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perché si vive [nel] male

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GioCo
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Un buon ritorno nell'incubo o dall'incubo (come preferite) per chi ha già terminato la pausa di semi-libertà vacanzifera dal nostro splendido carcere mondialista!!! 😯
Volevo salutarvi così, calorosamente e con un piccolo contributo, del tutto superfluo (non vi lagnate, internet è composta al 90% di schifezza e di un 9,9quasiperiodico% di superfluo) rivelandovi un segreto. Uno vero. Beh, per quanto il GioCo possa permettere (ovviamente) qualcosa di Vero.
Pensatori di ogni calibro si sono sperticati a dirvi cos'è il male (e di contro il bene) in verità con risultati, nelle migliore delle ipotesi, piuttosto mediocri. Il motivo è radicalmente semplice. Ci sono diversi stati possibili per la vita, se però dovessimo selezioniarne un paio (per noi e l'argomento portato) particolarmente interessanti, saremo costretti a dividere l'essere dall'innamorato, costruendo una specie di paradosso dentro cui naviga l'essenza umana. Va da sé che qui si distingue il vivente costituito dal suo esercizio ed i delicati e complessi equilibri con cui si produce nel contesto, come nella necessità dell'adattamento, nutrimento e riproduzione, da come questo vivente intende (affronta cognitivamente) questo suo esercizio.
Ora cerchiamo di fare un timido passo nell'ignoto. L'innamoramento non è "amore", nel senso che l'amore è ciò che rende possibile all'essere di compiere l'esercizio del divenire senza impazzire, in armonia. E' ciò che chiamo "risonanza", richiamando l'immagine di una canna d'organo che è percorsa da aria (volontà) esterna che fa propria (risuona) vibrando un certo tono. Questo a prescindere dall'azione o natura espressa in un certo contesto, sia di un parassita che si nutre dell'ospite o di un bambino del latte della madre. Capisco che sia una fatica tremenda pensare all'amore come a un fungo che ci consuma le carni dell'interno, ma questo è un principio e va preso come tale. Andiamo avanti.
L'innamoramento è un sovraccarico focalizzato di attenzione (piacevole) verso qualcosa. Il primo problema è che non c'è limite a quello di cui potremmo innamorarci, dalla vicina di casa, al pearcing, dalle feci, al Dio molok, dalla tecnologia al programma in TV, non c'è limite ne di quantità, ne di qualità, ne di intensità. Possiamo innamorarci anche dei nostri prodotti, del nostro aspetto, di qualunque stronzata ci capiti di incrociare per fato.
E' chiaro che ogni innamoramneto è diverso. Non mi innamoro allo stesso modo del cane e di mia moglie. Beh, evitiamo però battute facili, ok? 😕
Ma l'oggetto focalizzato (secondo problema) non determina l'intensità con cui ci innamoriamo. Produce però dimenticanza cioè un effetto specifico sulla memoria di sé (cioè di noi stessi). Ci fa dimenticare l'essere.
Ora, arriviamo alla parte bruttina. L'innamoramento non è utile (se non all'esercizio del potere), non è necessario (se non nell'esercizio del prevaricare), non è neppure sensato (se non per alcuni specifici fini distruttivi) alla vita. Ma è necessario all'uomo per essere tale, se no risulta indistinguibile a una qualunque altra creatura selvatica. Sappiamo bene che a noi (con buona pace degli animalisti e filoselvatici vari) l'idea non piace, pur conservando per noi un suo intriseco e inesauribile fascino. Quello proprio del distacco e della rinuncia di quello specifico "essere" selvatico.
Quindi, è necessario capire se esiste un modo per accettare l'innamoramento senza cadere nel tranello dell'incanto malvagio a cui sembra fatalmente legato. La risposta attuale (mondialista) che stiamo dando è "no". Non esiste.
Per ciò ci siamo auto-condannati all'estinzione. Abbiamo deciso di smettere di giocare il GioCo dell'innamoramento portandolo ai suoi massimi esecrabili, dimenticando del tutto l'essere, perchè abbiamo trovato che la soluzione sta esclusivamente nella dissoluzione dell'Uomo.
Per ciò si sproloquia continuamente del mito di un Apocalisse come della fine dell'Uomo, nei film, nei fumetti e nel resto del falsamente innocente "universo dell'intrattenimento".[/b]


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Rosanna
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Nel GioCo dell'incubo modernista dell'Apocalisse, invece io leggo altre realtà visionarie, che il tuo testo mi ha suggerito.

Le tue visioni iperreali suscitano altre interpretazioni postmoderne, del disagio che ci abita, dell'amore che non appaga, del desiderio narcisistico di autodistruzione. Sembra un paradosso, ma credo che non lo sia, lo verifico spesso qui su CdC, perché la volontà narcisistica di amarsi per emergere sugli altri, sopraffarli con le parole, perseguitarli con la brutalità dell'offesa, annientarli con la presunta veridicità delle proprie analisi, è l'esempio più sublimante dell'incubo narcisistico che ci abita e che ci condurrà ad una estinzione compiaciuta di sé.

Credo che l'uomo non possa amare gli altri, se non attraverso un profondo e doloroso scandaglio del proprio io, sfuggente, volatile, sbandato, e certo non tutti sono disposti alla sofferenza di conoscersi nel profondo. "Conosci te stesso", diceva un vecchio filosofo, credo che non sia possibile, perché il fanatismo dell'amore di sé lo impedisce.

Allora un uomo che non riesce ad entrare in sintonia con gli altri, che non riesce a ragionare con loro serenamente, che non riesce a trarre piacere dalla conversazione in sé, dalla dialettica dei linguaggi e delle emozioni, dal confronto aperto e curioso di idee ed opinioni, dallo scontro anche potente delle teorie sostenute, ma sempre nel percorso ammirato della sopresa dell'altro, assomiglia sempre di più a se stesso, cioè ad un essere umano, che è destinato ad estinguersi per la propria pertinace ottusità e miseria interiore.

Tu dici GioCo che l'amore è quel sentimento che ci distingue dagli animali, dalle belve? Io non credo sia vero, o meglio non completamente, se vuoi. Anche gli animali amano e quando lo fanno il loro è un amore totale, la completa abnegazione di sé per gli altri, come potrebbe essere l'amore di una madre o di un padre, come fa il cane con il suo padrone. L'amore che abita l'uomo è molto più egotista, è sostanzialmente l'amore per sé e di sé, nient'altro. Un amore alienato, perché nell'altro noi cerchiamo il nostro ego meraviglioso e dionisiaco.

Emozioni sprecate per chi non ha nessuna intenzione di comunicare con gli altri, ma di lasciarsi travolgere dalla distruttiva attrazione di sé.

🙄


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GioCo
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anche se sono convinto che non è intenzionale, mi sento un po' in difficoltà nel rispondere Rosanna. Voglio dire che il mio era forse un goffo intento, che voleva descrivere uno stato specifico che somiglia all'amore, in certa misura è compreso, ma ne rappresenta una certa superficie.
Non l'amore quindi in generale, di cui accenno solo un aspetto che si riflette nel mondo materiale, quello della accettazione attiva, concreta del divenire come "giusta a prescindere", in quanto si produce, ma non per questo immutabile (anzi) e non per questo per forza negativo. L'esempio può essere quello della stupidaggine Kubrichiana memoria dei protoumani terrorizzati dalle belve e dalla notte che si nascondono in un non meglio precisato ridicolissimo rifugio tra le rocce. Poi arriva il Magnum spaziale della Algida, ma stiamo alle rocce che è meglio, sennò faccio a pezzi un mito che già così odio. Non esiste, ripeto, non esiste alcun esempio (in natura) di vivente che il suo ambiente metodicamente paralizza dalla paura e per un motivo semplice. La paura costa carissima, in termini di dispendio energetico intendo. Quindi si osserva sempre raramente e occasionalmente, mai metodicamente. Le gazzelle brucano a 20 mt dai giganteschi leoni africani ma per quanto possiamo immaginarle nervose, nel loro ambiente è normale così e non vedo le gazzelle cacare liquido in continuazione.
Quindi, per dirla alla Fantozzi, che l'uomo civile moderno nasca per tramite della paura del buio è una "CAGATA PAZZESCA". In senso proprio di pazzo, folle, lucidamente ibroglione, pensiero ruttato da menti furbette tipo Lando Buzanca in "Quando le donne persero la coda".
Non penso che gli animali non amino ma che l'uomo sia abitato da uno stato specifico di amore "additivo", che nella sua ottusa mediocrità ci costituisce però anche come "esseri differenti" dalle bestie. Nel bene e (putroppo) nel male. Dico nel male "putroppo" perché questo stato che chiamo per distinguerlo "innamoramento" non è proprio parte del mondo animale è qualcosa che abbiamo solo noi umani. A prescindere dal fatto che un cane si possa legare o meno a un padrone, che alla base ci sia un rapporto di fiducia, amicizia, comprensione, etc. etc. etc., l'amore nell'inmale rimane intimamente vincolato al suo patrimonio spirituale. Per dirla come dicono gli esoteristi, anche le bestie hanno uno spirito (qui sovrapposto ad anima) ma questo esprime sempre la cosa che rappresenta. Io non vedo alcun cane che si metta a imitarne un altro (o il padrone) tanto per divertimento, anche se certe vicinanze (per esempio con gatti) possono alterare i comportamenti abituali, questo è comunque inscritto nella parte adattiva, appredittiva, non muta l'essere canino. Sono comunque esseri intelligenti e si esprimono con l'intelligenza di cui sono forniti. Mentre un uomo può benissimo finire in psichiatria perché pensa di essere un marziano e non è nemmeno detto che abbia del tutto torto. Voglio dire che l'uomo vive la condizione di peversione (tipo la possessione?) e questo è evidentemente un effetto del suo differente (forse più ricco?) modo di amare. Solo l'uomo può sperimentare l'abominio nei suoi effetti più nefasti, la bestia (come sanno bene i satanisti "veri") non se ne accorge, rimane illesa spiritualmente in quanto permane innocente.
L'innamoramneto qundi non è l'amore, ma una sua declinazione perversa che finisce per negarlo. E' (se preferisci) la passività spirituale violenta, l'abbandonarsi alle brame (desideri) senza sapere chi te le ha impiatante dentro. Quindi non le brame che ti spetterebbero di diritto, ma quelle che non distingui più dal tuo essere umano.


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spadaccinonero
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gioco

(inutile che faccia l'elenco) tutto converge verso una cosa :
la banalizzazione dei sentimenti che decreta la morte dell'Amore

ci stanno (o ci sono già riusciti) facendo diventare macchine dove le relazioni interpersonali non valgono nulla, della serie oggi sto con te, domani ci sarà un'altra persona tanto è lo stesso

il tanto decantato 68 mette le basi proprio a questo


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Rosanna
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Sono io che mi sento a disagio a risponderti, perché non riuscirò certo a mantenere il ritmo della tua realtà visionaria, dove compaiono suggestioni dalle città frequentate di caos di Dylan Dog, oppure magnetismi dalle oscure perversioni di Stephen King, oppure ancora incanto dalla fosca sacralità di Frank Miller ... come mantenere il ritmo del flusso visionario delle immagini e delle scene? Ci proverò.

Tu dici che solo l'uomo vive la condizione perversa e questo lo fa differente dalla belva. Un diverso modo di amare, più profondo, ma anche più perverso ... su questo sono d'accordo. E le dimensioni sopra nominate lo attestano, tra realtà e finzione, nel gioco metanarrativo dell'assurdo. Certo solo l'anima umana è attratta dalla stoltezza del vizio, e si crogiola risucchiata nel rimorso dell'errore, più o meno martoriato. Solo la vita dell'uomo si sente attratta dall'orrore e dal piacere della perversione, come se 50 sfumature non fossero sufficienti.

Tra apollineo e dionisiaco l'uomo è sicuramente attratto dal dionisiaco, l'inconscio devastato trova spesso l'incontro con satana trismegisto, anche Baudelaire lo ricorda. Lo avvincono le cose ripugnanti, l'orrore della guerra, l'oscenità del potere, e sul sentiero del vizio torna e ritorna godendo della bellezza dell'orrore. Ho capito ora, l'innamoramento è il guanciale di Dioniso, su cui può trovare pace solo l'insonnia, il ghigno spettrale di Nicolson che pervade le scene di Shining, o l'orrore di Martin Sheen che esce dalle acque torbide del fiume Nung.

Non è amore certo come lo si intende comunemente, ma comunque è il solo spazio di perversione del desiderio d'amore, consentito alle profondità emozionali dell'essere umano. Solo ora ho capito. Grazie.


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MarioG
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Io mica ho capito...


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Anonymous
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Si confonde l'amore con l'attaccamento che è la causa di ogni sofferenza. La mistica, tanto quella occidentale quanto quella orientale, ci invita a morire a noi stessi per diventare una sola cosa con l'Amore, per diventare l'Amore stesso, per dare luogo all'unione con l'Assoluto (il Brahman Nirguna del Sanatana Dharma e l'Uno plotiniano da cui tutto procede ed a cui tutto torna).

Vorrei approfondire l'argomento, a volte sarei tentato di aprire 3d sull'argomento, ma mi chiedo quanto siano pertinenti con le tematiche affrontate in CDC e se potrebbero incontrare l'interesse di chi legge.


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Rosanna
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Si confonde l'amore con l'attaccamento che è la causa di ogni sofferenza. La mistica, tanto quella occidentale quanto quella orientale, ci invita a morire a noi stessi per diventare una sola cosa con l'Amore, per diventare l'Amore stesso, per dare luogo all'unione con l'Assoluto (il Brahman Nirguna del Sanatana Dharma e l'Uno plotiniano da cui tutto procede ed a cui tutto torna).

Vorrei approfondire l'argomento, a volte sarei tentato di aprire 3d sull'argomento, ma mi chiedo quanto siano pertinenti con le tematiche affrontate in CDC e se potrebbero incontrare l'interesse di chi legge.

Beh ... ognuno potrebbe partecipare secondo la propria sensibilità, secondo le proprie conoscenze, le tematiche filosofiche sono sempre molto presenti sul sito, e permettono anche di staccare per un po' dal complottismo esasperato.

🙄


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spadaccinonero
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Io mica ho capito...

mi sono perso anch'io leggendo la Rosanna

😀

XD

tornando IT e tornando seri

da trent'anni a questa parte si è sdoganato il sesso, la libertà di farlo con chi ci piace in quel momento...

non mi vergogno di scriverlo, una scopata non mi da nulla, anzi mi toglie qualcosa facendomi sentire vuoto, più lo fai senza cuore più il vuoto cresce...

i modelli imposti dal ciarpame di mtv e similari dicono l'esatto opposto, più fai cose senza sentimento e più stai bene

se ci fosse Amore tante nefandezze che vediamo ogni giorno non accadrebbero


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Rosanna
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Io mica ho capito...

mi sono perso anch'io leggendo la Rosanna

😀

XD

tornando IT e tornando seri

da trent'anni a questa parte si è sdoganato il sesso, la libertà di farlo con chi ci piace in quel momento...

non mi vergogno di scriverlo, una scopata non mi da nulla, anzi mi toglie qualcosa facendomi sentire vuoto, più lo fai senza cuore più il vuoto cresce...

i modelli imposti dal ciarpame di mtv e similari dicono l'esatto opposto, più fai cose senza sentimento e più stai bene

se ci fosse Amore tante nefandezze che vediamo ogni giorno non accadrebbero

GioCo non parlava di scopate ... ho faticato anch'io a capire, ma di quella capacità perversa del desiderio che abita le passioni degli uomini. Quindi non solo di "innamoramento" tra uomo e donna, ma di "innamoramento" in senso lato, cioè di passioni, emozioni, gioia, orrore, vizio, perversione ...

solo le passioni distinguono infatti l'uomo dalle belve, solo la profondità delle emozioni lo rappresentano, così come solo la perversione dell'orrore della guerra lo abitano ...

🙄


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Anonymous
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Si confonde l'amore con l'attaccamento che è la causa di ogni sofferenza. La mistica, tanto quella occidentale quanto quella orientale, ci invita a morire a noi stessi per diventare una sola cosa con l'Amore, per diventare l'Amore stesso, per dare luogo all'unione con l'Assoluto (il Brahman Nirguna del Sanatana Dharma e l'Uno plotiniano da cui tutto procede ed a cui tutto torna).

Vorrei approfondire l'argomento, a volte sarei tentato di aprire 3d sull'argomento, ma mi chiedo quanto siano pertinenti con le tematiche affrontate in CDC e se potrebbero incontrare l'interesse di chi legge.

Beh ... ognuno potrebbe partecipare secondo la propria sensibilità, secondo le proprie conoscenze, le tematiche filosofiche sono sempre molto presenti sul sito, e permettono anche di staccare per un po' dal complottismo esasperato.

🙄

Ho incontrato, e del tutto casualmente, solo una manciata di persone che sapessero cosa fosse la mistica renana (Meister Eckhart, Giovanni Taulero, Angelus Silesius etc). Così riguardo all'advaita vedanta (filosofia non dualista orientale). Entrambe le summensionate correnti della mistica occidentale ed orientale sembra risultino lontane dalla sensibilità dei più che a quelle preferiscono, per citarne un paio, l'esichia ortodossa piuttosto che la religiosità vaishnava.
In ogni caso, valuterò se affrontare questi argomenti e come presentarli in modo da destare l'interesse dei forumisti.


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Rasna
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Haha, finalmente qualcuno lo ha detto.
Il sesso è ormai un'attività ludica, non più l'espressione di sentimenti.
Non che prima del 68 fosse tutto rose e fiori, eh.
Però almeno c'era una parvenza di moralità, più o meno veritiera, dove prima di passare alla fase "orizzontale" almeno ci si doveva conoscere un po.

Ora no, prima si scopa, poi se la cosa ha soddisfatto entrambi, si può anche pensare di rifarlo. Ma pensare che dal sesso derivino sentimenti, beh, quello proprio no. Al massimo, se la scopata continua ad essere proficua ci si può domandare se possa anche valere la pena di prolungare la "liason" a tempo indeterminato, ma senza impegno, eh.

La cosa però fa un po' acqua perchè alla fine per gli uomini (intendo quelli medi) una scopata così più o meno vale l'altra, sempre che la donna segua fedelmente il copione "spogliati --> pompino --> ricambio --> si tromba". Al massimo se la donna è più piacente delle altre la soddisfazione aumenta... ma mica perché all'uomo medio piaccia di più, ma solo per l'ego soddisfatto che grida "mi sono fatto la Francesca, quella bona".

Per le donne, lungi dall'indugiare in considerazioni del tipo l'utero e mio e lo gestisco io, c'è la soddisfazione di sentirsi tutte "sex and the city" dove dopo la scopata con lo sconosciuto di turno (soddisfatte o meno) si va a spendere un bel po di soldi nello shopping... quello si che è un vero orgasmo!

E l'amore? il cuore che batte mentre le labbra si uniscono per la prima volta? l'emozione di vedere il corpo nudo di una persona con la quale prima hai condiviso pensieri e speranze, opinioni e usi...?

L'amore è una pietra preziosa, qualcosa che capita se sei fortunato, che si nutre di ammirazione e stima per la persona amata e che non ti rende schiavo di discutibili riti sociali ma libero di far volare le anime e i cuori.

L'amore deve morire! L'amore protegge e da forza, l'amore unisce, l'amore crea. E a questo mondo l'amore non deve esistere se si vuole davvero controllare le persone. L'amore è una casa, un rifugio, è il fazzoletto che asciuga le lacrime. Loro non vogliono rifugi o fazzoletti, loro bramano solitudine e riti controllabili, vogliono insicurezza in modo che la si debba trovare nella routine. E allora falli trombare come ricci ma assolutamente senza sentimenti, falli bere e drogarsi, dagli discoteche dove riversare alcoolicamente o lisergicamente le loro sofferenze in modo che ne escano soddisfatti per poter poi lavorare e lavorare e lavorare e lavorare.


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spadaccinonero
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Io mica ho capito...

mi sono perso anch'io leggendo la Rosanna

😀

XD

tornando IT e tornando seri

da trent'anni a questa parte si è sdoganato il sesso, la libertà di farlo con chi ci piace in quel momento...

non mi vergogno di scriverlo, una scopata non mi da nulla, anzi mi toglie qualcosa facendomi sentire vuoto, più lo fai senza cuore più il vuoto cresce...

i modelli imposti dal ciarpame di mtv e similari dicono l'esatto opposto, più fai cose senza sentimento e più stai bene

se ci fosse Amore tante nefandezze che vediamo ogni giorno non accadrebbero

GioCo non parlava di scopate ... ho faticato anch'io a capire, ma di quella capacità perversa del desiderio che abita le passioni degli uomini. Quindi non solo di "innamoramento" tra uomo e donna, ma di "innamoramento" in senso lato, cioè di passioni, emozioni, gioia, orrore, vizio, perversione ...

solo le passioni distinguono infatti l'uomo dalle belve, solo la profondità delle emozioni lo rappresentano, così come solo la perversione dell'orrore della guerra lo abitano ...

🙄

infatti i modelli imposti da mtv (modelli che il 5s non disconosce ma addirittura definisce "competenti" chi ci lavorava lì) fanno diventare le persone delle bestie senza sentimenti


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Rosanna
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Io mica ho capito...

mi sono perso anch'io leggendo la Rosanna

😀

XD

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da trent'anni a questa parte si è sdoganato il sesso, la libertà di farlo con chi ci piace in quel momento...

non mi vergogno di scriverlo, una scopata non mi da nulla, anzi mi toglie qualcosa facendomi sentire vuoto, più lo fai senza cuore più il vuoto cresce...

i modelli imposti dal ciarpame di mtv e similari dicono l'esatto opposto, più fai cose senza sentimento e più stai bene

se ci fosse Amore tante nefandezze che vediamo ogni giorno non accadrebbero

GioCo non parlava di scopate ... ho faticato anch'io a capire, ma di quella capacità perversa del desiderio che abita le passioni degli uomini. Quindi non solo di "innamoramento" tra uomo e donna, ma di "innamoramento" in senso lato, cioè di passioni, emozioni, gioia, orrore, vizio, perversione ...

solo le passioni distinguono infatti l'uomo dalle belve, solo la profondità delle emozioni lo rappresentano, così come solo la perversione dell'orrore della guerra lo abitano ...

🙄

infatti i modelli imposti da mtv (modelli che il 5s non disconosce ma addirittura definisce "competenti" chi ci lavorava lì) fanno diventare le persone delle bestie senza sentimenti

E così la magia si è dissolta come neve al sole ...

😥


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MarioG
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Haha, finalmente qualcuno lo ha detto.
Il sesso è ormai un'attività ludica
[...]
e lavorare e lavorare e lavorare.

Brillante. Complimenti!


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