La scorza borghese ...
 
Notifiche
Cancella tutti

La scorza borghese dura come il quarzo di Nanni Moretti


Tibidabo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1331
Topic starter  

“Una scorza borghese dura come il quarzo, da giornalista dell'Espresso”, la frase di Pasolini per descrivere il personaggio di un suo romanzo incompiuto.

Cioè Nanni Moretti.
Magari non proprio quarzo che dà un'idea di durezza associata a pregio non eccelso mentre nel caso di Nanni c'è desiderio di dolcezza e anche pregio artistico.
Solo che non capisce niente oltre al suo piccolo mondo privato o meglio se ne frega completamente.

Stanno facendo la rassegna dei suoi film su La7 e rivedendoli sono molto meglio della prima impressione, anche il Caimano che è fatto veramente bene.
Non è una inchiesta su B, si racconta il mutamento epocale del paese attraverso la deriva di tante piccole storie private sotto l'incombere di questa epitome umana del degrado che si va imponendo con tutti i mezzi in campo economico, politico e soprattutto dando la sua impronta all'immaginario e alla filosofia di vita della gente.
Eppure non dice niente, non riesce a comprendere nulla né dell'Italia né di Berlusconi, non accenna nemmeno di sfuggita a un sistema di potere di cui Silvio era tutt'al più o epifenomeno o variabile impazzita (pronta ad adeguarsi).
Il mondo che mette in scena è senza distinzioni di classe, privo di conflitti che non siano questioni personali o, nelle parole del regista, stupide.
È il mondo di un (ex) ragazzo che se ci sono problemi si arrabbia e si chiude nella sua cameretta.
Non hai la cameretta?
Continua a farti del male.

Cosí anche Ecce Bombo che è il più bello che ha fatto.
Smaschera il vuoto esistenziale dietro gli ultimi fuochi di protesta giovanile dei tardi anni settanta non per proporre una nuova rivoluzione ma per esprimere lo stupore del figlio di buona famiglia che abita al centro di Roma per il “casino”, per il “disordine”, per la “stupidità” che vede affermarsi sui “vecchi buoni valori” minimalisti e “robustamente concreti” di una volta; quelli che lui da grande artista appunto “minimalista” rappresenta con la scelta delle scarpe Clarks, umili e non pretenziose o con la nutella, la torta sacher delle merende delle grandi occasioni per i bambini, con quegli insopportabili personaggi di giovani donne acqua e sapone che da soli rivelano la totale vacuità della sua autoreferenziale e privatistica visione del mondo.

Per cui quando produsse “La seconda volta”, la storia di un professore che si ostina a cercare un incontro “riparatore” con una terrorista che gli aveva sparato in un attentato fallito lasciandogli una pallotta nel cranio per il resto della vita, Nanni andava a presentare il film nelle sale e davanti al pubblico parlava della “stupidità” del terrorista che per di più combatteva una “guerra che non c'era”.
Pare che qualcuno che lo abbia giustamente mandato a quel paese ci sia stato.

La guerra c'era anche se non avevano capito quale.
Il SIM delle BR, sarcasticamente denigrato da Moretti, era l'espressione confusa ma non sbagliata della percezione che le oligarchie cosmopolite si stavano impadronendo del potere degli Stati nazionali.
I terroristi erano davvero stupidi e lo testimonia la scelta della lotta armata ma la causa profonda della loro violenza senza progetto era precisamente quella attitudine borghese inscalfibile, dura come il quarzo, delle persone come Nanni che hanno come privilegio di casta quello di potersi (e doversi...) rinchiudere nei loro sogni privati a base di nutelle, torte sacher, capricciose bizze di artista esibite con compiacimento e una visione politica che di conseguenza diventa anche quella una ricattatoria “nostalgia” per il PCI che fu e tutte le altre sciocchezze onirico ludico infantili di Palombella Rossa.


Citazione
Condividi: