Notifiche
Cancella tutti

Conseguenze della legalizzazione della marijuana in Colorado


Davide
Membro
Registrato: 3 anni fa
Post: 2583

Citazione
Sirius
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 287
 

Avevo già una bassa considerazione di questo Sacchetti, dopo questa uscita se ne va proprio sottozero. È da temi delicati come questo che scopri l'onestà intellettuale di una persona, oltre a svelarne la profonda ignoranza dato che dubito costui sappia perchè e con quali metodi di propaganda schifosa venne proibita e demonizzata a suo tempo negli Usa.
Tralasciando il suo immotivato tono da sapientone, faccio sommessamente notare che nell'articolo, si dice testualmente: "Negli ultimi cinque anni sono infatti raddoppiati gli incidenti stradali mortali dove almeno uno dei conducenti è risultato positivo al test per la marijuana, spesso in abbinamento ad alcol o altre sostanze psicoattive."
In abbinamento ad alcol, ripetiamo tutti insieme.
Questa parte l'amico Sacchetti l'ha tagliata a suo uso e consumo, bravo.
Lo Stato è spacciatore in Italia visto che l'alcool è legale e ultra pubblicizzato? Così come per il tabacco, con tanto di monopolio statale?
Ah notare poi che in Italia viene coltivata (male e molta meno di quanta ne serve) dai militari a Firenze, per poi essere venduta ai malati a prezzi esorbitanti. Però se il malato (o non) se la fa da solo, lo arrestano.

Ma poi davvero Stato spacciatore? Saviano? Ma come ragiona questo?
Chissenefotte dello Stato e di Saviano!
Il mercato c'è comunque, sia che lo Stato lo ammette o no. Non sparisce solo perchè viene reso illegale. Mercato peraltro composto da milioni di persone adulte e consenzienti che, o si coltivano le proprie pianticelle o, per paura di essere sequestrati e trascinati in carcere, si affidano al mercato nero per strada comprando schifezze e venendo poi magari a contatto con roba molto più pericolosa che certamente non potrebbero coltivarsi in casa.
Per non parlare del consumo giovanile, dato che la proibizione rende agli occhi di un ragazzino tutto affascinante, difatti il consumo scende dove è legale.
In ogni caso, è un mercato che esiste e non si capisce perchè lo Stato debba mettere bocca su questioni private, dove non c'è nessuna vittima quindi nessun crimine ma persone ripeto adulte e consenzienti, che traggono reciproco beneficio da uno scambio economico, spacciatore-cliente o negozio-cliente.
Discorso applicabile a tutti i mercati grigi/neri, prostituzione e così via, ma non mi dilungo su questo.
Liberalizzare significa portare alla luce quello che c'è già, fare in modo che la violenza statale se ne stia alla larga e non venga messo il marchio da criminale a persone che non commettono alcun crimine, non danneggiando nessuno.
Se poi pensate, eh danneggiano se stessi, fatevi un pò gli affari vostri!
A me l'alcool non piace e sono consapevole che uccide (a differenza della cannabis che non ha mai ucciso nessuno, ricordiamolo), ma non mi sognerei mai di proibire ad altri di usarlo, è tanto difficile vivere e lasciar vivere?


RispondiCitazione
Davide
Membro
Registrato: 3 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

Il commento di Sacchetti è opinabile ma l'articolo è de Il Fatto Quotidiano che lui riporta lo trovi qui https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/29/marijuana-colorado-5-anni-dopo-la-legalizzazione-record-di-gettito-ma-visite-psichiatriche-quintuplicate-al-pronto-soccorso/5535603/


RispondiCitazione
Sirius
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 287
 

Davide;c-241664 wrote: Il commento di Sacchetti è opinabile ma l'articolo è de Il Fatto Quotidiano che lui riporta lo trovi qui https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/29/marijuana-colorado-5-anni-dopo-la-legalizzazione-record-di-gettito-ma-visite-psichiatriche-quintuplicate-al-pronto-soccorso/5535603/

Ho letto l'articolo, per questo dico che Sacchetti è stato terribilmente fazioso.
Capisco che questo è il modo con cui si fa giornalismo oggi, si prendono dati a caso, si omettono parole stravolgendo il significato delle frasi e si da in pasto ai follower affamati di ignoranza la narrativa che più gli aggrada.
Anche l'articolo del Fatto è un poco fazioso, ma in realtà i dati che ci fornisce sarebbero ben favorevoli alla legalizzazione, dati poi conditi dall'articolista con un vago messaggio negativo sottotraccia, come gli incidenti (che come detto sopra sarebbe da vedere se è l'alcool o altro il responsabile) o le visite ai pronto soccorsi, che possono certo essere aumentate ma forse perchè non essendoci più il tabù e l'illegalità le persone ci vanno con più nonchalance.
Tralasciamo la parte finale (che però rimane nella testa del lettore) sull'uomo che avrebbe ucciso sua moglie perchè sotto effetto di cannabis, ipotesi ridicola per chiunque sappia un minimo che effetti provoca nella realtà il consumo anche eccessivo.

Concludo ripetendo che nessuno è mai morto per l'uso di cannabis, mentre per l'alcool muoiono più di 3 milioni di persone all'anno, e che "In teoria un fumatore dovrebbe consumare quasi 700 chili in un quarto d'ora circa per cagionare la propria morte", scrisse nel 1988 il giudice della DEA Francis Young. Ricerche recenti indicano dosi persino superiori. Anche volendo, è fisicamente impossibile. Invece sappiamo tutti quanto poco ci vuole a finire in coma etilico, o a morirci direttamente con l'alcol no? Di cosa stiamo parlando quindi?


RispondiCitazione
MarioG
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3055
 

Sacchetti sarà stato parziale e fazioso; la risposta lo è altrettanto, ma ha l'aggravante di essere molto più sciocca.
Essa ruota attorno al concetto centrale (molto pannelliano):
"persone adulte e consenzienti, che traggono reciproco beneficio da uno scambio economico".
Quindi, inevitabilmente, l'argomento è riferito alla marjuana, ma anche all'eroina, cocaina, anfetamine, crack, funghi vari...
Tutti mercati che "ci sono comunque".
Tutte persone che "non commettono alcun crimine" (nel consumo) ...
Ma purtroppo, e quasi inspiegabilmente, in tutti gli stati del pianeta interviene la "violenza statale", a degradare inesorabilmente l'innocua abitudine.
Sarà bigottismo...
Si aggiunga poi la perla (ricorrente ogni tanto nel discorso dell'antiproibizionista): la legalizzazione porta a una riduzione dei consumi!
Affermazione che illumina inequivocabilmente quello che è il livello di perspicacia o in alternativa di onestà intellettuale di chi la pronuncia.


RispondiCitazione
Sirius
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 287
 

@MarioG Cerco di spiegarmi meglio.
Non parlo da ANTI proibizionista, ma da PRO libertà.
Non ho parlato di droghe (vere) come cocaina eroina ecc. e se dovessi esprimermi in merito, pur essendo contrario in linea di principio in quanto è un problema di cultura e sintomo di un più ampio fallimento di un modello di società, direi comunque che il consumo di queste sostanze rientra nella sfera delle libertà individuali, e che non essendoci nessuna vittima, nessuna violenza, non si tratta di crimini (nel senso universale del termine non di un codice penale) e che quindi chi sceglie di farne uso non deve essere colpevolizzato, così come chi vende.
E si, il mercato domanda-offerta c'è comunque per chi non nasconde la testa sotto la sabbia, il consumo di cocaina è più diffuso di quanto tu possa immaginare, dilaga ovunque a fiumi nonostante la proibizione.
Forse portando alla luce ciò che c'è già, si eviterebbero un pò di morti tra overdose e accoltellamenti. E fidati che so bene di cosa sto parlando.
Bisogna semmai creare incentivi, non punizioni, per far si che liberamente una persona scelga di fare altro, se proprio ci si vuole preoccupare degli affari altrui.
Teniamo poi bene a mente che anche trangugiando una confezione intera di aspirina, una dose eccessiva di whisky o di caffè, sopraggiunge la morte.
Il farmacista è quindi un criminale, così come il venditore di alcolici, perchè il prodotto che vendono potrebbe uccidere il compratore?
Quindi per coerenza o si proibisce tutto (ma tutto tutto) o non si proibisce niente.
Proibire serve solo a far aumentare il rischio per i venditori, con la conseguenza di aumentarne i margini di profitto.
Sulla violenza statale dico solo che, essendo aggressiva verso la libertà, è un crimine.
Puoi farti un idea sul mio pensiero guardano al principio di non aggressione.

Qui però di parla di cannabis (non marijuana, che è il nomignolo inventato dall'allora propaganda proibizionista USA, un nome messicano poichè venne detto che era la droga degli sporchi vicini di casa, pazzi e assassini sotto l'effetto di questa "droga").
Qui un video
con uno spot del 1930, terrorismo puro.
Sui consumi, hai dei dati in favore di ciò che affermi o sei solito a parlare per preconcetti? Perchè a me risulta che il consumo di cannabis è più alto dove è proibita (in Europa, leader è la Francia che ha le pene più severe). Inoltre lo stesso articolo riportato da Sacchetti dice che il consumo giovanile è diminuito. Se non si vuole vedere poi, è un altro discorso, magari perchè si è fermi ancora in un altro secolo.
Penso si debba avere il coraggio di sostenere che così come alcune generazioni prediligono un cognac o un vinello come “droga” ricreativa, altre devono avere il pieno diritto di svagarsi con uno “spinello”.
Ti pare normale che una persona possa tranquillamente passare la serata sorseggiando whisky, mentre se vuole fumare un fiore di una pianta deve rischiare il carcere?


RispondiCitazione
Davide
Membro
Registrato: 3 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

Il twitter di Sacchetti era per segnalare l'articolo de Il Fatto, Non per fare polemica sul Sacchetti che l'ha postato.!


RispondiCitazione
Sirius
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 287
 

@Davide mi sembra di aver commentato a sufficienza nel merito l'articolo, ma ribadisco comunque l'infelicità del tweet di Sacchetti che, se ritenevi superfluo, avresti potuto omettere postando solo l'articolo del Fatto.


RispondiCitazione
Condividi: