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Corsica libera


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* Corsica. 28 settembre. La Consulta ha riaffermato oggi solennemente a Corti, capitale storica della Corsica, l'accordo del 28 maggio 2008 che ha dato l'avvio al processo di rifondazione del movimento di liberazione nazionale "Corsica Libera". Sono state sancite, con una mozione d'orientamento politico, le linee guida, di tappa, in vista della costruzione di un movimento che riunisca tutti gli indipendentisti. Questa fase di lavoro e riflessione proseguirà sino a gennaio 2009, quando sarà celebrato il congresso fondatore di un grande movimento unificato. Quindi la presentazione alla società còrsa di un percorso politico per un processo di regolazione della questione nazionale còrsa. I primi ambiti d'intervento riguardano il problema bancario, lo sfruttamento della terra còrsa, la lingua, i prigionieri. I problemi più urgenti riguardano la decorsizzazione degli impieghi e dell'economia, aggravata in questi ultimi anni da una colonizzazione di popolamento; un sistema finanziario che favorisce imprese straniere a danno di quelle còrse; lo spossessamento del patrimonio fondiario a vantaggio di gruppi speculativi stranieri; l'aggravarsi della crisi degli impieghi e della precarietà; la crisi di settori come l'agricoltura, la pesca, il piccolo commercio, l'artigianato con, in tale contesto, un ruolo nefasto giocato dalla grande distribuzione; un arretramento della lingua nazionale còrsa; il livello repressivo e la condizione dei prigionieri.

Le rivendicazioni immediate di Corsica Libera sono: 1) Creazione di una cittadinanza territoriale, prima tappa verso la nazionalità còrsa, che, sulla base di almeno 10 anni di residenza permanente, consenta l'acceso alla proprietà immobiliare, all'impeigo, alla costituzione d'imprese, all'iscrizione nelle liste elettorali. 2) Obbligare le banche installate in Corsica a prendere in conto gli interessi dei còrsi. 3) Obbligare i gruppi della grande distribuzione a prendere in conto il problema del potere d'acquisto dei còrsi e delle produzioni còrse. Opporsi all'accaparramento da parte delle multinazionali (Veolia, Total, Suez etc.) delle nostre ricchezze e del nostro patrimonio. 4) Scioglimento del Padduc ("Plan d'Aménagement et de Développement Durable de la Còrse") e suo rimpiazzo con un autentico progetto di sviluppo durevole per i còrsi. 5) Ufficializzazione della lingua còrsa. 6) Liberazione dei prigionieri politici e cessazione dei procedimenti giudiziari quale prima tappa per uno statuto politico ed il riavvicinamento dei prigionieri in Corsica. La Consulta di Corsica Libera ha dato mandato al Coordinamento provvisorio di mettere in atto gli orientamenti così definiti e di organizzare delle azioni concrete coerenti con questi orientamenti.


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