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Debito, la Germania viola le regole


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Debito, la Germania viola le regole Ma perchè nessuno ne parla?

di Mario Grigoletti gennaio 23, 2013

In questo periodo di crisi economica abbiamo letto molte volte sui giornali della superiorità tedesca dei conti pubblici, del rispetto delle regole, del rigore sia morale che di bilancio e così dicendo … Si, perché anche se l’Unione Europea dovrebbe essere un unione tra pari, oramai anche un non vedente noterebbe che la Germania si è appropriata delle leve di comando, dando lezioni a tutti, talvolta persino alla BCE, o con invasioni di campo di dubbio gusto, in Italia o in Francia, come quando la Cancelliera Merkel fece un pubblico endorsment in favore di Sarkozy durante l’ultima campagna elettorale. Negli ultimi mesi sotto il vigile occhio teutonico, ci sono state le presunte misure non convenzionali della BCE per “mettere in sicurezza” il debito pubblico dei Paesi deboli dell’eurozona. E sempre i tedeschi hanno assunto il ruolo di censore, ad esempio denunciando la presunta volontà di alcuni governi di utilizzare la BCE come strumento di politica di bilancio, rendendo un ruolo incompatibile con il suo mandato restrittivo.

Ma pochi giorni fa è andato in scena quello che si potrebbe definire l’esemplificazione perfetta della politica “fate come dico io e non come faccio io” di marca germanica. Dopo gli ennesimi risultati mediocri dell’asta a 10 anni dei Bund tedeschi, la Bundesbank è intervenuta comprando titoli di Stato tedeschi. E mica per importi ridotti. Su 5 miliardi di Bund messi all’asta, ne ha acquistati oltre un miliardo, pari al 22,60%. Ovvero è intervenuta per scongiurare un flop clamoroso insomma la Bundesbank, custode dell’ortodossia, si è trasformata in “protettrice” dell’immagine del debito tedesco.

Ma non è questo il comportamento che la stessa Bundesbank condanna a livello europeo, al punto che, in passato, due suoi alti funzionari si sono dimessi dalla BCE per protestare contro la violazione di disciplina? Infatti, tali acquisizioni del debito pubblico sul mercato primario sono severamente vietate alla BCE.

Un tabù, per tutti, ma non per la Bundesbank, come ammesso dall’ex Presidente e membro del consiglio di governo della BCE dal 2004 al 2011, Axel Weber; che all’ultima Global Internship Conference ha sottolineato nel suo discorso che: “… quando il debito tedesco è rilasciato sul mercato, la Bundesbank nel corso degli anni e ancora oggi, ha un ruolo nella gestione di tali problemi di debito. Quindi se c’è meno sottoscrizione, è necessario, al fine di preservare il prezzo, che la Bundesbank assuma questi titoli in portafoglio, per poi rivenderli in modo più opportunistico in seguito. È un ruolo di puro agente fiscale, ma non ha nulla a che fare con la politica monetaria. E qualcuno deve farlo, non dovrebbe essere la Banca centrale, ma se è la Banca centrale deve essere chiaro: si tratta di un ruolo di un agente fiscale sotto gli auspici della politica fiscale “.

Dunque la Bundesbank aiuta il governo tedesco a tenere sotto controllo i conti, perché, come avvenuto in Italia, minori vendite sui titoli di Stato comportano un aumento dei tassi di interesse e un aumento del deficit.

E quella di pochi giorni fa non è stata certo un’eccezione; la Bundesbank non solo interviene in tutte le aste del debito, indipendentemente dalla scadenza del debito emesso, ma il suo acquisto del 22,60% è ben lungi dall’essere un record, infatti nel giugno 2008 la Bundesbank ha dovuto acquistare 40,5% dell’importo di Schatz (titoli del tesoro) rilasciato quel giorno, il record per il Bund è 39,27% nel mese di novembre 2011 e per il Bobl è 41,51% nel 2003.

Eppure quasi nessuno ne parla. Secondo Marco della Luna, che da tempo denuncia storture e abusi dei mercati finanziari “ si tratta di una violazione dei trattati. La Bundesbank compera i Bund alle aste, sul mercato primario, per tenerne viva la domanda e finanziare la RFT e tener bassi i tassi, mentre l’Italia non lo può fare a seguito della riforma del 1981, che si conferma quindi fatta per sottomettere l’Italia e lasciarla depredare dall’estero.”

L'asimmetria tra Germania e Italia è evidente. Loro possono salvare il proprio debito pubblico, noi no. Loro impongono regole agli Stati dell’eurozona che loro stessi non rispettano, che hanno l’effetto ultimo di soffocare le economie nazionali ed esporre i debiti di Paesi come l’Italia alla speculazione internazionale. La nostra classe politica non sembra nemmeno consapevole del problema. Ma le regole devono valere per tutti. Altrimenti, a perdere, sarà sempre e solo l’Italia.

http://www.capiredavverolacrisi.com/?p=199


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sandrino
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 8
 

abbiamo una classe politica?

da quando? dove?


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ficodebahia
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 214
 

Nein ! Ich es proibiten !
Iawol ?


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