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TI: legaTI fa i compiti a Lugano


vic
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Illustrious Member
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La Lega dei Ticinesi ha poco in comune con la Lega Nord.
La prima e' un movimento, la seconda un partito. La prima e' stata fondata da un duo di geniali anarcoidi, il presidente a vita e finanziatore a vita (fin che e' morto) Nano Bignasca, con il suo compare d'avventura leghista Flavio Maspoli, giornalista e cabarettista di talento. Fu il Nano, inventore di epiteti come pochi, ma si rifaceva alla tradizione del Sottoceneri dove quasi ognuno aveva in passato un soprannome, a tirar fuori "Fallitalia" per descrivere in un sostantivo la situazione politica della penisola. Tutti davano la lega per morta fin dalla sua nascita. Poi la diedero per morta dopo la morte di diversi leghisti della prima ora, fra cui un Consigliere di Stato (membro del governo cantonale).

Il movimento oggi non e' piu' lo stesso dei tempi del Nano. E' assai meno barricadero e sbertucciante. Molto meno pittoresco e forse pure molto meno genialoide. Pero' rimane un movimento. Niente congressi di partito ma feste paesane. Semmai qualche riunione dei "colonnelli".

Due di questi colonnelli sono il sindaco di Lugano Borradori e Foletti, il municipale che gestisce le finanze cittadine. Lugano e' la cosiddetta locomotiva economica del cantone. Con la legge di perequazione finanziaria versa direttamente ai comuni meno forti somme consistenti. Se si ferma Lugano si ferma il Ticino.
Borradori di sua spontanea volonta' ha abbandonato la carica di Consigliere di Stato (di gran lunga e ripetutamente il piu' votato di tutti, grazie al meccanismo del voto preferenziale per cui si puo' votare un partito ma dare qualche preferenza anche a candidati di altri partiti) per fare il sindaco di Lugano, succedendo al famoso "Re" Giorgio Giudici, sindaco PLR durante quasi un quarantennio. Giudici era amico di Nano Bignasca. Era di quella generazione cresciuta assieme fin sui banchi di scuola e poi sui terreni di calcio. Anche il compianto politico luganese socialista Cansani era amico di Bignasca, proprio per via del calcio. Avevano giocato assieme, e si conoscevano bene, pregi e difetti compresi.
Insomma oggi la Lega dei Ticinesi ha la maggioranza relativa nel municipio di Lugano, storicamente feudo PLR. Ma ha preso in mano la Peppa Tencia. Cioe' finanze cittadine disastrate, conseguenza sostanzialmente del mancato gettito fiscale da parte delle banche. Nessuno si illude, quei gettiti dal mondo bancario non torneranno piu'. E forse e' pure un bene, in quanto spinge l'economia ad un miglior equilibrio.

Va anche detto che il nome Lega, venne adottato pensando alle famose Leghe che avevano retto per un certo tempo il governo retico del passato. Ben poco a che fare con la Lega Lombarda e con Bossi. Anche perche' il Ticino fa parte integrante di uno stato Confederale dove vige il federalismo fiscale, dell'istruzione, e politico.

Chi ha preso una tremenda sberla dal movimento leghista ticinese e' stato soprattutto il partito storico del PLR. Nei tempi andati partito rivoluzionario, che di fatto ha costruito la Svizzera moderna, laicizzando lo stato d'impronta clericale costruito prima dall'altro partito storico, oggi denominato PPD. E' finita che la Lega dei Ticinesi e' diventata partito di maggioranza relativa nel governo cantonale. Spodestando dal trono della maggioranza relativa il PLR, ma introducendo un'ulteriore forza politica nel governo. Il PLR in passato, grazie all'alleanza strategica col PS era riuscito a governare il Cantone.

Oggi su 5 membri del governo cantonale, 2 sono leghisti. Gli altri tre sono PLR, PPD, e PS. Pero' c'e' un vulnus in questo stato di cose. In parlamento non esistono vere e proprie maggioranze, nenmmeno se si alleano due partiti. Devono per lo meno accordarsi in 3. E cosi' tutto si ferma o quasi. E' un eterno dibattere, stringere e mollare accordi a ripetizione, senza sostanziale progettualita'. Si sentono sempre le solite litanie, senza che si arrivi ad una conclusione. Esempio eclatante e' la famosa "revisione dei compiti dello stato". Tutti ne parlano, ma nessuno la effettua. Per cui e' difficile focalizzare dove vi sono grandi potenziali di risparmio nell'amministrazione. Eppure il Ticino spende il doppio in amministrazione rispetto a cantoni piu' o meno simili. Le cose si stanno complicando ulteriormente. Infatti si affaccia un nuovo partito: i Verdi del Ticino. Che sono assai distanti dai Verdi svizzeri, essendo poco filo-socialisti e molto filo-leghisti. Mirano ad entrare con le prossime elezioni del 2015 nel governo cantonale. Per spodestare chi? Verosimilmente o il socialista o un leghista. A loro conviene di piu' spodestare il socialista, in quanto che il ministro leghista Zali (subentrante al defunto Barra) e' quello che storicamente ha adottato una linea politica piu' verde che si sia mai vista in Ticino. Anche l'altro leghista Gobbi e' sulla linea dei Verdi circa la politica del controllo dell'immigrazione e del frontalierato, che pero' sono di competenza essenzialmente federale.

Ho scritto questo per inquadrare un po' la situazione affinche' non si faccia confusione con la lega di Bossi/Maroni ed ora Salvini. Ci sono istanze comuni fra le due leghe, (la posizione critica verso l'UE per esempio), ma tante istanze troppo diverse perche' i paesi che le esprimono sono diversi, per cui anche le lotte politiche interne, i temi di discussione interni sono per lo piu' diversi. Fa eccezione il grande tema: l'UE.

Da:
http://www.mattinonline.ch/foletti-la-lega-ha-dimostrato-di-saper-fare-compiti-e-pure-bene/

Foletti: "La Lega ha dimostrato di saper fare i compiti. E pure bene"

di MS - 19 dicembre 2014

La quiete dopo la tempesta. Almeno per ora. Il Municipio ha infatti presentato il preventivo 2015, nel quale e' riuscito a portare il disavanzo a "soli" 30 milioni. Un risultato importante, viste le premesse dovute alla difficile situazione finanziaria, e che ben dimostrano come la Lega abbia saputo portare la sua impronta anche in Municipio a Lugano.

Michele Foletti, capo dicastero finanze della citta', commenta soddisfatto.
E' stato un duro lavoro, ma credo che alla fine siamo riusciti a presentare un ottimo preventivo. Il Municipio e l'amministrazione comunale hanno fatto un lavoro straordinario. Siamo passati da previsioni che vedevano nel 2018 un deficit superiore a 100 milioni a poter auspicare il pareggio di bilancio nello stesso periodo.

Qual e' stato il lavoro piu' difficile?
Credo all'inizio, quando abbiamo dovuto far capire che un lavoro di risparmio era necessario. In una citta' abituata a crescere abbiamo dovuto convincere tutti che dovevamo fare un passo indietro. Per poi poterne fare tre in avanti...

Una citta' che quindi non si fermera'.
Abbiamo una visione per Lugano e progetti importanti. Che faremo al momento giusto. Personalmente voglio far rivedere la struttura economica di una citta' ancora troppo legata alle banche per rivolgerci anche ad altri ambiti dove Lugano puo' ricoprire un ruolo importante.

La Lega ha dimostrato di saper fare i compiti.
E pure bene, aggiungerei. Non solo a Lugano, ma anche in Consiglio di Stato (*): questa settimana in Parlamento ne e' la prova. Abbiamo fatto vedere che sappiamo affrontare i problemi e proporre soluzioni. Prendendoci le nostre responsabilita'.

--
(*) governo cantonale


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