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Coldiretti:la carne italiana è la più sana


helios
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Oms, carne lavorata è cancerogena. Assocarni: "In Italia il consumo è al di sotto del rischio"
Redazione, L'Huffington Post
Pubblicato: 26/10/2015 17:09 CET Aggiornato: 3 minuti fa

Gli italiani consumano carni e salumi molto al di sotto della soglia-rischio per la salute. Secondo lo Iarc, come pubblicato oggi sulla rivista inglese Lancet Oncology, difatti le carni rosse sono state inserite nel gruppo 2A, cioè nel gruppo per il quale la correlazione tra un consumo eccessivo di carni rosse e l'insorgenza di tumori al tratto intestinale è considerata "probabile". Le carni rosse trasformate, invece, sono state catalogate fra i cancerogeni appartenenti al gruppo 1.

Le quantità indicate dallo studio (100 grammi al giorno per la carne rossa e 50 grammi al giorno per quella trasformata) come condizione per un aumento comunque modesto del rischio sono molto più alte del consumo tipico del nostro Paese. "Gli italiani mangiano in media 2 volte la settimana 100 grammi di carne rossa (e non tutti i giorni) e solo 25 grammi al giorno di carne trasformata. Il dato Iarc - spiega una nota Assica- Assocarni - è quindi superiore al doppio della media del consumo in Italia".

Organismi pubblici, società mediche ed esperti nutrizionisti raccomandano il consumo di tutti i gruppi di alimenti al fine di avere una dieta sana, varia ed equilibrata. Tra questi anche un moderato consumo di prodotti di carne. La carne e i salumi, spiega ancora la nota," spesso oggetto di pregiudizi, sono infatti alimenti che contribuiscono al perfetto equilibrio nutrizionale garantito dalla Dieta Mediterranea: rappresentano una buona fonte di proteine e aminoacidi essenziali da consumare almeno due volte a settimana.I consumatori italiani non dovrebbero quindi modificare le loro sane abitudini a causa delle anticipazioni dello studio Iarc".

La stessa Iarc italiana, in riferimento a queste classificazioni, specifica che "tali studi vengono eseguiti ad altissimi dosaggi o con durate d'esposizione molto lunghe, difficilmente replicabili nella vita reale" e che "prima di preoccuparsi, è importante sapere non solo in che lista si trova una certa sostanza ma quali sono i dosaggi e le durate d'esposizione oltre le quali il rischio diventa reale e non solo teorico".

Nel caso del rapporto Iarc-Oms è necessario sottolineare due elementi: il primo è che il rapporto è stato eseguito su scala globale, considerando quindi contesti alimentari molto diversi da quelli della dieta mediterranea; il secondo è che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi o continenti.

"Proprio perché aderenti alla dieta mediterranea, gli italiani consumano - aggiunge Assica- Assocarni - mediamente meno carne e salumi dei loro vicini europei, e ancora meno rispetto ad americani (sia del sud che del nord) o australiani. Parlando della qualità, dei metodi di produzione, dei controlli e in generale delle caratteristiche della carne stessa, invece, ha poco senso paragonare il contesto italiano a quello di altri Paesi. Nella ricerca della Iarc, sotto accusa finiscono soprattutto il sale e i grassi. Risulta dunque necessario precisare che le carni dei bovini allevati in Italia presentano livelli di contenuto in grassi di gran lunga inferiore alla media dei paesi europei ed extraeuropei. Per quanto riguarda i salumi, invece, in Italia ci sono metodi di produzione e di stagionatura, affinati da secoli di tradizione, che poco hanno a che fare con i prodotti trasformati riportati nella ricerca".

La monografia Iarc si riferisce insomma "a dati provenienti da studi epidemiologici non recenti, peraltro noti da tempo, che tengono in poco conto le peculiarità della produzione nazionale di carne rossa e salumi. È noto, infatti, che i fattori che rappresenterebbero un rischio per la salute (presenza di grasso e abbondanza di additivi nei prodotti trasformati) non sono certo propri della produzione italiana di carni bovine e suine e dei prodotti di salumeria".

"Confidiamo - conclude la nota di Assica-Assocarni - non si crei un ingiustificato allarmismo che rischia di colpire uno dei settori chiave dell'agroalimentare italiano. Il settore agroalimentare in Italia contribuisce a circa il 10-15% del prodotto interno lordo annuo, con un valore complessivo pari a circa 180 miliardi di euro. Di questi, circa 30 miliardi derivano dal settore delle carni e dei salumi, includendo sia la parte agricola che quella industriale. I settori considerati danno lavoro a circa 125.000 persone a cui va aggiunto l'indotto".

Coldiretti: "La carne italiana è la più sana". Le carni Made in Italy sono piu sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione 'Doc' che assicurano il benessere e la qualità dell'alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rapporto Oms è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 per cento di carne in piu' degli italiani. Non si tiene peraltro conto - sottolinea la Coldiretti - che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana.

Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa - precisa la Coldiretti - è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. E dal punto di vista qualitativo la carne italiana - continua la Coldiretti - è meno grassa e la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale senza l'uso dell'affumicatura messa sotto accusa dall'Oms. Proprio quest'anno peraltro - precisa la Coldiretti - la carne ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l'ortofrutta con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo.

La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato, secondo l'analisi della Coldiretti. Una situazione che - continua la Coldiretti - preoccupa anche i pediatri che proprio all'inizio di ottobre in occasione del IX Congresso Nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne. In un Paese dove si sono ripetuti casi di malnutrizione dei bambini per l'eliminazione delle carni dai menu occorre evitare allarmismi e - conclude la Coldiretti - ricordare che la carne italiana è un alimento sicuro e prezioso anche per lo svezzamento dei bambini poiché a livello nutrizionale è un alimento ricco di nutrienti fondamentali nelle prime fasi della vita di un individuo nelle quantità suggerite dal modello della dieta mediterranea.

http://www.huffingtonpost.it/2015/10/26/carne-cancerogena-oms-assocarni_n_8390408.html?utm_hp_ref=italy


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venezia63jr
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Se la coldiretti ci dice quale e' la carne italiana?


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helios
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Se la coldiretti ci dice quale e' la carne italiana?

soprattutto ci dicesse quanta carne italiana va dentro gli insaccati, quali prosciutti sono fatti di carne italiana intesa come carne di animali che nascono e crescono in italia.

Dire che il consumo è al di sotto del rischio è dire che c'è veleno ma che non ti fa morire. Nè più nè meno.


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patrocloo
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Io dico che Lancet Oncology e veronesi sono cancerogeni! Va bene?
Tanto sia il sottoscritto che l'oms hanno la stessa autorevolezza 🙂


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helios
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Io dico che Lancet Oncology e veronesi sono cancerogeni! Va bene?
Tanto sia il sottoscritto che l'oms hanno la stessa autorevolezza 🙂

concordo. Dopo che Veronesi ha avuto la strabiliante idea che deve essere lo stato a vaccinare i bambini se i genitori non lo desiderano, penso, pietosamente, che sia l'età che fa uscire certe amenità e che qualcuno lo deve frenare al più presto.Insieme a Lancet Oncology e anche all'OMS che si va vivo solo per terrorizzare la gente non si sa nemmeno a quale scopo.


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spadaccinonero
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se lo dicono gli agricoltori del pd allora la fonte è sicura

😉


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Se la coldiretti ci dice quale e' la carne italiana?

Se si impegna sa essere ironico, complimenti!


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Io dico che Lancet Oncology e veronesi sono cancerogeni! Va bene?
Tanto sia il sottoscritto che l'oms hanno la stessa autorevolezza 🙂

Finalmente qualcuno dotato di sagacia.


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Sono certa che questo è un post per mincuo che ha una particolare predisposizione per i numeri ed i grafici che si possono ricavare.
Infatti questa è la statistica del pollo di Trilussa.
Se ci sono 7 mil. d'Italiani che sono vegetariani/vegani/similari e circa dieci milioni di anziani senza dentiera, chi mangia i loro 78 kili di carne?
Il più ricco del mio paese è il farmacista che oltre per gli umani vende farmaci per gli animali che consegna con 14 furgoni e due suoi collaboratori con i camion.
Tutti gli animali, senza nessuna esclusione, sono alimentati con soia e mais OGM che normalmente non sono italiani.
La Coldiretti sostiene che è carne italiana, si ma i cuccioli ed i vitelli non sono nati in Italia, gli alimenti lo stesso e la maggior parte dei farmaci pure. In Italia ci restano le eiezioni.


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helios
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Se ci sono 7 mil. d'Italiani che sono vegetariani/vegani/similari e circa dieci milioni di anziani senza dentiera, chi mangia i loro 78 kili di carne?

si sta parlando di carne lavorata per cui anche i 10m mln senza dentiera la può mangiare. Infatti la carne viene lavorata proprio perchè la mangino quelli senza dentiera e cioè i piu piccoli e i piu anziani.


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Primadellesabbie
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Cos'altro avrebbero potuto dire la Coldiretti e l'Assocarne, secondo voi? Si tratta di un passaggio obbligato.

Resta che non spiegano perché la roba di casa nostra dovrebbe essere "diversa", ovviamente sana, a meno di arrampicarsi sui classici specchi.

In Europa si vedono animali ovunque, meno che da noi. Chiediamoci di conseguenza, piuttosto, dove sarebbero dislocati gli "allevamenti italiani", saranno mica quei capannoncini sparsi per la Pianura Padana, accuditi (?) da metalmeccanici intraprendenti dopo il lavoro?

Il Belgio, ad esempio, é un colossale allevamento di porcelli e, a quanto mi é capitato di sapere, pare non se li mangino tutti loro.

Ad ogni modo, da qualche parte i dati delle importazioni dovrebbero esserci, e anche quello degli "allevamenti italiani" il resto é aritmetica.


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spadaccinonero
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Sono certa che questo è un post per mincuo che ha una particolare predisposizione per i numeri ed i grafici che si possono ricavare.
Infatti questa è la statistica del pollo di Trilussa.
Se ci sono 7 mil. d'Italiani che sono vegetariani/vegani/similari e circa dieci milioni di anziani senza dentiera, chi mangia i loro 78 kili di carne?
Il più ricco del mio paese è il farmacista che oltre per gli umani vende farmaci per gli animali che consegna con 14 furgoni e due suoi collaboratori con i camion.
Tutti gli animali, senza nessuna esclusione, sono alimentati con soia e mais OGM che normalmente non sono italiani.
La Coldiretti sostiene che è carne italiana, si ma i cuccioli ed i vitelli non sono nati in Italia, gli alimenti lo stesso e la maggior parte dei farmaci pure. In Italia ci restano le eiezioni.

concordo

fino ad oggi non ho mai arrostito una bistecca che non caccia acqua e che non si restringe parecchio...


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helios
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Tutti gli animali, senza nessuna esclusione, sono alimentati con soia e mais OGM che normalmente non sono italiani.

considerato che anche i vegetariani si pappano nei loro hot dog il 10%di carne, tutti senza esclusione mangiano ogm.
Forse di più i vegetariano che pensano di scampare alla carne mangiando vegetariano.

In Italia ci restano le eiezioni.

anche quelle dei vegetariani che si pappano il 10%di carne a loro insaputa.Neppure le loro eiezioni sono tanto ecologiche.


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