Un professore di liceo tedesco durante delle lezioni a tema su sistemi di potere, vedendo l'indifferenza e il non interesse dei suoi studenti inscena quasi istintivamente una specie di esperimento collettivo partendo da affermazioni di alcuni ragazzi in classe secondo i quali una dittatura o sistema totalitario non sarebbe più possibile oggi. Da a tutti ordine e disciplina, da loro slogan, un credo e una divisa. L'esperimento smentirà l'ipotesi di partenza.
Il film e' tratto da un libro a sua volta scritto a partire da un fatto accaduto realmente nel 1969 in California noto come La Terza Onda.
Il film è girato con taglio tutto sommato documentaristico, ma ben svolto.
La sua descrittività permette di far vedere allo spettatore l'evolversi di un fenomeno, senza predigerirlo con alcun giudizio.
Oltre che sul film, c'è da riflettere su ciò che mostra.
Qui c'e' l'originale in tedesco:
YouTube, search: diewellehd Die Welle Part
Dovrebbe esserci anche la versione con sottotitoli italiani, come ripiego c'e' con quelli in spagnolo.
A mio modesto parere va visto con l'audio originale, perche' e' un film molto tedesco.
Buona visione .. e meditazione
😉
Un film che dà da pensare, nel suo modo di essere didatticamente diseducativo.
Per chi non lo ha visto, un rapido riassunto: un professore, allo scopo di mostrare il funzionamento dei sistemi autoritari, sperimenta con i suoi studenti alcune delle tecniche usate da tali regimi. Viene adottato un simbolo (l'onda), una divisa, delle regole, dei rituali comuni. L'esperimento, che voleva essere un gioco, scivola nella tragedia.
La lezione sottostante vorrebbe essere che è facile manipolare la gente con alcune tecniche collaudate.
C'è un peccato veniale ed un grosso errore di fondo.
Il peccato veniale è che tali tecniche sono ormai superate. Lì dove il fascismo suonava "faccetta nera" e usava adunate in piazza e camicie nere, oggi si preferisce condizionare gli individui quando sono da soli all'interno della propria casa, tramite la TV ed i mass media in genere. L'individuo viene preso e imprigionato in una gabbia mentale quando è più debole, quando si rilassa guardando l'ultimo reality o l'ultimo film prima di andare a letto.
Il grosso errore di fondo è il pensare che l'avvento dei sistemi totalitari sia un fatto puntuale, dipendente da un leader che, nella sua voglia smisurata di potere, prevarica prima i suoi adepti e poi l'intera società.
E' una visione favolesca che non ha riscontro con i casi reali. Le dittature sono degli eventi sistemici che nascono nel collasso dei valori di una società. Il dittatorello di turno è del tutto inessenziale. Sono sempre esistite persone assetate di potere e vogliose di manovrare gli altri a proprio favore. Solo che in una società sana vengono facilmente emarginate.
In una società degradata invece le persone perdono la fiducia in qualsiasi valore e gli individui psicopatici riescono a imporsi senza incontrare una seria resistenza. E' l'assenza della resistenza di una società civile il carattere tipico delle dittature, non il ducetto di turno.
Diceva qualcuno che non ricordo: "La peggior disgrazia che possa capitare ad un popolo è che esso si renda conto che una vita onesta non vale la pena di essere vissuta".
Ne parlavo anche nel commento "Totalitarismi", qui:
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7964