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comunismo o capitalismo?

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Luca Martinelli
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Topic starter  

" Tutto quello che ci faceva paura del comunismo:
che avremmo perso le nostre case e i nostri risparmi,
che ci avrebbero costretti a lavorare tutto il tempo per un salario scarso
e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema,
è diventato realtà grazie al capitalismo "

(Jeff Sparrow)


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tania
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Post: 540
 

“Il comunismo non toglie a nessuno la facoltà di appropriarsi dei prodotti sociali ; toglie soltanto la facoltà di valersi di tale appropriazione per asservire lavoro altrui”
( in Carletto Marx – Manifesto del Partito Comunista )


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nuvolenelcielo
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un'oligarchia vale l'altra... il risultato è lo stesso, come diceva bene mincuo nei suoi post.


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Tonguessy
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un'oligarchia vale l'altra... il risultato è lo stesso, come diceva bene mincuo nei suoi post.

E' un modo come un altro per garantire diritto di esistenza a questo sistema marcio. Perchè lottare se un'oligarchia vale un altra? Meglio guardare la tv, no?


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Matt-e-Tatty
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Post: 2484
 

Secondo me il problema è dovuto allo stato centrale, il potere centralizzato porta all'emergere del furbetto di turno quali che siano le intenzioni delle popolazioni. La participazione politica dovrebe essere distribuita in modo da limitare il potere che può avere un singolo. Piu facile a dirsi che a farsi. "la fattoria degli animali" decrive bene il funzionamente dei governi, che sia una frode alla nascita come le democrazie capitaliste, o che siano governi socialisti/comunisti. Piano piano prevale l'egoismo dei singoli piu furbi.
Secondo me serve una forma nuova che possa garantire le leve decisionali nelle mani dei più, e bisognerebbe comunque fare i conti con i condizionamenti dei media e quindi con il loro controllo.
Non è un problema semplice da risolvere, quando fu fatta la Costituzione avevano un'idea ben chiara di cosa fosse una dittatura, hanno provato a creare una democrazia costituzionale, ma il risultato è che i poteri economici sono riusciti a mantenere il controllo della politica facendo carta igienica della carta costituzionale.

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Tonguessy
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Post: 2779
 

i poteri economici sono riusciti a mantenere il controllo della politica facendo carta igienica della carta costituzionale.

Vero. Ma è stato attraverso un progressivo svuotamento dei dettami costituzionali che siamo arrivati a questo punto. Ad esempio contrabbandando come operazioni di peace keeping (o esportazione della democrazia) le spedizioni di guerra. O il recente inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione.
Quindi il percorso è stato studiato attentamente. Ed è grazie all'indifferenziato postmodernista del Pensiero Unico che si è arrivati (grazie ad una capillare opera di propaganda) a considerare il socialismo come fotocopia del capitalismo, e non come una sua alternativa. Tanto va male comunque, quindi perchè dannarsi? Questa filosofia è la strada maestra che condanna i popoli ad un progressivo impoverimento sociale, economico e culturale. La vitalità ha dei costi che il capitalismo fa finta di azzerare per proprio tornaconto. Tutti comodi, quindi, che lo spettacolo sta per iniziare...


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Matt-e-Tatty
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Non sono di quelli che "tanto è uguale".
Io mi chiedo il come, il perchè lo ho ben chiaro. vedo che le scelte piu condivise e piu democratiche vengono prese nelle piccole realtà, è un fatto. Persino una cooperativa a mano a mano che cresce "marcisce" ed è un altro fatto.
60.000.000 di persone che "delegano" 1000 persone e se ne strafregano genera un'oligarchia che può essere corrotta, che può abbandonare l'interesse pubblico per il profitto personale. E' un problema antico, si chiamavano Re e imperatori e controllavano Principi, Baroni, Duchi... ora sono industriali e banchieri che controllano parlamentari... non è cambiato nulla.
Nel nostro paese quando una parte della popolazione era decisa a cambiare le cose, la gente andava a conferenze politiche tutti i fine settimana, la coscienza e la volotà politica cresceva tanto che hanno creato una dittatura per seguitare a matenere il controllo.
Come far si che la gente torni ad essere interessata è il problema, all'orizzonte non vedo proposte in tal senso e questo è il dramma.
Uno dei punti programmatici dell'M5S è di privatizzare le reti pubbliche... tralascio ciò che penso della TV, ma proporre di chiuderle proprio... intendo tutte... se ne lascia una che da le previsioni del tempo, la diretta parlamentare e un telegiornale con la politica all'estero, e che la gente dedichi ore alle decisioni in piccole assemblee, altro che deleghe in bianco.


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Tonguessy
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Non avevo approfondito l'aspetto numerico e gerarchico perchè è un ginepraio. Scriveva un architetto che in base ai suoi studi il numero massimo che garantisce un controllo democratico sul potere è 30.000. Oltre questo numero si genera automaticamente il sistema delle deleghe. Sistema che a sua volta genera una gerarchia. Con numeri enormi come la popolazione di uno Stato è impossibile sfuggire alle regole di una divisione (stratificazione) sociale, dove le classi minori sgobbano e producono reddito mentre quelle superiori sono occupate in opere di propaganda (per mantenere gli esistenti equilibri o peggio) di repressione (contro chiunque osi manifestare dissenso) e gestione del surplus e delle risorse (l'unico vero motivo per cui il potere centralizzato esiste).

Quindi combattere il potere accentratore, secondo questa tesi, passa necessariamente per una drastica riduzione del numero degli uomini. Sembra un'ipotesi malthusiana, ma ha profonde radici storiche e antropologiche. Basti pensare che ogni tribù di cacciatori-raccoglitori (passata, presente o futura che sia) ha come scopo principale assicurare un corretto rapporto uomo-ambiente e quindi un rigoroso controllo delle nascite (oltre che un minimo impatto ambientale). Tali tribù sono sparpagliate in un ampio territorio e non potrebbero per alcun motivo vivere in siti ad alta concentrazione come sono le odierne città.
Città che viceversa sono cresciute esponenzialmente a seguito dello svuotamento dei campi a tutto favore del settore secondario prima e terziario adesso. Una volta inurbata la popolazione non ha più possibilità di scelta se non quella della delega, ovvero del credere che il delegato possa fare gli interessi del delegante. A rinverdire costantemente questo mito ci pensa l'apparato propagandistico, che lavora sempre a stretto contatto con i delegati.


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Matt-e-Tatty
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Ecco, detta così è agghiacciante, anche se l'architetto aveva centrato.
Le piccole comunità isolate fanno molto green anarchy.
Mi viene in mente Malatesta che nei suoi comizi, chiedeva un interesse dei singoli che in piccoli gruppi possono ragionare e decidere del proprio futuro. Un rivoluzionario che di fatto professava la larga partecipazione alla politica delle masse, il contrario dello stato delle cose. Resta il come.
Me li vorrei vedere i capitalisti convinti con busto di Benito sul comò... mentre discutono sul di chi è la fabrica o la miniera in cui lavorano o su quali sono i loro diritti e quale è il diritto del padrone della miniera... altro che barricate, segnerebbe la fine delle polemiche e della guerra fra poveri.


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Italiano
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Quello attuale non è capitalismo, è la giungla.

PS: Il comunismo ha fatto danni enormi ai paesi che hanno avuto la sfortuna di utilizzare quel sistema. La Cina, pur essendo formalmente un paese comunista ha optato per il capitalismo e ha scalato la classifica del PIL mondiale.


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Tonguessy
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Quello attuale non è capitalismo, è la giungla.

PS: Il comunismo ha fatto danni enormi ai paesi che hanno avuto la sfortuna di utilizzare quel sistema.

Ecco riassunto in due frasi la miglior propaganda neocon:
1-questo non è vero capitalismo. Coa sia in realtà non viene spiegato. Comunismo non è di sicuro, nè socialismo. Rettilianesimo alla Icke? O solo confusione? Ah, no. E' giungla.

2- Per quanto se ne voglia parlar male chi ha avuto il piacere di assaggiare il regime comunista e quello capitalista ha pochi dubbi: preferibile la dittatura del proletariato a quella dei banchieri.

Ma, molto ovviamente, chi si permette di pontificare sulla bontà della "scelta" attuale (e democraticamente imposta) non ha avuto il piacere di poter verificare di persona l'esattezza delle affermazioni propagandistiche.

In medicina si opera con la tecnica del doppio cieco. In democrazia con la tecnica del doppio cieco e triplo sordo.


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Matt-e-Tatty
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Quando parlo con persone che provengono da paesi che erano all'interno del blocco sovietico, in linea di massima riferiscono che preferivano la loro dittatura che non ciò che è seguito, ma non è il punto. In Russia quando fecero la rivoluzione e la guerra civile che ne seguì, non c'erano solo bianchi e rossi, c'erano i neri che avevano idee libertarie... chi finì ammazzato, chi nei gulag.
Ci sono varie tonalità di rosso, anche il nostro paese non era puramente capitalista come oggi e non era neppure un paese comunista.
E non è neppure una questione di colori ma di buon senso. La proprietà privata non può superare alcuni confini perchè ci sono risorse che non possono essere di un sigolo.
La logica del profitto è quella cosa che ha fatto si che nel giro di 50 anni ci siamo ritrovati a bere acqua con l'arsenico (per fare un esempio).

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Matt-e-Tatty
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Mi viene in mente una cosa che ho letto ieri, di Natalino Balasso (è tempo di comici a quanto pare).

L'uomo era malato, non sapeva perché lo fosse. Eppure aveva sempre avuto l'accortezza di bere l'olio nero, quello che si ricavava dalla pietra nera, accompagnandolo con minerali sani, come il cloro, il potassio, il mercurio. Andò da un medico, lo pagò molto e costui gli disse che la colpa era proprio di questi elementi: doveva accompagnare il consumo di olio nero con il bronzo in polvere. Così fece, sulle prime sembrava andare bene, ma poi gli si formarono bubboni sulla schiena. Cosa doveva accompagnare al consumo di olio nero, l'olio miracoloso, l'unica sostanza in grado di provocare sogni? Pagò un secondo medico che gli disse di usare il rame e poi un terzo che gli suggerì il piombo, ma le cose peggioravano.
Decise di partire da un altro punto di vista. Andò alla Casa della Pietra Bianca, dove vendevano il sale bianco dell'intelligenza. Ne comprò 12 chili. Divenne più intelligente e capì che doveva fare una piccola ricerca: corrompendo un funzionario entrò in possesso della lista dei soci della Casa della Pietra Nera, in cui si produceva l'olio nero. Scoprì che i tre medici che lui pagava appartenevano al consiglio d'amministrazione. Cercò allora un medico meno interessato e qualcuno gli consigliò un vecchio che stava sulle montagne, dove abitava il popolo della gente che non sogna.
Il vecchio gli fece un discorso astruso, che lo inquietò. Gli disse che a farlo ammalare era proprio l'olio nero. Non importava con cosa lo condisse, quella sostanza era veleno e lo avrebbe portato alla morte. Aggiunse che se voleva guarire non doveva più consumare olio nero. Nessuno del popolo delle montagne ne consumava e tutti erano piuttosto felici. L'uomo disse al vecchio che non poteva rinunciare all'olio che provoca sogni e che stava delirando. Il vecchio disse qualcosa di peggio: i sogni provocati dall'olio nero erano un'illusione, non erano veri sogni. Gli disse che non serviva sognare di fare l'amore, bastava farlo, veramente; che non serviva sognare di piantare un albero, bastava farlo. Gli disse inoltre che il sale bianco della Pietra Bianca non dava intelligenza ma solo sapere.
L'uomo offese il vecchio e corse di nuovo in città. Comprò venti chili di sale bianco dell'intelligenza e cominciò a ragionare e capì. Quel vecchio era solo invidioso della sua ricchezza e dei suoi sogni. Pagò un altro medico che gli suggerì di condire l'olio nero con argento sublimato. Ormai l'uomo era coperto di pustole, un piede gli era andato in cancrena. Sognò un albero verde nel deserto, che spargeva i suoi semi e il deserto si ricopriva d'erba. Sul prato camminava una ragazza bellissima sui cui seni era tatuata una piccola tartaruga che cominciava a volare. Rigirandosi perse un braccio.
Era molto malato, decise di lasciare tutti i suoi averi alla Casa della Pietra Nera che aveva un apposito ricovero per vecchi consumatori di olio nero. Nella stanza in cui stava e dove gli veniva somministrato olio nero condito con polvere d'oro, continuava a sognare. Accanto a lui, una donna malata gli disse: "Anche tu hai sognato l'albero verde nel deserto?". L'uomo trovò strano che la donna facesse i suoi stessi sogni, ma poi realizzò che entrambi stavano guardando un grande schermo. E poi ripensò ai sogni che faceva da bambino e che poi aveva fatto da adulto e si accorse che per tutta la vita aveva fatto sempre lo stesso sogno.
Mentre perdeva gli arti e la pelle gli si squamava come quella di un serpente, pensò alla propria fortuna, quella di avere una vita piena di belle cose, alla facoltà dei sogni e alla povera gente delle montagne, che aveva il vizio di ridere, la maledizione dell'invidia e che non poteva sognare.
Soffriva molto ma sentiva che in tutto quel dolore, che lo aveva accompagnato per tutta la vita, avrebbe trovato il modo di essere felice, veramente.
Veramente.


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xeliox
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Io sn albanese, ed in albania ci ho vissuto...
Mille volte meglio il comunismo alla hoxha che era
Molto tendente al totalitarismo piuttosto che sta merda di capitalismo (xhungla?!?) che dal punto di vista morale ha completamente degenerato le persone...per non parlare delle abissali diseguaglianze sociali
Ed e economiche!
Strano, nessun altro ha scritto di un alternativa a questi due sistemi, forse perche semplicemente nn c'e'?!


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Tonguessy
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Strano, nessun altro ha scritto di un alternativa a questi due sistemi, forse perche semplicemente nn c'e'?!

C'è. O meglio c'era. Era l'anarcocomunismo dei cacciatori-raccoglitori. Che purtroppo prevede circa 1kmq di territorio per ogni uomo, e quindi, come ho accennato qui sopra, non è attualmente praticabile in nessuna parte dell'operoso, industrioso, popoloso e ..borioso occidente. Quelle poche tribù che ancora resistono sono oggetto di pesanti saccheggi territoriali che significa fame e quindi integrazione nell'inevitabile sistema occidentale. L'unico che è rimasto, per essere precisi.


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