Notifiche
Cancella tutti

Dieci ragioni per opporsi alla monarchia saudita


helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Dieci ragioni per opporsi alla monarchia saudita

E' ora di iniziare a chiedere al governo statunitense (e italiano) di troncare i suoi legami con i monarchi sauditi

Durante la discussione sul patto nucleare iraniano, è stato strano sentire i politici statunitensi condannare violentemente gli abusi iraniani rispetto ai diritti umani mentre si rimane in silenzio per abusi peggiori commessi dagli Stati Uniti, alleati dell’Arabia Saudita denuncia Medea Benjamin in un articolo su Telesur. Non soltanto il regime saudita è repressivo in patria e all’estero, ma le armi americane e l’appoggio degli Stati Uniti al regime rendono complici gli americani. Guardiamo quindi al regime sui cui conta il governo statunitense come suo amico intimo.

1. L’Arabia Saudita è governata come monarchia assoluta da un enorme clan, cioè la famiglia saudita, e il trono passa da un re a un altro. Il gabinetto dei ministri è nominato dal re e le sue politiche devono essere ratificate da un decreto reale. I partiti politici sono proibiti e non ci sono elezioni nazionali.

2. Criticare la monarchia, o difendere i diritti umani può causare punizioni gravi e crudeli, oltre alla carcerazione. Raif Badawiwas è stato condannato a 10 anni di prigione e a 1.000 frustate per aver scritto un blog che il governo ha considerato critico del suo operato. Waleed Abulkhair sta scontando una condanna a 15 anni per il suo lavoro di avvocato difensore dei diritti umani. La nuova legislazione effettivamente considera la critica al governo e altre attività pacifiche equivalenti al terrorismo. Il governo controlla fermamente la stampa nazionale, bandendo i giornalisti e i direttori che pubblicano articoli considerati offensivi per l’establishment religioso o per le autorità governanti. Oltre 400.000 siti web che sono considerati immorali o politicamente sensibili vengono bloccati. Una legge del gennaio 2011 richiede che tutti i blog e i siti web, o chiunque pubblichi notizie o commenti online, abbia un permesso dal Ministero dell’Informazione o che affronti multe oppure la chiusura del sito web.

3. L’Arabia Saudita ha uno dei tassi più alti nel mondo di esecuzioni, dato che ogni anno uccide moltissime persone per una gamma di violazioni, compresi l’adulterio, l’apostasia, l’uso di droga, e la stregoneria. Il governo ha eseguito 100 decapitazioni soltanto quest’anno, spesso in piazze pubbliche.

4. Le donne saudite sono cittadine di seconda classe. La polizia religiosa attua una politica di segregazione di genere e spesso tormenta le donne, usando punizioni fisiche per attuare un rigido tipo di abbigliamento. Le donne hanno bisogno dell’approvazione di un tutore per sposarsi, viaggiare, iscriversi all’università, o ottenere un passaporto e viene loro proibito di guidare. Secondo le interpretazioni della legge della Sharia, le figlie in generale ricevono metà dell’eredità concessa ai loro fratelli, e la testimonianza di un solo uomo equivale a quella di due donne.

5. Non c’è libertà religiosa. L’Islam è la religione ufficiale e a tutti i sauditi si richiede per legge di essere musulmani. Il governo proibisce la pubblica pratica di qualsiasi religione diversa dall’Islam e limita le pratiche religiose delle sette minoritarie musulmane degli Sciiti e dei Sufi. Sebbene il governo riconosca il diritto dei non-Musulmani di culto in privato, non sempre rispetta tale diritto nella pratica. La costruzione di moschee sciite è proibita.

6. ISauditi esportano nel globo un’interpretazione estremista dell’Islam, il Wahhabismo. Negli scorsi 30 anni, l’Arabia Saudita ha speso 4 miliardi di dollari all’anno per moschee, madrase (scuole islamiche), predicatori, studenti, e libri di testo per diffondere il Wahhabismo e il sentimento anti-occidentale. Non dimentichiamo che 15 dei 19 dirottatori fanatici che hanno compiuto gli attacchi dell’11 settembre, erano sauditi, come anche lo stesso Osama bin Laden.

7. Il paese è costruito e funziona grazie ai lavoratori stranieri, ma i più di 6 milioni di loro praticamente non hanno alcuna protezione legale. Dato che provengono da paesi poveri, molti sono attirati con lusinghe verso il regno saudita con falsi pretesti e sono costretti a sopportare condizioni pericolose di lavoro e di vita. Le donne emigrate che lavorano come collaboratrici domestiche nelle famiglie saudite riferiscono di regolari abusi fisici, sessuali ed emotivi.

8. I Sauditi stanno finanziando il terrorismo in tutto il mondo. Un dispaccio del 2009 rivelato da WikiLeaks cita le parole pronunciate dall’allora Segretario di stato Hillary Clinton: “I donatori in Arabia Saudita costituiscono la fonte più importante di finanziamento ai gruppi terroristi sunniti in tutto il mondo…E’ necessario fare di più dato che l’Arabia Saudita rimane una base di appoggio finanziario fondamentale per al-Qaida, i talebani, Lashkar e-Tayyiba e altri gruppi terroristi.” In Siria i Sauditi stanno sostenendo le forze settarie più estreme e i migliaia di volontari che si mobilitano alla loro chiamata. E mentre il governo saudita condanna l’ISIS, molti esperti, compreso Bob Graham, principale autore del Rapporto della Commissione per l’11 settembre, credono che l’ISIL sia un prodotto degli ideali sauditi, del denaro saudita, e dell’appoggio organizzativo saudita.

9.I sauditi hanno usato il loro massiccio apparato militare per invadere paesi limitrofi e reprimere le insurrezioni democratiche. Nel 2011, le forze armate saudite (usando carri armati statunitensi) hanno invaso il vicino Bahrein e hanno brutalmente annientato il movimento favorevole alla democrazia che stava sbocciando nel paese. Nel 2015 i sauditi sono intervenuti in un conflitto interno in Yemen, con un’orribile campagna di bombardamenti (usando munizioni a grappolo di fabbricazione americana e jet da combattimento F-15) che ha ucciso e ferito migliaia di civili. Il conflitto ha creato una grave crisi umanitaria che ha colpito l’80% degli yemeniti.

10. I sauditi hanno appoggiato un colpo di stato in Egitto che ha provocato la morte di oltre 1.000 persone e che ha visto gettare più di 40.000 dissidenti politici in squallide prigioni. Mentre gli attivisti per i diritti umani di tutto il mondo condannavano il brutale regime di Al Sisi, il governo saudita offriva 5miliardi di dollari per sostenere il leader del golpe egiziano.

La comoda relazione degli Stati Uniti con i sauditi ha a che fare con il petrolio, la vendita di armi e l’opposizione congiunta all’Iran. Ma con l’estremismo che si diffonde nel globo, una ridotta necessità degli Stati Uniti del petrolio saudita e con il disgelo delle relazioni americane con l’Iran, adesso è ora di iniziare a chiedere al governo statunitense di troncare i suoi legami con i monarchi sauditi.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=12752


Citazione
[Utente Cancellato]
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1816
 

Tanto parlare di Siria, Crimea, Ucraina, Ungheria, Croazia...ma il genocidio nello Yemen non frega a nessuno (esclusi i presenti). E lì i Sauditi hanno iniziato a bombardare lo Yemen senza nessuna autorizzazione, e l'ONU che fa? zitti


RispondiCitazione
AlbertoConti
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 1539
 

Stato più canaglia che ricco. Il partner ideale per gli USA.

Famiglia bin laden e famiglia bush, affinità elettive. Niente è per caso.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
Topic starter  

Stato più canaglia che ricco. Il partner ideale per gli USA.

Famiglia bin laden e famiglia bush, affinità elettive. Niente è per caso.

niente per caso :

l controllo ebraico dell’Arabia Saudita

Dal blog Amnotyours, di Erminia Scaglione
Secondo quanto riferito, i monarchi sauditi e la loro religione wahabita hanno origini ebraiche. Wayne Madsen ha scritto sulle connessioni ebraiche all’Arabia Saudita.
(Mi pare di capire, e desidero continuare - i ‘DONMEH’ (i CRYPTO ebrei): Le connessioni della casa Reale Saudita )
Secondo Madsen:
l’Impero turco ottomano, che comprendeva parti chiave dell’Arabia Saudita, aveva un sacco di cripto-ebrei (ebrei che fingevano di essere musulmani) questi cripto-ebrei (chiamati anche Donmeh) hanno collegamenti con la famiglia reale saudita e la religione Saudita. I Sauditi seguono la forma wahhabita dell’Islam.
Secondo quanto riferito, il fondatore della setta wahhabita Saudita dell’Islam, Muhammad ibn Abdul Wahhab, era un cripto-ebreo. Una relazione dell’ intelligence irachena, datata 2002 e pubblicata nel 2008 dalla US Defense Intelligence Agency, punta sulle radici ebraiche dei Wahhabis.

Il rapporto utilizza le memorie di un tal sig. Hempher , una spia britannica che sosteneva di essere un azzero. Nella metà del XVIII secolo, Hempher prese contatto con Wahhab al fine di istituire la setta wahabita. Secondo quanto riferito, lo scopo della setta wahabita era di portare su una grande rivolta araba contro gli Ottomani e spianare la strada per uno stato ebraico in Palestina.
Le memorie di Hempher sono raccontate dallo scrittore ottomano Ayyub Sabri Pasha nella sua ricerca storica del 1888, “Inizio e Diffusione del Wahhabismo”. Nel suo libro, ‘Gli ebrei Dunmeh ‘, d. Mustafa Turan scrive che il nonno di quel Wahhab, Tjen Sulayman, era in realtà Tjen Shulman, un membro della comunità ebraica di Bassora, in Iraq. Nel suo libro, “Gli ebrei Dunmeh e l’origine del Wahhabismo in Arabia Saudita”, Rifat Salim Kabar rivela che Shulman si stabilì in quella che oggi è l’Arabia Saudita, dove suo nipote, Muhammad Wahhab, fondò la setta wahabita dell’Islam.

Ali, Kid in Najran – Arabia Saudita, di Eric Lafforgue
Il rapporto dell’intelligence irachena dichiara che Shulman era stato bandito da Damasco, dal Cairo e dalla Mecca per sua ciarlataneria.
Il libro di Abdul Wahhab Ibrahim al-Shammari, “Il Movimento Wahhabita: La Verità e le Radici”, stabilisce che Re Abdul Aziz Ibn Saud, il primo monarca saudito, discendeva da Mordechai bin Ibrahim bin Moishe, un mercante ebreo di Bassora.
Secondo il libro, Moishe cambiò il suo nome e accasò facendolo sposare suo figlio con una donna da una tribù Saudita. Il rapporto dell’intelligence irachena rivela che il ricercatore Mohammad Sakher è stato oggetto di un omicidio mirato saudita che lo ha eliminato per il suo esame sulle radici ebraiche dei Sauds.
Nel libro di Nasir ha detto, ‘La storia della famiglia Saud’, si è sostenuto che nel 1943, l’ambasciatore Saudita in Egitto, Abdullah bin Ibrahim al Muffadal, pagò Muhammad al Tamami per forgiare un albero genealogico, mostrando che i Sauds ed i Wahhabs erano una famiglia che discende direttamente dal profeta Maometto. All’inizio della prima guerra mondiale, un ufficiale britannico ebraico, David Shakespeare, si incontrò con Ibn Saud, che divenne il primo monarca saudita.
Sauditi di Eric Lafforgue
Shakespeare più tardi fu al comando di un esercito saudita che sconfisse una tribù che si opponeva a Ibn Saud. Nel 1915, Ibn Saud incontrò l’inviato britannico nella regione del Golfo, Bracey Cocas.
Cocas fece la seguente offerta al Ibn Saud: “Credo che questa sia una garanzia per la vostra resistenza al potere, così come è nell’interesse della Gran Bretagna che gli ebrei abbiano una patria ed un esistenza, e gli interessi della Gran Bretagna sono, in tutti i sensi, nel vostro interesse”.
Ibn Saud rispose: “Sì, se il mio riconoscimento significa tanto per voi, riconoscono mille volte la concessione di una patria per gli ebrei in Palestina o diversa dalla Palestina.”
Due anni più tardi, il Segretario degli Esteri Inglese Lord Balfour, in una lettera al barone Walter Rothschild, un leader dei sionisti britannici, dichiarò: “Il governo di sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di una sede nazionale per il popolo ebraico…”
La trattativa di istituire Israele ha avuto l’appoggio del leader turco Kemal Ataturk, che è stato riferito anche lui come un cripto-ebreo.
Nel 1932, i britannici misero Ibn Saud al potere come re dell’Arabia Saudita.
I Sauds fecero del wahhabismo la religione di stato dell’Arabia Saudita.
L’Impero Ottomano Turco, che
gradualmente si è ridotto nelle dimensioni.
La Turchia ha il suo “stato sommerso”, in un governo nascosto che ha svolto atti di terrorismo sotto falsa bandiera (Ergenekon).
(“Lo Stato Sommerso” della Turchia dice di aver lavorato con il Mossad e la CIA e avere aiutato nell’assolvere l’attacco del 9 11)
Un funzionario di alto rango politica estera turca ha detto che ci sono «stati sommersi» in Egitto, Arabia Saudita, Giordania e Siria.
Questi «stati sommersi» sembrerebbe coinvolgere cripto-ebrei. Nel nuovo governo della Libia, i Wahhabis hanno molta influenza.
~ ~ Fonte: http://aangirfan.blogspot.it/2011/11/jewish-control-of-saudi-arabia.html
Strategic Culture Foundation on-line journal
Per altri articoli correlati su sabbatanesimo andare a:
http://editorseye.com/WordPress/category/sabbateans/

aangirfan: IS TURKEY PART OF THE NEW WORLD ORDER?
aangirfan: THE NEW WORLD ORDER AND TURKEY
aangirfan: CALVINIST ISLAM
aangirfan: ISRAEL NOT WORRIED BY TURKS OR SAUDIS

Turchia – Elemento del Nuovo Ordine Mondiale

Aggiungo un documento che per caso mi è venuto in mano:

~ “Io sono il sultano Abdel – Aziz Ben Abdel – Rahman AlSaud”. Riconosco e ringrazio mille volte Sir Percy Cox, il rappresentante della Gran Bretagna, per quanto mi concerne dico che desidero dare Palestina ai poveri ebrei o ad altri tra cui la Gran Bretagna, ai quali io non voglio disobbedire fino alla fine dei tempi, come si vede dall’allegato atto di accettazione.” ~
Questo è il documento con il quale la casa di Saud ha venduto la Palestina sionisti. Senza bisogno di commenti!

aggiunge il mio amico Afaf Kouri
-Saeed-Al Nasser, uno storico saudita ucciso dai Wahhabiti, ha detto che il nonno di Al-Saud è (Mordekhai Ben Ibrahim Ben Moshe), uno degli ebrei di Al Qaynuqa che erano stati sfollate a belad al chame e poi in Turchia e divennero nel 16mo secolo gli ebrei di Eldonma , e che nel XVIII secolo, Ibrahim Moshe Ben si trasferì a Hijaz per iniziare la serie pianificata di conquiste con l’aiuto degli inglesi e gli ebrei Eldonma.

http://www.informarexresistere.fr/2012/05/05/il-controllo-ebraico-dellarabia-saudita/


RispondiCitazione
fernet
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 67
 

Al punto nr 6 poteva evitare la favoletta dei 15 dirottatori dell'Arabia Saudita coinvolti nel 911, altrimenti si deve ripassare almeno 20 anni di storia (e non bastano)


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Al punto nr 6 poteva evitare la favoletta dei 15 dirottatori dell'Arabia Saudita coinvolti nel 911, altrimenti si deve ripassare almeno 20 anni di storia (e non bastano)

Ti do pienamente ragione.


RispondiCitazione
Condividi: