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Cuba-Venezuela: Il fallimento dei profeti


cubainforma
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www.cubainformazione.it

Pongo nella sezione News di Google le parole "Cuba recessione Venezuela" e leggo in ordine discendente i risultati: "Interrompere aiuto di Caracas trascinerebbe Cuba in una profonda recessione" (Cubaencuentro), "Venezuela in recessione" (Cubanet), "Cuba accelera legge sugli investimenti davanti alla crisi in Venezuela"(El Universal, Venezuela),"Che ne sarà di Cuba senza il petrolio dell'alleato venezuelano? »(ABC, Spagna) "Crisi in Venezuela incentivò Cuba ad avvicinarsi agli USA"(La Verdad, Venezuela), "Analisti: La crisi economica venezuelana minaccia di recessione Cuba" e "L'economia cubana senza Venezuela" (El Pais, Spagna).

Tre dei risultati sono di giornali venezuelani avversari del governo bolivariano, due dei giornali spagnoli di simili simile militanza anti-chavista e anti-castrista e tre appartengono alla gamma dei media finanziati, contro Cuba, dal National Endowment for Democracy (NED) USA, considerata persino da The New York Times uno schermo della CIA. Nonostante l'evidente orientamento che privilegia, Google sceglie Diario de Cuba per gli "analisti" e per citare un'agenzia di stampa, lì si dice:

"La crisi economica del Venezuela, più che alle incertezze della sua successione presidenziale, minaccia la diplomazia del petrolio che dispiegò il defunto presidente Hugo Chavez, mettendo in pericolo il benessere di diversi paesi" (...)

"Cuba è il caso più evidente. L'olio spediti che fornisce Caracas copre la metà del suo consumo di combustibile, un conto che collocò per primo il Venezuela tra i soci commerciali di L'Avana, riporta l'agenzia IPS."(...)

"L'economista cubano Pavel Vidal, professore alla Pontificia Università Javeriana di Cali, Colombia, considera altri dati. "Il Venezuela rappresenta ora circa il 20% del commercio totale di beni e servizi (di Cuba), mentre con l'Unione Sovietica la dipendenza raggiungeva il 30%", ha detto a IPS.

"In questo modo, il rischio attuale è più basso, ma comunque "una diminuzione (anche graduale) dei vincoli con il Venezuela provocherebbe una recessione", ha osservato.

"Il modello econometrico di Vidal s'indirizza, simulando scenari, una contrazione fino al 10% del prodotto interno lordo, in una recessione di due o tre anni, per un calo delle entrate in valuta estera, depressione degli investimenti, restrizioni finanziarie esterne ed importazioni più care, senza facilitazioni di pagamento della fattura petrolifera. Tale crisi richiederebbe un aggiustamento "complesso e doloroso". "

Per la preminenza nel browser e per l'inerzia con simili recenti letture, in un primo momento non mi ero accorto che la data non è attuale ma del marzo 2013, dopo la morte del Presidente Hugo Chavez. Mi accorgo allora che tutte le notizie che Google mi dà con eccezione di quella dell'ABC sono vecchie, così anche lo è il desiderio di colpire Cuba mediante la destabilizzazione del Venezuela con la guerra economica e mediatica finanziato dagli USA i media a cui si aggiungono media oligarchici di Spagna e America Latina.

Qualcosa hanno raggiunto ma non la recessione a Cuba del 10% annunciata dagli "analisti". Nell'isola l'economia crebbe, nel 2015, del 4% e come espresso dal presidente cubano, Raul Castro, davanti all'Assemblea Nazionale:

"Il prossimo anno continuerà a crescere il Prodotto Interno Lordo, ma lo farà a un ritmo più lento, 2%, come conseguenza che si proiettano limitazioni finanziarie connesse con la caduta degli introiti nei beni tradizionali esportabili per la diminuzione dei loro prezzi nel mercato mondiale, come per esempio il nichel.

"Inoltre, anche se la tendenza al ribasso dei prezzi del petrolio ci beneficia riducendo la fattura delle importazioni di alimenti, materie prime e manufatti, resta il fatto che si sono generate da questo stesso 2015 danni nelle relazioni di cooperazione reciprocamente vantaggiose esistenti con vari paesi, in particolare la Repubblica Bolivariana del Venezuela, sottoposta ad una guerra economica per invertire il sostegno popolare alla sua Rivoluzione".

Per questo, Raul afferma:

"Ci corrisponde potenziare al massimo le riserve di efficienza, concentrare le risorse sulle attività che generano proventi da esportazioni e sostituzione delle importazioni, rendere più efficiente il processo di investimento e crescere negli investimenti nel settore produttivo e delle infrastrutture, privilegiando la sostenibilità della generazione elettrica e la crescita di efficienza nell'uso dei vettori energetici.

"Allo stesso tempo, dobbiamo ridurre qualsiasi spesa che non siano necessarie e sfruttare le risorse, che disponiamo, con maggiore razionalità e con vocazione di sviluppare il paese.

"Nonostante le limitazioni, si assicurano i servizi sociali forniti gratuitamente a tutti i cubani a livelli simili a quelli degli ultimi anni."

Come ho scritto in precedenza, commentando le parole di un altro "analista" privilegiato da El Pais e ABC, che annuncia in quelle pagine "Cuba vivrà una grave crisi se finisce l'aiuto venezuelano" Cuba non solo ha riserve di efficienza economica ma anche d'efficienza sociale: un'informazione del quotidiano Granma afferma che oltre 100000 proposte nel più recente processo di rendicontazione dei delegati del Potere Popolare "circa la metà sono relazionate all'illegalità e indiscipline", cioè, soluzioni che possono elevare la qualità della vita dei cubani senza dipendere se viene più o meno petrolio dal Venezuela. In questa direzione vanno i recenti dibattiti in seno al parlamento cubano che collocarono nel mirino speculatori e "furbetti" che irritano la popolazione.

Gli "analisti" vedono altra soluzione, per coincidenza la stessa di Barack Obama, "accelerare le riforme" in direzione del mercato, come propose ai dirigenti cinesi Milton Friedman, poco prima degli eventi di Tiananmen -citato da Naomi Klain nel suo libro 'La dottrina dello shock', Friedman ha dichiarato: "Io misi l'accento sull'importanza tanto della privatizzazione e del libero mercato come sul fatto che si liberalizzasse improvvisamente". Oggi in Cina, secondo la Banca Mondiale, l'aspettativa di vita è quattro anni inferiore a quella di Cuba e la mortalità infantile è il doppio di quella dell'isola, ma Obama fa una delle affermazioni più mediocri della sua vita dicendo in un'intervista a Yahoo News che Raul è il Deng Xiaoping cubano.

Ignorando l'importanza che, da José Martí, hanno l'internazionalismo e l'anti-imperialismo tra i rivoluzionari cubani, il presidente USA ci ha rivelato una delle chiavi per comprendere il motivo per cui quando ha fatto l'errore di dichiarare il Venezuela una minaccia alla sicurezza nazionale USA calcolò, erroneamente, che Cuba lo avrebbe lasciato solo (il Venezuela) per non danneggiare il suo rapporto in erba con Washington. Come è noto, l'allora massimo dirigente cinese insistette con i suoi interlocutori dell'amministrazione USA di Reagan che il suo vicino socialista, il Vietnam, era solo "un'altra Cuba", che -come fecero in una guerra che Xiaoping scatenò immediatamente dopo ritornato da una visita negli USA dove fece la dichiarazione di cui sopra su Cuba- si suoi vicini più grandi dovevano punire, perché,secondo lui, stava progettando di conquistare la Thailandia e aprire le porte dell'Asia meridionale all'Armata Rossa, e gli USA dovevano fare lo stesso con l'isola caraibica.

Oggi la situazione è diversa, e nel suo messaggio al presidente Nicolas Maduro dopo le elezioni parlamentari che hanno dato la maggioranza all'anti-chavismo nell'Assemblea Nazionale, Fidel termina

"La Repubblica Popolare della Cina e la Russia conoscono
molto meglio degli Stati Uniti i problemi del mondo, perchè hanno dovuto sopportare le terribili guerre imposte dall’egoismo cieco del fascismo.
Non ho dubbi che per la loro tradizione storica e la loro stessa esperienza rivoluzionaria faranno il massimo sforzo per evitare una guerra e contribuire ad uno sviluppo pacifico del Venezuela, l’America Latina, l’Asia e l’Africa".

Lungi dall'ingraziarsi gli USA, o tacere la solidarietà cubana con il Venezuela che, per inciso come Cuba ha attualmente ottimi rapporti con la Cina, Raul ha ratificato, il 29 dicembre 2015, nel suo discorso al parlamento cubano:

"Siamo certi che verranno nuove vittorie della Rivoluzione bolivariana e chavista sotto la direzione del compagno Nicolas Maduro Moros, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, contro il costante assalto destabilizzatore della destra, incoraggiato e sostenuto dall'esterno.

"Confidiamo nell'impegno dei rivoluzionari venezuelani e del suo popolo, in maggioranza bolivariano e chavista, con l'eredità dell'indimenticabile presidente Hugo Chavez.

"Siamo convinti che, come fece nel 2002 nell'impedire che si consumasse il colpo di stato contro il presidente Chavez, il popolo venezuelano e l'unione civile-militare non permetterà che si smantellino le conquiste della Rivoluzione e sapranno trasformare questo rovescio in vittoria.

"Nel ribadire la solidarietà di Cuba, che sarà sempre con la patria di Bolivar, chiamiamo alla mobilitazione internazionale in difesa della sovranità e dell'indipendenza del Venezuela e perché cessino atti d'ingerenza nei suoi affari interni."

E' che il male di alcuni profeti è quando profetizzano a partire dai loro desideri o peggio, di come si comporterebbero nella stessa situazione secondo la loro scala di valori, perciò sbagliano tanto.


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mincuo
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Post: 6059
 

Salario mensile a Cuba


Il salario medio mensile ultimo riportato, come si vede nel grafico, è pari a 584 CUP. (Cuban Peso).

1 CUP (Pesos per i salari del pueblo) = 0,03774 CUC (Pesos buoni, convertibili. NON per i salari del pueblo.)
http://www.xe.com/it/currencycharts/?from=CUP&to=CUC&view=1Y
1CUC (quello buono, NON per il pueblo) = 1 USD
http://www.xe.com/it/currencycharts/?from=CUC&to=USD&view=1Y

584 CUP x 0,03774 = 22 CUC cioè 22 Dollari
Che è il salario mensile medio del pueblo Cubano.

Quasi un Dollaro al giorno, 73,3 centesimi. UNA CUCCAGNA!

Non è che ci vuole granchè con questi galantuomini di Cubainforma

N.B.
I salari medi del pueblo Cubano (che sono pure un po' taroccati) li riporta l'Ufficio Nazionale di Statistica, Repubblica di Cuba, cioè il regime dei due fratellini Castro, non i "sabotatori", i "controrivoluzionari" o i "destabilizzatori" o ABC o El Pais o quelli che cita questo galantuomo di Cubainforma.

http://www.tradingeconomics.com/cuba/wages
"Wages in Cuba increased to 584 CUP/Month in 2014 from 471 CUP/Month in 2013. Wages in Cuba averaged 466.86 CUP/Month from 2008 until 2014, reaching an all time high of 584 CUP/Month in 2014 and a record low of 415 CUP/Month in 2008.
Wages in Cuba is reported by the National Office of Statistics, Republic of Cuba."

"I Salari a Cuba sono aumentati a 584 CUP/mese nel 2014 da 471 CUP/mese nel 2013. I salari a Cuba sono stati in media di 466,86 CUP/Mese dal 2008 fino al 2014, raggiungendo un massimo storico di 584 CUP/mese nel 2014 e un minimo record di 415 CUP/mese nel 2008.
I salari a Cuba sono riportati dall' Ufficio Nazionale di Statistica, Repubblica di Cuba."

Che come si vede è aggiornatissimo al 2014. Ma non è colpa dei "destabilizzatori".
I compagni di merende del Venezuela analogamente non li pubblicano dal 2014.
Oltre a loro c'è solo la Korea del Nord, altro Paradiso, che li tiene per sè.

Ma non li pubblicano perchè se no tutti invidierebbero troppo questi risultati STRAORDINARI.

E poi perchè è più semplice: al posto di mostrare i dati c'è il"Comandante in Venezuela", il "Lider Maximo a Cuba" e il "Caro Leader in Korea del Nord" che spiegano loro al pueblo le grandi conquiste sociali. Li "informano" da sempre e anche "meglio" di come Cubainforma "informa" i lettori di CdC. 😆
E se per caso il pueblo lo fanno votare, come in Venezuela (dalle altre parti è escluso, ne basta uno di partito al pueblo, non vorranno mica pretendere anche di scegliere?) e beccano come recentemente il 70% di voti contrari a loro [ma non saranno voti dei destabilizzatori?] continuano a stare seduti lì lo stesso.
Per il bene del pueblo, ovviamente.


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dino23
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Registrato: 2 anni fa
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........ continuano a stare seduti lì lo stesso (punto)
Per il bene del pueblo ovviamente (punto)

Tecnicamente ineccepibili, come osservazioni.
E allora ............ evviva le poltrone assegnate da "lorsignori piu' a nord, o chissa' dove ubicati".
Evviva la "celeste congruita' " del biglietto verde e tutta la tenica ad esso collegata.
Ed evviva lo stuolo dei sapienti tecnici/cantori, soprattutto !


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reio
 reio
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rimanere piantati a 50 anni fa, sotto il governo di una famiglia una, non lo definirei tutto sto progresso


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mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

........ continuano a stare seduti lì lo stesso (punto)
Per il bene del pueblo ovviamente (punto)

Tecnicamente ineccepibili, come osservazioni.
E allora ............ evviva le poltrone assegnate da "lorsignori piu' a nord, o chissa' dove ubicati".
Evviva la "celeste congruita' " del biglietto verde e tutta la tenica ad esso collegata.
Ed evviva lo stuolo dei sapienti tecnici/cantori, soprattutto !

Scusami Dino 23, "gli altri lorsignori" più a Nord o anche a Est o a Ovest o a Sud sarebbero un altro argomento, o no?
O è colpa "degli altri lorsignori" che un DELINQUENTE affami il suo popolo da 50 anni con 20 Dollari al mese, che gli dia un hamburger di carne e soia ogni 15 giorni e neanche i soldi per il sapone e il dentifricio dopo 50 anni che Governa e fa quello che vuole lui e la sua cricca di satrapi?
No perchè tra parentesi dagli "altri lorsignori" per quanto beceri, è difficile vederne tanti altri di quella risma, e soprattutto quei regimi che anche si avvicinano ai furfanti Cubani non c'è NESSUNO che abbia lo stomaco di farli passare per "conquiste economiche e sociali".
Non ho mai sentito dire che nella Repubblica Domenicana, che peraltro ha un PIL pro capite migliore di Cuba in termini reali, ci siano delle meraviglie "democratiche" e delle grandi "conquiste economiche e sociali".
Ho sempre sentito che quello Domenicano è un regime schifoso io.
E neanche ho mai sentito di un "Domenicaninforma" con un pelo sullo stomaco tale da decantarne le "conquiste economiche e sociali".
Di quello almeno si vergognano.
E' solo da questi e dai loro consimili che sento, e da sempre, di meraviglie sociali e democratiche su regimi che affamano le persone.

SOLO da loro.

Evviva lo stuolo di farabutti ma così farabutti che non si accontentano nemmeno di un popolo ridotto a prostituirsi in massa per campare e che non ha scelta perchè sta sotto una dittatura MILITARE, ma pretendono anche che applauda felice e pretendono per di più di continuare indisturbati a raccontare panzane a non finire su quei regimi DI MERDA anche a tutti quelli fuori da quei "Paradisi" pretendendo che siano tutti dei farabutti e degli ottusi come loro.
Ma non esistono mica solo farabutti di quella tacca a questo mondo, Dino 23. E neanche solo ottusi di quella tacca.

A Cuba devono stare zitti, sempre per via delle "conquiste economiche e sociali", ma mica dovunque.
Sono desolato per te, ma qui non siamo ancora a Cuba, nè in Corea del Nord e neanche nelle altrettante meraviglie "democratiche" e "sociali" precedenti di quella risma, perchè di quelle meraviglie se ne sono liberati tutti appena hanno potuto, da tanto erano felici quei due miliardi di persone che le hanno dovute sperimentare sulla loro pelle.
O sbaglio?


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