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Chi governa in Argentina?


cubainforma
Noble Member
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Iroel Sánchez

Molte volte si è detto che si può avere il governo ma non il potere, se prima era così, in un contesto in cui quest'ultimo si è trasferito ai grandi media e loro finanziatori, tale affermazione è diventata più reale che mai.

Pertanto, piuttosto che parlare dei media filo-governativi, sarebbe opportuno,oggi, fare riferimento a governi promediatici per descrivere la relazione tra imprese come Televisa e Clarin e vari dei vincitori nei più recenti processi elettorali in America Latina.

Davanti alla decisione del Canale Cablevision, appartenente al Grupo Clarin, di cessare la distribuzione del segnale del canale multinazionale latino-americano TeleSUR, molti si sono nascosti dietrro il fatto che è una decisione imprenditoriale, di Clarin, non del governo di Mauricio Macri. Ma ecco il punto: il governo di Macri è quello di quel potente gruppo mediatico e dell'oligarchia agraria che si sentiva colpita dalle ritenzioni imposte dalle politiche redistributive attuate da Cristina Fernandez.

Clarin è il potere, Macri nella Casa Rosada è il suo strumento, come lo è dei grandi interessi che non vogliono condividere i loro straordinari guadagni con i sottostanti. Da qui l'aumento del 300% delle tariffe elettriche, i grandi tagli nel pubblico impiego e altre misure analoghe adottate per decreto nei suoi primi giorni di governo.

Tale decisione, come quella di interferire, per 180 giorni, sull'Autorità Federale di Servizi di Comunicazione Audiovisivi (AFSCA) e l'Autorità Federale per la Tecnologia dell'Informazione e delle Comunicazioni (AFTIC), due strumenti fondamentali per la politica dei media e delle telecomunicazioni del paese e strumenti di applicazione della Legge dei media del kirchnerismo contro la quale tanto battagliò Clarin, è una prova di chi comanda oggi in Argentina.

TeleSUR non è un ulteriore canale televisivo, è l'unico mezzo di comunicazione, di grande portata, che hanno le forze popolari in America Latina contro l'agenda unanime delle centinaia di media privati che nel continente agiscono come il Partito Unico della Restaurazione Neoliberista, a cui appartengono anche quelle con una sede fuori della regione, come CNN in spagnolo e El País.

Se Clarin al potere smette di distribuire il segnale di TeleSUR, l'unico canale latino-americano con un'agenda alternativa che fa opposizione a quell'egemonia e rende visibili movimenti sociali, intellettuali critici e le forze popolari che la repressione, la disoccupazione e i rialzi delle tariffe, del suo strumento Macri, stanno cercando di disarticolare, più che di censura, qual è, è prima di tutto, come l'ossessione anti-venezuelana del macrismo, un atto di lotta di classe che in questo momento è sempre più globale.

In America Latina, come diventa evidente anche in Europa, non ci sono soluzioni nazionali. Difendere l'accesso a TeleSUR per gli argentini è anche difendere il diritto dei latinoamericani ad un'informazione indipendente dalle transnazionali dell'informazione e a decidere da sè il loro futuro, al di fuori del controllo dell'alleanza mediatico finanziaria che è ritornata al governo in Argentina e minaccia di farlo in altri paesi del sud del continente.


Citazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Tra un po' alcune particolari "politiche redistributive" di Cristina Fernández de Kirchner penso che appariranno meglio.
Anche se DonChisciotte non mi pare che ne parli molto (come mai?) c'è uno scandalo in Brasile di dimensioni enormi. E neanche Cubainforma ne parla molto 😆 😆 😆
232 imputati, 119 arrestati, 80 già condannati, 16 tra le più grosse imprese Brasiliane, in particolare Petrobras (petrolio) una delle più grosse al mondo e Odebrecht, un'altra tra le aziende più grosse al mondo, il cui CEO Marcelo Odebrecht ha deciso di collaborare con la Procura Federale.
Più una serie di imprese di costruzioni come Camargo Correa, OAS, UTC, Mendes Junior, Engevix, Queiroz Galvao, Iesa, Galvao Engenharia.
Arrestati praticamente in questi mesi tutti i vertici di Governo con tangenti accertate di 50 milioni di dollari, dal Tesoriere del Partito, al Ministro dell'energia e miniere, al Presidente della Camera, al capo dello staff dell'ex Presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Ieri la Polizia ha prelevato pure Lula per interrogarlo nell'ambito sempre dell'operazione Lava Jato detta anche scandalo Petrolao che è alla sua ventiquattresima sessione e dura da due anni. Quello che fa impressione non sono tanto le tangenti e il sistema di corruzione, ma l'entità. Qualcosa come 3,5 miliardi (non milioni) di dollari e probabilmente tramite Petrobras 17 miliardi di dollari in totale.
Sono venuti fuori legami e tangenti con tutti e presumo (vediamo se mi sbaglio) che si parlerà un po' anche del clan Kirchner, specie della signora Cristina e delle sue “redistribuzioni”.
Non quelle al pueblo unido però......
P.S.
La Presidenta Dilma Roussef ha attualmente il 5% di consensi. E rischia l'impeachment essendo poi stata per 10 anni "diretora" di Petrobras.
Le opposizioni ovviamente soffiano sul fuoco nel mentre il Brasile è in mezzo a una crisi economica disastrosa. Anche lì 13 anni di materie prime a prezzi altissimi, una pioggia di dollari, e poi è bastato un anno di calo....
Degli incapaci. Oltre che ladri.


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Capablanca
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 130
 

Mincuo potresti dire qualcosa di più sul possibile coinvolgimento del clan Kirchner nello scandalo Petrobras?


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