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Analisi sul Kossovo & Milosevic sobria e piena di spunti


paolom
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Il pianto di Tadic sulle tombe di Vukovar, gli sputi della Comunità Internazionale su quella di Milosevic

E adesso Tadic va a chiedere perdono a Vukovar. Non è che la cosa mi sconvolga più di tanto dato che oramai anche il Kossovo dal 21 fabbraio 2008 è stato riconosciuto “indipendente”, ma vorrei riflettere su alcune cose.In centinaia di titoli di quotidiani si leggeva la parola “Genocidio” e si tirava il ballo Milosevic quale responsabile di questo atto, finché il tribunale dell’Aja ha stabilito che il governo serbo non ha mai avuto responsabilità per ciò che è avvenuto a Srebreniça. Su qualche testo scritto con criterio si leggeva invece la parola “Massacro”.Si sa, il leader carismatico serbo era figura “preoccupante” per la Nato e per doveva per forza essere appellato come dittatore, leader del regime, genocida; così come è avvenuto per Saddam Hussein e come avverrà probabilmente per tanti altri politici che oseranno riflettere su un certo ordine mondiale.Una guerra è una guerra ed è normale che ci siano i massacri, non è che si possa pensarla come una sorta di area virtuale in stile “Isola dei Famosi” dove una decina di disperati in costume da bagno lottano per la sopravvivenza mediatica. In guerra si portano le armi, si portano le mine, si portano le contraeree; si portano i caccia bombardieri che lanciano su obiettivi molto spesso non proprio militari e in guerra si va con abbigliamento ed un equipaggiamento militare perchè vale in concetto “Mors tua, vita mea”…..se si portassero fiori o aeroplanini di carta pesta probabilmente la gente non morirebbe. Eppure ci sono gruppi politici che sbraitano contro la guerra e poi hanno referenti in parlamento che votano per il rifinanziamento delle missioni all’estero. Le chiamano missioni di pace e le fanno addestrando incursori, paà, lagunari, tutti corpi scelti e preparatissimi per l’attacco. E poi, dal momento che siamo noi europei ad andare in altri paesi, come si fa a parlare di difesa? Difesa da chi? Non ci stupiamo se si perde la vita, dal momento che si decide di fare “Il soldato” perché oggi, quando si sceglie di fare missioni fuori dal paese, si firma un modulo dove è scritto a chiare lettere che il rischio di morte è molto più elevato di quello che può avere un direttore di banca o il socio di una cooperativa di pulizie. Però quando muore un soldato (che magari ha ucciso decine di civili, donne e bambini) si fanno i funerali di Stato, quando muore un poveretto lavorando a ripulire una cisterna o cadendo da un’impalcatura mentre suda per ore ed ore sotto il sole di agosto senza la minima osservanza di norme per la sicurezza, la famiglia deve combattere per avere un risarcimento che molto spesso neanche arriva.E per quanto riguarda le dicerie di supposti ordini arrivati da Belgrado per l’azione portata avanti da Mladic e Karadzic parlare di genocidio è ridicolo! Vorrei ricordare che questo termine è stato usato per la prima volta l '11 dicembre 1946, all'Assemblea generale delle Nazioni Unite che riconobbe il suddetto crimine con la risoluzione 96 come "Una negazione del diritto alla vita di gruppi umani, gruppi razziali, religiosi, politici o altri, che siano stati distrutti in tutto o in parte". C’è da chiedersi perché non si sia usato, seppur con la logica della retroattività, anche storicamente per giudicare nazioni come la Spagna, l’Inghilterra ed altri stati “occidentali civili”. Si, paesi che firmano gli appelli contro quella o quell’altra pena di morte, per intendersi), quegli stati che vantano di rispettare la convenzione di Ginevra (e poi cacciano i rom con gli stessi metodi di una disinfestazione territoriale o di una derattizzazione). Per loro il termine coniato nel 1944 da Raphael Lemkin - giurista askenazita, è tabù.Non vedo sinceramente il nesso, per quanto si voglia avventurarsi in una sorta di condanna obbligatoria a Milosevic, fra genocidio e guerra dei Balcani. Certo è che senza l’utilizzo improprio di questa parola, per il consenso dei più, l’indipendenza del Kossovo forse non sarebbe stata riconosciuta. Ci sono tante aree in Europa che chiedono di diventare Nazione, partendo dalla Spagna con i territori Baschi (Euskal Herria), per arrivare a qualche fanatico che vorrebbe la Padania come stato indipendente. Ma dato che non esiste una guerra, almeno fino ad ora, non ci possono essere i presupposti per parlare pulizie etniche, di stermini di massa o altro. Addirittura qualche studioso azzarda l’ipotesi di “genocidio ideologico” senza che nessuno scontro fisico sia realmente verificabile. Insomma Bossi, Borghezio e Calderoli vanterebbero il titolo di criminali dell’umanità!Dove siamo arrivati con il moderno concetto di “occidentalizzazione del globo”!Piangere a Vukovar dei morti e a chiedere scusa per una guerra che ha visto avventure e disavventure che in tutti i conflitti sono “la norma” è come spianare la strada ad una nuova politica che usa il ricatto dell’accusa di pulizia etnica per fini di potere globale. Un’asse che sta creando un nuovo equilibrio troppo, troppo pericoloso, dove i poteri forti riescono a mettere i loro persi contrapposti per scambiarsi, all’evenienza, favori e merda.

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