altre parolacce e insulti ma alcune dicevano anche "hanno fatto bene gli Usa a bombardarvi". Queste persone», ha detto la diplomatica, «si sono comportate come i teppisti serbi».

LA DESTRA: «IL GOVERNO D'ALEMA LI HA BOMBARDATI» - Gioventù italiana, il movimento giovanile della Destra, mentre condanna la violenza dei tifosi serbi, invita però a «non dimenticare che li abbiamo bombardati per decisione del governo D'Alema, che si è reso supino e succube all'imperialismo americano. Non possiamo non capire le ragioni storiche e politiche che stanno dietro a questi comportamenti degli ultras».

SERBIA IN UE: «SI COMPLICA» - «C'è qualcuno che vuole ostacolare l'ingresso della Serbia in Europa», ha commentato il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, in visita ufficiale a Belgrado. «Il rapporto tra Italia e Serbia non cambierà e il sostegno italiano alla candidatura serba per l'ingresso nell'Unione europea non verrà meno. Ma certo il quadro generale si complica». Mantica spiega poi che già gli scontri al gay pride «erano stati stigmatizzati da alcuni Paesi membri. Ora questo fronte contrario potrebbe ingrossarsi in vista del 25 ottobre, quando il Consiglio europeo dovrebbe dare il via libera alla trasmissione alla Commissione europea della domanda della Serbia di adesione all'Ue. Un percorso che i fatti di Genova ora rendono più complicato».

GIORNALI - «Nuova vergogna», titola il quotidiano di Belgrado, Blic. «Continua la caduta del calcio serbo che è tornato agli anni bui», si legge. «Scandalo a Genova», titola l'edizione online di Vesti. Invece Vreme apre con una fotografia in cui i tifosi serbi bruciano una bandiera degli albanesi del Kosovo sugli spalti di Marassi e lega gli incidenti di Genova con quelli avvenuti domenica a Belgrado in occasione del gay pride.

ARRESTI - Il bilancio di Genova è di 17 arresti (tra i quali un italiano 18enne) e sedici feriti, tra i quali due carabinieri. Ivan «Coi» Bogdanov, l'ultrà serbo con il passamontagna che ha guidato gli scontri allo stadio, è stato identificato e arrestato. Sarebbe un leader del gruppo Ultra Boys della Stella Rossa di Belgrado, secondo la radio serba B92. Bogdanov è disoccupato e su di lui pendono quattro denunce penali. Secondo Politika gli incidenti sarebbero stati scatenati e pianificati dagli ultrà della Stella Rossa che non hanno perdonato al portiere Vladimir Stojkovic di essere passato al Partizan Belgrado. Politika dice anche che la polizia serba aveva avvertito quella italiana che sarebbero arrivati gruppi di tifosi intenzionati a provocare incidenti. Su questo ha replicato Mantica: «La polizia serba può anche aver avvertito la polizia italiana, ma nessuno può prevedere che una partita di calcio tra due nazionali si possa trasformare in una situazione da guerra civile».

MARONI - Pd e Idv hanno chiesto al governo di riferire al Parlamento sugli incidenti di Genova. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha espresso solidarietà a Maroni e alla polizia. Italia dei valori ha chiesto anche le dimissioni del ministro dell'Interno. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ha detto che «la responsabilità è soprattutto di Maroni». «Nessuna responsabilità della polizia italiana». Questa la valutazione, secondo quanto si apprende, emersa dopo un incontro al Viminale tra Maroni e il capo della polizia, Antonio Manganelli.

UEFA - L'Uefa ha aperto un'inchiesta sugli incidenti di Italia-Serbia. Il caso verrà esaminato il prossimo 28 ottobre. Ma rischia sanzioni anche l'Italia. Infatti la Federazione europea ricorda che «oltre alla responsabilità di chi provoca incidenti, i regolamenti Uefa prevedono anche quella della federazione che organizza la partita e che deve garantire la sicurezza nello stadio e il regolare svolgimento dell'incontro», ha affermato Rob Faulkner, portavoce Uefa.

Redazione online
13 ottobre 2010
http://www.corriere.it/
sport/10_ottobre_13/commenti-in-serbia_d3fd0e08-d69c-11df-831d-00144f02aabc.shtml

già il titolo, "evitata una strage", parole di Maroni mi pare di aver capito
in un paese dove quello a Belpietro è considerato un attentato e delle scritte sui muri "inaudita violenza" mi aspettavo chissà cosa...
Allo stadio a parte due fumogeni, una rete tagliata ed un vetro semisbreccato tutto questo "spargimento di sangue" non l'ho visto, vorrei sapere cosa intendono quando scrivono "evitata una strage", "messa a ferro e fuoco ".

E NON CI SONO IMMAGINI DI QUESTA TERRA BRUCIATA FUORI DALLO STADIO

Devo notare che fin dai primi istanti i due commentatori della partita insinuavano già paragoni con Heysel, quasi avessero un copione da recitare e puntavano quel ragazzo fin dall'inizio, dandogli del delinquente, violento..come se ne conoscessero il casellario giudiziario.

e la questura cosa dice? I filtraggi hanno funzionato, avevano solo le pinze e tubi che si son presi all'interno degli spalti E C'ERANO I FUMOGENI SOTTO????????

http://tv.repubblica.it/copertina/avevano-solo-qualche-pinza/54679?video=&ref=HREA-1

UN RESOCONTO DI UN BLOGGER
http://bocca.blogautore.repubblica.it/2010/10/12/che-batosta-lunder-litalia-dei-big-contro-la-serbia/?ref=HREA-1

è tutto ciò che è disponibile di questa notte di ferro e fuoco, anche se non risulta bruciato nemmeno un cestino della spazzatura.
MA IL LEIT MOTIV DI QUESTO RESOCONTO E':
" non si può più andare allo stadio perché son violenti"
CI MANCAVA SOLO CHE SCRIVESSE ABBONATEVI A MEDIASET O SKY

Cmq, bisogna subito integrare i serbi....con la bella inculata dell'ingresso nella UE...è questo che intendono per integrazione....ovvero porre sotto il controllo della global elite.

O mamma, hanno fatto i cattivi? Allora non meritano l'ambito premio dell'euro???
Niente accesso a quell'eden che è la UE?
Non possono diventare la Spagna o la Grecia di domani?
Che disdetta.....

«C'è qualcuno che vuole ostacolare l'ingresso della Serbia in Europa», ha commentato il sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, in visita ufficiale a Belgrado"


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GIGIOTTONE
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Insegue il tipo, lo insulta, gli da uno schiaffo...di questi tempi dove non si sa mai chi hai davanti...ma che era, drogata 'sta pazza?


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dana74
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Insegue il tipo, lo insulta, gli da uno schiaffo...di questi tempi dove non si sa mai chi hai davanti...ma che era, drogata 'sta pazza?

ma gigiottone come ti permetti di dare della pazza ad una donna, non sai che le donne son perfette e non commettono errori? 😉


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venezia63jr
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Tempi duri,maschietti italiani. Pariopportunita' chiedera' l'iniezione chimica per tutti.Fine.


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dana74
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e poi notate bene, anche nelle aggressioni c'è una classifica di gravità..
vittima donna straniera..gravità inaudita

vittima donna italiana, meno grave

Mentre il corriere ci rende edotti di cosa pensa la stampa romena sull'infermiera, oggi, una coppia viene aggredita, la ragazza stuprata ed il ragazzo derubato, opera di un romeno.

Sempre oggi, una ragazza viene violentata per tre ore da tre romeni.

Chissà se il corriere ci renderà edotti di cosa pensa la stampa romena dei suoi connazionali, ma non credo si daranno pena di informarci, tantomeno di chiedere scusa per queste VERE AGGRESSIONI e non per due fumogeni della "bestia" serba, il ragazzo ventenne che ha sferrato il pugno scriverà una lettera di scuse, qualcuno esigerà altrettanto, magari dal carcere ma ormai chi ci spera che ci finiscano, dai 4 romeni (i tre romeni di Potenza + quello di Catanzaro) affibbiando i nomignoli che hanno attribuito al ragazzo romano della stazione?

Il corriere nemmeno riporta degli stupri, tanto per confermare l'importanza nella classifica, ma giusto per non pensare si tratti di invezioni di qualche leghista o nazista cattivo ecco che l'ansa riporta sulle news che scorrono..
è solo uno stupro, che vuoi che sia...se era il compagno od il fidanzato era sulle prime pagine

Nel Potentino presa 20enne mentre passeggiava in centro
13 ottobre, 15:04

(ANSA) - POTENZA, 13 OTT - Hanno rapito una ragazza di 20 anni e dopo averla trascinata in un'abitazione l'hanno stuprata e picchiata per ore: arrestati tre romeni. L'episodio e' avvenuto nel centro storico di Palazzo San Gervasio (Potenza). I tre, di eta' compresa tra i 19 e i 25 anni, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale e sequestro di persona. Seminuda, la donna e' riuscita a fuggire e a tornare a casa, in stato di choc, dove ha raccontato tutto alla madre.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/10/13/visualizza_new.html_1733431098.htm

Coppia aggredita, identificato romeno
Mercoledì 13 Ottobre 2010 13:46 Redazione Cronaca - Nera

Catanzaro Ha minacciato con una pistola una giovane coppia che si era appartata in un luogo isolato alla periferia di Catanzaro e poi ha violentato la ragazza.
 Autore dell'aggressione un romeno di 31 anni, Ion Ihorghe Ciceu, che e' stato rintracciato e arrestato poche ore dopo dalla squadra mobile catanzarese. L'uomo, nella tarda serata di ieri, ha aggredito la coppia che si era appartata nella pineta di Giovino. Quindi ha violentato la ragazza, di 20 anni, minacciandola di morte con una pistola a salve ed impedendo al fidanzato, di 30 anni, di intervenire.
http://centrocalabrianews.it/root/Nera/coppia-aggredita-identificato-romeno.html

Ed ecco la parte dell'articolo sull'home page del corriere sulla stampa rumena
“LA STAMPA RUMENA - La stampa romena riprende oggi dai media italiani la notizia sulla connazionale aggredita. «Sotto gli occhi indifferenti degli italiani, un'infermiera romena finisce in coma», scrive il quotidiano Evenimentul zilei. «Gli italiani che si trovavano in quel momento nella zona, non sono intervenuti, passandole vicino indifferenti, mentre lei era per terra in stato di incoscienza», scrive il giornale. Il quotidiano Gandul online ricorda che la donna è stata trasferita in ospedale e l'aggressore fermato dai carabinieri. Notando che la notizia ha fatto il giro dell'Italia, il sito adevarul.it, riporta anche la dichiarazione fatta a Pechino dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Vedrò questo video e se ciò che mi hanno detto è vero mi rivolgerò all'autorità giudiziaria per una denuncia per omissione di soccorso contro ignoti». Sui giornali romeni online, la notizia è accompagnata dal video dell'incidente, come ripreso dalle camere alla stazione di Anagnina. “
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_ottobre_13/donna-aggredita-metro-nuovo-1703942945728.shtml


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