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Etnochicche di Spagna e Italia - 2


Black_Jack
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Prima di leggere guardate e ascoltate questo filmato di meno di un minuto.
Da un film di De Sica.

https://www.youtube.com/watch?v=Eo1KoIqB5Ac

Qualcuno sa come si chiama questo tipo di canto?
Probabilmente non lo sa nessuno, forse (forse) solo qualche napoletano o campano. Eppure questo modo di cantare lo abbiamo sentito tutti tante volte, sappiamo subito che è napoletano, chi conosce le basi della musica sa che quella quarta aumentata del modo "Lidio" è proprio una caratteristica partenopea e in generale delle musiche arcaiche. Però non ne conosciamo il nome...non è ignoranza o scarsa capacità di ascolto perchè se chiedi sulle differenze dei vari tipi di blues americano, di jazz (sempre americano), di musica caraibica qualcuno che ne sa qualcosa si trova sicuramente.
E' delle cose di casa nostra che non sappiamo nulla.

In Spagna invece le tradizioni musicali sono vive, praticate da moltissima gente, i generi vengono classificati minuziosamente, si studiano le caratteristiche musicali, ritmiche, coreografiche.
Perché loro sì e noi no?

Prendiamo le "Saetas", un canto devozionale che i fedeli eseguono durante le processioni al passaggio delle immagini sacre montate sui grandi macchinari teatrali di origine barocca portati a spalla da persone in costume.

A un certo punto un fedele si fa coraggio, a volte si fa prima il segno della croce o respira forte e poi comincia a cantare richiamando l'attenzione del corteo. Si può cantare dalla strada o da un balcone basso, può essere un fedele o in alcuni casi un cantante ingaggiato a pagamento per dare lustro alla casa.
Il capataz della processione individua da dove proviene la voce e ferma l'immagine sacra davanti al cantante. Se l'esecuzione è buona durante i respiri si lanciano degli "olé" o commenti di approvazione come nel "jaleo" flamenco.
La Saeta resta nella forma primitiva - più semplice - solo in alcune località, altrove si è flamenchizzata nel XIX secolo ed è diventata a pieno titolo un "palo" del flamenco, per la precisione un "cante a palo seco" ossia senza accompagnamento strumentale.
Il tema delle parole è sempre la passione di Gesù e il dolore della Vergine.
Un'arte antica di quelle che non si va a sentirle in un teatro seduti immobili su una poltroncina ma in cui esecutori e fruitori sono sullo stesso piano, che è viva e compresa da tutti in maniera chiara come fosse una comune lingua madre.

Vi metto una saeta famosa in una interpretazione di Rocìo Dùrcal in un vecchio film. Alto virtuosismo vocale, grande e commovente intensità drammatica ma soprattutto un piccolo capolavoro dal punto di vista compositivo con una gradazione di pathos calibratissima dall'entrata, al crescendo, al climax, fino al ripiegamento della dolorosa chiusura.

https://www.youtube.com/watch?v=AzsmDzZj7Xw

Le parole dicono:

Quien te ha crucifijado, quien te ha enclavad nesta cruz, quien te ha encoronado de espinas, quien te ha herido el costado; que ay (?) viene tu madre con el pecho traspasado.

Qui sotto vi metto una Saeta presa dal vivo a una processione a Priego, vicino Cordoba. La ragazza ha proprio l'accento andaluso e ha una voce splendida quando comincia a aprirsi. Guardate il segno della croce prima dell'attacco e dopo la fine.

Le parole dicono: "Chi mi dà una scala perché io salga al patibolo per levargli i chiodi etc etc"

https://youtu.be/W4DhkXn7wPA?t=36

Ecco, tutto questo c'è anche in Italia, in forme diverse, non "flamenchizzate" - ossia la performance non è arrivata al livello del "virtuosismo" dove la devozione sconfina nell'esibizione - ma c'è.
Solo che nessuno se ne interessa e quindi ovviamente non c'è stata alcuna evoluzione. Il potenziale però ci sarebbe e si tratta di qualcosa che non ha niente da invidiare ad altre tradizioni più famose come ad esempio quella del blues.

Ne parliamo alla prossima.


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makkia
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(nota: il primo youtube è privato)

Il modo lidio non è praticato perché quella quarta è "sgradita" (tosta sia all'orecchio che da intonare). Inoltre l'ineludibile allusione arabeggiante lo rende estremamente caratterizzato, e dunque richiede un contenitore musicale che sia adatto: insomma dove l'ascoltatore se l'aspetta.

Non per niente è usato solo in alcuni generi musicali, dove l'ascoltatore è predisposto ad accettarlo.

Sulle tradizioni, non so se concordo con te. Che non abbia niente da invidiare al blues...
Direi che sia quella napoletana (o, chessò, quella salentina) e anche quella flamenca hanno una (certa) capacità di permeare la loro cultura, come il blues.
Ma sono decisamente localizzate: il blues è trans-culturale. Non è solo l'anima del popolo che lo canta/suona, colpisce un po' tutti. E colpisce "duro" (sotto la cintura).


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Black_Jack
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Ops...ho sbloccato il video.

Ma scusa eh...il modo lidio è sgradevole a te che hai l'orecchio condizionato da chi non per niente chiamava la quarta aumentata "diabolus in musica".
Se i napoletani usano il modo lidio che viene chiamato anche "napoletano maggiore" - e che è tipico delle campagne quindi delle culture ctonie legate ai culti della terra - significa che non è difficile da intonare.
Difficile da intonare sono i modi flamenchi con quei melismi. Prova e vedi che cosa viene fuori.
In parole povere, "dicevano" che il tritono (quarta aumentata) è da vietarsi perché difficile ma la vera ragione non era quella.

Solo che nel medio evo il canto gregoriano è stato progressivamente semplificato, nei ritmi e nei melismi per cui tutto ciò che era legato a culture altre, ossia quelle delle campagne dei culti ctonii (quindi il contrario del Dio celeste), è stato cancellato o relegato al margine.

Qui senti cosa fa Liszt per introdurre l'Inferno di Dante. Ovviamente...

https://www.youtube.com/watch?v=qulOpRB0O_c

Prendi il blues originario e vedrai che anche quello era di una semplicità un po' troppo arcaica.
Poi si è evoluto ma da noi per tanti motivi questa evoluzione non è stata e non è possibile. Il potenziale nella musica italiana c'è eccome. Quella spagnola ha dato origine ai vari son e alla salsa ma mica perché è meglio, semplicemente da noi le tradizioni popolari sono sempre state considerate di meno valore, non si sa perché (anzi, si sa benissimo).

Il flamenco poi è dieci volte più complesso del blues solo che è troppo difficile per diffondersi ovunque. Il blues è facilissimo, chiunque abbia un po' di orecchio e una bella voce lo impara subito.
A cantare una saeta o una buleria non bastano pochi ascolti.

Tanto per chiarire metto una buleria di Sabicas. Me lo devi trovare un bluesman che sa suonare la chitarra così.

https://www.youtube.com/watch?v=CQspEjoPIik


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alecale
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Ops...ho sbloccato il video.

Ma scusa eh...il modo lidio è sgradevole a te che hai l'orecchio condizionato da chi non per niente chiamava la quarta aumentata "diabolus in musica".
Se i napoletani usano il modo lidio che viene chiamato anche "napoletano maggiore" - e che è tipico delle campagne quindi delle culture ctonie legate ai culti della terra - significa che non è difficile da intonare.
Difficile da intonare sono i modi flamenchi con quei melismi. Prova e vedi che cosa viene fuori.
In parole povere, "dicevano" che il tritono (quarta aumentata) è da vietarsi perché difficile ma la vera ragione non era quella.

Solo che nel medio evo il canto gregoriano è stato progressivamente semplificato, nei ritmi e nei melismi per cui tutto ciò che era legato a culture altre, ossia quelle delle campagne dei culti ctonii (quindi il contrario del Dio celeste), è stato cancellato o relegato al margine.

Qui senti cosa fa Liszt per introdurre l'Inferno di Dante. Ovviamente...

https://www.youtube.com/watch?v=qulOpRB0O_c

Prendi il blues originario e vedrai che anche quello era di una semplicità un po' troppo arcaica.
Poi si è evoluto ma da noi per tanti motivi questa evoluzione non è stata e non è possibile. Il potenziale nella musica italiana c'è eccome. Quella spagnola ha dato origine ai vari son e alla salsa ma mica perché è meglio, semplicemente da noi le tradizioni popolari sono sempre state considerate di meno valore, non si sa perché (anzi, si sa benissimo).

Il flamenco poi è dieci volte più complesso del blues solo che è troppo difficile per diffondersi ovunque. Il blues è facilissimo, chiunque abbia un po' di orecchio e una bella voce lo impara subito.
A cantare una saeta o una buleria non bastano pochi ascolti.

Tanto per chiarire metto una buleria di Sabicas. Me lo devi trovare un bluesman che sa suonare la chitarra così.

https://www.youtube.com/watch?v=CQspEjoPIik

scusa ,, non potevi dire una strunzata peggiore ,, il flamenco e più difficile mentre il blues è facilissimo ,, per favore smettila di dire cazzzzzzzzzate . facci un favore . la tua limitata conoscenza ti fa fare certe figuracce

il bues è semplice ... ed è pure suonata da un cieco : https://www.youtube.com/watch?v=IO5Ajf_eO_s


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makkia
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Ma scusa eh...il modo lidio è sgradevole a te che hai l'orecchio condizionato da chi non per niente chiamava la quarta aumentata "diabolus in musica".

Non ho detto è sgradevole "per me" 😉
Ho detto che lo è per chiunque non lo pratichi e non lo abbia nelle orecchie.

Anche il 5/4 della tradizione balcanica è facilissimo per loro ma chi ci si vuole mettere senza "averlo nel sangue" deve sputarlo, il sangue. Neanche si accorge che si tratta di un 2+3 e non della nostra sincope lombarda (1+2), quindi deve fare fatica anche solo per accorgersi che lo fa male.

Idem per il samba. Presino i jazzisti americani (che certo di tecnica e di ritmo non sono digiuni) lo fanno un po' "legato", poco naturale.

In parole povere, "dicevano" che il tritono (quarta aumentata) è da vietarsi perché difficile ma la vera ragione non era quella.

Veramente i preti entravano in abbazia da pre-adolescenti e non facevano un cazzo tranne pregare e cantare. Campavano immersi nella musica. La difficoltà non era davvero tecnica.
Il tritono era "sregolato" e dunque lascivo. E soprattutto, l'appoggiarsi al semitono come nota "forte" (e non di passaggio) dà, come ho detto, un sapore arabeggiante, inequivocabilmente sensuale, al modo.
Ecco perché era malvisto.
E' vero che è duro da intonare, ma questo non sarebbe un ostacolo se fosse culturalmente accettato. Io ho parlato di entrambe gli aspetti: difficile all'orecchio e alla voce. Ma soprattutto all'orecchio.

Solo che nel medio evo il canto gregoriano è stato progressivamente semplificato, nei ritmi e nei melismi per cui tutto ciò che era legato a culture altre, ossia quelle delle campagne dei culti ctonii (quindi il contrario del Dio celeste), è stato cancellato o relegato al margine.

La stai facendo un po' facile. TUTTA la musica profana è SEMPRE stata sospetta per i preti. Ma non significa che non la capissero.
E' che il gregoriano ha ingaggiato una battaglia (vittoriosa) per unificare il canto religioso, simile a quella (vittoriosa) che contemporaneamente portava avanti per unificare la liturgia: per dare unità alla chiesa cattolica. Un gioco di potere e supremazia, non c'è dubbio.
Ma questa battaglia è stata giocata anche sul campo dell'estetica.
Il gregoriano è purezza, gusto melodico, solennità. In altre parole dà piacere a cantarlo e ascoltarlo.
E ha messo le basi per un gusto impareggiabile per la melodia, che ha permesso all'Europa di produrre quel patrimonio musicale sterminato, unico, inarrivabile e universalmente riconosciuto che è la musica colta occidentale (ovvero "la musica classica").

Prendi il blues originario e vedrai che anche quello era di una semplicità un po' troppo arcaica.

Uhmmm... ancora un po' facile 😉
il blues "arcaico" esisteva in contemporanea agli spiritual, ai gospel, ai canti di lavoro e di schiavitù. Esisteva e si è evoluto, come dici tu, ma mica da solo: le marching band, il new orleans, il ragtime, il cajun. Tutta musica nera.
Un patrimonio grande e variegato, patrimonio in cui il bluesman non ha solo le dodici battute del suo blues, come riferimento, ma si gode tutta la sua cultura musicale.

ma da noi per tanti motivi questa evoluzione non è stata e non è possibile. Il potenziale nella musica italiana c'è eccome. Quella spagnola ha dato origine ai vari son e alla salsa ma mica perché è meglio, semplicemente da noi le tradizioni popolari sono sempre state considerate di meno valore, non si sa perché (anzi, si sa benissimo).

Perché sono oggettivamente meno complesse e articolate. E non siamo mica gli unici che hanno una musica popolare piuttosto stagnante.
Inoltre, non dimenticarti che l'Italia è stata per qualcosa come sei secoli la patria della musica colta.
Tutta Europa guardava a noi per sapere come si fa bella musica. Ancora nel '700 i viaggiatori stranieri si stupivano di sentir cantare per strada villotte a tre voci e arie d'opera.
Con tanto ben di Dio a disposizione, chi si occupava più di tanto della musica popolare, che al confronto era "semplice" e "banale"?

Il flamenco poi è dieci volte più complesso del blues solo che è troppo difficile per diffondersi ovunque.

Che c'azzecca la difficoltà con la diffusione?
I suonatori suonano, gli ascoltatori si limitano ad ascoltare, al massimo partecipare col ballo e qualche gesto ritmico.
E, fra parentesi, la musica gitana (non solo il flamenco) gira il mondo a dispetto della difficoltà: spopola.


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makkia
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scusa ,, non potevi dire una strunzata peggiore ,, il flamenco e più difficile mentre il blues è facilissimo ,, per favore smettila di dire cazzzzzzzzzate. facci un favore . la tua limitata conoscenza ti fa fare certe figuracce

In Pannello di Controllo trovi un aggeggio di Windows per evitare l'autoripetizione involontaria dei tasti. Credo sia quello con il disegnino del disabile in carrozzella.

il bues è semplice ... ed è pure suonata da un cieco: https://www.youtube.com/watch?v=IO5Ajf_eO_s

Questo ragtime sarebbe tecnicamente paragonabile a una buleria?
Fatti un favore e prova a suonare il pezzo che ha linkato Blackjack: quando ne sarai in grado, quei ragtime li suonerai anche dormendo.

E tutto senza entrare nel merito del fatto che se credi che i ciechi abbiano più difficoltà dei vedenti a suonare da paura, significa che non ne sai davvero un granché di musica, né di ciechi.


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Black_Jack
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scusa ,, non potevi dire una strunzata peggiore ,, il flamenco e più difficile mentre il blues è facilissimo ,, per favore smettila di dire cazzzzzzzzzate . facci un favore . la tua limitata conoscenza ti fa fare certe figuracce

il bues è semplice ... ed è pure suonata da un cieco : https://www.youtube.com/watch?v=IO5Ajf_eO_s

Alecale, ma mi linki le musichette di intrattenimento per i padroni bianchi?
E' CARINA NON DICO DI NO, ma è uno scherzetto.
Dal punto di vista tecnico, paragonata alla buleria di Sabicas che ho messo nel post sopra è acquetta fresca, ci siamo?

No, ma io i musicisti li conosco quindi non mi stupisco.
Discorso diverso per i compositori che hanno studiato al conservatorio (alcuni, eh? Mica tutti...), per i direttori d'orchestra, un pochino per clavicembalisti e organisti ma già meno. Il resto al di fuori del cortiletto di casa del genere che suona per lavoro non sa di cosa parla. I cantanti poi lasciamoli perdere.

Allora caro Ale: QUALSIASI COSA E' DIFFICILE FARLA BENE, OK?
Però un blues è fatto di tre accordi (numero 3 accordi) e al limite si fa con una scaletta pentatonica. Parlo di un blues elementare ma che è comunque "un blues" a tutti gli effetti.

Il flamenco ha diversi modi (musica modale), diversi ritmi per di più usando una poliritmia che in ambito europeo occidentale non è frequentissima (nei balcani invece la storia si complica), diversi stili a seconda di ogni città e soprattutto (qui è il punto) essendo iberico ma non portoghese, bensì spagnolo, ha la caratteristica dell'estremo virtuosismo sia del cantante, che del ballerino che del chitarrista (se poi vi cercate le percussioni flamenche - il cajon, usato anche in sudamerica - vedrete cose che forse non immaginate).

Dal punto di vista "virtuosistico" il blues, al contrario, non è per nulla evoluto. Quel chitarrista che hai linkato è simpatico, ha talento, ha tutto meno che il virtuosismo diabolico che può avere un chitarrista flamenco.

Poi oggi il flamenco è decaduto però lo è anche il blues che ripete sé stesso senza più inventiva e soprattutto senza più "cuore", quello vero.
Ma è un altro discorso.


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Black_Jack
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il bues è semplice ... ed è pure suonata da un cieco: https://www.youtube.com/watch?v=IO5Ajf_eO_s

Questo ragtime sarebbe tecnicamente paragonabile a una buleria?
Fatti un favore e prova a suonare il pezzo che ha linkato Blackjack: quando ne sarai in grado, quei ragtime li suonerai anche dormendo.

Si quis habet aures audiendi audiat...mah...certe cose proprio non le capisco...e sicuramente Alecale ha orecchio, non ho dubbi su questo...eppure...

Sei analitico quindi tendi a moltiplicare i discorsi. Cerco di sintetizzare.

Sul fatto che il modo lidio sia arabeggiante - e non piuttosto il carattere melismatico dei canti meridionali - ho i miei dubbi ma ne parliamo un'altra volta.

Il tritono era "sregolato" e dunque lascivo. E soprattutto, l'appoggiarsi al semitono come nota "forte" (e non di passaggio)

Se si parla di un tritono (tre toni consecutivi) qual è il semitono su cui ci si appoggia?
Cioè, scusa...come ti appoggi su un semitono? Non è che puoi intonare una bicordo di seconda minore con la voce...forse vuoi dire la "sensibile". Ma è "sensibile" in una scala maggiore, non nel lidio.
Il problema quindi è appoggiarsi sul tempo forte su un quarto grado aumentato (aumentato per noi, non per loro, ovviamente) che è una cosa che al nostro orecchio "stride" un po'.
Per noi dopo un tritono si deve salire ancora di un semitono per risolvere sulla tonica di una scala diatonica.
Ma mica ce l'ha ordinato il dottore di cantare solo sulle scale diatoniche, è una tradizione.
Se prendi la musica indiana sentirai delle intonazioni da far spavento che per loro sono perfettamente naturali.
Non è che "strida" in sé ma perché per noi è diventato simbolo di musica "altra" (stesso discorso per i ritmi che una volta si definivano "sincopati").

Qui comunque la vediamo in maniera diversa, io sono più relativista, ma non succede nulla. Giusto una precisazione poi continuiamo a pensarla ognuno come gli pare.

il blues "arcaico" esisteva in contemporanea agli spiritual, ai gospel, ai canti di lavoro e di schiavitù.

Mi sono spiegato male, non intendevo solo le prime forme di blues ma soprattutto la musica da cui proviene il blues. Questa per esempio

https://www.youtube.com/watch?v=oV2gGCVS0hs

cioè la musica africana tradizionale. Questo tipo di musica si è incrociato con quello che arrivava in America della musica europea delle classi alte, con la musica celtica ed è nata la musica dei neri d'America.
Quindi c'è stata un'ibridazione, quello ha generato una nuova forma di musica meticcia ossia nuova e più moderna.
Il flamenco (che è meticcio già di per sé), la musica da ballo delle classi alte, la musica africana hanno dato luogo alla musica caraibica; ma il son cubano nasce alla fine del XIX secolo, mica prima. Anche qui c'è stata una ibridazione.

Invece con la musica italiana l'ibridazione non c'è stata. O meglio c'è stata prima ma, caratteristica tutta italica, solo al servizio delle classi alte.

Perché sono oggettivamente meno complesse e articolate. E non siamo mica gli unici che hanno una musica popolare piuttosto stagnante.
Inoltre, non dimenticarti che l'Italia è stata per qualcosa come sei secoli la patria della musica colta.

Appunto. In Italia le tradizioni popolari erano tutto meno che stagnanti solo che sono state cooptate in maniera radicale dalle classi dominanti.
Le quali per tutta una serie di motivi, a partire dal cinquecento, hanno cominciato ad appropriarsi delle spinte artistiche autonome del popolo (tradizioni ma anche innovazioni, come il volgare, ad esempio) in funzione di distinzione sociale per il mantenimento del potere (diversa la situazione nel trecento-quattrocento).
La ricchissima (dico ricchissima) tradizione popolare italiana è stata asservita, relegata ad ancella della cultura della ruling class proprio mentre in altri paesi come la Spagna nascevano le tradizioni che conosciamo oggi, il suo sviluppo bloccato sul nascere e il suo movimento originale sminuito come "idiotismo" culturale, il tutto a soli fini politici di dominio (in un contesto dove la classe dominante non aveva più spinta espansiva essendosi resa vassalla delle classi dominanti europee). Per giustificare il loro potere gli restava solo la distinzione sociale - anche e soprattutto sotto forma di "arte" - nei confronti di un popolo al quale non avevano più alcun progetto di sviluppo o conquista da offrire.

Che c'azzecca la difficoltà con la diffusione?
I suonatori suonano, gli ascoltatori si limitano ad ascoltare, al massimo partecipare col ballo e qualche gesto ritmico.
E, fra parentesi, la musica gitana (non solo il flamenco) gira il mondo a dispetto della difficoltà: spopola.

Tana per Makkia!!! Non sei mai stato ad ascoltare flamenco in Spagna.
Il vero tablao flamenco è un posto dove il proprietario del locale affitta un chitarrista che suona le falsetas e sono gli avventori che cantano.
E sanno tutto di scale, modi ritmi...devi sentirli parlare...e poi oggi tutto si sta degradando quindi anche il flamenco diventa sempre di più un semplice show di professionisti con gli spettatori che guardano ma quello originale era fondato sulla partecipazione attiva di tutti. Qualcosa però ancora resta e rovistando in Andalusia trovi posti interessanti (attenzione che vanno avanti fino alle cinque del mattino e cominciano appena a scaldarsi verso mezzanotte, prima è per i turisti).
Oh, poi a te piace di più il blues e nessuno discute ma in quanto a valore musicale il flamenco non ha nulla di meno e anzi sotto certi aspetti è più evoluto.
Il fatto importante è che i neri hanno una musicalità unica al mondo (specialmente quelli dell'Africa Occidentale) per di più con la capacità (più ieri che oggi) di saper improvvisare insieme senza preparazione e hanno una energia espressiva - magari a uno stato più istintivo e meno "linguistico" - superiore a quella di qualunque altro popolo.
Ma se loro eccellono in quelle qualità gli europei occidentali, i balcanici, gli indiani ne hanno altre, meno immediate forse ma altrettanto essenziali quindi, come ho detto, quello che conta è l'ibridazione e il meticciamento.
Il quale però funziona solo se c'è un humus di conoscenza, competenza e pratica da parte della gente e lì invece mi pare che stiamo regredendo di brutto.


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alecale
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ma visto che parlate di difficolta di questo difficoltà di quello ,, ma voi siete musicisti per capire cio' che difficile e quello che non lo è ?
io sono 30 anni che suono professionalmente in tutta europa e anche negli states e vivo in irlanda da 15 dove la cultura musicale è giornaliera .

https://www.youtube.com/watch?v=jNSSHa1pGM0 questo sono io

infatti il jazz che è la massima espressione musicale di oggi arriva dal flamenco ...

jack se solo ti saresti soffermato ed ascoltato cio' che ho postato di saresti accorto che il pezzo che ho postato di blind blake e proprio di 3 accordi .

a uno come makkia manco gli rispondo .


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Black_Jack
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ma visto che parlate di difficolta di questo difficoltà di quello ,, ma voi siete musicisti per capire cio' che difficile e quello che non lo è ?
io sono 30 anni che suono professionalmente in tutta europa e anche negli states e vivo in irlanda da 15 dove la cultura musicale è giornaliera .

https://www.youtube.com/watch?v=jNSSHa1pGM0 questo sono io

infatti il jazz che è la massima espressione musicale di oggi arriva dal flamenco ...

jack se solo ti saresti soffermato ed ascoltato cio' che ho postato di saresti accorto che il pezzo che ho postato di blind blake e proprio di 3 accordi .

a uno come makkia manco gli rispondo .

Invece Makkia ci sente, non è sordo.
Nemmeno tu per carità, però sei settoriale come tutti gli strumentisti.

Naturalmente non ho mai detto che il jazz deriva dal flamenco, non so da dove sia saltata fuori questa sciocchezza.

Il pezzo di Blind Blake poteva essere pure una fuga a sei voci con doppio soggetto ma sai benissimo che un blues di base è fatto da tre accordi.

Comunque permettimi una domanda senza la minima cattiveria.
Vivi in Irlanda. Dimmi, rigorosamente senza cercare su Google e senza chiedere a nessuno, la differenza fra un jig, un reel e un hornpipe.
Ma sportivo senza barare quindi se non lo sai scrivi che non lo sai.


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Georgejefferson
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In questo video c'e' una bellissima versione di "la isla bonita" di Madonna.

Si nota il cajon e non solo (balli e tanto "calor").

Non sarà tecnicamente sofisticata, ma molto passionale (al di la di madonna, aspetto commerciale ecc..)

https://www.youtube.com/watch?v=2qqfks02eyY


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alecale
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jig 123 456 REEL 1234

ti posso dire che la musica irlandese dopo un po mi annoia sia ad ascoltarla che ancor prima a farla ,,,,, preferisco appalachian dove oltre all scottish e irish ce del nero .

il blues lo si puo suonare anche con un solo accordo non cè ne bisogno di 3
e se lo si espande puo arrivare ad essere jazz anche più di 30 . se ti limiti a concepire la difficoltà di un genere piuttosto di un altro dal numero degli accordi o dalle scale che si usano , tu non hai capito molto di musica , oppure ai una visione ristretta e customizzata a cio' che ascolti con grande senso di superiorità perché ascolti cio' che ritieni la superiorità ,,, infatti charlie parker pure lui era appassionato di flamenco . e guarda che il flamenco qui a cork si suona , conosco danzatrici e musicisti di flamenco , e pure di fado che a me garba un po di più del flamenco ;;;; ma come vedi io da buon jazzista non faccio mai paragoni di difficoltà I only tell you good luck dude !


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Georgejefferson
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Cero Jazz, e certo Flamenco, hanno similitudini anche riguardante la NON schemabilità, la NON linearità, la NON semplicità. Ma si coglie il bello col cuore (metaforicamente parlando)

Non so dove possa portare la ricerca spasmodica del "primato".
Anzi, spesso e' proprio quella ricerca esasperata del "primato" (in tantissimi ambiti anche oltre la musica), forse a volte impossibile da trovare con certezza scientifica, che divide, al posto che unire.

Anche quello, da un certo punto di vista, e' strumento millenario funzionale al potere.

Non parlo di nessuno qua in particolare.


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Black_Jack
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, oppure ai una visione ristretta e customizzata a cio' che ascolti con grande senso di superiorità perché ascolti cio' che ritieni la superiorità ,,,

Io la superiorità? Ma ti leggi quando scrivi?

Intanto ok per i jigs e reels ma non per l'hornpipe sul quale hai elegantemente glissato ma che pure sta in Irlanda. Vedi che spesso si è settoriali anche avendo le cose sotto al naso.

Poi scrivi troppo sparato e disordinato...hai lo scrivi "ai" senza "h", invece di "fossi" scrivi "saresti"...rilassati, non devi sempre spingere sull'acceleratore.

Sei un musicista, nessuno lo nega ma purtroppo quando si parla di musica non basta. Anzi a volte ti spinge a trascurare cose importanti.

Sulla difficoltà tecnica, è una delle poche cose oggettive in musica (parlo di etnica autentica, non di musica entrata nel giro degli affari).
Spagnoli e balcanici sono i più agguerriti seguiti dagli irlandesi (celtici in generale).Poi se non sei d'accordo,,,,,non fosse grave assaje,,,!..1basta che cer devrtimmo a scolatre mussica...---ééééééé!!!nun si daccordo???)=,..,,,,

PS: Sul fatto che la musica iralndese ti annoia me lo segno e lo vado a incidere sul bronzo per appenderlo fuori della porta di casa.....mo' torn..--,,,,

,

£%/()

.


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Black_Jack
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Ma non c'entra il primato.
Un chitarrista flamenco fa cose più difficili di un chitarrista di blues. Punto.
Un violinista tzigano (quindi un semi etnico) mangia in testa a un fiddler irlandese. Ripunto.

Poi prendi lo tzigano lo metti a suonare musica irlandese o uno spagnolo a fare il blues e lo fanno male. E' una cosa che si sa.

Ma vale anche per la classica. Il ritmo della musica classica è meno evoluto di quello cubano. La gente si incazza e dice "Ah! Ma Bartok!!! Ma Stravinsky!!!"
Non c'entra una mazza, i ritmi cubani danno più spinta e ti danno la voglia di muoverti mentre quelli classici molto più di rado.
Però la Sagra della Primavera o Il Mandarino Miracoloso sono due capolavori "su un altro piano".
Sono dati di fatto ma la gente si incazza e non si sa bene perché.

Come qui si diceva che non è vero che i neri fanno il blues meglio dei bianchi.
E' una stronzata, sono sempre meglio i neri.
Però poi se vuoi la musica da film per orchestra tipo John Williams (cioè fatta molto bene) devi prendere un bianco perché la fa meglio.

Ovvietà che però fanno rodere il chiccherone...perché? Non si sa...


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