Bozzo: Ucraina in f...
 
Notifiche
Cancella tutti

Bozzo: Ucraina in fiamme


vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
Topic starter  

da:
http://www.mattinonline.ch/fabio-bozzo-ucraina-le-radici-crisi-annunciata-vi-spiego-perche-gli-usa-subito-attaccato-putin/

Fabio Bozzo: “Ucraina, le radici di una crisi annunciata. Vi spiego perché gli USA hanno subito attaccato Putin”

di Mattia Sacchi - 10 febbraio 2017

Sabato mattina a Lugansk un’auto è esplosa per via di un attentato terroristico, uccidendo due rappresentanti filorussi. Allo stesso tempo, in Donbass le forze armate ucraine hanno ripreso l’iniziativa contro le Forze Armate Unite della Novorossiya con diversi scontri a fuoco a meno di 20 km da Donetsk. Queste notizie non conquistano più le prime pagine dei giornali, che anzi ne parlano soltanto sporadicamente.

Ma sono indicative di una tensione tra Russia e Ucraina che è ben lungi dal risolversi, perlomeno pacificamente. E a peggiorare il tutto, USA e Unione Europea piuttosto che cercare la via diplomatica hanno preferito scontrarsi muso a muso con il governo di Mosca, imponendo sanzioni che al momento si sono rivelate solo un clamoroso autogoal.

Il giornalista e storico Fabio Bozzo ha analizzato questa situazione con il suo libro “Ucraina in fiamme. Le radici di una crisi annunciata”. Un testo che offre importanti riflessioni, dall’autodeterminazione dei popoli alle conseguenze, specialmente sul lungo termine, dei totalitarismi.

Fabio Bozzo, perché “una crisi annunciata”?
Dopo la caduta del muro di Berlino, il comunismo sovietico ha lasciato in eredità problemi insoluti, tra cui i confini etnoreligiosi, che oggi sono drammaticamente tornati di attualità.

Come?
Da Stalin in poi, chi ha governato in quelle zone ha scientificamente mischiato le etnie, anche con una vera e propria sostituzione etnica. Quando poi è venuto meno il regime di terrore, si sono creati stati nuovi che non rispecchiavano i veri confini etnoreligiosi. Questo ha portato a uno scontro tra diverse comunità, in alcuni casi solamente a livello politico ma in altri, come ci ricordano le cronache odierne, macchiate di sangue e morti.

Uno dei più gravi errori di valutazione di questi confini è stata l’annessione della Crimea all’Ucraina.
Esatto, una regione storicamente russa che è stata “donata” dall’allora leader sovietico Krusciov per fare un favore ai delegati ucraini. Un gioco di potere che sin dall’inizio si sapeva non sarebbe destinato a funzionare. Non è un caso che la popolazione abbia subito appoggiato l’intervento filorusso, tanto che il referendum sull’autodeterminazione della Crimea ha avuto un eloquente 97,32% di favorevoli.

Un errore amministrativo di lunga data che quindi si sta risolvendo. Ma in Lugansk e in Donbass, come abbiamo visto, la situazione è molto più complicata.
Trovo che l’autodeterminazione dei popoli sia fondamentale. E la popolazione di quelle regioni è fondamentalmente russa. Ma da storico non posso ignorare il fatto che la popolazione ucraina di quelle regioni è stata letteralmente sterminata da Stalin per poi essere ripopolate da russi. Peraltro anche la contiguità territoriale delle due regioni con l’Ucraina permette alle forze armate ucraine di intervenire con molta più facilità rispetto che in Crimea. Per il governo di Kiev è quindi più facile rivendicare i propri diritti su Lugansk e Donbass, anche con l’intervento militare.

L’autodeterminazione dei popoli quindi non può esulare dalla storia di un determinato territorio.
Sarebbe un errore gravissimo. Qui ci troviamo di fronte a un governo, quello russo, che dice che Donbass e Lugansk appartengono a loro in quanto la popolazione è di fatto russa e vuole così in quanto sarebbe un processo naturale. Dall’altra parte però l’Ucraina non a torto rivendica la storia di questa terra, la cui popolazione sarebbe stata ancora ucraina se non fosse stata sterminata dal governo comunista. Non si può fare come se fosse una partita di pallone, dove si sostiene una determinata fazione a prescindere.

Ma è proprio quello che hanno immediatamente fatto gli USA e UE…
Gli Stati Uniti, in quel momento governati dal premio Nobel per la Pace Obama, si sono messi di traverso perché hanno visto in Putin un uomo forte della destra mondiale in grado agire, anche in maniera autoritaria. E non potevano permettere l’ulteriore rafforzamento, anche a livello di reputazione, di una nazione che, nonostante i problemi interni, è un grande esportatore di materie prime, ha un’economia forte (seppur fragile) e che è ancora in grado di far sentire la propria voce, rivendicando con forza la propria identità e i propri valori. Ovviamente l’UE, dominata da socialisti a favore di una sostituzione etnica perpetrata subdolamente con l’immigrazione di massa, ha seguito a ruota parteggiando per la parte più debole e quindi più comprabile.

Adesso che Obama non c’è più e al suo posto è arrivato Trump, cambierà qualcosa?
Sono convinto che il neo presidente americano ha il carisma e la determinazione per sedersi attorno a un tavolo con tutte e due le parti e trovare un accordo. Stabilirà dei confini, garantirà di essere un paciere giusto e obiettivo e poi chi tra Russia e Ucraina infrangerà l’accordo si ritroverà gli Stati Uniti contro. Anche perché, e sono sicuro che il tema emergerà durante questi incontri, i reali problemi del mondo occidentale sono l’islamizzazione e la concorrenza della Cina che al momento affossa le piccole-medie imprese ma che in futuro potrebbe avere una portata ancora maggiore. Trump farà capire che spararsi tra occidentali è semplicemente un’assurdità.

Come si risolverà la situazione in Crimea, Lugansk e Donbass?
Per quanto riguarda la Crimea, l’impressione è che anche la stessa Ucraina abbia capito che non riuscirà a riannetterla. Rassegnazione che non avverrà nelle altre due regioni, dove il governo ucraino vanta appoggi internazionali, più o meno giustificati. L’Ucraina non mollerà la presa e, a meno che non ci siano eventi che possano minare la stabilità ucraina, non credo che la Russia possa continuare a occupare militarmente quelle regioni, che in parte sono state pure riconquistate. Probabilmente gli scontri al confine dureranno ancora qualche anno e poi credo che la soluzione migliore sarà un reintegro delle regioni con un’autonomia tale da permettere a Lugansk e Donbass di poter vivere da russi pur essendo ufficialmente in Ucraina.

Approfondendo la situazione tra Ucraina e Russia, ha capito qualcosa che magari non si riesce a percepire con una lettura più approssimativa?
Sono rimasto basito dalla totale incompetenza della dirigenza sovietica nei confronti dei popoli che avevano sottomesso. Una volontà di dominio e prevaricazione che oggi non sappiamo neanche cosa siano e che hanno portato il governo a fare atti davvero irresponsabili, anche nei confronti degli stessi russi. Krusciov ha creato una vera e propria situazione bomba per le generazioni future, permettendo peraltro il proliferarsi di sistemi mafiosi che hanno fatto solo del male al paese. Ma in questo libro, dove ho cercato di dare un’informazione neutrale per dare i mezzi ai lettori di farsi una loro idea personale sulla situazione, mi ha dato maggiore consapevolezza su un importante aspetto del nostro mondo.

Quale?
Piaccia o non piaccia, da Vladivostok a San Francisco è tutto un continuum europeo. E questo grande popolo europeo deve evitare di farsi la guerra interna, per vivere insieme e salvare la civiltà moderna, minacciata dall’islamizzazione che sta imperversando grazie a quelle forze politiche che cercano la distruzione dei nostri valori. Non capirlo sarebbe come suicidarsi.


Citazione
Adriano Pilotto
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 39
 

Amen.
Quando uno si autodefinisce storico dovrebbe sapere che si autointerdice l'uso di simili espressioni:" salvare la civiltà moderna, minacciata dall’islamizzazione che sta imperversando grazie a quelle forze politiche che cercano la distruzione dei nostri valori".


RispondiCitazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3186
 

Io tutta questa islamizzazione forzata non la vedo…vedo invece un mondo occidentale che pur di esportare i propri ‘valori’ ( falsi ) li sta distruggendo agli occhi stessi dei popoli ‘destinatari’ di tali attenzioni: preda, sconvolge, scinde, distrugge senza alcuna pietà ovunque nel globo. Il continuum europeo di cui si parla nell’articolo è estrapolazione moderna del lebensraum: allora aveva un suo perché, anche se esaltato ideologicamente a fini di contraddittoria, folle e criminale soppressione di quei popoli ( indoeuropei come i russi e gli ucraini ma anche sarmatici, altaici ecc. ) per fare spazio al teutonico contadino-soldato, pure lui indoeuropeo ma più ‘puro’... Oggi mi pare assai dubbio sostenere l’idea di un continuum separato dal resto del mondo, completamente occidentalizzato, e continuum specifico e differenziato dall’estremo oriente russo sino al Portogallo: ditemi su quali tratti culturali, etnici, linguistici oggi si potrebbe fare perno per costituire tale individualità ‘pura’ che non siano oggi tratti derivati dall’americanizzazione totale del mondo intero o farneticazioni di ideologi nati 80 o 90 anni dopo. In questa omogeinizzazione forzata l’occidente ha distrutto sè stesso, la sua parte più veritiera, la sua vera cultura: dopo aver dominato incontrastato per tanto tempo oggi appare non aver più nulla da dire di nuovo che non sia Apple, Starbuck, droni e compagnia bella... E l’Islam non c’entra proprio nulla. E’ l’inglese e non l’arabo la lingua dominante...
P.S.: vorrei rimarcare ancora una volta che il Donbass e regioni limitrofe sono le terre da cui partirono i goti ( ostrogoti e visigoti ) nelle loro migrazioni altomedievali e fino agli anni ’30 esistevano ampie comunità che parlavano tedesco… poi esodate in parte in Germania ed in parte eliminate da Stalin con la sua consueta brutalità. Il resto dell’Ucraina è al nord polacca, ad ovest ungara e sud-slava con ampie sacche di popoli minoritari oggi in via di totale scomparsa. E’ un paese che non ha alcuna omogeneità, neppure linguistica: l’ucraino è diventato lingua ufficiale sul calco del russo all’inizio dell’età moderna e nelle regioni si continuano a parlare le proprie lingue locali. Dunque l’idea neo-nazi ( anche qui: quale ? Eredità ancestrale o piuttosto coazione ripetere facendosi governare da jewish ? ) di forgiare una patria ucraina unitaria e monolitica pensata tale esistente in un mitico passato non pare proprio coerente con la sua storia e la sua realtà attuale. Ricordiamoci della storia. E’ sempre utile per evitare di scrivere e fare cose assurde...


RispondiCitazione
cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Il giornalista e storico Fabio Bozzo ha analizzato questa situazione con il suo libro “Ucraina in fiamme. Le radici di una crisi annunciata”. Un testo che offre importanti riflessioni, dall’autodeterminazione dei popoli alle conseguenze, specialmente sul lungo termine, dei totalitarismi..

Ma in questo libro, dove ho cercato di dare un’informazione neutrale per dare i mezzi ai lettori di farsi una loro idea personale sulla situazione...

Proporre i propri punti di vista è sempre interessante, lo è assai meno quando l'intervista è una sceneggiata fra intervistatore (un giornalista) ed intervistato (un altro giornalista) per pubblicizzarne un libro e magari aiutarlo a sbarcare il lunario. Il brunovespismo alligna anche a nord delle alpi...


RispondiCitazione
Condividi: