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Separare i bambini con un muro, i nuovi leghisti


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fonte : Macerie
Selvaggi o addomesticati?

14 luglio. Due mini-scioperi alla Fiat di Mirafiori. Per l’azienda, ha aderito solo il 39% dei lavoratori, ma poco importa. Perché sia al mattino che al pomeriggio tutte le linee si sono fermate per due ore, e migliaia di lavoratori sono usciti in corteo, bloccando il traffico. Al mattino han raggiunto corso Orbassano, e han provato ad entrare nel Motor Village, lo show-room dove la Fiat espone i suoi ultimi modelli. Digos e guardioni han provato a fermarli, senza risultati. Ci sono riusciti invece alcuni sindacalisti armati di megafono e buoni consigli. Invitando gli operai a non dimostrarsi “selvaggi”, han riportato la calma e ricondotto tutti in fabbrica. Al pomeriggio il corteo ha preso a sorpresa un’altra strada, andando verso gli uffici dei dirigenti in Piazza Caio Mario. Lì gli operai si son divisi in due grupponi e han bloccato contemporaneamente corso Agnelli e corso Unione Sovietica. Traffico in tilt e blocco delle linee dei tram 4 e 10. Anche questa volta ci hanno pensato i soliti sindacalisti ad addomesticare la folla, riportando tutti al lavoro. Proprio quando in tanti ci stavano prendendo gusto…
Bambini

14 luglio. Gli abitanti del condominio in via Rosai 38, nel neo-quartiere Dora Parco, hanno deciso: ci vuole un muro per proteggerli. Hanno discusso, hanno lottato, si sono organizzati, hanno raccolto firme, hanno votato e, alla fine, la maggioranza ha vinto. Poi, stanchi di aspettare, sono passati alle vie di fatto: hanno preso la rete di un cantiere e hanno diviso il cortile. Ma da cosa si devono proteggere, gli abitanti del condominio in via Rosai 38? Dai bambini. Non da tutti i bambini, anche loro ne hanno, ma quelli vanno bene. Si devono difendere dai bambini del condominio vicino, al numero 44, con cui condividono il cortile. Guerra ai bambini? No, guerra di classe. Se date un’occhiata al registro catastale, al numero 38 vivono i proprietari, mentre al 44 vivono gli inquilini delle case popolari. I bambini, da una parte e dall’altra della rete, si stanno già organizzando per scavalcare.

Per quest'ultimo episodio leggetevi questa lettera illuminante scritta da uno dei protagonisti della vicenda (uno di quelli che vuole il muro). Poi una domanda: mi spiegate come si fa a convincerlo che scrive "cazzate" per riconquistare "l'egemonia culturale"?
L'altra è: ma che ci azzecca il 68 se il problema è che sei solo una testa di cazzo?
fonte: Blitz

"Riceviamo come commento alla notizia uscita sui rapporti fra gli abitanti dei due stabili di corso Rosai 38 a Torino, un lungo commento a firmaGigi Borotti che pubblichiamo. L’autore ci siega perché a suo dire «Ilmuro è giusto».

«I condomini che vogliono il “muro” hanno il sacrosanto diritto a voler preservare l’integrità della loro proprietà dagli eventuali danni prodotti dai pargoli turbolenti confinanti e a voler difendere la propria tranquillità dalla loro molesta chiassosità. Abbiamo di fronte due categorie di soggetti assolutamente incompatibili: da una parte ci sono famiglie che hanno fatto sacrifici nella vita per potersi comprare un appartamento e dall’altra parte abbiamo i privilegiati che l’hanno avuto gratuitamente grazie all’assistenzialismo comunale».

Il problema, secondo Borotti, sarebbe anche legato al fatto che gli appartamenti sarebbero «assolutamente identici a quelli di coloro che per averli invece li hanno dovuti acquistare; logico che questa gente si senta anche beffata: case uguali sia per chi le ha pagate e per chi le ha avute “aggratis” in nome di un “egualitarismo” assurdo e mortificante per chi è costretto a subirlo». Continua l’inquilino che appartiene a quelli che hanno comprato: «Qui non si tratta né di “razzismo” né di “apartheid” ma legittima autotutela e per rendersene conto basta visitare un qualsiasi quartiere di edilizia popolare per constatare come gli assegnatari degli alloggi “curano” la manutenzione: aiuole distrutte, ascensori scassati, marciapiedi malridotti, campanelli guasti,spazi comuni in condizioni pietose, per non dire dei parenti “abusivi” che alcuni si portano in casa».«Quelli che l’appartamento se lo sono comprato - continua Borotti - vanno perciò capiti nel voler imporre una separazione fisica tra le due proprietà: questa è l’unica soluzione ragionevolmente applicabile senza fare torto a nessuno, giacché ognuno degli appartenenti ai due schieramenti se ne sta a casa sua, fra i suoi simili ed i bambini più esagitati potranno far cagnara sotto le finestre delle proprie abitazioni ed eventualmente danneggiare i propri spazi comuni e non quelli degli altri».

«D’altronde già dalla foto pubblicata da vari giornali si può vedere tre di questi scalmanati arrampicati come scimmie alla rete metallica nell’atteggiamento di volerla scavalcare a rischio peraltro della loro incolumità. Per i loro genitori evidentemente va tutto bene». L’uomo racconta come già nel paese del sud in cui viveva da piccolo, veniva praticato un certo “separazionismo” tra bambini e nessuno si sconvolgeva per questo. La cosa avveniva anche a scuola: «Se a scuola avevamo un compagno “rompiballe”, i genitori chiedevano alla Maestra di farci cambiare banco e a noi di non “contaminarci” facendoci vedere con quello per non essere accomunato a lui e ricevere un brutto voto in condotta da parte della Maestra. Così era e nessuno trovava nulla da ridire, il “separazionismo” era una consuetudine e come tale veniva accettato senza fisime. Io ed i miei amichetti per esempio ce ne stavamo nel nostro cortile e non andavamo mai a giocare in quello confinante che chiamavamo il cortile dei “bastasi”, così detti perché sguaiati, scurrili e rissosi; diversi di loro a scuola frequentavano le classi “differenziali” o di “aggiornamento” (per i “caratteriali” e gli “asini ripetenti”) che poi purtroppo sono state abolite quando ha cominciato a soffiare il vento dell’egualitarismo sessantottino, con la conseguenza oggi tali soggetti vengono “spalmati” in tutte le classi dove recano disturbo e creano problemi».

Gigi Borotti conclude il suo lungo commento in questo modo: «Ma ora per fortuna si comincia a dire basta con le “aberrazioni egualitarie” di chi pretende di voler di imporre con la forza anche a chi non è d’accordo i propri principi “livellatori” attentando così alle libertà individuali di chi vuole esercitare il proprio diritto a non voler subire l’imposizione della promiscuità e della socializzazione coatta in nome di quella libertà che andrebbe così interpretata in un solo senso». "

http://pensareinprofondo.blogspot.com


Citazione
lazarovici
Trusted Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 94
 

sui lavoratori in sciopero:

i sindacati prezzolati sono sempre esistiti, una volta si chiamavano "sindacati gialli"
l'itterizia però è altamente contagiosa...dà un po' di febbre ma ha anche i suoi bei vantaggi...
tutti con gli occhi a mandorla!

ricordo una profezia della monaca di dresda, a proposito di questi "signori"
la monaca racconta che all'inizio del terzo millenio i lavoratori prenderanno delle pietre e le tireranno addosso ai sindacalisti...

CHE L'INSE?


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