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CH - Cantoni favorevoli alla Riforma III delle imprese


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http://www.gdp.ch/svizzera/cantoni-favorevoli-alla-riforma-iii-id152701.html

Svizzera
Cantoni favorevoli alla Riforma III
I Cantoni svizzeri non hanno dubbi: la riforma dell'imposizione delle imprese crea stabilità e sicurezza, in quanto tutela posti di lavoro e gettito fiscale.

Ats - 13 gennaio 2017

I Cantoni sono favorevoli alla terza riforma dell'imposizione delle imprese (RI imprese III), in votazione il 12 febbraio, anche se il prezzo da pagare è alto. Lo ha detto oggi a Berna il giurassiano Charles Juillard, presidente della Conferenza cantonale dei direttori delle finanze.

I mancati introiti per i cantoni possono essere calcolati in due miliardi di franchi, ma il vero interrogativo da porsi è un altro: bisogna chiedersi a quanto ammonterebbe la fattura "se non si facesse nulla", ha affermato.

La riforma III delle imprese mira, lo ricordiamo, a preservare la competitività della piazza economica elvetica anche dopo la prevista abolizione delle agevolazioni fiscali per le società holding e di gestione, considerate concorrenza sleale a livello internazionale. In totale sono interessate circa 24'000 aziende.

Per impedire che si trasferiscano all'estero, sono sul tappeto diverse soluzioni, tra cui i cosiddetti patentbox, strumenti che consentono un'imposizione privilegiata, ossia più bassa, dei redditi generati dalla proprietà intellettuale. Le autorità cantonali dal canto loro hanno previsto di ridurre le aliquote di tassazione degli utili.
Oltre ai due miliardi persi dai Cantoni, alla Confederazione verrebbero a mancare 1,1 miliardi: si tratta di una sfida non da poco, ha detto Juillard, ma non bisogna esagerare: sul totale del gettito fiscale i mancati introiti rappresentano solo alcuni punti percentuali. La riforma "non è un pozzo senza fondo", ha aggiunto.

Christoph Brutschin, presidente della Conferenza dei dipartimenti cantonali dell'economia, ha sottolineato che negli ultimi otto anni il numero delle imprese straniere presenti in Svizzera è continuato a scendere, fenomeno che ha avuto conseguenze sull'occupazione. Il motivo è da ricercare nell'incertezza che regna sul piano dell'imposizione fiscale, che ha tenuto lontano le aziende internazionali. La riforma crea nuovamente stabilità e sicurezza: si sa nuovamente quali regole vengono applicate, ha aggiunto. Un contesto concorrenziale dal profilo tributario è decisivo per gli investimenti delle aziende: gli strumenti previsti dalla riforma rafforzano peraltro la posizione della Svizzera quale sito per le imprese innovative.

Jean-Michel Cina, presidente della Conferenza dei governi cantonali, ha insistito su un punto: la riforma ha il pregio di tutelare i posti di lavoro in Svizzera e il gettito fiscale che ne deriva. Se le aziende internazionali dovessero andarsene, scomparirebbero anche le tasse che pagano allo stato. Cina ha anche messo in evidenza il carattere federalista della riforma, che lascia ai cantoni ampi spazi di manovra. La riforma non è gratuita, "ma se non si fa nulla il prezzo da pagare è più elevato".


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