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Scollochiamoci da soli,prima che a espellerci sia il sistema


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Non è uno scherzo. E nemmeno l’ennesima beffa di Elsa Fornero, la temutissima Signora delle Pensioni, matrigna degli “esodati” d’Italia. Si chiama, per davvero, Ufficio di Scollocamento. E’ un libro, ma anche un sito. Un progetto di assistenza integrato, un’uscita di scurezza. Parola d’ordine: «“Scollochiamoci”, prima che sia il sistema a farlo. Del resto, non lo sta già facendo?». Eccome: siamo di fronte alla più grave crisi della storia moderna. I grandi manovratori e i loro trombettieri ostentano fiducia: ce la faremo anche stavolta, dicono, anche se a prezzo di sacrifici atroci. I più deboli in ginocchio, il ceto medio impoverito e terrorizzato dalla recessione, spolpato e tradito dalla politica e dalle banche. I critici denunciano il “golpe” della finanza: oscuri profitti stellari, ricavati proprio dalla speculazione sulla crisi. Un’altra scuola di pensiero avverte: anche se ci liberassimo degli sciacalli, dovremmo prepararci a decrescere, perché un’epoca lunga 200 anni è finita per sempre.

«Tra qualche tempo, quando saremo tutti costretti a “scollocarci” a causa del crollo dei presupposti su cui è basata la nostra società, qualcuno Simone Perotti ripenserà a oggi con qualche rimpianto: potevamo cambiare, prima di essere cambiati. Ma forse sarà tardi per dolersene». Lo skipper Simone Perotti, autore del bestseller “Adesso basta”, dopo quasi vent’anni di lavoro nel settore della comunicazione ha lasciato tutto e oggi si dedica a scrivere e navigare. “Ufficio di scollocamento” l’ha scritto insieme a Paolo Ermani, presidente dell’associazione Paea, che sviluppa “progetti alternativi per l’energia e l’ambiente”. Da oltre due decenni, Ermani lavora sui temi energetici, ambientali e degli stili di vita; lo scorso anno ha firmato con Valerio Pignatta il saggio “Pensare come le montagne”, ed è tra gli ideatori del quotidiano on line “Il Cambiamento”, diretto da Daniel Tarozzi. «Il primo Ufficio di Scollocamento – raccontano gli autori – è nato all’inizio del 2012 da un’idea elementare: il lavoratore infelice e frustrato, che si sente un estraneo in gabbia, è anche poco produttivo. Aiutarlo a “scollocarsi” è un vantaggio per la collettività e un’occasione per la persona».

Sembra un discorso accademico, di quelli che si possono fare in tempo di pace: proporlo oggi, con la crisi che morde e spaventa milioni di famiglie, richiede un coraggio non comune. Eppure: «Gli autori – spiega l’editore, Chiarelettere – si rivolgono ai sindacati, alla classe dirigente, alle associazioni degli imprenditori, a chi oggi dibatte sull’articolo 18, per dire una cosa semplice: lavorare e basta, produrre e basta, crescere e basta, a qualunque costo, è distruttivo». Ergo: «Cambiare rotta è indispensabile e urgente». Così, l’Ufficio di Scollocamento è un’iniziativa pensata «per generare benessere e per ricominciare a vivere». In concreto: la stessa Paea, in collaborazione con “Il Cambiamento”, ha organizzato il proprio “ufficio di scollocamento”: «Il nostro – spiega Daniel Tarozzi – è uno sportello per aiutare le persone a “scollocarsi” da lavoro eccessivo, stile di vita sbagliato, stress, ansia, consumismo, assenza di senso, e costruire una nuova vita». Lo sportello offre consulenza, assistenza, corsi, e la preziosa testimonianza di chi si è già felicemente “scollocato”, beato lui. Ma non solo: il servizio è anche una piattaforma per incontrare progetti interessanti, ricevere stimoli, imbattersi in nuove opportunità per cambiare lavoro. «E’ un cammino di Daniel Tarozziemancipazione dalla cultura imperante, che non produce autentico benessere ma schiavitù e omologazione».

Primo passaggio: il libro. Utile mappa per orientarsi, ragionare, capire. Possibile che in quest’Italia devastata dalla disoccupazione possa nascere persino la voglia di “scollocarsi”, da parte di chi un lavoro ce l’ha e, di questi tempi, il più delle volte se lo tiene stretto? Possibile, sì: se quell’impiego, anziché appagarti, ti guasta la vita. E allora può scattare il piano-B: “scollocamento”, istruzioni per l’uso. «Ho scritto questo libro insieme a Paolo Ermani – racconta Perotti – perché il sistema ci sta già “scollocando”». Non si tratta (solo) di rinunciare al posto fisso; presto, l’attuale economia si rivelerà da sola per quello che è: un miraggio, una parentesi terminale dal fiato cortissimo. Colpa del Grande Bugiardo, il sistema: «Ci aveva promesso cose che non mantiene». Per esempio, «che ci avrebbe dato la pensione in età ancora decente per poterci godere la nostra terza età». E poi: «Ci aveva promesso che avremmo potuto tutti lavorare, studiare, fare shopping, vivere in città: questo non può più avvenire, il sistema non drena più queste risorse. E allora, prima che ci “scollochi” lui, forzatamente – come sta già facendo, peraltro – occorre che ci “scollochiamo” da soli».

E’ un po’ come sulla nave Costa Concordia, quella del prode Schettino: si è salvato, dice Perotti, solo chi non ha atteso l’ordine (mai arrivato) di “abbandono nave”, e ha deciso di mettersi al sicuro da solo. Fino a ieri, i comandanti c’erano: idee, intellettuali, indicazioni precise per guidare la società attraverso trasformazioni epocali, «dalla segmentazione feudale alla monarchia, dalla monarchia alla repubblica, dai sistemi imperialisti a quelli comunisti». C’era sempre la possibilità di avvalersi di un’idea nuova: «Oggi questa opzione non c’è, nessuno ci sta dicendo qual è la strada giusta, e allora la rotta dobbiamo farcela da soli». Cambiare vita, direttamente: «Chi ce la fa, può fare da solo. Ma occorre, forse, un “ufficio di scollocamento” per aiutare tante persone a rendersi conto prima di tutto del problema, e poi a lavorare per un cambiamento olistico interiore, esistenziale, filosofico, politico». Strumenti e attrezzi per una possibile resurrezione: tensione Paolo Ermanimorale, salute autentica, manualità, auto-produzione, micro-agricoltura e micro-generazione energetica. «Occorre fare un percorso per “scollocarsi”, sempre che non si voglia attendere l’ordine del comandante – che temo non arriverà, o arriverà troppo tardi».

Nel dubbio, meglio prepararsi: ricominciare a imparare, a “saper fare” con le proprie mani, riducendo le dipendenze che ci lasciano in balia dei grandi sistemi centralizzati: lavoro, finanza, casa, alimentazione, energia. «Il pensiero dei politici, dei grandi opinion leader e dei sindacalisti è chiaro: questo sistema non è sbagliato, va solo fatto funzionare a pieno regime», aggiunge Perotti. «Per loro, è giusto che passiamo una vita a lavorare per consumare e sprecare: lavorano per il collocamento indefesso e inevitabile dentro questo sistema». Da Vendola a Gasparri, in fondo «sono tutti sul molo, stanno ai piedi della passerella in alta uniforme, e dicono ai passeggeri di sbrigarsi a prendere posto sulla nave, che però sta affondando. Il loro obiettivo è farci salire tutti a bordo: se poi c’è rischio di naufragio, non è cosa che li riguardi». Un libro scomodo, che secondo Paolo Ermani sta subendo un clamoroso boicottaggio: il direttore di un importante quotidiano ha spiegato a Perotti che non lo avrebbe recensito, temendo il messaggio che contiene. Ma, nonostante la “congiura del silenzio”, il volume ufficio di scollocamentosta scalando le classifiche: a sole due settimane dall’uscita, era già all’ottavo posto nella graduatoria di “Repubblica” per la saggistica.

In ogni caso, niente paura: a volte, il silenzio-radio porta fortuna. Poco dopo il Duemila, Giulietto Chiesa scrisse “La guerra infinita”. Un libro profetico, che annunciava la drammatica fine di un’epoca: per la prima volta, al pubblico italiano rivelava verità così imbarazzanti da indurre i media a rinunciare a qualsiasi recensione. Tutto inutile, per fortuna: fu un bestseller clamoroso. I tempi, come cantava quel tale, st
avano per cambiare. Tutte le peggiori previsioni erano azzeccate. E ora, eccoci qua: da una parte Monti e la Fornero, col loro aplomb spettrale, e dall’altra gli eretici dello “scollocamento”. «Forse – dice Ermani – l’aspetto più “sovversivo” del libro è che non auspichiamo condottieri o magiche riforme dall’alto che tanto vanno di moda e non creano fastidi a nessuno, ma insistiamo sulla presa di coscienza individuale e la conseguente azione che poi, unita e supportata a quella degli altri, può diventare valanga inarrestabile». Altro elemento probabilmente poco digeribile, la mancanza di qualsiasi esclusiva per l’idea dell’Ufficio di Scollocamento: la stessa Paea organizza il suo, ma invita chiunque a imitarla, per conto proprio. Un messaggio politico: «Non prevediamo copyright, loghi, movimenti, partiti, religioni, messia, officianti». E’ tutto più semplice: «Diamo questa idea alla disponibilità di tutti. E questo, nel mondo-mercato di oggi, è intellettualmente inaccettabile».

(Il libro: Simone Perotti e Paolo Ermani, “Ufficio di scollocamento”, Chiarelettere, 144 pagine, euro 11,50).

Fonte: www.libreidee.org
24.05.2012


Citazione
Awa
 Awa
Estimable Member
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Post: 143
 

Aria fritta!

Ho già avuto modo su un'altro blog tempo fà, di scontrarmi per questo personaggio Simone Perotti.

dal blog di Perotti scritto dal medesimo:
"Se lo scollocato non ha soldi si astiene dal consumare e non ne fa un dramma né si rivolge alle banche, agli strozzini o alle mafie. Riduce movimenti e bisogni, ma non è triste per questo. Semmai se ne compiace, esaltando la propria libertà. Lo scollocato pensa che si possa fare molto di più con molto meno, che ci siano mille cose da autoprodurre, e che è molto divertente imparare a farlo.
Lo scollocato non si annoia. Cammina molto, riprende a stancarsi fisicamente, e così facendo forse si scolloca anche dalle malattie di quest’epoca insana, evita il diabete e l’obesità, combatte con l’azione i trigliceridi e il colesterolo.
Lo scollocamento è la cultura di chi vorrebbe arrivare alla fine sapendo che ha tentato una strada diversa, usando la propria testa, facendo quello che è meglio, individualmente o in una comunità di consapevoli. Uomini, sempre, dunque terribili distruttori, unici esseri viventi ad avere coscienza di sé pur incapaci di comprendere la propria stessa vita, ma non schiavi, non a testa bassa, non
oppressi dal senso di colpa di una vicenda umana che li rende tristi, in costante difetto verso la natura. Lo scollocato spera, ma lo fa perché ha fondati motivi di successo, perché pensa, progetta e agisce, perché sa di avere molte doti e le usa.
Lo scollocato un giorno si è detto: «Ma tutta questa fatica, tutta quest’ansia, non varrebbero una vita migliore?». E allora si è alzato dalla sala d’aspetto dell’ennesimo colloquio di lavoro, ha oltrepassato la porta senza una parola, è uscito all’aperto.
E ha ricominciato a vivere."

Ma ci rendiamo conto dell'ovvietà?
"Se lo scollocato non ha soldi si astiene dal consumare e non ne fa un dramma né si rivolge alle banche, agli strozzini o alle mafie"..

Ai nostri figli possiamo dire: astenetivi dal mangiare e non fatene un dramma!

E' facile dare consigli su come cambiare vita, quando si è incassato una super liquidazione da Manager, si ha una casa di proprietà vicino al mare, e si scrivono libri e articoli per varie testate, inspiegabilmente letti da molti.

Inoltre, anche organizzare corsi di formazione per imparare a scollarsi può contribuire al reddito dello "scollocato di professione":
http://www.ilcambiamento.it/associazione_paea/nasce_ufficio_scollocamento.html

PER COMINCIARE

Ufficio di Scollocamento: 1° incontro per la fase di orientamento (Milano)
San Giuliano Milanese (MI), dal 24/2/12 al 26/2/12

Ufficio di Scollocamento: 1° incontro per la fase di orientamento (CIMI)
Roma, dal 24/3/12 al 25/3/12

Ufficio di Scollocamento: 2° incontro per la fase di orientamento
Parco dell'Energia Rinnovabile - Umbria, dal 11/5/12 al 13/5/12

Ufficio di Scollocamento: 2° incontro per la fase di orientamento (Viaggio studio in Germania)
Centro per l'Energia e l'Ambiente di Springe, Germania, dal 3/8/12 al 12/8/12

QUOTA DI PARTECIPAZIONE del 2°incontro:
Il contributo per la partecipazione al corso è di 250€ e comprende: organizzazione, visita guidata, lezioni, vitto e alloggio. La cucina è vegetariana e biologica.

INFO E ISCRIZIONI
Segreteria organizzativa PAEA
Tel. 06 98381339
Tel/Fax 06 9300412
Email: [email protected]

Comunque, tutto questo è il mio modesto parere su chi fà soldi con la disperazione e la speranza della povera gente, che mai come adesso,farebbe qualsiasi cosa per vedere un po' di luce nella propria vita.

Alla Sig.ra Fornero : "quanto ci manca il vecchio ufficio di collocamento!"
👿


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marzian
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 521
 

E' facile dare consigli su come cambiare vita, quando si è incassato una super liquidazione da Manager, si ha una casa di proprietà vicino al mare, e si scrivono libri e articoli per varie testate, inspiegabilmente letti da molti.

Non saprei se i dettagli (ad esempio la liquidazione) siano corretti, ma sostanzialmente sono d'accordo.

Ho appena letto "Adesso Basta" di Simone Perotti ed anche i testi dei più noti "downshifter" internazionali (Tim Ferris, Leo Babauta)... Per molti aspetti hanno ragione da vendere, ma restano dei ricchi che si godono la vita.

Poi ci sono tutti gli altri.


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